lunedì 31 dicembre 2012

Cosa fai a capodanno?

1980
"Cosa fai a capodanno?"
"Resto a casa con i nonni, mamma e papà escono.."

1987
"Cosa fai a capodanno?"
"Vado a New York con i miei!"

1990
"Cosa fai a capodanno?"
"Vado a una festa in lungo!"

1992
"Cosa fai a capodanno?"
"Vado a Londra con i miei.. il mio fidanzato storico rimane qui, quando ci siamo conosciuti avevamo già organizzato tutto per partire.."

1993
"Cosa fai a capodanno?"
"Vado a Vienna con il mio fidanzato storico"

1994
"Cosa fai a capodanno?"
"Vado a Londra con il mio fidanzato storico"

1995
"Cosa fai a capodanno?"
"Vado a Praga con il mio fidanzato storico"

1996
"Cosa fai a capodanno?"
"Vado a Firenze con il mio fidanzato storico"

1997
"Cosa fai a capodanno?"
"Vado in Umbria in un agriturismo con il mio fidanzato storico e degli amici"

1998
"Cosa fai a capodanno?"
"Vado a Sharm el Sheik con i miei e mio fratello e probabilmente mi ammazzo.."

2000
"Cosa fai a capodanno?"
"Niente, non me lo chiedete più"

2002
"Cosa fai a capodanno?"
"Vado a Milano dal fidanzato serial killer e ho un po' paura, poi se arrivo viva al giorno dopo parto per le Maldive a fare immersioni con ME; il serial killer va a scalare il Kilimanjaro"

2003
"Cosa fai a capodanno?"
"Vado a casa di ME, fa una festa..porto un tizio che frequento da un paio di mesi, non è di qui.."

2005
"Cosa fate a capodanno?"
"Andiamo a casa di amici"

2006
"Cosa fate a capodanno?"
"Andiamo a Riccione, capirai con un nano di tre mesi.. dove vuoi che andiamo.."

2008
"Cosa fate a capodanno?"
"Siamo in casa con amici con figli.. il mezzonano non ha nemmeno un mese, spero dorma tutto il tempo.. il nano forse arriva a mezzanotte per vedere i fuochi.."

2012
"Cosa fate stasera?"
"Siamo a casa con MK, l'Avv e  i ragazzi.."


Buon 2013!

domenica 30 dicembre 2012

Uno sfizio

M si ricorda perfettamente il giorno in cui a casa sua arrivò la tele a colori.
Fino a quel momento tutto era stato visto in sfumature di grigio (inferiori a 50) dentro uno schermo 10 pollici, più profondo che largo.
Quella sera quando l'Arch rientrò a casa arrivò un pacco e dentro il pacco c'era, regalo di fisherman in segno di riconoscenza, la tele a colori. Si passava nel giro di pochi minuti in un mondo talmente colorato da sembrare fluo. Il vestito di Heidi era rosso! la maglia di Peter gialla!
M aveva 9 anni, era il natale del 1982.

Venerdì pomeriggio, a distanza di 30 anni, è arrivata a casa, chiusa in un pacco, la nuova tele, "non una tele, una smart tv" ha precisato H che la portava a casa fiero e sorridente. Il pacco era grande come il nostro tavolo da pranzo e sottile come un pacchetto di sigarette.

Nonostante le contrarietà di M delle ultime settimane:
"Ma noi non vediamo mai la tele!"
"Ma non ci serve!"
"Noi anche con la tele da 32 pollici in salotto vediamo sempre i film al pc con le cuffie a letto..!
"Ma la vedono solo i bambini la tele.."
"ma la nostra ha solo 9 anni.."
"Ma non siamo abbonati a sky, tu non guardi le partite.."
"Ma la nostra tele va più che bene per l'uso che ne facciamo!"
H si era voluto togliere uno sfizio da 37 pollici.

E venerdì pomeriggio la tele nuova, o meglio la smart tv, ha preso il posto della vecchia tele dopo tre passaggi in sequenza in ferramenta e uno in cantina perchè "mannaggia le viti della nuova smart tv sono più larghe di quelle della vecchia e quindi devo alesare i buchi della staffa" "Alesare?" "Sì alesare vuol dire allargare!" "Ah non lo sapevo e come fai a alesare questi buchi che la staffa è di ferro??" "eh devo scendere in cantina a prendere il trapano con la punta da ferro" (chi non ha una punta da ferro in cantina si chiedeva M mentre teneva la pesantissima seppur sottile smart tv tra le braccia con la stessa angoscia che provava le prime volte con i neo-nani in braccio).

"Mamma ma questa è una tele nuovissima!"
"Sì.."
"Ed è più grande dell'altra!"
"Sì.."
"Possiamo vederla?"

E così venerdì sera il fiero H, la sconcertata M e i deliziati nani si sono sorbiti 8 puntate di seguito di Peppa Pig formato gigante e ultrapiatto.

venerdì 28 dicembre 2012

Vabbè dai

Domenica 23 dicembre.
"Mamma non vedo l'ora di trovare i regali sotto l'albero"
"Manca poco tesoro"
"Sì non vedo l'ora di vedere il mio bazooka"
"Non è sicuro che babbo natale porti proprio tutto quello che avete chiesto.."
"E perché?"
"Perché magari non l'ha trovato.."

"Ma mamma lui i regali li co-stru-i-sce!"
"Sì lo so, me lo hai già detto, ma magari non ha avuto il tempo di costruire tutti i regali per tutti i bambini di tutto il mondo e qualcuno non l'ha costruito.."
"Ma mamma lui non ha bisogno del tempo per costruirli: lui è magico e poi ha gli gnomi che lo aiutano.. millecento gnomi pensa te"

"..."
Dopo pochi minuti.
"Mamma?"
"Sì"
"Ma babbo natale lo avrà capito che nella lettera avevo scritto il Mazingaiser telecomandato?"

"Bé se lo avevi scritto.."
"Sì ma io avevo scritto solo telecomandato ma non come"
"Perché come deve essere telecomandato scusa"
"Non con il telecomando!"
"Ah no?"
"No"
"E come???"
"Come quello vero! Io devo entrare dentro nella testa del mazingaiser e comandarlo da lì."

Martedì 25 dicembre.
"Mamma babbo natale non mi ha portato il bazooka..però non è contro le armi perché il mitra me lo ha portato.."
"..."
"E Mazingaiser lo sai perché non me lo ha regalato?"
"No.."
"Io sì. Lui credeva fosse questo qui, ma questo qui invece è Gundam!"

