martedì 2 febbraio 2016

A pranzo con la donna con la valigia

La prima volta che Lei l'ha invitata a pranzo, non era andata benissimo.
M aveva proposto di mangiare camminando ma Lei non aveva reagito bene.
Allora M aveva messo in campo il piano B e cioè mangiare sedute alle insalate.
Il posto scelto però non era vicinissimo e Lei aveva una borsa molto pesante.

Inoltre M si era sperticata nella descrizione di tutte le insalate che avrebbero trovato una volta giunte a destinazione e una volta giunte a destinazione lei aveva scelto la parmigiana di melanzane.

Alla fine mentre M era al telefono con H che era in trasferta in Sardegna e quando è in trasferta non chiama mai e quindi è bene rispondere quando lo fa, Lei era andata a pagare e M si era distratta, non ci aveva pensato e insomma erano tornate in ufficio e non l'aveva nemmeno ringraziata.

La seconda volta, oggi, Lei si è presentata senza borsa e senza cappotto pronta per una lunga passeggiata e per mangiare camminando. Sono andate a prendere una piadina (Lei sempre con le melanzane che però non sono la sua verdura preferita, che invece è il carciofo) e stava andando tutto decisamente bene. M si è offerta di pagare dopo essersi scusata per come fosse andata la volta precedente, ma una volta aperto il portafoglio si è accorta di avere solo i 5 euro che H le aveva prestato ieri per pagare il macellaio, dal quale si era presentata senza avere i soldi sufficienti per comprare le polpette.

Per fortuna, mentre stava quasi per soffocare dalla vergogna di chiedere a Lei di pagare anche stavolta, è stata felice di ricordare che aveva appena preso l'anticipo per la trasferta della prossima settimana e ha tirato fuori una busta con dentro svariate centinaia di euro in pezzi da 100 e, fiera, ha pagato.

Poi hanno passeggiato, chiacchierato, preso un caffè e sono tornate in ufficio rimirando le foto dei nani che M tiene nel portafoglio.

Non c'è due senza tre, speriamo.