giovedì 31 ottobre 2013

Un giorno normale

Oggi è Halloween questa strana festa d'oltreoceano, spaventosa, di streghe e zombie, mostri e scheletri, ragni e zucche.
Stamattina dall'entrata della scuola del nano molti bambini erano mascherati.
"Nano la vuoi la tua maschera? L'ho portata per il giro del pomeriggio, ci vuoi andare a scuola?"
"No no, grazie tienila tu".
Nel pomeriggio all'uscita M ha scoperto che la maestra Roberta ieri aveva intimato categoricamente i bambini di non venire mascherati perché "domani è un giorno normale".
Oggi la maestra Roberta è stata da M ribattezzata maestra RobertaSantaSubito.

mercoledì 30 ottobre 2013

Chiodo scaccia chiodo

Venerdì scorso all'uscita di scuola, il nano ha invitato Giorgia a casa a giocare, purtroppo però la mamma di Giorgia aveva altri programmi per il pomeriggio e il nano si è dovuto accontentare della compagnia di amicodelcuore.
Ieri M ha ricevuto una mail dalla mamma di Emma altra compagna di classe del nano. A quanto pareva il nano aveva invitato Emma giocare a casa dopo la scuola e la mamma che non aveva altri programmi nel pomeriggio voleva avere una conferma da M. Ieri però era giornata di calcio ed era M ad avere altri programmi quindi non se ne è fatto niente.
Oggi in motorino tornando da scuola il nano insisteva per inviare Emma.
"Scusa nano ma cos'è ora sta smania di inviare femmine a giocare? Che fine ha fatto Susanna? Non le dispiace che tu inviti le altre compagne?"
"No"
"E cosa ne sai scusa"
"La verità è che io e Susanna non stiamo più insieme."
"..."
"Non è stata colpa mia, è successo che lei ha sempre un'amica appiccicata e con me non ci sta più".
"Ma ne sei sicuro? Magari è un momento..può succedere sai.."
"Mi sa che non è un momento, mi sa che è così e basta".

martedì 29 ottobre 2013

Tre alla terza

Appena conosciuti M e H si facevano le solite domande che si fanno all'inizio di una storia. Tra queste la più classica delle classiche è "con quante persone sei stato prima di me?". Quando M fece questa domanda a H, lui le parve parecchio confuso, quasi in difficoltà. La sua prima risposta fu dunque "non saprei".
Ma M che punta sempre dritto all'obiettivo lo incalzò "dai..che ne so.. dieci, trenta, trecento..."
"Tra trenta e trecento" fu la seconda risposta.

M non ricorda se lui le fece la stessa domanda; in ogni modo ci tiene a chiarire di essere ben al di sotto dei ritmi del giovane H. E non solo ricorda con precisione quanti sono stati, ma anche quali.
Ecco qui un piccolo elenco per la gioia di NonnaG:
Il primo ci metteva troppo che non bastava un cd doppio.
Il secondo talmente poco da chiedersi perché.
Il terzo era perfetto, perché si sa che il numero 3 è il numero perfetto.
Il quarto ce la metteva davvero tutta, ma non ce n'era.
Il quinto, il sesto e il settimo proprio non degni di nota.
L'ottavo, zero nonostante tutto.
Il nono è tuttora in carica.

lunedì 28 ottobre 2013

Mese 2

Ormai non è una novità per nessuno: M è a dieta. Oggi sono due mesi. La verità è che lei si vede sempre uguale nello specchio anche se i vestiti le vanno larghi e alcuni pantaloni non li può più mettere nemmeno con la cinta. Sulla bilancia non è più salita dalla mattina in cui ha scoperto che salendoci più volte di seguito venivano fuori numeri sempre diversi. In ogni caso si è abituata a questo regime alimentare proteico ma al sapor di cioccolato e quasi non le pesa più la rinuncia.
Le sembra in certi momenti di poter addirittura vivere senza il conforto della mollica e il pensiero che un panettone risieda con largo anticipo nella credenza in cucina non la tocca che per pochi istanti al giorno.
M sa che non durerà a lungo ma questa fase di astrazione e astinenza non le dispiace.
Oggi è a metà del percorso tra l'estate e il natale, il bikini e l'uvetta, l'inizio del sacrificio e la sagra della caloria e si sente in piace con se stessa.
Ma la domanda che la tiene sveglia è: riuscirà a rigare dritto e a meritarsi un ingresso a testa alta quest'estate all'Altro Mare?

