giovedì 27 febbraio 2014

L'uomo ricco non è mai brutto

La famosa riunione con il megadirettore galattico è stata ieri pomeriggio.

M, che era prevista tra i partecipanti facoltativi, ha tentato in tutti modi di evitare l'incontro ma "quando il megadirettore galattico ti invita, bisogna andare" ha detto Lui.

Quindi si è armata di tutto il coraggio che ha trovato e, dopo aver passato 48 ore china su 15 slide, che le hanno tolto il sonno, anche quello arretrato di Sanremo per l'ansia da prestazione, da portare in visione al gruppo di megadirettori, partecipanti necessari alla riunione, si è avviata nella stanza delle megariunioni con il tavolo ovale il maxi schermo e i microfoni con la lucina rossa, per scoprire che:
1)  presenziavano alla riunione anche partecipanti né facoltativi, né necessari, ma proprio non invitati nel numero di tre, perché quando il megadirettore galattico ti invita forse puoi portare un amico
2) nella stanza c'erano non più di dieci gradi che da soli, senza tutta quell'ansia le avrebbero garantito due ore di chiusa in bagno e aggiunti a tutta quell'ansia di ore gliene avrebbero garantite almeno quatto
3) che l'Arch quando dice che l'uomo ricco non è mai brutto, forse non ha tutti i torti
4) che le 15 slide non erano state richieste da nessuno ma che Lui le aveva volute preparare per essere pronto per eventuali domande
5) che la notte, dopo la chiusa in bagno, avrebbe finalmente potuto dormire.

martedì 25 febbraio 2014

Back home

All'inizio ti senti spaesata.
Ti guardi intorno per capire dove andare, per orientarti, per vedere com'è. Ti sembra tutto brutto, che i giorni non passeranno mai e che non riuscirai a abituarti a stare lì con tutte quelle persone dappertutto e la musica alta per strada e le luci di natale ancora appese.
Poi piano piano tutto diventa familiare: la strada sul mare, i semafori sempre lampeggianti, la rotatoria, la  Chiesa russa che sai già che non avrai occasione di visitare dentro, la pasticceria con i biscotti più buoni del mondo, il forno sulla piazza che chiude proprio a ora di pranzo, la gelateria con il migliore cioccolato d'Italia, ma che non assaggerai e quindi non potrai confermare, il parcheggio sotterraneo, il teatro che visto alla tele fa un certo effetto ma a starci dentro è piccolo vecchio tenuto male.
Tutto diventa quotidiano, normale. Cominci ad avere dei ricordi lì, dopo qualche giorno ti sembra di stare lì da sempre, forse ti ricordi addirittura di aver festeggiato un compleanno, di averci trascorso un'estate.
Le giornate prendono il loro ritmo e ti trasportano con loro.
Poi torni a casa e ti sembra, da subito, di non essere mai andata via.

venerdì 21 febbraio 2014

Il carrozzone

Presenze in studio:

Amore, il pappagallo verde benedetto qualche settimana fa dal Papa e assunto quindi a Pappagallo Benedetto Portafortuna, che al momento l'unica fortuna è che ancora non abbia cacato sulla giacca da smoking di M, perché anche se benedetta è pur sempre cacca.

Tale Ghibli, ex spogliarellista dei California Dream Men, quelli che si strappavano i pantaloni di dosso con un unico gesto, oggi fiero proprietario di Amore.

Il Giudice, conduttore della trasmissione con parrucca bionda e toga nera, addetto alla votazione con le palette, che ogni volta che ne alza una M si aspetta sempre che parta il voice off di Ballando con le stelle.

L'autore con lavagnetta, un po' direttore d'orchestra e un po' suggeritore, lui cerca di dare un senso al tutto, anche se il tutto un senso non ce l'ha.

