lunedì 30 dicembre 2013

Highlights 2013

Gennaio
La prima pagella di prima elementare del nano che, anche se non era eccezionale, è comunque un momento saliente che non si dimentica;
Febbraio
I nani mascherati dalla mattina alla sera da Ironman e Thor per tutto il mese e oltre;
Marzo
La prima settimana perché con marzo inizia il mese della primavera, delle giornate più lunghe e del profumo nell'aria;
Aprile
La prima puntata di The Voice a Milano anche se era un giorno di festa: l'adrenalina subito prima della diretta e il crollo emotivo alla fine;
Maggio
La festa per i miei quaranta organizzata dall'Arch perché è stata memorabile e perché sono sopravvissuta a questo terrificante traguardo senza troppi intoppi;
Giugno
Il concerto di Jova a Milano e il fine settimana a Ponza con H gentilmente offerto dalle MdVR;
Luglio
La settimana in Puglia dalla collega alta, le nuotate con lei al largo, le case a punta e le cene nel quadrato dietro casa;
Agosto
La settimana all'Altro Mare tutti insieme;
Settembre
Quando ho visto per la prima volta la Maestra Roberta Santa Subito e ho capito che era "lei";
Ottobre
Quando per poco non mi sono ritrovata a mimare le uscite di emergenza nel salottino di pelle umana del mega direttore galattico;
Novembre
L'ago sotto i 53;
Dicembre
Il quinto compleanno del Mezzonano con i suoi amici preferiti il 5 e a natale i pacchetti di H sotto l'albero, per me.
Buon 2014 a voi che passate sull'erba..

domenica 29 dicembre 2013

Non sopporto

Non sopporto quelli che mangiano con la bocca aperta,
che parlano con il boccone in bocca,
che puliscono le posate con i tovaglioli o, peggio ancora, con la bocca.
Non sopporto quelli che interrompono un discorso per dire una cosa inutile e banale che spesso non c'entra niente;
quelli che a loro è successo sempre di più di quello che è successo a te, quelli che so' tutto io,
quelli che non ascoltano,
quelli che non capiscono,
che non approfondiscono
e parlano per luoghi comuni e per sentito dire.
Non sopporto gli uomini anziani che fanno i giovani, quelli simpatici a tutti i costi e gli uomini che si tingono i capelli.
Non sopporto i tuttologi,
quelli che parlano del tempo,
quelli che bestemmiano,
quelli che tirano le cartacce dal finestrino,
quelli che fumano dove non è permesso,
quelli che parlano al cinema e quelli che non si lavano.
Non sopporto la prepotenza, non sopporto quando faccio una domanda e nessuno mi risponde,
quando vorrei essere da un'altra parte e non posso, quando nemmeno chiusa in bagno trovo un po'di pace.
Non sopporto l'arroganza, la finzione, le bugie inutili e l'aridità.

Eppure M è in vacanza da 9 giorni.

lunedì 23 dicembre 2013

La storia di Mirella

Mirella è sposata. Ha tre figli piccoli. Un marito che non ama e un lavoro.Un giorno incontra un uomo. Se ne innamora follemente, follemente ricambiata.
Per un senso di dovere e responsabilità verso i figli, Mirella per anni vive due vite, abita in due case, e continua a lavorare.
Quando i figli diventano grandi sono proprio loro a consigliarle di andare da lui.
Lei fa la sua scelta. Si separa dal marito e si risposa.
Per dieci anni vive la storia d'amore che aveva sempre desiderato e mai creduto possibile.
Una mattina come le altre lui esce per andare a lavorare "ciao ci vediamo stasera", e sparisce.
Ma non è come quegli uomini che escono a comprare le sigarette e non li vedi più.Non ha un incidente, un malore, semplicemente sparisce.Il giorno dopo lei chiama l'ufficio di lui.
"Non sappiamo cosa dirle signora, la macchina è qui".
Lui era un agente della Cia.
Sono passati dieci anni e lei per sopravvivere ha dovuto inventarsi la sua morte perchè ci sono volte in cui la morte non è la cosa peggiore.
Mirella oggi ha circa 65 anni. E' una bella signora americana elegante e discreta che vive a Roma ormai da sempre. Continua a lavorare e quando la vedi non diresti mai che nasconde una storia che è più di un romanzo, più di un film, ma che semplicemente è la sua vita.

mercoledì 18 dicembre 2013

Lettera a Babbo (Natale)

Caro H,
quest'anno abbiamo apportato qualche piccola modifica al nostro menage familiare nell'intenzione di portare beneficio a tutti.Ti sei iscritto in palestra, passi le mattine del sabato e della domenica pedalando e sudando su un bicicletta senza ruote, la sera esci per andare a tirare due pugni a un sacco appeso al soffitto e giochi a tennis con regolarità. Questo significa che nel fine settimana ti risparmi quelle mattine che ti vedevano, unico maschio adulto, con i bambini al parco o nel giardino sotto casa o sul campo di pallone. E significa anche che quando torni sei più contento di vederli, più rilassato e pronto per stare con noi, più sorridente e soddisfatto. Sono molto contenta di questo perchè te l'ho consigliato io e sapevo che ci avrebbe fatto bene perchè è la qualità del tempo speso a contare, non la quantità, ne sono convinta.Dal canto mio, io continuo a nuotare felice la mattina e ho anche aggiunto una quarta ora di piscina al nuoto settimanale per un totale di 16 ore di nuoto al mese che tradotte in km sono circa 40. Sono convinta che dare l'esempio ai bambini di come si possano serenamente conciliare interessi personali, impegni lavorativi e esigenze familiari, nonchè insegnare loro l'importanza dell'autonomia e dell'indipendenza all'interno di una coppia sia una cosa sana e giusta.Adesso avrei una novità da sottoporre alla tua attenzione. Mi piacerebbe a giugno andare a fare un fine settimana di swim trekking che sarebbe nuoto con maschera, pinne, muta e boccaglio intorno a un'isola con un guppo di persone, una guida e un istruttore, ognuno con un piccolo barchino a chiusura stagna legato in vita per contenere le proprie indispensabili cose. Non sono ammessi bambini sotto i 12 anni e quindi non posso portare i nani, nemmeno chiusi dentro il piccolo barchino stagno. Mi piacerebbe che venissi anche tu, ma so quanto consideri noioso nuotare, come a te piacerebbe che ti accompagnassi al cinema a vedere i film da maschi, ma a me proprio non piacciono. In ogni caso se vuoi venire sei il benvenuto (santi nonni).A me nuotare piace parecchio, soprattutto nel mare e ancor di più nel mare delle isole, quindi vorrei provare. Sceglierei comunque una destinazione vicina e facilmente raggiungibile.Verrebbe anche la collega alta che di figli al suo H ne lascerebbe tre, quindi alla fine c'è sempre chi sta peggio.
Pensaci che giugno è ancora lontano,
baci
M

martedì 17 dicembre 2013

Stronzo

Stasera rientrata dall'ufficio M è stata come sempre accolta calorosamente dalla muta Mar.
I nani erano invece parte integrante del dvd degli Avengers che ultimamente ha rimpiazzato quello di Goldrake.
"Ragazzi sono tornata.. possibile che nemmeno mi salutiate?"
...
"Cosa avete fatto oggi? Com'è andata a scuola? E il calcio? Che mi raccontate?"
...
"Basta nano dammi il telecomando..ecco fine. Parliamo un po'.."
"Uffa che pizze!"
"Ma come che pizze non ci vediamo da stamattina avete voglia di stare un po'con me o no?"
...
"Dai Mezzonano vieni qui raccontami qualcosa di oggi che sono curiosa"
"Non voglio pallale"
"E dai una cosa di oggi, che io non ci sono mai, non so cosa fate, che vi succede.."
"No"
"Dai una sola, per me.. la vostra mamma adorata.."
"Okkeeei...solo una pelò"
"Va bene solo una.."
"Lui mi ha detto stlonzo."
(Ma perché uno non si fa mai i fattacci suoi? Non erano meglio gli Avengers?)

lunedì 16 dicembre 2013

Indovinello

"La magrezza ti invecchia"
"..."
"Non ti avevo riconosciuto! Ma sei dimagrita? O forse sono i capelli scuri..."
"..."
"È la prima volta nella tua vita che dimostri l'età che hai"
"..."
"Bisogna stare attenti che qualcuno ti porta via a te adesso"
"..."
"Oltre a essere più magra sei anche più sorridente"
"..."
"Sei sempre giù da quando digiuni"
"..."
"Sei riuscita ad avere dalla cintola in giù il corpo da maschio che tanto volevi"
"..."
"Sbaglio o non ti ho mai visto così magra da quando ti conosco?"
"..."
"Ma stai male? Sei innamorata?"
"..."
"Secondo me ci hai perso, avevi quella bella faccia tonda.."
"..."
"Dimmi subito cosa hai fatto che, qualsiasi cosa sia, voglio farlo pure io!"
Queste sono alcune delle frasi che M ultimamente si è sentita ripetere. Alcune sono di amiche e colleghi vari. Una di queste è di NonnaG, una dell'Arch, una di H.
Provate a indovinarne la paternità..

domenica 15 dicembre 2013

Dall'altra parte

Questo fine settimana è venuta a trovarci la zia giovane. La zia giovane è la sorella piccola di H, quella di cui M ha scoperto l'esistenza solo mesi dopo aver conosciuto H, perché lui le parlava solo dell'altra sorella, quella grande. Tra H e la zia giovane ci sono 15 anni, che - dicono - segnano il passaggio da una generazione all'altra. Si può dire quindi che H e la zia giovane sono di generazioni diverse.
Era la prima volta che qualcuno dormiva qui in casa con noi. Ed era la prima volta che la zia giovane ci veniva a trovare da sola, senza il suo fidanzato storico.
I nani sono stati super contenti della sua presenza in casa, H forse non se ne è nemmeno accorto e M ha approfittato per fare qualche domanda sulla fine delle relazioni che è un tema che la appassiona assai e di cui ha una certa conoscenza diretta.
In particolare a M interessava molto capire come si sta dall'altra parte, cioè dalla parte di colui che decide, ché l'esperienza di M è invece quella di colui che subisce la decisione altrui.
In ogni caso la zia giovane sta bene: è in forma, dorme, mangia con gusto, gioca con i nani senza spazientirsi e chiacchiera volentieri.
Dall'altra parte di sta decisamente meglio.