"..."
"Vabbè dai, non fa niente.."

Anche babbo natale comincia a perdere il suo fascino davanti agli occhi dell'incontentabile nano.

giovedì 27 dicembre 2012

Natale 2012

Questo natale ha portato le solite cose e delle vere sorprese.

Le solite cose:
i pacchetti per i nani sotto l'albero
le carte scartate appallottolate in giro
i libretti delle istruzioni per montaggi vari
calorie in eccesso
mattoncini lego in eccesso
zuccheri e carboidrati a go go
chili superflui e dannosi
le lacrime davanti all'annuale filmino del cugino Serio
il regalo per i Nonni da cambiare.

Le vere sorprese:
la tombola senza numeri faticosamente realizzata dalla NonnaG
il caldo primaverile
un biglietto scritto da H, storicamente affetto da agrafia, assolutamente non romantico ma pur sempre un biglietto con tanto di busta,
i sacchi dei regali per i sette nani con i nomi ricamati sopra
una sala da pranzo futuristica e polare, smontabile
e una cena della terza generazione che nulla ha da invidiare alle prime due.

Stamattina, avvolta in una nebbia lacustre, M è tornata in ufficio per riposare, stare un po' per conto suo, riprendersi dal tourbillon natalizio e digiunare un po'.

giovedì 20 dicembre 2012

Sold out

La settimana scorsa M era andata nella cartoleria dei ricchi che dista poche centinaia di metri da VR e aveva deciso di tornarci con i nani: in vetrina, steso per terra, intento a fare un riposino ai piedi di un abete c'era Babbo Natale. Lungo due metri, perfetto, sembrava vivo. Russava muovendo il petto in su e in giù. Le mani incrociate sulla pancia, la testa appoggiata al suo sacco dei regali.

Ieri pomeriggio, prima, durante e dopo la piscina, M aveva creato nei nani un'aspettativa tendente all'infinito, dicendo loro che li avrebbe portati in un posto speciale dove avrebbero potuto vedere il vero Babbo Natale.

"Ma lo possiamo toccare?"
"No, lui dorme!"
"E come mai dolme?"
"Perché mancano pochissimi giorni a natale.."
"Sei! Mancano sei giorni!"
"Sì sei e lui sa che deve fare il giro di tutto il mondo per portare i regali ai bambini e quindi in questi giorni si deve riposare molto e non può essere disturbato."

"Ma è grande?"
"Molto grande"
"Ma respira?"
"Certo che respira!"

Arrivati alla cartoleria M superava la prima vetrina "ancora un secondo di pazienza..",
la seconda vetrina.. "Siete pronti alla sorpresa?", la terza vetrina.."Ci siamo ragazzi..." e arrivava davanti alla quarta vetrina dove, in terra, sotto l'abete, era rimasto soltanto un telo bianco di pannolenci.

"Mamma dov'è Babbo Natale?"
"Ragazzi non lo so.. può darsi si sia svegliato.."
"Folse un bambino l'ha distulbato.."
"Sì forse.."
"Mamma andiamo a chiedere dentro?"

"ehm.. va bene andiamo.."

"Buonasera senta..ehm.. il babbo natale che dormiva..ehm.. lì sotto l'albero di natale.. si è... svegliato?"
"Come scusi?"
"Il babbo natale che stava lì...steso..."
"Ah l'abbiamo venduto signora".

"Mamma che vuol dire l'abbiamo venduto?"

Adesso, a parte la figuraccia che M ha fatto con i nani. A parte la delusione. A parte l'arrampicata sugli specchi e la fatica per far dimenticare quel "venduto" e sostituirlo con "andato".
M si chiede ma chi mai ha potuto rovinare la gioia dei bambini del quartiere e acquistare un babbo natale altezza 2.30 metri steso per terra, intento a russare come un ubriaco?

martedì 18 dicembre 2012

Non tutto si paga

"Mezzonano domani ti porto io a scuola che devo dare i soldi al maestro Marco"

"E pelchè?"

"Perché la ginnastica si paga"

"E palchè?"

"Perché tu ancora non lo sai ma tutto si paga, si paga la scuola e si paga la casa, si pagano i giochi e i vestiti, si pagano le cose da mangiare e si paga la benzina per spostarsi, si paga per andare al mare, si paga per avere la luce e l'acqua.. si paga tutto"

"Per avele una mamma si paga?"

"Ehm..no"

"Pel i baci?"

"No"

"Pel avele gli amici?"

"No non si paga"

"Pe le calesse?"

"No nemmeno per le carezze"

"Pel avele mioflatello si paga?"

"No..."

"Pel avele fame?

"No ma si paga per non averla.."

"E pel la sete?"

"No..ma.."

"Allora non è ploplio velo che si paga tutto allola".

lunedì 17 dicembre 2012

A ogni popolo la sua punteggiatura

La muta Mar non parla mai.
 
La muta Mar se deve comunicare qualcosa scrive un sms.

La muta Mar anche se convive con M, anche se per forza di cose la incontra tutti i giorni, più volte al giorno, preferisce aspettare che M sia in ufficio per iniziare a comunicare per scritto.

Oggi la muta Mar ha scritto un messaggio a M in cui diceva che aveva ricevuto una telefonata dal marito e che era successo qualcosa alla figlia di sedici anni.
Il messaggio, per quanto criptico, era infarcito di punteggiatura positiva.

Tutti quei puntini di sospensione e quei punti esclamativi hanno fatto immaginare a M, per tutto l'arco della giornata, un'infinita serie di probabilità:
la figlia della muta Mar si sposa e la muta Mar abbandona tutti e torna nelle Filippine;
la figlia della muta Mar ha vinto una borsa di studio in Italia e viene a vivere con noi;
la figlia della muta Mar è incinta e viene a vivere da noi con il bambino;
la figlia della muta Mar ha vinto un biglietto della lotteria e la muta Mar torna nelle filippine in business class con un biglietto di sola andata;
la figlia della muta Mar è stata eletta reginetta della scuola e con i soldi del premio viene a trascorrere le vacanze di natale qui da noi;
la figlia della muta Mar si è innamorata di un ragazzo italiano e viene a vivere in Italia da noi prima del matrimonio, da lui dopo;
la figlia della muta Mar ha partorito due gemelli e uno ce lo regala.