Gli amici di M: Vanni e Anto, che M ha scelto come oggetto delle sue cure e delle sue preoccupazioni e porta  loro dolcetti, pizza e bicchieri di champagne (presi a scrocco dalla lounge della sua rivista preferita) e li accompagna in albergo la sera con la macchina, che loro sono a piedi e cerca di alleviare il loro carico di lavoro come meglio può, perché lei quando si affeziona a qualcuno farebbe qualsiasi cosa.

Due tizi senza faccia che indossano perennemente caschi integrali rosa shocking e maglioni di lana rosa con toppe grigie, che restano per tutto il tempo sul fondo dello studio, ballando muti. E M sono tre sere che si chiede perché.

La chitarra

I tre gelati (non da passeggio)

Il collega "principe" siamese, che se potesse si infilerebbe anche lui dentro un casco e non ne uscirebbe più.



giovedì 20 febbraio 2014

Senza pietà

DRIIIN DRIIIN

"Pronto?"
"Ciao M, sono Lui"
"Ciao sì (vedo il tuo faccione sul display ogni volta che mi chiami).. come stai?"
"Tutto bene.. tu come stai? come va lì?"
(va che non prende il telefono mai, che dividiamo la redazione con la mia rivista preferita e che mi sento più abbonata loro che tua; che pagherei perché il direttore della mia rivista preferita, al quale sono andata a presentarmi, vedesse questa attività che stiamo facendo se ne invaghisse e mi chiedesse di passare da loro perché da loro si beve champagne francese, e noi l'acqua l'abbiamo dovuta comprare alla coop, perché da loro si mangiano dolcetti squisiti di pomeriggio e cenette a base di bicchierini multicolori di finger food la sera, mentre noi alle due di notte quando usciamo affamati a fine turno giriamo raminghi per la città alla infruttuosa ricerca degli avanzi, perché loro hanno delle poltrone che sembrano fatte con dei mattoncini lego imbottiti, mentre noi sediamo su sedie di plastica trasparente che ci litighiamo tutti i giorni perché non sono mai abbastanza per tutti, perché da loro passano gli ospiti superfighi e da noi le quarte scelte)
"Tutto bene grazie"
"Dai raccontami qualcosa.. come vanno i rapporti con le altre strutture? Il lavoro com'è?"
(Il lavoro è che devo stare seduta qui dalle 17.30 alle 02:00 di notte a leggere messaggi su internet selezionare quelli che ritengo più adatti divertenti dissacranti ma non troppo, cattivi ma non offensivi, ironici ma con garbo, senza parolacce, senza critiche troppo dure ma nemmeno troppo benevoli, che mi chiedono di essere selettiva e veloce e quando arrivano una media di mille messaggi al minuto non è sempre facile e poi quando vado a dormire alle 3:00 punto la sveglia alle 8:00 e so già che mi sveglierò con la sensazione della sabbia negli occhi e poi di nuovo alle 9:00 torno qui e ancora messaggi e pc fino alle 12:00 e poi in conferenza stampa a subire l'umiliazione di aspettare all'infinito, che nemmeno la zita di Puzano, che qualcuno parli dei nostri dati ma non accade mai e poi alle 14:00 mangio qualcosa in giro e poi alle 15:00 torno in albergo e prepararmi perché alle 17:00 si riparte nella speranza di trovare una sedia trasparente libera)
"Tutto bene giornate molto piene, un po' stancanti, si dorme pochissimo, si sta sempre davanti al pc.. a parte la pausa pomeridiana che siccome dobbiamo lasciare la redazione alla mia rivista preferita, dobbiamo per forza andare in pausa.. con gli altri colleghi tutto ok.. non è che ci si filino poi tanto.. ma ok.."
"Va bene senti.. ti volevo chiedere nella pausa pomeridiana.. potresti finalizzare il documento sulle news?"
"..."
"M?"
"Sì ti sento.. bè non ho la postazione, né il collegamento internet, né la sedia trasparente nella pausa pomeridiana appunto perché è una pausa e in albergo non c'è wifi e insomma però potrei provare a organizzarmi.. cercare una postazione diversa.."
"Bene. Allora fammi sapere se ti organizzi, il documento è per dopodomani".