giovedì 12 dicembre 2013

Debutto televisivo

M sta lavorando nella redazione dei panini da luglio. Tutti i venerdì sera invece di andare al cinema con H come d'abitudine, va negli studi televisivi con il collega siamese, in una stanzetta gelida affollata e puzzolente di fumo perché nel mondo dello spettacolo sono tutti un po' nervosi e si fuma parecchio.
Il suo lavoro di svolge dietro le quinte in totale anonimato.
Ieri sera. Puntata speciale in seconda serata. Nella redazione dei panini ore 22.30.
"Ehi conduttore mi raccomando siamo venuti fin qui a quest'ora io e il collega siamese, 4 figli in 2 che oggi non abbiamo manco visto..Non dimenticarti di lanciare la domanda che sennò vengo in studio e ti meno!"
"Bella idea! Vieni in studio!"
E così quaranta minuti dopo una M microfonata e spazzolata veniva ripresa per una manciata di secondi intenta a ricordare al conduttore di lanciare la domanda.
Livello di vergogna 11.
Oggi pomeriggio, dal parrucchiere che porco mondo ha toppato completamente colore.
DRRRINNN DRRRINNN
"Pronto?"
"Ciao M sono il collega autore"
"Ciao dimmi"
"Sono qui davanti alla tua stanza.Volevo parlarti.."
"No oggi pomeriggio non ci sono..puoi dirmi per telefono?"
"Avrei preferito di persona..ma ok.Senti il conduttore vuole che dalla puntata di domani sera sia tu a lanciare la domanda.."
"..."
"Ti siedi tra il pubblico e lui a un certo punto fa M qual è la domanda di oggi? E tu la domanda è questa.."
"..."
"Poi alla fine della puntata dai i risultati sempre seduta tra il pubblico.."
"..."
"Ok per te?"
"No"
"Come no! Ma ti sei rivista?"
"No guarda non mi sono né vista ne rivista, siete pieni di ragazze giovani carine spigliate che fanno questo di mestiere e che non vedono l'ora sicuramente.."
"Il conduttore vuole te. Ti ha rivista e vuole te."
"Ma io vengo malissimo..nei filmini di Natale poi ho una voce tremenda.."
"Senti lascia giudicare ai professionisti ok?"
"..ma..aspetta.."
"Si comincia domani. Ciao"
Livello di vergogna 111.

mercoledì 11 dicembre 2013

Santa Subito

"Lei è la mamma del nano..."
"Sì complimenti che memoria!"
"Bè sto facendo un ripasso.. approfitto.. si accomodi.."
(mi siedo)
"Suo figlio mi fa disperare!"
"..."
"Sì dico sul serio!"
"..bè come incipit non c'è male.. che faccio mi alzo e ne proviamo un altro?"
"Ma no! Iniziamo dalle cose brutte ok?"
"..."
"Suo figlio è disgrafico.."
"..."
"..disordinato.."
"..distratto.."
"...chiacchierone.. si gira sempre a chiacchierare con i compagni del banco dietro di lui.."
"..."
"Disattento, ha una curva dell'attenzione brevissima.."

"..è infantile.. certe volte mi ha anche fatto vedere le lacrime.."
"..."
"..è agitato, anche quando andiamo in palestra corre salta.. per metterlo in riga ci vuole una pazienza.."
"..."
"..vuole dirmi qualcosa?"
"..no, mi chiedevo le cose belle quando cominciano.."
"..guardi è molto sveglio, se non il più sveglio uno dei più svegli della classe, è molto intelligente, ha una proprietà di linguaggio inusuale per la sua età, fa i compiti, legge speditamente, nel dettato riesce a seguirmi, oggi gli ho messo nove.. il copiato non gli piace invece perché da solo si distrae.. insomma il mio giudizio non può che essere positivo"
"..mi fa molto piacere.."
"E poi è un bambino educato e si vede che è molto seguito a casa.."
"..."
"..lei è..molto attenta alla grammatica?"
"..bè.. io abbastanza.. per me è importante.."
"Glielo chiedo perché suo figlio mi dice che lei gli spiega le regole, mi ha raccontato della regola dell'accento: della a che cade se incontra un'altra a e al suo posto lascia un apostrofo.."
"..."
"..e poi che se non si ricorda una cosa, una suddivisione in sillabe per esempio la cerca sul telefono e cerca anche la regola per capire e potergli spiegare come funziona e perchè.."
"..."
"Guardi che non si deve vergognare.. è una cosa positiva, molto. Mi dice che la sera fate il gioco dello spelling e della divisione in sillabe.."
"..sì.."
"Bene, se voi a casa lo seguite in questo modo e io a scuola anche, il bambino ha grandi potenzialità"
"..ci proviamo.."
"Bravi."
(mi alzo)

"Ci vediamo il 21 alla festa di natale"
"Sì certo, arrivederci"

"Arrivederci"

Oggi c'è stato il primo colloquio con i maestri del nano.
M è stata contenta delle cose del tutto condivisibili che ha detto sul nano la maestra RSS.
Meno di quelle che ha detto su di lei.

martedì 10 dicembre 2013

Sexy

Questa settimana sono venuti a trovarci gli Altri Nonni. Quando vengono loro M si riposa un po', smette i panni del Bianconiglio, non pensa alle cene e non fa la spola tra una scuola l'altra la piscina il campo da calcio.
M è grata agli Altri Nonni che vengono troppo di rado e quando vengono cercano di essere  il più possibile utili e di non dare fastidio a nessuno.

Quando ci sono loro M trova la spesa fatta, la cena pronta con diversi menù per diversi palati, la pasta e la piada fatte in casa, il profumo del forno e la muta Mar in un angolo un po'diffidente e un po'divertita.
Ieri sera, al rientro a casa dall'ufficio. In cucina.
"Buonasera..mmm che profumo buono..mannaggia a voi..tutta sta fatica.."
"Dai che per tè c'è sciolo la carne e l'inscialata!"
"Sì sì..e la piada, i biscotti con le mandorle.."
"Ma dai che scei magriscima! Hai visto muta Mar com'è diventata magra la scignora?"
"Oh sì she's sexy!"
"..."
"Yes m'am very sexy now!"
La muta Mar non parla mai. Se deve comunicare qualcosa a M le scrive un sms dalla sua camera al soggiorno. Ma di fronte all'allegria degli Altri Nonni anche lei si è lasciata trasportare, ha trovato il coraggio e ha detto la sua.

lunedì 9 dicembre 2013

Independence day

Sabato mattina verso le 11 M e i nani si recavano dal Maresciallo, che non c'è più ma comunque resta il brand un po' come la Apple dopo Steve Jobs, a comprare 53 euro di pile per le nuove macchine telecomandate e tre quaderni per la Maestra RobertaSantaSubito.
Per chi non lo conosce, il maresciallo è un negozio dove puoi torvare qualsiasi cosa, dai detersivi ai giocattoli, dalle candeline alle caramelle, dalle maschere di carnevale ai più stagionali addobbi di natale.
E' per questa varietà di offerta che una volta dentro M e i nani si sono separati: lei si è avviata verso il corridoio dei quaderni perchè la Maestra RSS ha precedenza su tutto e i nani verso quello dei giocattoli.
Una volta alla cassa, M ha chiamato a rapporto i nani ma soltanto uno di loro si è prersentato al suo cospetto. E stranamente quello più disubbidiente.
"Vai a chiamare tuo fratello che andiamo"
"Mio fratello non c'è"
"Dai vallo a cercare e digli che stiamo andando"
"Mamma davvero mio fratello non c'è!"
"Allora vai a vedere se sta qui fuori dalla porta e se lo trovi sgridalo che lo sa che non deve uscire, io intanto pago le duemila pile e i tre quderni"
"Mamma? Fuori non c'è..."
"..."
"Davvero non c'è fuori.. ora che fai lo sgridi tantissimo?"

"..."

M ha lasciato pile e quaderni alla cassa e si è messa alla ricerca del mezzonano prima tranquilla dentro il negozio e poi un po' più agitata fuori.
Ha cominciato a chiamarlo per nome, ma il nome le ritornava indietro senza risposta.
"Sta cercando un bambino?" le ha chiesto una signora.
"Sì.. era qui con me nel negozio.. ha un giubbotto verde.."
"L'ho visto uscire dal maresciallo e allontanarsi-con-un-signore".

A quel punto, erano passati almeno 4 minuti dall'inizio della ricerca e M ha sentito il cuore fermarsi, ha iniziato a percorrere tutto il marciapiede, si è diretta in giardino, ha arruolato Mister Brown, il portiere atipico nella ricerca, ha incontrato il papà degli amichetti del quarto piano e anche lui ha iniziato a cercare il Mezzonano.
Ma di lui nessuna traccia.

Dopo circa 12 minuti M che era entrata in tutti i negozi della strada, ha girato l'angolo e continuando a urlare il nome del mezzonano con sempre più forza ha cominciato a temere il peggio. Si è vista inquadrata a Chi l'ha visto? con le foto del mezzonano in mano. L'identikit del "sginore" con il quale si era "allontanato" sullo sfondo.
M era quasi in lacrime quando, all'edicola 100 metri più avanti, ha scorto il Mezzonano e H (che sarebbe dovuto essere in palestra), intenti a chiacchierare con un amichetto di scuola e il suo papà (il signore di cui sopra), tranquilli come se niente fosse.