Appena tornata a casa M si è fiondata nella stanza della muta Mar, che non si era degnata di mandarle una risposta durante tutto il pomeriggio, e la trovava in lacrime.
Nessun gemello con gli occhi a mandorla all'orizzonte: la figlia della muta Mar a scuola è stata spinta giù per le scale da una compagna di classe durante l'ora di ginnastica e adesso è in ospedale. E' cosciente, non è ferita, ma è sotto osservazione.

M molto dispiaciuta per l'accaduto ha pensato che la punteggiatura è molto importante, ma ha pensato che fosse meglio tenerselo per sé.

domenica 16 dicembre 2012

Non è la fine del mondo

M non ci aveva creduto mai, che altrimenti sono tante le cose che avrebbe fatto prima del 12/12/2012.
M non conosce bene la storia, ma a questa previsione dei Maya proprio non aveva dato peso e infatti siamo felicemente arrivati indenni (a parte H che stasera è andato a letto prima dei nani) al 16/12/2012. E adesso dicono che è tutto spostato al 21, che forse i Maya come il nano non avevano capito se i numeri si leggessero da destra verso sinistra o da sinistra verso destra.

In ogni caso M non dà credito nemmeno a questa storia del 21. Tuttavia, siccome nella vita non si può mai sapere, queste sono le cose che M in caso di fine del mondo si rammarica di non aver fatto:

vedere Ground Zero, perché il WTC l'ha visto più volte, anche con la neve, ma dopo il 2001 non le è più capitato di tornarci;

portare i nani sulle montagne russe perché anche se fanno venire il mal di pancia sono molto divertenti e a loro piacerebbero parecchio;

finire il libro che ha sul comodino perché le cose lasciate a metà non danno gusto;

passare un pomeriggio in una mutisala e vedere un film diverso a ogni spettacolo per un totale di quattro film e uscire un po' confusa e stordita;

rivedere A piedi nudi nel parco perché non se lo ricorda più;

imparare il linguaggio dei segni e a battere sui tasti veloce e senza guardare;

far leggere almeno una delle pagine dell'erba ai nani e vedere cosa ne pensano;

ricevere la prima pagella e andare una volta a scuola a vedere i quadri in qualità di genitore.

Che alla fine questa storia della fine del mondo a M non dispiace per niente perchè diciamocelo: sparire tutti insieme è molto meglio che farlo ognuno per conto suo.

venerdì 14 dicembre 2012

Serata zaz

Ieri sera M ha trascinato H a un concerto zaz in un posto molto zaz con gente molto molto zaz.
Zaz nella lingua di H significa alternativo, naif, un po' zingaro e molto di sinistra.

I commenti di H una volta arrivati sono stati:
"in posti così ci venivo quando studiavo a Bologna circa 22 anni fa"

"Mi rendo conto qui adesso di quanto sono invecchiato"

"Quando ci venivo io, ballavo, mi muovevo.. adesso guardo e basta"

I commenti di M sono stati:
"Andiamo vicino alla porta? C'è troppa gente e non ci sono finestre.."

"Mica fumeranno anche dentro.."

"Guarda come pomiciano quei due!"
"Anche quelli guarda.. erano secoli che non vedevo qualcuno pomiciare così!"

Dopo due ore M si è presentata alla cassa con la paura paralizzante che la apostrofassero "signora".

"Scusate ma non doveva essere il concerto di Thony?"
"Sì certo.."
"E questi che cantano da ore chi sono?"

"Il gruppo spalla, lei arriva dopo.."

M e H sono tornati a casa prima che lei arrivasse.
Dicono che sia arrivata a mezzanotte. Molto zaz..

mercoledì 12 dicembre 2012

Piccoli e grandi turbamenti

Una sera qualsiasi, nel letto del nano prima di dormire.

"Mamma quando morirai io sarò molto triste"

"Ma non devi pensarci adesso!"

"Ma io ci ho pensato ormai!"
"MA passerà ancora un sacco di tempo.. talmente tanto tempo che può darsi che ti sarai anche un po' stufato di me.."

"No non è possibile non mi stuferò mai di te."

"Ma quando morirò io tu avrai una tua famiglia, dei figli, una moglie.. vivrai in un'altra casa.. io sarò meno presente.. Adesso dici così perché sei ancora piccolo e pensi che la mamma e il babbo siano molto importanti, che siano la cosa più importante di tutte..."

"..."

"..più importante dei giochi, degli amici, dei regali..."

"..."

"Non è così?"

"Quali regali?"

Ogni tanto il nano fa domande sulla morte. Chiede chi morirà per primo e chi per ultimo, quando succederà e come. Sembra molto triste e turbato e ogni volta M ci casca. Poi basta un attimo e quello che era sembrato un serio turbamento lascia lo spazio a preoccupazioni ben più grandi e immediate.

lunedì 10 dicembre 2012

Mompracem

Dicevano che era tutto deciso.
Che era necessario farlo e che una volta iniziato non si sarebbe più potuto tornare indietro.
Dicevano che era l'unica soluzione e che eravamo già stati fortunati finora.
Dicevano che sarebbe durato nella migliore delle ipotesi  cinque anni e nella peggiore che sarebbe stato per sempre.

Dicevano che sarebbe stato meglio per tutti e che non si poteva continuare così.
Che prima o poi qualcuno avrebbe dovuto decidere e che finalmente era arrivato il qualcuno che aveva deciso.
Dicevano che era una soluzione che costava talmente poco che non si poteva rifiutare.
E che a lungo andare ci avremmo fatto l'abitudine.

Dicevano che è più dire che fare e che non è poi una tragedia.

Nelle ultime settimane nell'ufficio di M sono iniziate a circolare voci su un prossimo trasferimento a Mompracen. In un posto lontano dal mondo, dimenticato da tutti, irraggiungibile in motorino e completamnete incompatibile con l'attuale vita di M. Un posto che per raggiungerlo ci sarebbero volute ore e diversi mezzi di trasporto.
Un posto più vicino a Sandokan che a M.

M aveva già salutato il nuoto della mattina.
Aveva messo in conto di non accompagnare più i nani in piscina il mercoledì.
Aveva rinunciato in anticipo alle riprese a scuola e agli incontri con le maestre.

Desolata e sconfitta aveva accettato la cosa, dopo aver invano tentato di proporre a H la soluzione estrema della terza pancia.