mercoledì 19 febbraio 2014

Giornata tipo

ore 8.00 sveglia (rubando un'ora al collega "principe" siamese che è un po' ansioso e si prepara sempre con larghissimo anticipo) e invece M che è fin troppo tranquilla si prepara sempre pizzo pizzo, come dice lui il più delle volte contrariato.
ore 9:00 pronta.
ore 9:05 colazione giù con fette biscottate e marmellata e una tazza di tè senza zucchero.
ore 9:15 partenza in macchina alla volta della redazione.
ore 10:00 arrivo alla redazione chè nonostante "sanremo è sanremo" e non una metropoli, c'è un traffico che per percorrere 6 km ci si mette 40 minuti.
ore 10:00-12:00 preparazione spasmodica dei dati per la conferenza stampa, ansia, scatti di impazienza, perchè anche se si è per natura tranquilli o principi per nascita, l'ansia fa uscire il peggio di noi.
ore 12:00 conferenza stampa dove nessuno parla dei dati di cui sopra.
ore 13:30 pranzo pieri pieri che in siciliano significa in giro camminando, a base di barrette, o focaccia di Recco con lo stracchino immangiabile perchè fatta di una sostanza impalpabile, o biscotti buonissimi della pasticceria di fronte e coca cola zero
ore 14:00 rientro rapido in redazione per la preparazione dei dati del dopo serata.
ore 16:00 rientro in albergo, cambio, doccia e coca cola zero per tirarsi sù.
ore 17:30 dopo 40 minuti di macchina rientro in redazione.
ore 19:30 cena pieri pieri a base di quello che non si è mangiato a pranzo.
ore 20:00 rientro in redazione e clausura fino alle 02:00 in un clima di totale confusione, tv accese, ma mai sul canale giusto, prove, microfoni, canzoni nella testa, rewind e forward degli stessi video all'infinito e "quanto manca" e "tra poco in onda" e via dicendo
Ore 02:15 rientro in albergo dopo una ricerca infruttuosa di qualcosa da mangiare.
Ore 02:45 dopo strucco e sparrucco, tutti a letto.

Moltiplicato per sei.


lunedì 17 febbraio 2014

Sanremo è Sanremo

All'arrivo ad accoglierla c'era la pioggia.
L'albergo scelto dalla responsabile dell'organizzazione, nonché sua seconda testimone di nozze, sembrava la casa delle streghe.
La prima stanza propostale aveva la tazza del cesso dentro l'armadio a due ante, puzzava di fritto perché dal primo piano arrivavano gli effluvi della cucina che, le aveva fatto notare con sarcasmo il collega siamese, accettava buoni pasto.
La seconda stanza ottenuta con grosse difficoltà e dopo le minacce del collega siamese aveva la vista sul mare. Per il resto era come la prima però nell'armadio c'erano davvero le stampelle.
Dopo una crisi isterica del collega "principe" siamese, le cui stanze erano se possibile peggio, M si prostrava al cospetto della responsabile dell'organizzazione, nonché seconda testimone di nozze tentando, con successo, nell'impresa impossibile un cambio albergo.
La terza stanza, attualmente occupata, ha la vista sul mare è pulita, decente.
Il collega siamese che ne ha dovuta richiedere una quarta, dopo la desolante visita alla terza, dimora due piani sotto in una stanza del tutto simile a quella di M e mostra i primi segnali di serenità.
Tutto sotto controllo.
Procediamo.

giovedì 13 febbraio 2014

Parzialmente

Stamattina alle 7.15 ancora nel letto assonnata e attorniata dai nani mattutini, M con un misto di orgoglio materno e simulata preoccupazione è andata a vedere la pagella del primo quadrimestre del nano online.
I voti erano messi bene in vista in verde accanto a ogni materia.
Il nano ha avuto tutti 9 e un 8 in inglese nonostante prenda lezioni di inglese da quando è nato.
Distinto in religione, distinto in comportamento.
"Mamma che vuol dire distinto?"
"Vuol dire 9 più o meno"
"E perché non vuol dire 10?"
"Perché 10 è ottimo".