Una signora affacciatasi da un portone le ha detto "non ho figli signora, ma ho perso dieci anni con lei stavolta!"
M ha avuto una crisi di pianto. Ha cancellato le immagini di Chi l'ha visto?, ha abbracciato il Mezzonano che la guardava come se fosse pazza ed è tornata in sè.
"Ma perchè sei andato via senza dirmi niente?"
"Ho visto lolo che passavano, non ti tlovavo più e sono andato con lolo..al bal e poi all'edicola che c'ela anche babbo.."

L'indipendenza è una cosa con cui M deve ancora fare i conti.

domenica 8 dicembre 2013

Messia o Papa

Caro Mezzonano,
che giovedì hai compiuto 5 anni e hai festeggiato con i tuoi cugini, l'amichetto del terzo piano e i sette compagni di classe che preferisci, che forse sono i primi che ti sono venuti in mente e te li sei tenuti così perché io li ho interpretati come preferiti.
Che sei un bambino atipico perché non hai mai chiesto un regalo, un giocattolo, una bustina qualsiasi all'edicola.

Tu che se qualcuno ti porta un regalo, ti assicuri che ce ne sia uno anche per tuo fratello che se fosse per lui si terrebbe anche il tuo invece.

Tu che non hai mai fatto un capriccio nemmeno quando eri tutto giallo e nudo sotto una lampada, appena nato, che non sei nemmeno potuto venire a casa subito ma hai dovuto aspettare una settimana prima di lasciare l'ospedale.
Tu che ti sei attaccato al tuo ciuccio il giorno numero uno e non hai chiesto mai niente altro e a un certo punto hai deciso da solo che non ne avevi più bisogno.

Tu che non hai mai bevuto un goccio di latte materno e non ti sei mai ammalato, mentre tuo fratello ha straziato la mia unica tetta da allattamento (la destra) per 10 mesi senza sosta né pietà e a tre mesi era ricoverato per bronchiolite.

Tu che sei il bambino più dolce che c'è, che non chiedi niente  e per questo ottieni l'amore incondizionato di tutti, l'altra sera alla festa del tuo compleanno sei riuscito a spiazzarmi per l'ennesima volta quando dopo aver scartato il primo regalo, ti ho dato il secondo dicendoti "questo è di Diego" e tu hai chiamato Diego e gli hai detto "Diego tieni questo è pel te" perché, anche il giorno della tua festa, non puoi pensare di non regalare qualcosa anche agli altri e quando ti ho detto che i regali accatastati erano tutti per te mi hai guardato con un'aria interrogativa e mi hai chiesto un po' preoccupato "e loro niente?"

Se non sei il messia, tu sicuramente sarai Papa.
Per il momento buon quinto compleanno.

giovedì 5 dicembre 2013

Non mi disturba affatto

Oggi pomeriggio ore 5.30.
Museo dei bambini.

DRIIINNN DRRRIIINNN
"Pronto buonasera è la segretaria del direttore, il direttore le vuole parlare. Può venire qui? Lei è in ufficio in questo momento?"
"Ehm no in effetti sono fuori.."
"Già immaginavo.."
(Ma come “immaginavo" , io sono SEMPRE in ufficio a quest'ora oggi è un caso speciale..è il compleanno del Mezzonano che non chiede mai niente è felice di tutto e è il bambino più adorabile che c'è)
"Senta aspetto un attimo che sento il direttore e vedo se le vuole parlare per telefono"
(Oddio speriamo di no ho 14 bambini sotto i 5 anni da controllare..)
"Ok.."
"Pronto cara.."
"Sì..direttore.."
"Ti disturbo?"
"No..cioè sono in effetti al museo dei bambini..è il compleanno del Mezzonano.."
"Ah carini.. sì senti..allora volevo sapere il tuo pensiero sulla mia proposta di venerdì"
(Vedi direttore io ho il terrore dei cambiamenti, delle novità..sono un'abitudinaria cronica, sono una che comunque resta, ho paura dell'ignoto, del salto nel buio, dei posti che non conosco e delle persone che non sanno chi sono; faccio fatica a socializzare, non vario mai gusti del gelato a prescindere dalle stagioni e la pizza è solo margherita; sono noiosa e l'esploratività non fa proprio per me..)
"Si certo bè.. sono stata appena promossa..da Lui tra l'altro..per me conta molto..lasciarlo così adesso non mi sembra leale né giusto. Poi stiamo aspettando una risposta dal personale alla sua proposta di farmi formalmente responsabile di un gruppo.."
"..capisco..lo immaginavo..anche io stimo molto Lui..si vede che questo non è il momento per noi di lavorare insieme.."
(Se solo mi avessi salvato dal mio Dir bavoso un anno fa..)
"Già.."
"Ok ciao cara.."
"..."

Oggi il Mezzonano ha compiuto 5 anni. Su suggerimento di H, che non si esprime mai in queste occasioni ma quando lo fa si rivela risolutivo, è stata organizzata una festa al museo dei bambini. Durante la festa M ha ricevuto la telefonata del direttore che la scorsa settimana le ha proposto di lavorare con lei. E contro i consigli di tutti, familiari stretti, parenti, amici, astrologi e semi sconosciuti, ha rifiutato l'offerta, ha ringraziato il direttore e va avanti. O resta ferma nel suo caso.

lunedì 2 dicembre 2013

A good wife

La prima a parlargliene era stata anni fa NonnaG, perché lei anche se ancora non ha ben capito come si allega un file a una mail, la sa davvero lunga e in molte cose è avanti.
Per secondo, gliene aveva parlato il suo amico della chat, quello che non vede mai, ma con cui ogni tanto si scambia pareri su film libri ristoranti e serie tv.
Una volta poi le era capitato per caso di vederne i primi cinque minuti; ne era stata ipnotizzata e rapita, ma poi aveva preferito uscirne subito, prima di rimanere impantanata mani e piedi in una storia che forse non avrebbe avuto mai fine.
La settimana scorsa è stata la volta di (ex) compagnadicorso di nuoto. Lei, sceneggiatrice di professione e intuitiva di nascita, le ha semplicemente ordinato "devi vederla, è perfetta per te, la protagonista è una Iron lady; ti piacerebbe tantissimo e poi c'è un cazzo di triangolo che dura cinque stagioni con equilibri sempre nuovi".

Ed è così che, un po' per il triangolo per il quale nutre una passione incondizionata e un po' per questa Iron lady, M ieri pomeriggio, approfittando dell'assenza dei nani, ha iniziato la visione di A good wife. Ne ha viste quattro puntate di seguito nonostante il disturbo del buffering continuo.
E stasera che H si è rimpossessato del pc, sente già salire l'astinenza.

domenica 1 dicembre 2013

Sulla bilancia

su un piattino:
gli ultimi quattordici anni con Lui
la sicurezza del noto
l'abitudine
certe consuetudini quotidiane
la stanza di legno e la vista dal sesto
il ruolo faticosamente raggiunto e oggi riconosciuto
la macchinetta con l'amica trimamma
il nuoto la mattina e il ritiro dei anni a scuola il pomeriggio
il collega siamese e l'attività con lui inventata da zero che resterebbe orfana di madre
gli impegni presi
potersi permettere a volte il lusso di vivere di rendita
la strada vecchia che si sa quel che si lascia
i numeri e le statistiche
l'autonomia e la libertà

sull'altro piattino:
il salto nel vuoto
il buio totale
la pigrizia di ricominciare da zero e la fatica di dover riconquistare la stima e la fiducia
mettersi alla prova e dover  dimostrare qualcosa agli altri
una realtà più grande e affollata dove si rischia di perdere l'identità
l'ignoto
la strada nuova che non si sa quel che si trova
scrivere
la creatività
il senso di sfida delle novità
le vertigini delle prime volte
lasciare le cose a metà e non rispettare gli impegni presi
la fiducia tradita
la mancata gratitudine...

cazzo cazzo cazzo

giovedì 28 novembre 2013

La sindrome dell'identificazione

Non so se succeda la stessa cosa in tutte le case ma qui a casa nostra i bambini hanno la sindrome dell'identificazione. La sindrome dell'identificazione sarebbe quella strana ma irrinunciabile abitudine del "io sono tizio, caio, pinco pallo, tu chi sei?".
Finché tizio, caio e pinco pallo sono il protagonista di un film, un cartone, una storia, va bene. Ma qui a casa nostra la sindrome si manifesta in tutte le attività. A tavola: io sono questo (un pezzo di pane, una forchetta, un maccherone) tu chi sei? Nella vasca da bagno: io sono questo (il tappo dello shampoo, il tubo della doccia) tu chi sei? In camera giocando con i Lego: io sono questo (un pezzo piatto da sei, un omino, una tegola da due) tu chi sei?
Stasera M è arrivata molto tardi dall'ufficio, stanca e semiassiderata e loro erano davanti al dvd di goldrake che non si consuma mai.
"Mamma tu chi sei?"
"Non lo so più nemmeno io chi sono.."
"No! Lo devi sapere! Io sono actarus, Mezzonano è alcor e tu chi sei?"
"Sono la vostra mamma"
"Ma no! Noi mica siamo fratelli! Tu sei Maria"
"Ok.. Maria va bene.. È carina..capelli lunghi..mi piace..ok. Trovate che mi somigli?"
"No mamma non ti somiglia, lei è giovane, è la solella di actalus, combatte, guida l'astlonave, va anche in moto velocissima.. Non ti somiglia..pelò tu sei lei va bene?"
Il Mezzonano continua a mostrare evidenti segni di spazientimento e di ammutinamento nei confronti del genitore affettivo.