Oggi le voci sono state smentite.
Mompracen non ci aspetta, nel futuro di M e dei suoi colleghi c'è sì uno spostamento ma in zona.
M ricevuta la smentita ha pensato che regalo di natale più bello non riusicva a immaginarselo e ha ringraziato il qualcuno che forse non ha ancora deciso dove trasferirci ma almeno ha avuto il buon senso di cancellare dai nostri animi il panico seminato e di farci trascorrere un sereno natale.

domenica 9 dicembre 2012

Poche semplici regole

Stamattina abbiamo fatto l'albero di natale. E' una cosa abbastanza inconsueta per M fare l'albero di natale con tanto anticipo. A casa dei nonni quando era piccola c'era l'albero vero, l'abete della terrazza che veniva portato in casa sullo skateboard d legno dello zio matto poche ore prima della vigilia per ridurne al imnimo la pena.
Quando viveva da sola M ha sperimentato vari alberi last minute, tra gli altri ricorda: l'albero volante, molto apprezzato da tutti anche se le faceva pensare a un impiccato e l'albero di sole luci inchiodato alla parete.

Una volta nati i nani M si è convertita suo malgrado, dopo una lunga insistenza di H, a prendere un albero ecologico che può stare in casa anche tutto l'anno senza soffrire nemmeno un po'.

L'albero ecologico si tiene in cantina in una scatola di cartone diviso in tre pezzi e legato stretto con lo spago. Quando arriva il momento is tira fuori dalla scatola, si compone nei suoi tre pezzi e si addobba.

Per un perfetto albero di natale a casa di M bisogna seguire poche semplici regole:
1) posizionarlo in modo che la parte meno ricca stia dietro perché per quanto possa essere finto un albero ecologico anch'esso non sarà mai perfettamente simmetrico;
2) gli addobbi dell'albero di natale si tramandano di madre in figlia e sono sempre gli stessi;
3) le palline devono essere tutte colorate, l'albero monocromatico o bicolore non è neppure lontanamente concepito;
4) si inizia con e palle più belle e più grandi che devono essere messe dalla metà in giù e ovviamente davanti;
5) si procede con le palle più piccole che vanno messe dalla metà in su;
6) le palle piccole bianche danno luce e quindi bisogna disseminarle dappertutto, anche dietro;
7) le palle piccole vanno posizionate all'estremità dei rami in modo che pendano nel vuoto e non si appoggino agli altri rami;
8) la stella cometa in cima va messa per ultima;
9) il puntale non è ammesso per nessuna ragione;
10) le lucine devono essere bianche e tutte uguali (le lucine hanno sostituito le ben più suggestive e pericolose candele rosse).

giovedì 6 dicembre 2012

Why m'am?

La conversazione che segue si è svolta in inglese.

L'altra sera in cucina.

"Muta Mar senti, venerdì pomeriggio facciamo la festa per il compleanno del mezzonano qui in casa"

"Abbiamo invitato circa venti bambini.."

"Abbiamo invitato solo i bambini senza genitori che sennò eravamo troppi.."

"Verrà anche un ragazzo per farli giocare, è anche mago (non è Arnaud)"

"Loro staranno in camera loro, la mattina per favore, mentre loro sono a scuola, fai sparire tutte le scatole dei giochi, così i bambini hanno più spazio e non si mettono a tirare fuori tutto.."

"Io arriverò con il nano per le 4.15 forse il ragazzo, che è anche mago, sarà già arrivato, non lo so.."

"Una volta arrivata a casa con il nano poi devo riuscire per andare a ritirare le pizzette e poi torno e resto"
"Il mezzonano invece arriverà verso le 4.30 lo vanno a prendere gli Altri Nonni a scuola"

"Tu intanto per piacere la mattina prepari la tavola per il buffet, ti dico io quale tovaglia usare, metti i piatti che ti lascio qui in vista, i bicchieri e i tovagliolini.."

"Le bibite sono in frigo, le tiri fuori un po' per volta, non tutte insieme"

"Ricordati l'acqua.."

"Giusto i primi minuti avrai un po' da fare, ma i bambini comunque cominceranno ad arrivare dope le 4.30 come il mezzonano che prima sono a scuola.."
"Poi quando torno io con le pizzette, li gestisco io i venti bambini..insieme al ragazzo, che è anche mago..non ti devi preoccupare.."

"Tutto chiaro? Domande?"

"Yes.. but.. why m'am?"

mercoledì 5 dicembre 2012

Quattro

Come i moschettieri uno per tutti e tutti per uno.
Come le stagioni che si rincorrono sempre uguali.
Come gli elementi del mondo: l'acqua, la terra, il fuoco e l'aria che senza non potremmo vivere un secondo.
Come i semi delle carte, i punti cardinali, i lati del quadrato. Come gli stili che imparerai a nuotare piano piano.

Quattro come i piani che dovevo salire a piedi, prima con la pancia e poi con te in braccio, quando stavamo nell'altra casa e tu sei nato con tanta fretta e un mese di anticipo ed eri così piccolo che non ci credevo.

Come i supereroi che preferisci: Ironman, Hulk, Thor e Capitan America perché sono amici e non combattono mai l'uno contro l'altro ma tutti insieme contro i "cattivi".

Quattro come i tuoi nonni che stasera ti hanno portato un regalo diverso per uno che ben rappresenta ognuno di loro. Come le candeline sulla torta che ti fanno sempre ridere come un matto.

Quattro come noi quattro: tu, tuo fratello, babbo e io che quando siamo a casa ci avviciniamo piano piano come calamite, senza accorgercene, e ci ritroviamo sempre tutti insieme nello stesso metro quadro.

Oggi compi quattro anni, anche se fai finta di niente. Anche se i regali non sono l'obiettivo della tua vita come invece lo sono per tuo fratello; se non chiedi mai "quanti giorni mancano alla mia festa?", se non vivi le cose con ansia e agitazione, ma le lasci arrivare senza preoccupartene e riesci a goderle dall'inizio alla fine con quella saggezza che ti accompagna da quando eri piccolo come la bottiglia del latte.

Tu che stamattina mentre andavamo a scuola con una torta gigante ti preoccupavi perché era troppo pesante per me, tu che per me non sarai mai grande perché sei arrivato per ultimo e chi arriva per ultimo si merita sempre un trattamento speciale.

Buon compleanno mezzonano

martedì 4 dicembre 2012

Tempi moderni

H e M stasera hanno seguito il consiglio del nano, sono andati a punto com e stesi sul letto, in pigiama, hanno comprato i regali di questo natale monotematico per i nani:
il gioco degli angry birds per il nano;
il gioco degli angry birds per il mezzonano che domani compie quattro anni;
una confezione di angry birds per il mezzonano;
il gioco in scatola indovina chi? che esisteva quando M era piccola e che esiste ancora, immutato.