Poi c'erano tre giudizi su tre obiettivi: metodo, partecipazione e impegno. Metodo: obiettivo raggiunto. Partecipazione: obiettivo raggiunto. Impegno: obiettivo parzialmente raggiunto.

(Ma come non aveva detto un "ragazzo in gamba" o addirittura "un "ragazzo davvero in gamba"? Non aveva mica detto "un ragazzo parzialmente in gamba!!)

"Mamma che vuol dire parzialmente?"
"Vuol dire che non ti sei impegnato fino in fondo ma solo un po'..così così..un pochino..in parte..un po' sì e un po' no.."
"Ah ok"
"Mica tanto ok sai nano?"

Più tardi in motorino andando a scuola.
"Prima di portarti a scuola devo fare un paio di cose.."
"Quali cose?"
"Devo portare una camicia in tintoria e devo passare dai nonni a lasciare una cosa.."
"Ah e arriviamo in ritardo a scuola?"
"No no"
"Parzialmente in ritardo?"
"..."

mercoledì 12 febbraio 2014

Un fondo di verità

Oggi c'è stata la riunione a scuola del nano per la consegna delle password per accedere da domani alle pagelle del primo quadrimestre.
Al termine della riunione la maestra Roberta Santa Subito ha chiesto a M di fermarsi.
M che nutre per lei un'ammirazione tanto incondizionata quanto visibile, ha aspettato che tutti gli altri uscissero per godersi i suoi minuti di solitudine con lei.
Non aveva ansie di sputi, parolacce o rispostacce perché al momento della consegna delle password le aveva detto "il nano è davvero un ragazzo in gamba" senza che M le chiedesse niente e se uno dice una cosa del genere di sua spontanea volontà bisogna crederci.

Quando sono rimaste sole RSS le ha detto:
"Posso farle una domanda un po' indiscreta?"
"..."
"Suo marito ha dei problemi..ultimamente..?"
"..."
(Bè domenica non è stata una gran giornata in effetti..)
"..di salute..agli occhi..scusi se mi permetto..Ma il nano mi ha raccontato che il padre ha questa malattia agli occhi.. Che non può fare niente da solo..Che lei lo deve accompagnare ovunque..volevo capire.."
"...mio marito ha una comunissima allergia in questo periodo dell'anno e a giugno..magari la sera si stende e si mette un fazzoletto sugli occhi, ma è assolutamente autonomo e io non lo accompagno da nessuna parte..mi creda"
"Ah menomale..si vede che il nano ci ha un po' ricamato sopra..però un fondo di verità c'è.."
"..."

martedì 11 febbraio 2014

Una cosa per volta

Da: Super Direttore Megagalattico
A: M, Lui e altri 7 mega direttori semigalattici
Oggetto: Documento trend performance bla bla bla

Giovedì pomeriggio nella Sala Riunioni Megagalattica del settimo piano megagalattico dalle 15.30 alle 17.00.

...

Da: Lui
A: M
Oggetto: I: Documento trend performance bla bla bla

M,
Hai visto la mail del Super Direttore Megagalattico? Il documento in oggetto lo devi preparare tu.
Ciao,
Lui

...

Da: M
A: Lui
Oggetto: R: Documento trend performance bla bla bla

Ma sei sicuro?? Tra tutti quei destinatari sei proprio sicuro che debba essere presente anche io?