domenica 27 ottobre 2013

Il formaggio di Troia

"Occhiali"
"O chia li"
"No, pensaci bene"
"Oc chia li"
"Ok, ginocchio"
"Gi no chio"
"No"
"Uffa ma che ci sono le doppie anche qui?"
"Dimmelo tu, ginocchio"
"Ok gi noc chio"
"Ok, adesso difficile"
"sempre con le doppie te! Dif fi ci le"
"Ok, bravo.."
"Aspetta mamma adesso una io a te"
"Ok vai"
"Troia"
"..."
"Te lo ridico: TROIA"
"E che vuol dire scusa?"
"Il formaggio di Troia!"
"Il formaggio di Troia?? E che formaggio è?"
"..uno che ci danno a scuola.."
"..."
"Allora?"
"Allora cosa"
"Allora, troia!"
"Ah sì.. tro ia"
"Brava!"
"Senti nano ma sei sicuro che sia un formaggio e non un cavallo?"
"Sono sicuro certo, a scuola non c'è nessun cavallo".

mercoledì 23 ottobre 2013

Sei pronta?

M l'altro giorno mentre era in ufficio tra un report da scrivere, una riunione da ricordare, dei dati da analizzare, un'intervista telefonica da programmare, una scarica di mail ansiogene del collega siamese cui rispondere in tono pacato e socievole, e un nano da recuperare a scuola e portare a uno sport, ha ricevuto una telefonata di NonnaG che ha esordito con un semplice "sei pronta?".
Così, con la testa incasinata da mille parti, impreparata e colta alla sprovvista, M non ha capito a cosa si riferisse NonnaG e ha risposto istintivamente "no".

Perché la verità è che a qualsiasi cosa si riferisse NonnaG, M non è pronta.
Non è pronta a salutare ME che va via dalla stanza dopo dieci anni di convivenza; non è pronta a gestire delle persone se mai dovesse succedere come le ha paventato Lui; non è pronta a vedere invecchiare i suoi genitori; a organizzare la cena di natale a casa per 22 persone che quest'anno tocca a lei; non è pronta per la festa di compleanno del mezzonano il 5 dicembre e anzi non è proprio pronta a vederli crescere sti nani, diventare grandi, adolescenti puzzolenti e sconosciuti; non è pronta per il cambio dell'ora di questo fine settimana e per le giornate corte d'inverno che porta.

E sopprattutto non è pronta per l'incontro di domani con il direttore generale e ancora non ha deciso cosa mettersi.

lunedì 21 ottobre 2013

A figura intera

In vista dell'incontro di giovedì mattina con il direttore generale M temeva due cose:
1) di dover parlare, perché lei non ha tanta dimestichezza con il public speaking (e nemmeno con il private)

2) di doversi sedere su una poltrona o peggio ancora su un divano senza niente davanti a renderla in versione mezzo busto, perché a lei il mezzo busto dà una certa sicurezza con la scrivania a coprirla per metà.
Oggi, a 4 giorni dall'incontro ha saputo che:
1) il direttore generale le chiederà chi è cosa fa, a riprova del fatto che la promozione non è stata proprio una sua iniziativa
e che
2) il tutto avverrà seduti nel suo salottino e cioè a figura intera.