mercoledì 27 novembre 2013

Fare la festa a qualcuno

Organizzare la festa di compleanno di un figlio è sempre un'esperienza ansiogena.
Organizzare la festa di compleanno di un figlio nato in pieno inverno è  oltre che ansiogeno anche dispendioso.
Organizzare la festa di compleanno di un figlio secondogenito e affatto pretenzioso è faticoso ma doveroso.
Decidere definitivamente l'organizzazione della festa di compleanno del suddetto figlio secondogenito è oltremodo liberatorio.
"Ehi Mezzonano allora è tutto pronto per la tua festa..la facciamo in quel museo dei bambini..te lo ricordi?"
"No."
"Quello vicino a casa dei nonni..ci sarà una caccia al tesoro..la torta..i regali..e i tuoi amichetti"
"Anche Gabliella?"
"Sì certo i compagni che mi hai detto tu l'altro giorno..e quindi anche Gabriella.."
"Gllllll"
"Perché fai così?"
"Pelché appena alliva la faccio nela".
Gabriella è l'unica femmina a essere entrata nella ristrettissima cerchia di compagni di classe del Mezzonano. La prescelta, la prediletta, forse la sua prima cotta aveva pensato M e quando la mamma le ha confermato la sua presenza aveva gioito.
Adesso però comincia a nutrire forti dubbi sulle motivazioni che sottendono alle scelte selettive del Mezzonano.

martedì 26 novembre 2013

La sera che sono diventata grande

9 novembre 1998.
Al termine di una cena tete a tete.
In macchina sotto casa.
"Ti devo dire una cosa"
"Dimmi"
"Ho conosciuto una persona.."
"Ah e che persona"
"Una ragazza"
"Ah.. e?"
"E..vorrei provare a stare con lei.."
(Sensazione di pugno secco in piena faccia)
"..la conosco da un po'..ci sto bene..credo che valga la pena provare.."
(Calcio calzato in pancia)
"Ho aspettato a dirtelo perché volevo evitare che stessi male fuori, in un albergo anonimo, da sola..preferivo stessi qui a casa con i tuoi.. Ma non è che vada avanti da molto..saranno quaranta giorni.."
(Fischi acuti nelle orecchie e senso di calore diffuso)
"Be volevo essere sincero..tra noi.."
"Quindi è finita?"
"Si."
Sportello che si apre, lei scende, attraversa la strada apre il portone e esplode accasciandosi a terra.
Sono passati 15 anni da quella sera di cui M riesce ancora a ricordare ogni dettaglio. La sera in cui è diventata grande. Con lui oggi sono amici e M ringrazia il cielo che sia andata così perché fosse stato per lei non sarebbe finita mai che lei si affeziona anche all'asse del water e i cambiamenti la destabilizzano troppo. Perché sa che con lui, nonostante i sei anni di favola, non sarebbe stata felice.
Stanotte M ha sognato questa scena di 15 anni fa identica a come si è svolta nella realtà.
Strana cosa il cervello.

lunedì 25 novembre 2013

I 5 pro e i 5 contro del weekend

Contro:
1) il primo vero freddo
2) la remota remotissima possibilità di trovarsi davanti a un bivio e dover scegliere
3) il mal di pancia con i crampi che dura 72 ore
4) l'insonnia 
5) un film triste senza lacrime che ti resta la voglia di un pianto non sfogato
Pro:
6) il tè delle cinque in compagnia
7) i compiti col nano che non c'è storia con l'anno scorso
8) la soluzione finale per la festa del Mezzonano tra dieci giorni
9) la crostata di NonnaG
10) uno spiraglio di sole rubato su un campo da tennis.

domenica 24 novembre 2013

Anche i santi..

Da qualche tempo il Mezzonano che se porta il nome del Santo più buono che c'è, c'è un motivo; che non ha mai dato problemi dal giorno numero uno; che tutti amano perché e impossibile resistergli; che è nato cuor contento e sorride a tutti perché ha capito fin da subito che sorridere alla vita può aiutare a vivere meglio; che ha avuto un impatto positivo sul fratello che non aveva mai dormito fino a quando a due anni glielo abbiamo messo in camera; ha iniziato a ciucciare qualsiasi cosa. Maniche colli polsini giubbotti cinte pupazzi, niente sfugge alla sua bava.
M stasera ha fatto quello che non si dovrebbe fare mai e invece si fa sempre: ha cercato su internet per vedere se questa manifestazione ha un'origine e un rimedio. Pare che sia una forma di scarico dello stress, una specie di sfogo di energia inesplosa. Pare che bisogna parlargli e cercare di capire l'origine dello stress.
"Mezzonano mi vuoi dire perché ciucci tutto quello che ti capita?"
"Non lo so, mi piace"
"C'è qualcosa che non va? Hai problemi con qualcuno..magari a scuola.. c'è qualcosa che ti da fastidio, qualcuno con cui non stai bene..?"
"Sì, te".
Anche i santi arrivano all'adolescenza prima o poi.

mercoledì 20 novembre 2013

La Sardegna vista dal basso

In motorino oggi pomeriggio. Tragitto scuola del nano - casa, prima della piscina del mercoledì.
"Nano senti..ma a scuola vi hanno parlato di quello che è successo in Sardegna?"
"No.."
"Sai cosa è la Sardegna?"
"Si certo è una città.."
"Be' in realtà è un'isola molto grande, tu ci sei anche stato ma eri piccolo piccolo.. hai cominciato a camminare li.."
"..."
"Comunque insomma lunedì e cioè due giorni fa di notte ha cominciato a piovere tantissimo, così tanto che i fiumi sono usciti fuori dagli argini e hanno allagato tutto.."
"..."
"Case, negozi, strade, ponti..l'acqua è arrivata dappertutto.. ed era talmente forte che trascinava via macchine, alberi..persone.."
"..."
"Qualcuno è anche affogato sai?"
"..."
"La natura è molto forte, molto più forte dell'uomo.."
"Mamma ma sono affogati anche dei bambini?"
"Si.."
"Ah.."
"Già, poverini.."
"..senti e i loro giocattoli ora chi se li prende?"
"..."

martedì 19 novembre 2013

Il primo tra i maschi

"Mamma sai che mi sa una cosa?"
"Cosa?"
"Mi sa che sono il secondo della classe"
"???"
"Cioè, no.. magari il secondo della classe no.."
"Ah ecco mi sembrava.."
"..però il primo dei maschi sì!"
"E chi lo dice? Lo pensi tu o te lo ha detto qualcuno?"
"Me l'ha detto qualcuno..e lo penso anche io"
"Ah.. E da chi lo hai sentito?"
"La maestra di inglese, il maestro di scienze, e la maestra di religione. E anche io lo dico."
"Ah bene. È una bella cosa. E a te fa piacere?"
"Sì certo!"
"E la maestra Roberta Santa Subito? Lei che dice?"
"Lei.. non dice niente..ma io ti dico che sono il primo tra i maschi, lei magari non lo sa, ma tu ora sì".
Questi quotidiani tragitti in motorino  da scuola a casa in due sono ogni giorno una sorpresa. A volte bella a volte brutta. Si può ridere, cantare, piangere o urlare. Oggi e andata alla grande, domani si vedrà.

lunedì 18 novembre 2013

Manco all'asilo

Oggi a scuola del Mezzonano alcune mamme si erano segnate per la decorazione delle palle di Natale per la precisione due husband e una mamma.
La mamma in questione era stata tormentata per giorni dal Mezzonano: "è domani che vieni a scuola pel le palle di Natale?"; "quanti giolni mancano al giolno che vieni a scuola a fale le palle di Natale?"; "lunedì quando è?".
Lunedì era oggi.
Alle due questa mamma si è presentata carica delle migliori intenzioni.
Si è seduta nel banco su una piccola seggiola insieme ai due husband già intenti nelle loro opere e ai rispettivi nanetti.
Le palle in questione erano di polistirolo bianche di diverse grandezze e la richiesta era che venissero rivestite di stoffa e decorate. Per compiere l'impresa sul banco campeggiavano stoffe colorate nastri bottoni perline pacchianissima passamaneria forbici aghi coltelli e colla a caldo.
M ha confezionato la sua palla riempiendosi di fili e polistirolo e tronfia l'ha consegnata alla maestra come fosse un trofeo.
"Non va bene così mamma" le ha detto lei davanti al Mezzonano. "Deve essere rifinita al meglio. Queste palle vanno vendute al mercatino di Natale..e questa chi pensi potrebbe mai comprarla a parte te?"
M è tornata a capo chino al banco e ha svolto il lavoro di rifinitura pensando di non essere all'altezza manco dell'asilo.
Uno dei due husband, inoltre, cintura nera di palle di Natale, l'ha umiliata con una creazione da museo.

giovedì 14 novembre 2013

Questionario di Lui e di lei

Qualche giorno fa Lui l'ypercapo di M, quello giovane preparato competente workaholic a cui M deve la promozione, qualche complesso di inferiorità e una manciata di insicurezza, ha inviato un questionario a tutta la squadra da compilare firmare e rispedire al mittente.
Le domande del questionario erano 20 e le risposte sarebbero state discusse in sezione plenaria in modalità anonima.
Le domande che M ricorda a memoria erano:
I tuoi interessi professionali
Che lingue conosci e quanto
Come vedi il futuro dell'azienda
Quanto sei soddisfatto del tuo lavoro da 0 a 10
Quanto ti senti impegnato da 0 a 10
Cosa ti piace di più del tuo lavoro
Cosa tuo piace di meno del tuo lavoro
Cosa miglioreresti del tuo lavoro
Cosa cambieresti del tuo lavoro
Proposte in libertà.
M, fresca di promozione, ha risposto in modo molto positivo e sereno.
Tuttavia se il questionario lo avesse preparato lei, le domande sarebbero state queste:
Quali sono i tuoi interessi personali?
Sei su una torre e devi buttare giù tutti i tuoi colleghi tranne tre. Chi salvi?
Chi è tra i tuoi colleghi quello che strangoleresti all'angolo della strada?
Dai un voto da 0 a 10 a tutte le colleghe femmine
Dai un voto da 0 a10 a tutti i colleghi maschi
Cosa ti piace di più della tua vita
Cosa ti piace di meno della tua vita
Libro preferito
Film preferito
Cosa miglioreresti della tua vita
Cosa cambieresti della tua vita.
M è convinta che il suo questionario sarebbe stato molto più utile.