Hanno schivato di pochissimo l'acquisto da 70 euro di una versione evoluta di Mazinga proveniente da Hong Kong.

Adesso, a circa due ore dall'inizio delle ricerche, non hanno ancora finito di esaudire i desideri delle letterine di natale, ma sono a buon punto.
M ha anche provveduto al regalo per la NonnaG e per l'Arch e a quelli per quattro dei sette nani.

La domanda è: ma che infermo era senza punto com? Quando i genitori dovevano vagare per giorni per trovare l'agognato regalo?
Quando se in un negozio era terminato bisognava riprendere la macchina e spostarsi fino a un altro negozio? Quando per girare tre posti  diversi si macinavano chilometri mentre adesso basta schiacciare dei tasti per passare da roma a milano, da hong kong a parigi?
Quando lo spazio a disposizione si esauriva nel raggio di un quartiere, mentre adesso il campo da gioco non ha confini?

Tempi moderni...

lunedì 3 dicembre 2012

L'età della disillusione

M si ricorda perfettamente il momento in cui Babbo Natale smise di esistere.
Era in casa, oggi casa dei nonni, in salotto. Era pomeriggio ed era seduta per terra con la schiena appoggiata al divano di topolino, tutt'oggi presente.

Era in compagnia del cugino Serio.

Il cugino Serio aveva, come ha tuttora, due anni più di lei. Era maschio, era figlio unico, viveva a casa dei nonni con sua madre, a natale scartava pacchi enormi e aveva la tele a colori in camera, il subuteo e la playstation portatile che a quel tempo si chiamava scacciapensieri.

Il cugino Serio era serio anche allora perché non è vero che crescendo si cambia, crescendo si definisce meglio la forma abbozzata che avevamo da piccoli.
Così, seduti per terra con la schiena appoggiata al divano, il cugino Serio le disse senza giri di parole
"Lo sai M? Babbo Natale non esiste, sono i genitori a comprare i regali e a metterli sotto l'albero."

M rimase in silenzio.
Pensò che fosse uno scherzo.
Si aggrappò alle letterine che iniziavano proprio con Caro Babbo Natale, scritte sotto gli occhi complici delle mamme e dei papà. 
Rivide nella sua testa tutte le rappresentazioni di Babbo Natale che le era capitato di incontrare, per strada, disegnate sulle pagine dei libri, luccicanti sulle carte da regalo, ma non ci fu niente da fare.
Il cugino Serio ribadì che Babbo Natale proprio non esisteva.

M non ha tanti ricordi di quando era piccola e non ricorda quanti anni avesse, forse sei l'età del nano oggi.

Stasera scriveremo le letterine a Babbo Natale, quello vero. Quello che i regali non li compra, li costruisce. Quello che riesce a fare il giro del mondo per portare i regali a tutti i bambini "perché tanto quando qui è giorno a Tokyo è notte" e quindi ha tutto il tempo per portare a termine il suo compito gravoso. Quello vestito di rosso con la barba bianca "come quella di babbo però più lunga" e la pancia rotonda.
Quello che esisterà il più a lungo possibile nella fantasia dei bambini, perché quando non si crede più a Babbo Natale, si perde un po' di magia e di illusione e si comincia a diventare grandi.

domenica 2 dicembre 2012

Punto com

"Ragazzi voi ancora non avete scritto la letterina a babbo natale.. non mancano molti giorni se non la scrivete e imbucate per tempo lui pensa che non volete niente.."
"Sì io la voglio scrivere oggi.. voglio mazingaizer"
"Nano devi chiedere giocattoli che esistono davvero sennò babbo natale non li trova.."
"Ma babbo natale mica li compra i giochi, lui li costruisce!"
"..."
"E certo e siccome li costruisce può costruire qualsiasi gioco anche quelli inventati.."
"Non vorrei deluderti ma siete talmente tanti a scrivere le lettere che lui non ha il tempo di costruire tutti i regali che chiedete e quindi li va a comprare ed è meglio che nelle letterine ci siano giocattoli che vendono nei negozi"
"Lui deve andare a punto com"
"Dove deve andare?"
"A punto com"
"E cosa sarebbe punto com?"
"Un posto che ci vai e trovi tutti i giochi che ci sono alla tele"
"Ah alla tele lo hai sentito?"
"Sì tutti i giochi della pubblicità della tele li trovi a punto com quindi se lui non li riesce a costruire e li deve comprare è meglio che vada lì così li trova sicuro."

giovedì 29 novembre 2012

Pallini rossi neri gialli e verdi

Nella classe del mezzonano le maestre hanno adottato un semplice sistema di premi e punizioni.
All'inizio della settimana attaccano al muro l'elenco con i nomi di tutti i bambini e accanto a ciascun nome disegnano cinque quadratini uno per ogni giorno di scuola e in ciascun quadratino alla fine della giornata mettono un palino rosso o un pallino nero a seconda che il bambino sia stato bravo o no. I bambini che nella settimana ottengono tre pallini rossi il venerdì hanno un premio.

M, che pensa che le regole aiutino e facilitino la vita quotidiana, spinta dal suggerimento di ME, ha deciso di adottare il sistema anche a casa e ieri pomeriggio nel tragitto tra la scuola del nano e quella del mezzonano ha spiegato al nano la sua idea: istituire il sistema dei pallini anche a casa e premiare i tre pallini rossi con un passaggio all'edicola nel fine settimana.

Tuttavia il nano, che per la legge del contrappasso è restio alle regole, ha uno spirito ribelle e vuole le cose fatte a modo suo, ha proposto l'inserimento di alcune varianti:
1) il pallino giallo per i giorni in cui i bambini non sono né buoni né cattivi
2) la trasformazione del pallino giallo in nero o in rosso a seconda del colore del pallino del giorno successivo
3) la premiazione non nel fine settimana ma il giorno stesso in cui si raggiungono i tre pallini rossi "ma il pallino si mette la sera alla fine della giornata, quando le edicole sono chiuse!" "non lo sai che ci sono delle edicole che restano aperte anche la notte?"
4) l'infingarda regola secondo la quale se il mezzonano, santo di nome e di fatto dalla nascita, ottiene tre pallini rossi, anche il fratello li deve avere rossi "sennò litighiamo"
5) i premi se non sono comprati nelle edicole notturne devono essere acquistati da Rocco giocattoli
6) il comportamento del bambino a scuola non ha valore ai sensi del pallino: soltanto il comportamento al quale il genitore assiste può essere giudicato rosso o nero e non quello riferito da terzi
7) i colori rosso e nero devono essere cambiati in verde (buono) e rosso (cattivo).