M, dopo 55 giorni di dieta, ha finalmente lo stomaco chiuso.

domenica 20 ottobre 2013

Mettiti carina

Venerdì mattina M era in ufficio in riunione. A un certo punto le è squillato il telefono, è uscita e ha risposto. Era H che stava vagando sull'Appia nuova alla disperata ricerca della strada per arrivare a via Portuense.
M che non è un navigatore satellitare e che non ha confidenza con nessuna delle strade della Roma antica, ha tagliato corto e si è diretta nuovamente in riunione.
Mentre era in corridoio:
"Aò?"
"Scusa dici a me?l
"Eh no a mi nonno.. Viè 'n po' qua"
"Dimmi.."
"..senti giovedì prossimo mettiti carina"
"??"
"Sì mbè che me guardi così? Mettiti carina, hai capito?"
"..sì..ma perché? Che succede giovedì prossimo?"
"Succede che alle 9.15 te passa a pià il direttore e te porta su, quindi mettiti carina"
"Scusa mi porta su dove?"
"Ahhhh mo tutto voi sapé! Ti porta su dal direttore generale che ve vo conosce"
"Ah ok quindi tutta la direzione..lo dico anche agli altri?"
"Ma quali altri?? Te vole conosce a te quindi.."
"..sì sì mi metto carina ho capito, ma... è per caso per la promozione?"
"No, perché sei bella...va va che t'ho detto pure troppo".

Con questa comunicazione ufficiale della segretaria del suo direttore ad interim, M ha saputo che ha finito di aspettare e che certe volte le voci di corridoio dicono il vero. E che "la moglie" è sempre l'ultima a sapere.

mercoledì 16 ottobre 2013

En attendant Godot o, anche, la zita di Puzano

Da quando M é rientrata dalle vacanze, non c'è stato un giorno in cui qualcuno non le accennasse alla promozione in arrivo per lei o addirittura non le facesse le congratulazioni per l'avvenuta promozione.
M dal canto suo non era al corrente di nessun progetto di crescita professionale nei suoi confronti da parte di Lui, il suo giovane, competente, universalmente stimato, capo workaholic. E ogni volta reagiva agli auguri dei colleghi con una battuta, una risata, un'alzata di spalle.

Poi venerdì sera Lui l'ha chiamata al telefono solo per dirle che lunedì sarebbe arrivata La Lettera.
M non è ambiziosa, con sommo dispiacere della NonnaG, e in 14 anni che lavora lì non ha mai chiesto niente, né si è mai aspettata qualcosa. Fa il suo lavoro, cerca di farlo bene, cerca anche di farlo in maniera divertente e sta bene così. Però lunedì era un po' trepidante e niente, martedì un po' agitata e niente, oggi è tornata la M di sempre e ha riso quando il suo fidanzato storico che è completamente estraneo all'ambiente lavorativo di M, le ha telefonato per farle gli auguri.

martedì 15 ottobre 2013

Day 50

Ciao sono M, ho quaranta anni e domani sono cinquanta giorni che non mangio schifezze.
(applausi dei dietisti anonimi immaginari seduti in cerchio attorno a lei).

Cinquanta giorni senza mangiare un pezzo di pizza, una fetta di pane, un biscotto, un dolcetto, una forchettata di pasta, un cracker, una patata di qualsiasi foggia, un quadratino di formaggio, una banana, un quadretto di cioccolata, un morso di merendina, un cappuccino, la bevanda al gusto di cioccolata della macchinetta del caffè.
Cinquanta giorni senza una cena fuori, un brindisi, un bicchiere di vino o di bibita, una pizzetta delle feste dei bambini, una fetta di torta di compleanno.
Cinquanta giorni sette dei quali sotto il continuo assedio degli Altri Nonni carichi di pasta fatta in casa, piadine farcite, km di sfoglia e bidoni di tozzetti alle mandorle.