mercoledì 13 novembre 2013

Vita da ufficio

Oggi è stata una giornata un po'così in cui M ha scoperto una volta ancora che non fidarsi è meglio e ha pensato di stilare una lista delle cose che non sopporta e di quelle che le piacciono del suo lavoro, quindi alla fine le liste sono due.
Le cose che odia dell'ufficio:
I pettegolezzi
Le malelingue
I pettegolezzi delle malelingue
L'acqua fredda in bagno d'inverno
I "tavoli di lavoro"
Il neon
Le riunioni "facciamo il punto della situazione".
Le cose che ama dell'ufficio sono:
La compagna di stanza di sempre
La macchinetta con Carla
La sosta al bagno del trucco
L'occhio di bue del bar che ormai sono mesi
L'autonomia
L'orario flessibile
La vicinanza a casa scuola piscine e sport vari.

martedì 12 novembre 2013

Diversivi generazionali

Stasera M ha visto un film con H. Non è che fosse proprio un film di paura ma un po'di angoscia si. Un film in cui spariscono nel nulla bambini non è proprio il massimo, specialmente se di bambini ne hai due che dormono nei lettini di là.
Ultimamente quando M vede questo tipo di film sta male e va a leggere su wikipedia la trama dettagliata in modo da mettersi l'animo in pace e esse in grado di prevedere lo scorrere delle scene una dopo l'altra senza ansie.
Tempo fa, quando ancora non esisteva wikipedia, M era solita togliere l'audio dei film e con l'audio svaniva qualsiasi paura. Oggi si sente molto NonnaG che,quando sale l'ansia, si alza dal divano e si inventa un diversivo qualsiasi: scaricare la lavapiatti, fare pipì, controllare la chiusura della porta di casa o consultare il Mereghetti, che sta a lei come wikipedia sta a M.

lunedì 11 novembre 2013

È una cosa

Stasera a letto soliti rompicapo prima di dormire.
"Mamma facciamo è una cosa?"
"Ok"
"Però deve essere una cosa della nostra famiglia, di noi quattro"
"Ok..allora fammi pensare..è una cosa che in questa famiglia fanno tre persone su quattro"
"Chi sono i tre?"
"Dimmelo tu"
"Ah ho già capito io mezzonano e babbo"
"Bravo. È una cosa che fate voi tre e io non la posso fare"
"Le puzzette ahahahah!!"
"No guarda che le puzzette le posso fare anche io..cioè non le dovrebbe fare nessuno..Ma non sono le puzzette"
"Dammi un indizio"
"Ok si fa in bagno.."
"... la pipì col pisello ahahah!!"
"..."
"Ho indovinato?"
"Non esattamente.."
"Allora...la pipì in piedi!"
"Bravo voi potete fare la pipì in piedi e io la posso fare solo seduta"
"E certo tu la fai col sederone!!"
"..."

Educazione civica

Compiti di educazione civica: pagina 3 del libro "Noi insieme".
Scrivi al centro della pagina il tuo nome e ai quattro angoli le persone che ti sono più vicine. Nella prima riga scrivi il nome, nella seconda cosa sono per te e nella terza cosa ti piace fare con loro.
Al centro in grande ha scritto il suo nome.
Nell'angolo in alto a sinistra:
Nome: H
Chi è per te: il mio babbo
Cosa ti piace fare con lui: con lui mi piace giocare.
Nell'angolo in basso a sinistra:
Nome: Omar
Chi è per te: il mio maestro
Cosa ti piace fare con lui: con lui mi piace studiare.
Nell'angolo in basso a destra:
Nome: Mezzonano
Chi è per te: mio fratello
Cosa ti piace fare con lui: con lui mi piace giocare.
Nell'angolo in alto a destra:
Nome: M
Chi è per te: la mia mamma
Cosa ti piace fare con lei: mi piace stargli addosso.

mercoledì 6 novembre 2013

Una madre NON lo sa

M va a prendere il nano a scuola tutti i giorni. Esce dal'ufficio di soppiatto e torna nel giro di 25-30 minuti, dipende dai semafori. Questi 25-30 minuti che lei ruba al lavoro sono, tra i 1.440 che compongono una giornata, i più difficili, quelli che la mettono più alla prova, quelli in cui combatte la sua duplice battaglia contro il senso di colpa verso il lavoro lasciato a metà e il senso di colpa verso i nani che non vede mai.
Lei arriva a scuola animata dalle migliori intenzioni che si scontrano quasi immediatamente con il carico di mille richieste del nano.
Oggi la richiesta è stato un pezzo di pizza con la nutella. Negli accordi sarebbe dovuto essere un pezzo di pizza da un euro. Nella realtà il nano è uscito dalla pizzeria con un foglio a4 di pizza in mano, un sorriso diabolico e la certezza di far incazzare M che gli aveva dato 5 euro e gliene aveva ordinati 4 di resto.
Il monologo di M sulla fiducia, l'importanza dell'ascolto, le regole è andato avanti da solo senza mai incontrare una sillaba del nano in risposta, che si è limitato invece a fissarla senza espressione.
Lo sconforto di M l'ha sprofondata nel solito tunnel di insicurezza, inettitudine e domande. Non è vero che una madre lo sa, una madre ci sono volte che non lo sa.

martedì 5 novembre 2013

Una madre lo sa

"Pronto ciao tutto bene?"
"Insomma.."
"Cosa c'è che non va?"
"Niente.."
"Dai hai una voce.."
"No niente.."
"Adesso me lo dici che mi preoccupo"
"No lascia stare.."
“No, che lascia stare..Che hai stai male?"
"..sono preoccupata per mia figlia."
"..."
"Molto preoccupata."
"E per cosa scusa?"
"Perché non mangi..devi andare da un medico, un dietologo..io ti conosco.. Non puoi fare così.."
"Ma così come??"
"Una madre lo sa."
Questa telefonata si è svolta giovedì tra M e NonnaG dall' ufficio.
Ora, va bene che compito di una madre è preoccuparsi, ma M non pesa 30 chili, è sempre la più in carne della maggior parte delle due amiche. Ha smesso di mangiare non in assoluto ma carboidrati e zuccheri. E ne sente parecchio la mancanza. In più ha quaranta anni e l'età dei disturbi alimentari è talmente lontana da non vederla nemmeno con il cannocchiale.
E poi anche M è una mamma e se una madre lo sa..

giovedì 31 ottobre 2013

Un giorno normale

Oggi è Halloween questa strana festa d'oltreoceano, spaventosa, di streghe e zombie, mostri e scheletri, ragni e zucche.
Stamattina dall'entrata della scuola del nano molti bambini erano mascherati.
"Nano la vuoi la tua maschera? L'ho portata per il giro del pomeriggio, ci vuoi andare a scuola?"
"No no, grazie tienila tu".
Nel pomeriggio all'uscita M ha scoperto che la maestra Roberta ieri aveva intimato categoricamente i bambini di non venire mascherati perché "domani è un giorno normale".
Oggi la maestra Roberta è stata da M ribattezzata maestra RobertaSantaSubito.

mercoledì 30 ottobre 2013

Chiodo scaccia chiodo

Venerdì scorso all'uscita di scuola, il nano ha invitato Giorgia a casa a giocare, purtroppo però la mamma di Giorgia aveva altri programmi per il pomeriggio e il nano si è dovuto accontentare della compagnia di amicodelcuore.
Ieri M ha ricevuto una mail dalla mamma di Emma altra compagna di classe del nano. A quanto pareva il nano aveva invitato Emma giocare a casa dopo la scuola e la mamma che non aveva altri programmi nel pomeriggio voleva avere una conferma da M. Ieri però era giornata di calcio ed era M ad avere altri programmi quindi non se ne è fatto niente.
Oggi in motorino tornando da scuola il nano insisteva per inviare Emma.
"Scusa nano ma cos'è ora sta smania di inviare femmine a giocare? Che fine ha fatto Susanna? Non le dispiace che tu inviti le altre compagne?"
"No"
"E cosa ne sai scusa"
"La verità è che io e Susanna non stiamo più insieme."
"..."
"Non è stata colpa mia, è successo che lei ha sempre un'amica appiccicata e con me non ci sta più".
"Ma ne sei sicuro? Magari è un momento..può succedere sai.."
"Mi sa che non è un momento, mi sa che è così e basta".

martedì 29 ottobre 2013

Tre alla terza

Appena conosciuti M e H si facevano le solite domande che si fanno all'inizio di una storia. Tra queste la più classica delle classiche è "con quante persone sei stato prima di me?". Quando M fece questa domanda a H, lui le parve parecchio confuso, quasi in difficoltà. La sua prima risposta fu dunque "non saprei".
Ma M che punta sempre dritto all'obiettivo lo incalzò "dai..che ne so.. dieci, trenta, trecento..."
"Tra trenta e trecento" fu la seconda risposta.