M è rimasta molto colpita dalla lucidità con la quale il nano ha esposto le sue regole e ha pensato che anche se non sa colorare nei margini, se i suoi disegni non meritano di essere fotografati, anche se non sa leggere e non ha ancora imparato a scrivere la zeta nel giusto verso, un talento ce l'ha. Come poi lui lo utilizzi è un'altra storia.

mercoledì 28 novembre 2012

Dieci cose che so di te

1) Disordinato
2) Coccolone
3) Bravo
4) Non ha pazienza
5) Incurante
6) Non riesce a concentrarsi
7) Educato
8) Composto
9) Socievole
10) Non conosce l'ordine degli spazi

Oggi M aveva i primi colloqui con i maestri del nano.
E' arrivata un po' in ritardo, si è segnata nella lista già molto fitta al numero 40 e ha aspettato.
Quando si è seduta davanti alla maestra di religione era un po' stanca e emozionata e le si sono appannati gli occhi.
Quando si è seduta davanti alla maestra di musica ha capito che anche con solo tre ore alla settimana, in due mesi si può riuscire a inquadrare perfettamente qualcuno e a dipingerlo in pochi secondi usando tre aggettivi.
Quando si è seduta davanti alla maestra I ha adorato il suo incipit "ah la mamma del nano.. per me si può alzare subito, non ho niente da dirle, è bravo".

E quando la stessa maestra I le ha fatto notare che l'autoritratto attaccato al muro con il nome del nano sotto che M era intenta a fotografare per quanto fosse bello, preciso, dettagliato, colorato alla perfezione e così diverso da quelli che a cui è abituata, raffigurava sì il nano ma era stato disegnato da un compagno di classe, M si è vergognata un po' e si è ritirata in buon ordine.

Tre eccezioni

M vive in un mondo fatto di regole.
Alcune regole sono le regole di tutti, altre se le è date da sola.
Una di queste regole è "evitare di unire mondi diversi".
La regola "evitare di unire mondi diversi" è la regola secondo la quale i vari ambiti della vita devono rimanere separati: lavoro, scuola, mare, piscina, parenti.
La regola nacque tantissimo tempo fa quando M decise in quinta elementare di invitare la sua compagna di banco qualche giorno al mare.
L'esperienza fu disastrosa: quella che sarebbe dovuta essere la sua migliore amica si rivelò antipatica poco socievole, per niente abituata ai ritmi marini di M e fotofobica: una palla al piede.

In numerose altre occasioni M ha avuto modo di confermare questa teoria e quindi a lungo andare M ha creato una serie di pacifici gruppi separati tra loro che percorrono strade parallele senza incrociarsi mai.
Tuttavia, come ogni regola che si rispetti anche la regola dei mondi separati ha una serie di eccezioni che altro non fanno che confermarla:
1) quando dieci anni fa M ha deciso di far incontrare l'amica dell'ufficio con il cugino serio perché aveva intravisto qualcosa di bello, che oggi ha quattro anni gli occhi blu e i ricci;
2) quando, su richiesta e non senza preoccupazione, ha presentato l'Arch all'amica trimamma della macchinetta per la realizzazione di un progetto impossibile;
3) quando circa nove mesi fa ha selezionato le partecipanti al Club di Jane Austen, mischiando ufficio, giardino, parentele e simpatie in un unico impasto.

Stasera il Club si è riunito per la quarta volta e ha visto la partecipazione di un nuovo membro proveniente dall'acqua clorata mattutina. I mondi di M cominciano ad avere confini sfumati e lei si sente un po' confusa.

lunedì 26 novembre 2012

Carramba (con la cuffia)

Nello spogliatoio della piscina venerdì mattina.

"Ma lo sai che hai una faccia conosciuta? Prima ti guardavo in vasca con la cuffia e ho pensato che ti ho già visto da qualche parte, ma con la cuffia perché con i capelli sciolti no.." ha detto M a una nuova ragazza che frequenta il corso principianti nella corsia accanto.
"Anche tu sai.. credo di averti già visto da qualche parte.."
"Senti ma facevi nuoto qui da ragazzina perché io è una vita che nuoto qui.."
"..no"
"Ah e andavi a scuola al M al liceo?"
"No.. e tu hai fatto gli scout?"
"No..magari amicizie comuni..dove abiti?"
"Dall'altra parte del fiume, tu?"
"No io da questa parte.."

"Allora proprio non saprei.. i miei abitano da questa parte del fiume.."
"Anche i miei.."
"..qui vicino, a via p."

"Ma anche i miei abitano a via p!"
"I miei al 40, i tuoi?"
"Anche i miei al 40!"
"Ma dai.. e a quale piano? I miei al quinto!"
"Ma anche i miei al quinto!"


"Io sono la figlia di G.."
"Ma certo! Io sono la figlia di NonnaG ci saremo viste un milione di volte in ascensore!"
"Ma sì tu hai un figlio.."

"Due.."
"Ah due! Ero rimasta a uno.. Menomale che ci siamo arrivate alla fine.."
"Sì.."

"Scusate se mi intrometto" ha detto la collega alta che da quet'anno si è unita al corso di nuoto di M "ma tu prendi l'ascensore con la cuffia? No perché lei solo con la cuffia ti ha riconosciuto.."

La nuova compagna di corso è la figlia di una carissima amica di NonnaG. L'amica che da maggio non c'è più. Quella con cui  NonnaG condivideva il pianerottolo, le chiacchiere e la frutta nel "passaggio". Quella che ogni volta che M la incontrava aveva sempre una parola buona, un sorriso, un complimento. Quella che quando è morta, M era molto dispiaciuta e non è stata tanto bene.
Quella con una figlia che prende l'ascensore, però senza cuffia.

domenica 25 novembre 2012

Il fattore P

"Dicono che sui capelli colorati non vengono."

"Quando ero piccola mi facevo l'ultimo risciacquo con l'aceto."

"Se ogni tanto fai gli impacchi di olio riesci a prevenirli."

"Non importa la lunghezza, tanto è alla radice che si attaccano."

"Se li porti corti hai meno chance di prenderli."

"Se li lavi tutti i giorni stai tranquilla."

"Una volta che li trovi devi lavare e disinfettare tutto, cuscini, divani, coperte, tutto."

"La prima volta lavi e disinfetti tutto, cuscini, divani, coperte, tutto. Poi capisci che quando cadono su divani cuscini e coperte vuol dire che sono morti e non lavi più niente."