Domani sono cinquanta giorni che visti tutti insieme sono tanti, ma scalati uno alla volta fanno meno impressione. E ora M sa che dal tunnel del "fuori pasto" e delle schifezze si può uscire, un passo alla volta..

lunedì 14 ottobre 2013

Eleonora e gli altri

Stasera prima di dormire, nel letto del mezzonano al buio.
"Mezzonano mi racconti qualcosa della tua giornata? Non mi dite mai niente di cosa fate.."
"Ti posso laccontale di Eleonola.."
"Sì raccontami, chi è Eleonora?"
"Eleonola è una mia compagna una nuova ma non nuova di oggi, nuova di quest'anno.."
"Ok e è simpatica?"
"Lei è un po' cicciottella, ha le guance così, i capelli neli un po' coltini, è malloncina ma non come Valelia, un po' più chiala. Ha 5 anni pelò quando il papà va via la mattina piange piange..piange talmente tanto che una volta la maestla l'ha fatta andale via col papà.."
"Poverina forse non è abituata a andare a scuola..domani mattina me la fai conoscere?"
"No, non posso pelché lei non mi conosce ploplio, non sa nemmeno il mio nome.."
"Ma scusa tu sai tutte queste cose di lei e lei non sa nemmeno come ti chiami?"
"Sì..e oggi Matteo che è il più blavo di tutti ha poltato la chitalla pel suonale ma non glande piccolina da bambini e un po suonava e un po cantava.."
"E suonava canzoni o suonava a caso?"
"Suonava canzoni a caso.."
"..."
"..poi Davide suonava anche lui la tlombetta, io non suonavo niente pelò ho fatto due disegni semple di macchine tutti e due.."

Il mezzonano non aveva mai parlato così tanto in vita sua e M è un po' sbalordita.
Domani appurerà se Eleonora Matteo e Davide sono frutto della dura fantasia o meno.

giovedì 10 ottobre 2013

A ognuno il suo contrario

Stasera. Nei lettini.
Interno notte.

"Il contrario di profumato che vi fa sempre ridere?"
"Puzzolente!"
"Il contrario di appuntito?"
"Cupola"
"Il contrario di luminoso?"
"Buio"
"Il contrario di lungo?"
"Corto"
"Il sinonimo di corto?"
"Breve"
"Bravi..il contrario di liscio?"
"Luvido"
"Bravo mezzonano! Il sinonimo di delizioso?"
"Buono!"
"Ok e il contrario di delizioso?"
"Schifoso.."
"Bene e il contrario di studioso?"
"Il nano".

mercoledì 9 ottobre 2013

Amore a prima vista

Oggi c'è stata la prima riunione a scuola del nano con la maestra nuova. Queste sono alcune delle cose che ha detto e che M difficilmente dimenticherà:
"l'inglese è importante senz'altro ma la lingua italiana bisogna conoscerla bene"
"non conoscevo la maestra dello scorso anno ma la direttrice mi ha detto che era una persona molto creativa. Bé io non sono affatto una persona creativa"
"il primo giorno di scuola me lo ricordo bene: era un martedì quando sono entrata in classe nemmeno mi hanno detto buongiorno, erano dei selvaggi, adesso é passato un mese e me lo dicono"
"la ginnastica è molto importante. Imparano l'equilibrio la destra la sinistra, a mettersi in fila e in riga che sono due cose diverse come le righe verticali e orizzontali dei fogli a quadretti. Se non hanno la percezione della verticalità nello loro corpo non la avranno nemmeno nel foglio"
"state tranquilli, sono alfabetizzati: leggono e scrivono ma la strada è ancora molto lunga"
"non hanno la logica, non sono abituati alla logica. La logica è fondamentale nell'apprendimento, la logica e la memoria"
"non vi preoccupate non è la peggior classe che mi sia mai capitata. Insegno da tantissimi anni e ho avuto anche esperienze peggiori".