M non ricorda se lui le fece la stessa domanda; in ogni modo ci tiene a chiarire di essere ben al di sotto dei ritmi del giovane H. E non solo ricorda con precisione quanti sono stati, ma anche quali.
Ecco qui un piccolo elenco per la gioia di NonnaG:
Il primo ci metteva troppo che non bastava un cd doppio.
Il secondo talmente poco da chiedersi perché.
Il terzo era perfetto, perché si sa che il numero 3 è il numero perfetto.
Il quarto ce la metteva davvero tutta, ma non ce n'era.
Il quinto, il sesto e il settimo proprio non degni di nota.
L'ottavo, zero nonostante tutto.
Il nono è tuttora in carica.

lunedì 28 ottobre 2013

Mese 2

Ormai non è una novità per nessuno: M è a dieta. Oggi sono due mesi. La verità è che lei si vede sempre uguale nello specchio anche se i vestiti le vanno larghi e alcuni pantaloni non li può più mettere nemmeno con la cinta. Sulla bilancia non è più salita dalla mattina in cui ha scoperto che salendoci più volte di seguito venivano fuori numeri sempre diversi. In ogni caso si è abituata a questo regime alimentare proteico ma al sapor di cioccolato e quasi non le pesa più la rinuncia.
Le sembra in certi momenti di poter addirittura vivere senza il conforto della mollica e il pensiero che un panettone risieda con largo anticipo nella credenza in cucina non la tocca che per pochi istanti al giorno.
M sa che non durerà a lungo ma questa fase di astrazione e astinenza non le dispiace.
Oggi è a metà del percorso tra l'estate e il natale, il bikini e l'uvetta, l'inizio del sacrificio e la sagra della caloria e si sente in piace con se stessa.
Ma la domanda che la tiene sveglia è: riuscirà a rigare dritto e a meritarsi un ingresso a testa alta quest'estate all'Altro Mare?

domenica 27 ottobre 2013

Il formaggio di Troia

"Occhiali"
"O chia li"
"No, pensaci bene"
"Oc chia li"
"Ok, ginocchio"
"Gi no chio"
"No"
"Uffa ma che ci sono le doppie anche qui?"
"Dimmelo tu, ginocchio"
"Ok gi noc chio"
"Ok, adesso difficile"
"sempre con le doppie te! Dif fi ci le"
"Ok, bravo.."
"Aspetta mamma adesso una io a te"
"Ok vai"
"Troia"
"..."
"Te lo ridico: TROIA"
"E che vuol dire scusa?"
"Il formaggio di Troia!"
"Il formaggio di Troia?? E che formaggio è?"
"..uno che ci danno a scuola.."
"..."
"Allora?"
"Allora cosa"
"Allora, troia!"
"Ah sì.. tro ia"
"Brava!"
"Senti nano ma sei sicuro che sia un formaggio e non un cavallo?"
"Sono sicuro certo, a scuola non c'è nessun cavallo".

mercoledì 23 ottobre 2013

Sei pronta?

M l'altro giorno mentre era in ufficio tra un report da scrivere, una riunione da ricordare, dei dati da analizzare, un'intervista telefonica da programmare, una scarica di mail ansiogene del collega siamese cui rispondere in tono pacato e socievole, e un nano da recuperare a scuola e portare a uno sport, ha ricevuto una telefonata di NonnaG che ha esordito con un semplice "sei pronta?".
Così, con la testa incasinata da mille parti, impreparata e colta alla sprovvista, M non ha capito a cosa si riferisse NonnaG e ha risposto istintivamente "no".

Perché la verità è che a qualsiasi cosa si riferisse NonnaG, M non è pronta.
Non è pronta a salutare ME che va via dalla stanza dopo dieci anni di convivenza; non è pronta a gestire delle persone se mai dovesse succedere come le ha paventato Lui; non è pronta a vedere invecchiare i suoi genitori; a organizzare la cena di natale a casa per 22 persone che quest'anno tocca a lei; non è pronta per la festa di compleanno del mezzonano il 5 dicembre e anzi non è proprio pronta a vederli crescere sti nani, diventare grandi, adolescenti puzzolenti e sconosciuti; non è pronta per il cambio dell'ora di questo fine settimana e per le giornate corte d'inverno che porta.

E sopprattutto non è pronta per l'incontro di domani con il direttore generale e ancora non ha deciso cosa mettersi.

lunedì 21 ottobre 2013

A figura intera

In vista dell'incontro di giovedì mattina con il direttore generale M temeva due cose:
1) di dover parlare, perché lei non ha tanta dimestichezza con il public speaking (e nemmeno con il private)

2) di doversi sedere su una poltrona o peggio ancora su un divano senza niente davanti a renderla in versione mezzo busto, perché a lei il mezzo busto dà una certa sicurezza con la scrivania a coprirla per metà.
Oggi, a 4 giorni dall'incontro ha saputo che:
1) il direttore generale le chiederà chi è cosa fa, a riprova del fatto che la promozione non è stata proprio una sua iniziativa
e che
2) il tutto avverrà seduti nel suo salottino e cioè a figura intera.

M, dopo 55 giorni di dieta, ha finalmente lo stomaco chiuso.

domenica 20 ottobre 2013

Mettiti carina

Venerdì mattina M era in ufficio in riunione. A un certo punto le è squillato il telefono, è uscita e ha risposto. Era H che stava vagando sull'Appia nuova alla disperata ricerca della strada per arrivare a via Portuense.
M che non è un navigatore satellitare e che non ha confidenza con nessuna delle strade della Roma antica, ha tagliato corto e si è diretta nuovamente in riunione.
Mentre era in corridoio:
"Aò?"
"Scusa dici a me?l
"Eh no a mi nonno.. Viè 'n po' qua"
"Dimmi.."
"..senti giovedì prossimo mettiti carina"
"??"
"Sì mbè che me guardi così? Mettiti carina, hai capito?"
"..sì..ma perché? Che succede giovedì prossimo?"
"Succede che alle 9.15 te passa a pià il direttore e te porta su, quindi mettiti carina"
"Scusa mi porta su dove?"
"Ahhhh mo tutto voi sapé! Ti porta su dal direttore generale che ve vo conosce"
"Ah ok quindi tutta la direzione..lo dico anche agli altri?"
"Ma quali altri?? Te vole conosce a te quindi.."
"..sì sì mi metto carina ho capito, ma... è per caso per la promozione?"
"No, perché sei bella...va va che t'ho detto pure troppo".

Con questa comunicazione ufficiale della segretaria del suo direttore ad interim, M ha saputo che ha finito di aspettare e che certe volte le voci di corridoio dicono il vero. E che "la moglie" è sempre l'ultima a sapere.

mercoledì 16 ottobre 2013

En attendant Godot o, anche, la zita di Puzano

Da quando M é rientrata dalle vacanze, non c'è stato un giorno in cui qualcuno non le accennasse alla promozione in arrivo per lei o addirittura non le facesse le congratulazioni per l'avvenuta promozione.
M dal canto suo non era al corrente di nessun progetto di crescita professionale nei suoi confronti da parte di Lui, il suo giovane, competente, universalmente stimato, capo workaholic. E ogni volta reagiva agli auguri dei colleghi con una battuta, una risata, un'alzata di spalle.

Poi venerdì sera Lui l'ha chiamata al telefono solo per dirle che lunedì sarebbe arrivata La Lettera.
M non è ambiziosa, con sommo dispiacere della NonnaG, e in 14 anni che lavora lì non ha mai chiesto niente, né si è mai aspettata qualcosa. Fa il suo lavoro, cerca di farlo bene, cerca anche di farlo in maniera divertente e sta bene così. Però lunedì era un po' trepidante e niente, martedì un po' agitata e niente, oggi è tornata la M di sempre e ha riso quando il suo fidanzato storico che è completamente estraneo all'ambiente lavorativo di M, le ha telefonato per farle gli auguri.

martedì 15 ottobre 2013

Day 50

Ciao sono M, ho quaranta anni e domani sono cinquanta giorni che non mangio schifezze.
(applausi dei dietisti anonimi immaginari seduti in cerchio attorno a lei).

Cinquanta giorni senza mangiare un pezzo di pizza, una fetta di pane, un biscotto, un dolcetto, una forchettata di pasta, un cracker, una patata di qualsiasi foggia, un quadratino di formaggio, una banana, un quadretto di cioccolata, un morso di merendina, un cappuccino, la bevanda al gusto di cioccolata della macchinetta del caffè.
Cinquanta giorni senza una cena fuori, un brindisi, un bicchiere di vino o di bibita, una pizzetta delle feste dei bambini, una fetta di torta di compleanno.
Cinquanta giorni sette dei quali sotto il continuo assedio degli Altri Nonni carichi di pasta fatta in casa, piadine farcite, km di sfoglia e bidoni di tozzetti alle mandorle.

Domani sono cinquanta giorni che visti tutti insieme sono tanti, ma scalati uno alla volta fanno meno impressione. E ora M sa che dal tunnel del "fuori pasto" e delle schifezze si può uscire, un passo alla volta..

lunedì 14 ottobre 2013

Eleonora e gli altri

Stasera prima di dormire, nel letto del mezzonano al buio.
"Mezzonano mi racconti qualcosa della tua giornata? Non mi dite mai niente di cosa fate.."
"Ti posso laccontale di Eleonola.."
"Sì raccontami, chi è Eleonora?"
"Eleonola è una mia compagna una nuova ma non nuova di oggi, nuova di quest'anno.."
"Ok e è simpatica?"
"Lei è un po' cicciottella, ha le guance così, i capelli neli un po' coltini, è malloncina ma non come Valelia, un po' più chiala. Ha 5 anni pelò quando il papà va via la mattina piange piange..piange talmente tanto che una volta la maestla l'ha fatta andale via col papà.."
"Poverina forse non è abituata a andare a scuola..domani mattina me la fai conoscere?"
"No, non posso pelché lei non mi conosce ploplio, non sa nemmeno il mio nome.."
"Ma scusa tu sai tutte queste cose di lei e lei non sa nemmeno come ti chiami?"
"Sì..e oggi Matteo che è il più blavo di tutti ha poltato la chitalla pel suonale ma non glande piccolina da bambini e un po suonava e un po cantava.."
"E suonava canzoni o suonava a caso?"
"Suonava canzoni a caso.."
"..."
"..poi Davide suonava anche lui la tlombetta, io non suonavo niente pelò ho fatto due disegni semple di macchine tutti e due.."