Da: Lui
A: M
Oggetto: Re: Documento trend performance bla bla bla

Certo, sarebbe il caso sì

Da: M
A: Lui
Oggetto: Re: Documento trend performance bla bla bla

Ma il Super Direttore Megagalattico secondo te sarà presente o lui le riunioni le convoca solo?

Da: Lui
A: M
Oggetto: Re: Documento trend performance bla bla bla

Certo che sarà presente! La presentazione è per lui!

...

M non sa se essere più preoccupata per il documento che deve preparare o per l'invito a presenziare.

Facciamo per una cosa per volta.

lunedì 10 febbraio 2014

Geometria applicata

M non è mai andata bene in matematica.

Anche se in realtà è molto quadrata e razionale, con una logica talmente lineare da rasentare la noia, la matematica non l'ha mai capita. Ha pochissime riminiscenze delle cose imparate a scuola e adesso che ha l'occasione di ripartire da zero accanto al nano spera di avere il giusto distacco e la calma che il suo ruolo le impone per avere l'occasione di capirci qualcosa di più.

Le nozioni di matematica/geometria che M ricorda sono quelle che banalmente si applicano alla vita reale.
Una di queste è che due rette si dicono parallele quando non hanno nessun punto in comune. Nessuno. E se non hanno nessun punto in comune vuol dire che non si incontreranno mai.

Attenzione perchè sembra molto stupido come teorema, niente a che vedere con Pitagora & co, ma a pensaric bene significa che per quanto possano essere lunghe queste due rette, e anche vicine, vicinissime, se anche si estendessero per chilometri e chilometri, anche se percorressero tutto l'universo fino a completarne il giro, non si incontrerebbero mai nemmeno per un nanosecodno, nemmeno in un minuscolo punto.

Ecco, M non starà qui a il perchè e il per come, ma ieri le sono venute in mente queste due rette parallele che fanno il giro di tutto l'universo senza incontrarsi mai in nessun punto.

Anzi forse divergendo anche un po'.

giovedì 6 febbraio 2014

Sforzi e moltiplicazioni

Oggi all'uscita di scuola del nano.

"Mamma dovrei dirti una cosa molto sgradevole"
"..."
"..in effetti non so se te la posso dire..perché ti faccio preoccupare.."
"..."
"Vabbè dai te la dico: è dalla ricreazione che ho un mal di testa fortissimo, però non l'ho detto a nessuno perché lo so che non vuoi che poi ti chiamano e mi devi venire a prendere che poi se mi passa subito non vale.. allora me lo sono tenuto zitto zitto.. Mi sono seduto e mentre tutti urlavano io stavo da solo con il mal di testa fortissimo.
Poi volevo dirlo al maestro Omar ma lui ci ha fatto fare delle cose così interessanti che non ci ho più pensato.."
"E cosa vi ha fatto fare di tanto interessante?"
"Scienze"
"Certo lui insegna scienze! Ma in particolare oggi queste cose molto interessanti quali erano?"
"Come fai a chiedermi di ricordare una cosa così difficile con questo mal di testa fortissimo?"
"Avevo capito che ti era passato.."
"Avevi capito male"
"Bè comunque non mi sembrava una domanda tanto difficile..se erano chiusi interessanti dovresti ricordarle..un piccolo sforzo.."
"Senti mamma ti ho già detto che ho un mal di testa fortissimo, non mi chiedere di fare altri sforzi che oggi abbiamo anche cominciato le moltiplicazioni.."
"..."

mercoledì 5 febbraio 2014

A memoria

"Avrei accettato per 2"
"Sarei arrivato a 4"

"Scioccata?"
"Ma scherzi? Io qui ci vengo sempre e tu non lo sai ma questa camera la danno a ore!"

"Sei seduta sui miei fax"
"Su questi proprio non c'ero mai stata"

"Senti tutto questo è molto carino, le chiacchiere etc , ma io.. sono a botta sicura ok?"