martedì 8 ottobre 2013

Una cosa (troppo) seria

Oggi pomeriggio M è andata a prendere il nano a scuola e lo ha portato a calcio.
Il tragitto in motorino dalla scuola al campo da calcio si fa in 10 minuti.
Questa è la conversazione tra i due in questi 10 minuti.
"l'hai ritrovato l'orologio?"
"no, a scuola non c'è"
"ah"
"forse l'ha trovato la muta a casa.."
"no nano se lo avesse ritrovato mi avrebbe telefonato"
"ma lei non ce l'ha il tuo numero!"
"certo che ce l'ha! Che ti credi che non ci sentiamo mai durante il giorno? Noi ci scriviamo, ci mettiamo d'accordo su chi va a scuola a prendervi, chi fa la spesa, cosa si mangia a cena..ci scriviamo un sacco di volte!"
"ma lei però quando le chiedo di telefonarti che ti devo dire qualcosa mi dice sempre che non ha il tuo numero!"
"tre lo dice perché sa che io sono in ufficio e pensa che non posso essere disturbata per le stupidaggini, ma per le cose serie certo che mi puoi chiamare.."
"e quali sono le cose serie?"
"se vi fate male è una cosa seria, se litigate tu e tuo fratello è una stupidaggine, se non sapete mettervi d'accordo su che gioco fare è una stupidaggine, se non sai come fare un compito è una cosa seria..hai capito?"
"sì"
"ok allora fammi un esempio di i una cosa seria che se succede mi puoi telefonare"
"se il mezzonano è morto è una cosa seria"
"..."

lunedì 7 ottobre 2013

Sandra e Raimondo

Sabato il nano è stato inviato a pranzo da Susanna. "Da solo" ha specificato la mamma, perché il nano solitamente vive in simbiosi con suo fratello e quindi è bene specificare.
La mattina di sabato il nano si è svegliato che fuori era ancora buio, in preda a iper eccitazione ha messo sotto sopra la stanza, ha litigato col mezzonano e con H, ha fatto impazzire M nella sessione compiti e alla domanda esasperata "cosa hai oggi?" ha candidamente risposto "sono molto emozionato di andare da lei".

Stasera dopo cena davanti al dvd di Gundam che accompagna le nostre serate dell'ultimo mese:
"ho detto ti amo a Susanna"
"sì lo so le hai detto che sei innamorato di lei.."
"no le ho detto proprio ti amo"
"...e quando scusa.. dove eravate..?
"a casa sua, sabato"
"e quando? Cosa stavate facendo quando glielo hai detto?"
"stavamo guardando la tele."
"e lei cosa ha detto?"
"grazie."

mercoledì 2 ottobre 2013

Una storia lunga e divertente

Stasera prima di dormire.
M e il mezzonano nel letto del mezzonano.
"mamma mi lacconti una stolia?"
"va bene dimmi che storia vuoi"
"non quella della balca che affonda.."
"ok niente Titanic stasera, dimmi l'argomento"
"allola beve essele lunga e diveltente.."
"ok..e l'argomento?"
"beve pallale... di quando vi siete innamolati"
"..."
"sì dai di quando vi siete innamolati voi!"
"ma chi? Io e babbo?"
"Eh"
"ma non è mica tanto lunga quella.."
"Ah"
"..e nemmeno divertente!"
"Allola vollio quella del coniglio fulbo fulbissimo".

martedì 1 ottobre 2013

Pro e contro

Venerdì pomeriggio M ha passato parte del pomeriggio nella sua casa della vita numero due. Non le succedeva dal febbraio 2007 di stare lì da sola ed è stato un po come tornare indietro nel tempo.
Le cose che mancano a M della sua vita numero due sono:
la domenica mattina da sola nel letto con le campane che suonano e nessuna fretta;
il rientro a casa dall'ufficio la sera e la cena a base di cracker e maionese sulla mensola in cucina;
le serate E.R. con ME a base di pastina col formaggino;
l'albero di natale volante;
le serate Bridjet Jones;
il sabato pomeriggio in compagnia davanti al camino;
il non sapere cosa la aspettasse dopo.

Le cose di cui M non sente affatto la mancanza sono:
I quattro piani a piedi con le buste della spesa/le valigie/la pancia/la legna per il camino/il nano appena nato in braccio;
le quotidiane e insopportabili litigate dei vicini di casa rinominati non a torto da M "i Cogne";
certe sere a casa da sola aspettando una telefonata che non arriva;
la pioggia insistente sopra la testa e le feste rumorose sul terrazzo;
il non sapere cosa la aspettasse dopo.