lunedì 15 giugno 2015

Bimbo day

C'è un giorno, uno solo, in tutto l'anno in cui i bambini sono ammessi nell'ufficio di M.
E' un'iniziativa nata qualche anno fa alla quale M, snob come pochi, non ha aderito mai.
Una volta perché erano troppo piccoli e che ce li porto a fare.
La volta dopo perché vanno ancora a scuola e stanno meglio lì.
L'anno dopo ancora perché solo uno è a casa e poi l'altro resta escluso..

Quest'anno M ha deciso di portarli perché potessero vedere dove lei passi tutte quelle ore tutti i giorni quando la vedono scomparire all'entrata di scuola e riapparire in orari diversi la sera. 

Mercoledì scorso:
- Allora nani se vi va venerdì pomeriggio potete venire in ufficio con me!
- A fare che?
- Niente di speciale.. a vedere dove lavoro.. dove mangio.. a conoscere qualche mio amico del lavoro..
- Ok...

Giovedì:
- Allora nani, domani pomeriggio venite in ufficio?
- ...
- Non è un obbligo.. se non vi va non venite!
- Sì ok.. ci va.

Venerdì all'ingresso dell'ufficio di M:
- Eccoci qui!
- Ma quanto ci dobbiamo restare?
- ...

La verità è che alla fine, dopo aver conosciuto il numero due del Personale, aver rifiutato la pizza a mensa dal direttore preferito di M, giocato e scherzato con Lui al bar, mangiato gelati e patatine, preso e ripreso l'ascensore, corso per i corridoi, scalzato la compagna di stanza dalla sua scrivania per giocare al pc, rischiato la figura di merda della storia con il nuovo capo di M, non volevano più andare via.

M è stata felce di vederli dentro quel palazzo, a proprio agio come fossero a casa. A stringere mani a destra e a manca come se non avessero fatto altro in vita loro. 
Anche se il nano il suo ufficio se lo immaginava molto diverso.
- E come te lo immaginavi?
- Una stanza molto grande, il capo sulla cattedra con alle spalle al posto della lavagna una tv gigante e un bastone per indicarla e voi seduti nei banchi a due a due ognuno con il suo pc davanti.

Che tenerezza.


martedì 9 giugno 2015

Piccoli uomini crescono

Ieri è finita la scuola e con lei gli accompagni, le riprese singole e doppie, le recite e i saggi, gli zaini importabili, la tuta uno il mercoledì e uno il giovedì, il doposcuola, i compiti del fine settimana, la car2go del venerdì con la pizza al taglio.

È finito il nuoto, il catechismo e oggi per ultimo anche il calcio.

Domani sera si chiude con l'ultimo impegno scolastico: la cena di classe del nano dove M, H e i nani presenzieranno in formazione completa.

- mamma domani sera è l'ultima volta che vedo Susanna?
- sì, per quest'anno direi di sì..ti dispiace?
- ....
- poi la rivedi a settembre..e ogni tanto se vuoi, puoi telefonarle..
- e con quale telefono??
- ..con il mio, chiamiamo la mamma e te la fai passare..
- preferirei scriverle su whatsapp mamma, ok?
- ...

E la classe appena conclusa è soltanto la terza elementare.

giovedì 4 giugno 2015

Tutto molto bello

A fine anno scolastico si fa un po' fatica, diciamo la verità.

Che poi è bello assistere ai frutti del loro lavoro, eh.
Guardarli mentre esprimono tutto quello che hanno con più o meno difficoltà imparato tra l'autunno e l'estate.

Però.

La recita del grande
La recita del piccolo.
Il brevetto di nuoto del grande.
Il brevetto di nuoto del piccolo.
Il mercatino del grande.
Il mercatino del piccolo.
Il coro del grande.
E il coro del piccolo.
Magia dell'opera del grande.
La premiazione della classe del grande arrivata seconda a un concorso nazionale in cui si doveva, se M ha capito bene, scrivere un racconto su "La famiglia millesogni".
La pizza di fine anno del grande.
Il pranzo fuori Roma del piccolo.
La giornata del perdono del Catechismo del grande.
E poi ancora il brevetto del calcio e del grande e del piccolo.
E la consegna dei regali alle maestre e alle rappresentanti.
E agli operatori scolastici.

Insomma un gran da fare, un entra e esci dai tornelli dell'ufficio a velocità supersonica e in gran segreto, che manco Superman dalla cabina telefonica.

Sarà per questo che tra lui e Supermam, la differenza è impercettibile.

A M in momenti così viene sempre in mente la frase che H pronunciò dopo i primi tre giorni di vita del nano e che faceva più o meno così: "Tutto molto bello, un po' impegnativo.. forse..".

mercoledì 3 giugno 2015

Caro nano

La mamma è quella che ti perdona sempre, anche quando o se sarai imperdonabile. È quella che si preoccupa del freddo del caldo della fame e di aver sempre una bottiglietta di acqua in borsa e le salviette del treno.
È quella che al mare ti spalma la crema per non farti bruciare anche se ti dà fastidio e ogni volta è una lotta.
È quella che ti accompagna e ti viene a prendere, il più delle volte.
La mamma è quella che non ti ha insegnato un'alimentazione sana e che ti ha propinato i vasetti di omogeneizzati invece di cuocerti la carne al vapore.

Quella che ti mette a letto la sera, quella che ti corregge i compiti. Quella che ti sgrida e ti rompe.
Quella che ti costringe a fare nuoto come se facesse parte della scuola dell'obbligo.
Quella che ti ha costruito pezzo pezzo come si diverte a raccontarti sempre.
Quella che quando dice di essere vecchia ti arrabbi a morte e metti il muso.

Quella noiosa che le cose bisogna meritarle e bla bla bla.

È quella che pensa che tu sia bellissimo specialmente ora con il tuo ciuffo lungo sugli occhi e quell'abbronzatura appena accennata.

La mamma è quella che ancora ti tiene per mano quando attraversi la strada, che ti allaccia il casco sotto il mento, ti asciuga i capelli col fon, anche ora che in piedi sul water al mare non ci entri più.
La mamma è quella che ti pone i limiti e ti insegna i valori, i suoi.
Quella che vorrebbe vederti sempre felice.

Quella che stamattina piangeva al coro delle terze, sulle note di Pino Daniele.

La mamma è quella che c'è sempre.

Anche oggi all'ultima lezione di catechismo, per metterti il vestito bianco del perdono, anche se lei non lo sa se ci crede a tutte queste cose qua e alla fine nel dubbio si è sposata in comune.

È quella che tu credi immortale e che vorrebbe esserlo.

La tua mamma sono io e non so se ti è andata bene o male, sappi però che ce la metto tutta.