Il mezzonano non aveva mai parlato così tanto in vita sua e M è un po' sbalordita.
Domani appurerà se Eleonora Matteo e Davide sono frutto della dura fantasia o meno.

giovedì 10 ottobre 2013

A ognuno il suo contrario

Stasera. Nei lettini.
Interno notte.

"Il contrario di profumato che vi fa sempre ridere?"
"Puzzolente!"
"Il contrario di appuntito?"
"Cupola"
"Il contrario di luminoso?"
"Buio"
"Il contrario di lungo?"
"Corto"
"Il sinonimo di corto?"
"Breve"
"Bravi..il contrario di liscio?"
"Luvido"
"Bravo mezzonano! Il sinonimo di delizioso?"
"Buono!"
"Ok e il contrario di delizioso?"
"Schifoso.."
"Bene e il contrario di studioso?"
"Il nano".

mercoledì 9 ottobre 2013

Amore a prima vista

Oggi c'è stata la prima riunione a scuola del nano con la maestra nuova. Queste sono alcune delle cose che ha detto e che M difficilmente dimenticherà:
"l'inglese è importante senz'altro ma la lingua italiana bisogna conoscerla bene"
"non conoscevo la maestra dello scorso anno ma la direttrice mi ha detto che era una persona molto creativa. Bé io non sono affatto una persona creativa"
"il primo giorno di scuola me lo ricordo bene: era un martedì quando sono entrata in classe nemmeno mi hanno detto buongiorno, erano dei selvaggi, adesso é passato un mese e me lo dicono"
"la ginnastica è molto importante. Imparano l'equilibrio la destra la sinistra, a mettersi in fila e in riga che sono due cose diverse come le righe verticali e orizzontali dei fogli a quadretti. Se non hanno la percezione della verticalità nello loro corpo non la avranno nemmeno nel foglio"
"state tranquilli, sono alfabetizzati: leggono e scrivono ma la strada è ancora molto lunga"
"non hanno la logica, non sono abituati alla logica. La logica è fondamentale nell'apprendimento, la logica e la memoria"
"non vi preoccupate non è la peggior classe che mi sia mai capitata. Insegno da tantissimi anni e ho avuto anche esperienze peggiori".

martedì 8 ottobre 2013

Una cosa (troppo) seria

Oggi pomeriggio M è andata a prendere il nano a scuola e lo ha portato a calcio.
Il tragitto in motorino dalla scuola al campo da calcio si fa in 10 minuti.
Questa è la conversazione tra i due in questi 10 minuti.
"l'hai ritrovato l'orologio?"
"no, a scuola non c'è"
"ah"
"forse l'ha trovato la muta a casa.."
"no nano se lo avesse ritrovato mi avrebbe telefonato"
"ma lei non ce l'ha il tuo numero!"
"certo che ce l'ha! Che ti credi che non ci sentiamo mai durante il giorno? Noi ci scriviamo, ci mettiamo d'accordo su chi va a scuola a prendervi, chi fa la spesa, cosa si mangia a cena..ci scriviamo un sacco di volte!"
"ma lei però quando le chiedo di telefonarti che ti devo dire qualcosa mi dice sempre che non ha il tuo numero!"
"tre lo dice perché sa che io sono in ufficio e pensa che non posso essere disturbata per le stupidaggini, ma per le cose serie certo che mi puoi chiamare.."
"e quali sono le cose serie?"
"se vi fate male è una cosa seria, se litigate tu e tuo fratello è una stupidaggine, se non sapete mettervi d'accordo su che gioco fare è una stupidaggine, se non sai come fare un compito è una cosa seria..hai capito?"
"sì"
"ok allora fammi un esempio di i una cosa seria che se succede mi puoi telefonare"
"se il mezzonano è morto è una cosa seria"
"..."

lunedì 7 ottobre 2013

Sandra e Raimondo

Sabato il nano è stato inviato a pranzo da Susanna. "Da solo" ha specificato la mamma, perché il nano solitamente vive in simbiosi con suo fratello e quindi è bene specificare.
La mattina di sabato il nano si è svegliato che fuori era ancora buio, in preda a iper eccitazione ha messo sotto sopra la stanza, ha litigato col mezzonano e con H, ha fatto impazzire M nella sessione compiti e alla domanda esasperata "cosa hai oggi?" ha candidamente risposto "sono molto emozionato di andare da lei".

Stasera dopo cena davanti al dvd di Gundam che accompagna le nostre serate dell'ultimo mese:
"ho detto ti amo a Susanna"
"sì lo so le hai detto che sei innamorato di lei.."
"no le ho detto proprio ti amo"
"...e quando scusa.. dove eravate..?
"a casa sua, sabato"
"e quando? Cosa stavate facendo quando glielo hai detto?"
"stavamo guardando la tele."
"e lei cosa ha detto?"
"grazie."

mercoledì 2 ottobre 2013

Una storia lunga e divertente

Stasera prima di dormire.
M e il mezzonano nel letto del mezzonano.
"mamma mi lacconti una stolia?"
"va bene dimmi che storia vuoi"
"non quella della balca che affonda.."
"ok niente Titanic stasera, dimmi l'argomento"
"allola beve essele lunga e diveltente.."
"ok..e l'argomento?"
"beve pallale... di quando vi siete innamolati"
"..."
"sì dai di quando vi siete innamolati voi!"
"ma chi? Io e babbo?"
"Eh"
"ma non è mica tanto lunga quella.."
"Ah"
"..e nemmeno divertente!"
"Allola vollio quella del coniglio fulbo fulbissimo".

martedì 1 ottobre 2013

Pro e contro

Venerdì pomeriggio M ha passato parte del pomeriggio nella sua casa della vita numero due. Non le succedeva dal febbraio 2007 di stare lì da sola ed è stato un po come tornare indietro nel tempo.
Le cose che mancano a M della sua vita numero due sono:
la domenica mattina da sola nel letto con le campane che suonano e nessuna fretta;
il rientro a casa dall'ufficio la sera e la cena a base di cracker e maionese sulla mensola in cucina;
le serate E.R. con ME a base di pastina col formaggino;
l'albero di natale volante;
le serate Bridjet Jones;
il sabato pomeriggio in compagnia davanti al camino;
il non sapere cosa la aspettasse dopo.

Le cose di cui M non sente affatto la mancanza sono:
I quattro piani a piedi con le buste della spesa/le valigie/la pancia/la legna per il camino/il nano appena nato in braccio;
le quotidiane e insopportabili litigate dei vicini di casa rinominati non a torto da M "i Cogne";
certe sere a casa da sola aspettando una telefonata che non arriva;
la pioggia insistente sopra la testa e le feste rumorose sul terrazzo;
il non sapere cosa la aspettasse dopo.

lunedì 30 settembre 2013

Segreti e bugie (speriamo)

"Ehi nano ma è vero che hai detto il tuo segreto a Susanna?"
"Sì"
"E cosa le hai detto"
"Che sono innamorato di lei!"
"...e lei?"
"Non ha detto niente.."
"E adesso che le hai detto il tuo segreto stai meglio?"
"Sì perché le cose belle vanno dette sempre"
"..."

"Ciao Susanna è vero che il nano ti ha detto il suo segreto?"
"Sì"
"E tu di questa cosa sei stata contenta, dispiaciuta o... niente?"
"Niente."
"..."

domenica 29 settembre 2013

Domenica

Mamma Emme scrive "Odio la domenica. Odio la domenica in casa. Odio la domenica in casa quando dovrebbe piovere e invece non piove mai."
M vorrebbe aggiungere:
Odio la domenica in casa quando dovrebbe piovere e invece non piove mai, ma anche la domenica che comincia a piovere appena decidi di uscire.
Odio la domenica mattina che si svegliano all'alba per giocare con le macchinine telecomandate nuove di pacca.
Odio la domenica mattina, dopo la sveglia all'alba, a fare i compiti col nano che ci mette dodici minuti a pensare un nome proprio di persona che inizia con la R e dopo dodici minuti quando gli dici dai hai un nonno con questo nome lui ti guarda e ti chiede "un aiutino".
Odio la domenica chiusi in casa con i nani impazziti come mosche sotto un bicchiere rovesciato.
Odio la domenica quando sei a dieta da un mese e i nonni vengono a prendere un ricco tè alle 5.
Odio la domenica quando i nonni che vengono a prendere il ricco tè portano la crostata fatta in casa.
Odio la domenica quando gli altri nonni che vengono anch'essi a prendere il ricco tè portano tre chili dei tuoi biscotti preferiti fatti in casa.
Odio la domenica sera quando sei stata tutto il giorno in casa con i nani impazziti come mosche, la pancia vuota, il cielo grigio e tutti a tavola che mangiano la pizza (anche non fatta in casa) a parte te.

giovedì 26 settembre 2013

10 anni

Era sabato.
Faceva ancora caldo la sera, che si poteva uscire in maglietta.
Lui aveva i jeans arrotolati sugli stinchi e le infradito blu.
In giro le luci erano tutte accese a illuminare la città e per le strade si riversavano folle di tutte le età.
Era la prima volta che la città si metteva a disposizione della notte che da nera diventava bianca.
M aveva i capelli lunghi una maglietta rossa sotto il giubbotto jeans comprato usato. Nelle foto è sorridente e giovane.
Lui aveva i capelli già brizzolati anche se il pepe avanzava sul sale, e la barba sfatta.
Erano andati in giro per monumenti e musei, si erano fermati a mangiare in un posto stretto e affollato con una coppia di amici e poi erano andati a casa di M per dormire insieme per la prima volta e iniziare la vita numero tre. Nemmeno si accorsero del black out che paralizzò la città.