"E perchè prendi l'attico se soffri di vertigini?"
"Perchè è il meglio"

"Cosa vuoi?"
"Cosa fai?"
"Tutto tranne baciare sulla bocca"

"Raramente le pesone mi stupiscono"
"Beato te la maggior parte mi sciocca a morte!"

"Sarò talmente carina con te che non mi lascerai più andare via"

"Vorrei un po' più di deferenza.."
"Lei non solo è bello ma è anche potentissimo.."
"Non con me, con lei"

"Bella cravatta!"

"Dov'è l'insalata?"
"L'insalata viene servita alla fine.."
"Era l'unica posata che sapevo.."

"Ti sviliscono a tal punto che finisci per crederci"
"Io credo che tu sei (ahiahiahi) una donna intelligente e bella"
"E' molto più facile credere alle cattiverie"

"Dimmi una a cui è successo, solo una.."
"Vuoi un nome eh.. tu vuoi un nome...cazzo.. eccolo ce l'ho!! Quella granculo di Cenerentola!"

"Mi si sono aggrovigliate le budella"
"Voleva dire che le è piaciuta molto perchè era molto bella"

"Dimmi cosa vuoi"
"Voglio la favola"
"No è un rapporto irrealizzabile.Casco sempre sui rapporti irrealizzabili"

"Io non ti ho mai trattato da prostituta"
"L'hai fatto ora"

"E' difficile lasciar andare via qualcosa di così bello.."

"E cosa succede dopo che lui salva lei?"
"Che lei salva lui"

martedì 4 febbraio 2014

Vivien

La prima volta era il 1989.
M aveva 16 anni e una mezza tresca con un tipo brutto ma molto simpatico con il vespino bianco i ricci castani e i denti grandi.
Era settembre, si andava in giro la sera senza giubbotti né calzini. M mentre era seduta dietro in vespa aveva pochissime informazioni di quello che la aspettava e altissime aspettative.
E appena fu buio e la vide così grande bella e luminosa seppe con certezza che non sarebbero

state deluse.

Da allora sono passati 25 anni, un quarto di secolo, le nozze d'argento, l'età per votare al senato e M l'ha rivista almeno una volta ogni anno conservando invariati stupore ammirazione e incanto.

Stasera, tra poco, la vedrà di nuovo e la sta aspettando come si aspetta una vecchia amica di cui si conosce tutto, ma che nonostante questo o forse proprio per questo, si ha sempre voglia di vedere per  ripercorrere insieme quel pezzo di strada lungo 25 anni.

lunedì 3 febbraio 2014

Gabriella

È arrivata mascherata da strega. Con un trucco talmente pesante che nessuna donna adulta se lo sarebbe potuto permettere senza sembrare nel migliore dei casi ridicola.
Ha portato con sé una borsa piena dei suoi tesori più preziosi: una Barbie con i capelli che cambiano colore a contatto con l'acqua, la winx con i capelli rossi, una scacchiera pieghevole tutta rosa, un portafoglio.
È stata accolta da Darth Fener e il clone arancio e bianco di guerre stellari emozionati e festanti e li ha subito messi in riga.
Hanno disegnato, hanno visto un film alla tele, hanno preso il tè alle 5 con i biscottini, hanno giocato nel lavandino per vedere i capelli della barbie cambiare colore e si sono divertiti un sacco salendo e scendendo dal soppalco dei nani.
Quando il papà è venuto a prenderla è scoppiata in un pianto improvviso e irrefrenabile che nemmeno lei è riuscita a spiegare, lasciando M un po' preoccupata e interrogativa.
Ma è stata molto bene ha assicurato la mamma più tardi ed è per questo che non riusciva a smettere di piangere.
A M è piaciuto tanto averla per casa, e sarà per il nome molto familiare, sarà perché anche se lui non lo ammetterà mai pare che sia la fidanzata del Mezzonano che la nomina ogni tre per due, sarà perché non vedeva una Barbie da vicino da circa 30 anni, lei già le vuole bene.