"Se ce l'ha uno in casa, ce li hanno tutti."

"Anche se non ce li ha nessuno, puoi fare il trattamento di prevenzione."

"Non esiste nessun trattamento di prevenzione."

M le aveva sentite davvero tutte, senza riuscire a farsi una sua idea sul fattore P. In ogni caso era riuscita ad arrivare a un attivo di quattro anni e due mesi di scuola in due, senza mai preoccuparsene.
Poi stasera a tavola, il nano ha iniziato a grattarsi dietro l'orecchio, ripetutamente.
M è impallidita, di fonte a un imperturbabile H.

Si è trasferita in bagno con il nano e, armata di tutto il coraggio che è riuscita a racimolare, lo ha spulciato ben bene. Non ha visto niente di niente, ma siccome non si sa mai ,è scattato il piano di disinfestazione di fronte a un sempre imperturbabile H: trattamento al nano, trattamento al mezzonano, che non aveva mai accennato al neppur minimo prurito, trattamento a M che di pruriti ne sentiva fin sotto i piedi.

Ora, alla fine dei tre trattamenti, il prurito di M si è acuito.
H legge il suo romanzo, vieppiù imperturbabile.

Ps. M si scusa con i numerosi amici che venerdì pomeriggio si sono presentati puntualissimi all'appuntamento con Monsieur Arnaud, ribattezzato per l'occasione Monsieur Godot.

giovedì 22 novembre 2012

Non le credere

A casa ieri sera dopo la piscina del mercoledì.
"Mamma babbo dov'è?"
"Babbo oggi non c'è perché è partito ma torna domani"
"E dove è andato?"
"All'Altro Mare"
"E pelchè?"
"Vieni qui mezzonano. Allora babbo è andato all'Altro Mare perché stanotte la sua nonna, la Nonna Bis, te la ricordi?"
"Sì.."
"Stanotte è morta"

"..."

Dopo qualche minuto.
"Mamma mi dici il motivo?"
"Il motivo?"
"Sì il motivo pelchè la Nonnabis è mòlta"

"Bé era molto vecchia.. e quando uno è molto vecchio non funziona più bene.. si cominciano a rompere i pezzi.. e quando si rompe il cuore che non batte più allora si muore"
"E allola muoiono solo i vecchi?"
"Bé.. sì.. diciamo di sì"
"Non le credere mezzonano, non dice la verità."
"Ehi tu nano ma come ti permetti?"
"E certo perché non dici la verità! Non muoiono soltanto i vecchi, muoiono anche i bambini"
"..."
"Mamma è velo?"

"Ma non starlo a sentire.."
"Sì invece! Se non guardano quando attraversano la strada e non danno la mano a nessun grande e passa una macchina e li schiaccia, muoiono anche i bambini!"

"E' velo mamma?"
"Sì è vero.."

"Mezzonano la verità è che tutti possono morire non solo i vecchi"
"Mamma è velo?"
"Bé se non si sta attenti.."
"Mamma?"
"Sì nano"
"Ma tu non ce l'hai la nonna?"

"No"
"E babbo non ce l'ha un'altra?"
"No"
"Era l'ultima la Nonna bis?"

"Sì.."
"Allora la prossima nonna morta è la mia?"
@_@

mercoledì 21 novembre 2012

La nonna bis e gli altri

M ha perso l'ultima nel 2000, quando aveva 27 anni e aveva appena iniziato a vivere da sola. M di lei ricorda le caramelle rossana chiuse nel primo cassetto, l'enciclopedia in dodici volumi per compilare le parole crociate, le patate fritte a dadini, la pronuncia delle parole tagliate tutte a metà, la matita con la gomma dietro, l'impeccabile abbronzatura, il bagno d'estate dove non si tocca, le cuffie per ascoltare la televisione, la cena con i toast prosciutto cotto e formaggio, il viso scavato con la bocca all'indentro le poche volte che si faceva vedere senza denti, le mani come quelle di NonnaG, la sua poltrona, l'imperdibile telegiornale delle 20, la settimana enigmistica e oggi e gente, l'incipit delle telefonate, l'orecchio pigro, la passione per la tombola a natale con i numeri della smorfia, i pantaloni al posto delle gonne, la messa tutti i primi venerdì del mese, la testa bianca più alta di tutte le altre in piedi nel giardino della chiesa e tutto quello che la NonnaG e i suoi cinque fratelli continuano a raccontarle di lei.

Il primo M l'ha perso nel 1979, aveva sei anni e viveva nella casa che oggi ha guadagnato il titolo di "Casa dei nonni". Di lui si ricorda molto poco: gli incisivi separati come quelli dell'Arch, la fantasia e l'amore come pilastri del mondo e della vita, una volta quando lo vide a letto a casa sua che stava già male la luce bassa e il copriletto verde e tutto quello che l'Arch le ha raccontato di lui.

Ieri notte è morta l'ultima nonna di H, quella che i nani invece di chiamare bisnonna avevano deciso di chiamare Nonna bis. Si sapeva che doveva succedere, era molto vecchia e non stava bene già da un po', passava le sue giornate in silenzio e a stento riconosceva i suoi familiari. H è partito oggi pomeriggio per andarla a salutare e per abbracciare l'Altra Nonna. E quando ha telefonato stasera era un po' triste e commosso. Perché anche se sono vecchi, se li vediamo poco, se ci sembra di non avere niente a che fare con loro, anche se non ci sentiamo più nipoti in questo ricco e variegato gioco di ruoli che interpretiamo, sono i nostri nonni e quando se ne vanno portano via con loro un sacco di tempo e tanti ricordi e liberano un posto che vorremmo non fosse occupato mai.

martedì 20 novembre 2012

Monsieur Arnaud

Ore 13.15 in fila a mensa.

DRIIN DRIIN
"Pronto?"
"Ciao ti disturbo?"
"Ciao Arch no dimmi pure"

"Senti sono qui con Arnaud"
"Scusa sono a mensa.. non ho sentito bene.. con chi sei?"
"Con Arnaud"

"Arnaud?"
"Sì il ragazzo del semaforo.."
"..."
"..il giocoliere quello con le palline, i birilli"
"..sì.."
"Allora a che ora può venire oggi?"
"Venire dove?"
"A casa vostra dai ragazzi.. volevo offrirgli questo spettacolo.. a che ora siete a casa?"
"Oggi è martedì.. dopo il basket verso le sei e mezza.."
"No è troppo tardi. Domani?"
"Domani col nuoto ancora più tardi e giovedì abbiamo di nuovo il basket forse venerdì è il giorno migliore che ci sono anche io.."
"Ma tu ci devi essere!"
"Allora l'unica è venerdì alle cinque"

"Ok allora glielo propongo e ti richiamo"

Dopo cinque minuti.

