mercoledì 1 giugno 2011

La vita non è un telefilm

Nel telefilm sono quattro, non giovanissime, sono americane, non tutte hanno figli, vivono a Manhattan, si vestono da sera anche di giorno, hanno scarpe da 800 dollari al paio, hair stylist e truccatrici al seguito. Bevono Cosmopolitan e Champagne, sono invitate agli eventi più glamour, a volte discutono, altre piangono, a volte sono stanche, spesso hanno problemi di cuore.
Sono belle ma non perfette, hanno un lavoro ma non tutte ne sono soddisfatte, girano in taxi, vivono in case  alcune perfette e altre incasinate, si confidano i segreti più intimi e si confrontano sulle decisioni importanti. Quelle che hanno figli, hanno problemi con le tate e con le suocere, sensi di colpa e difficoltà a conciliare i diversi ruoli ricoperti.
Tra loro c'è quella che scrive, c'è l'avvocato, c'è quella con i capelli rossi, quella in carriera, c'è la zoccola e quella più giovane e intransigente. C'è quella che tra mille sofferenze lascia Manhattan per una casa più grande a Brooklyn.
Si vogliono bene da copione e si scambiano frasi lacrimevoli e affettuose come prevede la sceneggiatura.

Nella vita sono di più, giovanissime, sono italiane, tutte hanno figli, vivono a VR o nei pressi, si vestono da sera una volta l'anno, hanno scarpe prese in saldo e raramente prendono appuntamento con il parrucchiere.
Bevono acqua per dimagrire e depurarsi, sono invitate a tutte le feste dei compagni di scuola dei figli, a volte discutono, altre piangono, spesso sono stanche e non hanno tempo per pensare ai problemi di cuore.
Sono belle ma non perfette, lavorano ma non tutte con soddisfazione, girano in motorino, vivono in case spesso disordinate, a volte si fanno piccole confidenze e si confrontano sulle decisioni da prendere. Hanno problemi con le tate, con le suocere, a volte con i vicini di casa, hanno sensi di colpa attanaglianti e difficoltà estreme nella concilazione dei ruoli ricoperti.
Tra loro c'è quella che scrive, c'è l'avvocato, c'è quella con i capelli rossi, quella in carriera, e quella giovane. Se c'è la zoccola ancora non si è palesata tale (ma c'è chi ha "riscoperto" il bagno). C'è quella che  ancora soffre per aver dovuto lasciare VR per una casa più grande nel "Bronx".
Si vogliono bene per davvero e quando oltrepassano la soglia delle M per entrare in quella delle amiche, si scambiano frasi lacrimevoli e affettuose sul serio.

Quelle sono le ragazze di S&TC. Queste siamo noi, le ragazze di VR, che ieri sera, per la prima volta, si sono prese la libertà di lasciare a casa i nani (addormentati) con gli H e le Tate per una cena insieme. E davanti a un bicchiere di vino e a un secondo (con sputo e senza) si sono conosciute un po' meglio, piaciute ancora di più e hanno scoperto che condividere aiuta, diverte, facilita, rende ironiche le situazioni più difficili e fa venire la voglia di vedere la prossima puntata.

4 commenti:

  1. Bellooooo!!! aspetto con ansia la prossima puntata,
    un abbraccio a tutte le ragazze di VR dal Bronx,
    K.
    P.S.stamattina 'na fatica alzarsi, ma ne è valsa la pena!

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  2. senza nulla togliere a voi ma che donna C.J.!!:-))

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  3. In attesa di un’altra “puntata” …… (perche il bis è d’obbligo) volevo dire a tutte le M/R (Ragazze per una sera) che è stato moooolto piacevole fare tardi insieme!

    Baci G.

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  4. la sveglia è stata drammatica (anche se a darmela è stata come sempre la vocina dell'adorabile mezzo nano...) ma la serata davvero piacevole, è proprio vero: scoprire nuove amiche nonostante i problemi, i figli, il mutuo, il marito stressato, le tate mute e quelle sanguinarie... è bellissimo! grazie a tutte x la cena, x le chiacchiere di sempre, x il triciclo, il carrellino, il monopattino, il cracker, e tutto quello che verrà...
    facciamolo venire :*
    pappy2

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