Oggi sono passati dieci anni da quella sera. M ha di nuovo i capelli lunghi e H ha sempre la barba sfatta. Il sale ha superato il pepe sulla sua testa e invece di girare per monumenti e musei sono a letto a leggere.
In questi 10 anni hanno fatto molte cose insieme, traslochi di case e di città, scelte importanti, molti passi avanti e qualche passo falso.
E soprattutto due nani perfetti che dormono di là.

mercoledì 25 settembre 2013

La più dolcetta

Il nano non sa niente ma domani pomeriggio dopo la scuola Susanna viene a giocare a casa nostra. M non gli ha detto niente perché lui avrebbe chiesto "quanto manca" ogni minuto con dettaglio di ore minuti e secondi. E poi fino all'ultimo Susanna potrebbe cambiare idea e M non vuole che il nano affronti delusioni amorose anzitempo.
Perché Susanna per il nano è speciale.

"Ma che ha di diverso dalle altre femmine della classe? A me sembrano tutte più o meno uguali.." gli ha chiesto M qualche giorno fa fingendo spudoratamente perché Susanna è la ragazza perfetta, quella che ogni madre vorrebbe al fianco del proprio figlio, senza paillettes né grilli per la testa, ordinata, studiosa, la prima della classe.
"Lei è la più carina, mamma, la più intelligente e...anche..."
"Anche??"
"Lei è anche la più dolcetta" ha risposto lui leggermente imbarazzato.

martedì 24 settembre 2013

Meglio una gallina domani

Ieri sera a tavola.
"Babbo tu sai cosa vuol dire godere?"
"..."
"Lo sai?"
"No dimmelo tu nano.."
(M ha tremato dato che ha un'amica con un figlio in quinta elementare che la settimana scorsa le ha chiesto delucidazioni sulla masturbazione)
"Allora quando tu vuoi tanto una cosa..e ti dicono la vuoi subito oggi o vuoi aspettare magari la settimana prossima..tu cosa rispondi?"
"Rispondo che la voglio subito!"
"Sbagliato. Non sai cosa vuol dire godere."
"..."
"Eh sì perché se tu dici che la vuoi subito la cosa è già finita! Invece se tu aspetti una settimana per averla te la godi di più anche nell'attesa!"
(M ha tirato un sospiro di sollievo).
"È proprio una teoria molto giusta nano, chi te l'ha insegnata il maestro Omar?"
"No mamma non me l'ha insegnata nessuno, la sapevo già".

Stasera a tavola.
"Mamma possiamo guardare la tele mentre mangiamo?"
"No, potete vederla dopo"
"Ma io la voglio vedere ORA!"
"Ma amore se aspetti poi te la godi di più.."
"..."
M 1 nano 0, per una volta.

sabato 21 settembre 2013

Sette

Come i sette nani di cui tu sei sicuramente Brontolo.
Come i sette re di Roma, di cui saresti il primo perchè sei primogenito e comunque anche se hai un fratello che adori, ti piace considerarti "unico".
Sette come i peccati capitali di cui sei ampiamente provvisto:
la superbia, perchè  vorresti vivere in un mondo senza regole oppure al limite in un mondo dove sei tu a dettarle;
l'avarizia, perchè le uniche volte in cui ti mostri generoso è per avere qualcosa in cambio;
la lussuria, non lo so perchè sei ancora piccolo per certe cose, ma sei sicuramente più portato al piacere che al dovere con sommo dispiacere di tuo padre;
l'invidia, perchè come tutti i bambini a parte tuo fratello, quello che hanno gli altri è sempre più bello di quello che hai tu;
la gola, perchè come me ami mangiare schifezze tra un pasto e l'altro e niente di sano a tavola;
l'ira, che forse ti manca, almeno per ora ma hai comunque buone possibilità di conquistarla da grande;
e l'accidia perchè meglio di qualsiasi sport, pallone, corsa o movimento all'aperto è stare davanti ai videogiochi, fissi o mobili che siano.

Sette come il sette bello, che quando giochi a carte lo vai a cercare nel mazzo e te lo prendi perchè sempre meglio la certezza del possesso che la probabilità della sorpresa;
Sette come le sette meraviglie del mondo, di cui tu sei sicuramente una.

Sette, come il settimo cielo che tocco con un dito tutte le volte che mi sorridi, perchè il settimo è quello più felice che c'è.

Buon compleanno Lo

giovedì 19 settembre 2013

Richiesta di aiuto

M ha ordinato 200 quadratini di pizza al taglio di vari gusti.
Si è fatta fare una torta di Super Mario da due kg.
Ha comprato bibite e patatine per un esercito.
Candeline, piatti, bicchieri, posate e tovaglioli colorati.
Ha chiesto ospitalità per sedici palloncini per il ghiaccio al congelatore di me.
Ha ritagliato a mano 24 inviti rotondi per i compagni di classe e li ha distribuiti a scuola oggi per paura che la mail inviata ai genitori l'altroieri fosse andata perduta.

Al momento alla mail di convocazione per la festa del nano prevista sabato hanno risposto in quattro su quaranta.

Questo è un appello per chiedere aiuto in merito ai 200 quadratini di cui sopra e alla torta, nel caso davvero si presentassero in quattro. Che M è in digiuno forzato da 22 giorni e i carboidrati non li vuole avere a portata di mano. Grazie.

mercoledì 18 settembre 2013

Il Fight Club

"Pronto buongiorno sono una mamma della scuola P. Telefono per avere informazioni sulle arti marziali.. stamattina fuori dalla scuola mi hanno dato un volantino.."
"Sì, buongiorno mi dica"
"Ecco.. io non so niente di arti marziali e volevo sapere se.. sono pericolose?"
"Ma no signora! Anzi.. "
"No ma perché io proprio questa non l'ho mai sentita.. cioè di solito si sente karatè o judo ma questa... Hwa Rang Do sinceramente.."
"Guardi il Hwa Rang Do è la più antica arte marziale coreana.."
"E cosa prevede? Combattimenti?"
"I combattimenti il primo anno sono il 10% dell'attività.. il resto è preparazione atletica e figure.."
"Figure?"
"Sì calci, pugni, leve.."
"..."
"Poi dal terzo anno si cominciano a usare le armi.."
"Le armi?"
"Sì le antiche armi coreane ha presente?"
"Temo di no."
"Per lo più spade, lame..ma all'inizio è solo una preparazione fisica completa."
"..ho capito.. è previsto che si possa fare una prova?"
"Sì certo, iniziamo a ottobre e siamo lì a scuola"
"Sì ho letto.. ma quindi quest'anno non c'è più il basket nella palestra? Ci siete voi?"
"No no! Noi c'eravamo anche l'anno scorso! Noi non siamo in palestra siamo sotto, nel seminterrato in una stanzetta vicino al teatro.."
"..."
"Comunque le mando una mail con tutte le informazioni"
"Ok grazie"

E' stato un attimo alla parola "seminterrato" M ha immediatamente pensato al fight club dove la prima regola è non parlare mai del fight club. Ha pensato a corpi sudati lucidi nudi e muscolosi che si ammazzano di botte sotto nello scantinato della scuola.
E ha deciso di soprassedere. Decisamente non è pronta.

martedì 17 settembre 2013

Un successone

"Quest'anno mamma non voglio fale basket..vollio fale calcio!"
"Anche io voglio fare calcio con lui! Basta basket! Sempre basket basket basket.."
"Va bene ragazzi ho capito, io avevo scelto basket perché lo fanno a scuola non richiede una grande organizzazione e costa poco ma mi sembra giusto che decidiate voi che sporta volete fare e quindi che calcio sia".

Era cominciata così, nel migliore dei modi, con una conversazione civile e amichevole, la svolta calcistica della stagione 2013/2014.
M ha fatto il giro dei circoli sportivi del km quadrato; ha raccolto i volantini davanti alle scuole e ha fatto la sua scelta.

M si era spesa parecchio per far rientrare il mezzonano nel corso dei nati tra il 2006 e il 2007 anche se è nato alla fine del 2008 ed era riuscita a convincere il maestro a farlo provare.
Oggi c'era la lezione di prova.

Alla fine della lezione il maestro ha giudicato il mezzonano attivo e idoneo e M ha creduto di aver risolto.
"Allora ci iscriviamo? Vi siete divertiti? Vi piace?"
"Io no. Non voglio fare calcio voglio fare arti marziali."
"..."
"Io vollio fale calcio invece.."
"Bene!"
"..ma non qui..lo vollio fale in un altlo posto."

lunedì 16 settembre 2013

Musica per le mie orecchie

Io vengo da una quarta e non ero più abituata alla prima ma questi bambini li ho trovati un po' allo stato brado..
Ho ritenuto necessario chiedervi di portare una tovaglietta per la merenda in classe perché tutte quelle briciole sul banco..
Ho messo negli zaini di ognuno di loro la lista del materiale scolastico necessario dalla prossima settimana.
Mi dovete scusare se ancora non conosco i nomi di tutti ma per la prima riunione di classe li saprò senz'altro.
Ogni settimana li faccio stare in banco con un compagno diverso in modo che socializzino con tutti e non si creino i gruppetti..
Queste sono le poche frasi che la Maestra, senza alcuna inflessione dialettale, ha pronunciato in presenza di M.

Lista materiale
Unite alla dettagliata e meticolosa lista del materiale scolastico rinvenuta negli zaino del nano che prevedeva finanche i colori delle copertine dei quaderni (con i margini), queste frasi risuonano nella testa di M come campane a festa e la commuovono.