DRIIN DRIIN
"Pronto?"
"Allora ok venerdì alle cinque perfetto"
"Ok e dove gli hai detto di venire?"
"A casa tua no?"
"Sì ho capito ma lui che ne sa dove siamo, sono ventisei palazzine.. da quale cancello gli hai detto di entrare, quello grande o quello piccolo?"

"Ma lui sa perfettamente dov'è casa tua. Ce l'ho appena portato. Gli ho fatto vedere il palazzo e anche il citofono. Quando arriva, se si può, fagli fare lo spettacolo in giardino che a lui serve l'altezza e viene meglio, altrimenti in casa".

Venerdì alle cinque del pomeriggio nel giardino di VR - o in casa se piove - Monsieur Arnaud si esibirà in uno spettacolo di giocoliere per la gioia dei nani. Accorrete numerosi.

lunedì 19 novembre 2012

Lo zaino delle sorprese

Quest'anno a scuola del nano i genitori non possono salire in classe.
La mattina quando suona la campanella, devono restare fuori e limitarsi a guardare i nani di spalle mentre si allontanano sotto il peso di zaini più grandi di loro e all'uscita si deve aspettare che la maestra li restituisca più o meno come la mattina le sono stati consegnati. E anche se escono senza lo zaino, anche se si sono dimenticati le scarpe, non c'è verso di ottenere il permesso di tornare in classe per le azioni di recupero, con o senza i genitori.

In questi primi due mesi di scuola il nano ha lasciato a scuola (e mai più riportato a casa):
circa 36 matite colorate
due gomme da cancellare
24 pennarelli
una penna rossa e una penna nera
un numero imprecisato di matite non colorate, ma approssimativamente vicino al numero di giorni di scuola trascorsi
una felpa nuova grigia con cappuccio
alcuni omini lego
due bicchieri di plastica
il regale husky blu regalato dalla nonna.

In cambio, nello stesso lasso di tempo, ha riportato a casa:
cinque paia di forbici
una gomma da cancellare azzurra a forma di fiore
un temperino senza serbatoio
un giubbotto da neve blu
una felpa grigia senza cappuccio (riconsegnata).

Al momento siamo in perdita ma non si sa mai cosa possa uscire in futuro dallo zaino delle sorprese. D'altronde la scuola è appena cominciata.

domenica 18 novembre 2012

Non tutte le torte hanno lo stesso sapore

Non si può mai arrivare a immaginare quello che può succedere.
Molte cose non seguono una logica.
Molte volte non c'è modo di prevedere quello che di imprevedibile succede.

Può succedere che in una coppia ci sia un lui e una lei. Che siano sposati da un paio di decenni e che abbiano una figlia in piena adolescenza.
Può succedere che lui sia sportivo, sorridente, sempre disponibile, curato nell'aspetto e sorprendente nel suo essere "atipico". Può succedere di incontrarlo in bicicletta con la cravatta rovesciata sulla spalla, in giardino seduto sulla panchina a leggere un romanzo, in giro con il vento nei capelli.
Può succedere che lei invece resti a casa la maggior parte del suo tempo, che prepari bellissime torte per i compleanni dei bambini degli altri, che passi poco tempo a pensare a sé e molto in compagnia della figlia.

Poi un giorno succede che le torte non hanno più lo stesso sapore.

E capita di venire a sapere che anche senza i giri in bici, lei del tempo per sé lo trovava e si scopriva, magari proprio mentre preparava una torta, innamorata e felice, a dire un giorno a lui "me ne vado perché non ti amo più".

E capita che lui ora si ritrovi a soffrire disperatamente, senza mai perdere disponibilità, sorrisi e carezze per bambini.
Capita di incontrarlo dimagrito e un po' distratto. Solo e con poca voglia di intrattenersi.
E succede di pensare ma come è potuto succedere o anche ma io ero convinta che semmai.. un giorno.. lui.., non lei..

E invece no perché la vita non la puoi prevedere anche quando sembra tutto già scritto.
La vita inventa e sorprende molto più di una scatola di cioccolatini.

giovedì 15 novembre 2012

Dimmi che frigorifero hai e ti dirò chi sei

Stasera durante la quotidiana sessione di youtube dei nani che si sono fissati con i cartoni dei Ninja lego e da giorni guardano sempre gli stessi dieci episodi a rotazione, M si è abbandonata alla lettura della sua rivista preferita, si è dimenticata delle ultime giornate un po' intense in ufficio e si è immersa in un piccolo articolo in cui un famoso cuoco dice che da quello che si trova dentro il frigorifero di una persona si possono capire molte cose.
Prima tra tutte si può capire se è una persona a cui piace cucinare.

Poche sono le regole:
l'ordine, in modo da potere avere sott'occhio tutto e non rischiare di far andare a male qualcosa solo perché era nascosto dietro qualcos'altro;
la temperatura, che non deve mai essere troppo bassa;
la separazione netta tra gli alimenti;
la presenza indispensabile di burro, acciughe e latte "per un piatto di pasta last minute" che M si è chiesta che razza di piatto si possa fare mischiando questi tre ingredienti.

Dopo di che M ha aspettato la fine dei Ninja, il doppio lavaggio dei denti, la doppia pipì, la doppia buonanotte e si è presentata al cospetto del frigorifero, lo ha aperto e si è sentita investire da un freddo polare.

La buona notizia è che il burro e il latte non mancano (e M può cucinare sicuramente il suo primo last minute, ancorchè senza acciughe).
Per il resto M ha trovato un avanzo secco di insalata nascosto dentro un canovaccio.
Due fette di prosciutto ben incartate nella carta d'argento un po' invecchiate.
Dodici vasetti di yogurt in scadenza il 20 novembre.
Barrette dietetiche al cioccolato dimenticate da mesi.
Un avanzo di torrone fondente con nocciole sul quale si è lanciata senza pietà.
Uova.
Un barattolo di maionese.
Il limmi, l'invenzione del secolo dopo la lavatrice e internet.
Due pacchi di "flavioli" in scadenza il 24 novembre dei quali uno aperto e mal conservato.
La birra di H.
Formaggini a gogo e dadi star.

Chissà il famoso cuoco cosa avrebbe capito di M aprendo il suo frigo. M ha capito che necessita di un giro al supermercato.