mercoledì 31 agosto 2011

A ogni male il giusto rimedio

Il nano soffre di terribili mal d'orecchio e quando arrivano sta veramente male. Non mangia, non dorme, piange di dolore inconsolabile ed è più insfangabile del solito. M in queste occasioni diventa molto vulnerabile e zerbineggia vergognosamente. Solitamente basta una autocertificazione del nano per farla scattare sull'attenti senza ritegno.

Stamattina il nano che conosce le debolezze di M e le cavalca a suo uso e consumo, ha dichiarato un terribile mal d'orecchio.
M, che ha imparato a conoscere i suoi polli meglio di quanto loro conoscano lei, stavolta non ha indossato la divisa da infermiera, non è entrata nel ruolo di crocerossina e ha portato a casa un'importante vittoria.

"Stenditi un po' sul letto e vedrai che ti senti subito meglio amore"
"No! Non mi sento meglio se mi stendo sul letto"
"Ma cosa ne sai, prova"
"No! Perchè io non sono fatto come voi che se vi stendete sul letto vi passa il mal d'orecchio"
"Ah no?"
"No!"
"E spiegami come sei fatto tu"
"Io sono fatto diverso"
"Ah e come passa il mal d'orecchio a quelli fatti diversi come te?"
"Ci passa solo se ci accendi la tele"
"Temo allora tesoro che te lo dovrai tenere perchè la tele non si accende e io vado in spiaggia."
""Aspetta vengo con te, che mi è passato già".

Ps. Nessun annuncio nel post di ieri, solo un poco velato messaggio per il recalcitrante H.

martedì 30 agosto 2011

About a boy

Caro mezzonano,
che sorridi alla vita e al mondo con occhi grandi e fiduciosi, che hai solo due anni e mezzo ma ne dimostri almeno quattro, che parli senza l, r, dittonghi ma che ti fai capire benissimo, che cammini gongolando e corri saltellando, che quest'estate hai imparato a fare 'a cacca e 'a pipì nel vasino e annunci a tutti "io sono un 'agazzo pecchè non ho pù i' panno'ino", che nuoti al largo con i braccioli e a riva "cossenza bazzo'i", che giochi per ore con la stessa macchinina felice e beato, che sopporti le angherie di tuofratello e incondizionatamente lo adori, che per te tuofratello è un'unica parola e quando lo cerchi chiedi "dov'e il mio tuofate''o", che sei affettuoso senza doppi fini, che quando sei nato pesavi come due bottiglie di acqua e non eri un granchè e che invece sei diventato forte e grande e ogni giorno più carino, che ti bastano due ciucciate di susso per tirarti su, che sei in pace con te stesso e con gli altri e hai già trovato quella serenità interiore che noi ancora stiamo cercando, che hai il nome del santo più buono che c'è, che non ti importa niente della tele, che non hai bisogno di minacce e ricatti, che non hai mai fatto storie per mangiare nè per dormire, che ti sei fatto largo nella nostra vita e hai trovato uno spazio tutto tuo con la dolcezza e il sorriso dei forti.

Stasera, quando ti sei provato fiero e gioioso il grambiule nuovo per andare alla scuola dei grandi (che tu non lo sai ma è la scuola dei piccoli),  mi hai fatto commuovere e pensare che sei davvero diventato un ragazzo e che se sei "mezzonano", forse vuol dire che dovresti essere in mezzo ad altri due.

lunedì 29 agosto 2011

Sono i ragazzi di oggi

Noi avevamo le bici, diligentemente appoggiate sui cavalletti o sui muri, con i cestini di vimini colorati, e quando diventavano piccole il sellino e il manubrio si alzavano al massimo, cantavamo le canzoni dei cartoni animati, giocavamo a un due tre stella, tornavamo a casa alle dieci per mano con i cugini più grandi. Eravamo vestiti uguali a due a due, coppie di fratelli, avevamo i capelli alle spalle legati in code di cavallo tiratissime e sandaletti con gli occhi. Non conoscevamo le parolacce e il loro significato.

Loro le bici le buttano per terra le une sulle altre, sono sempre nuove fiammanti, non invecchiano mai perchè durano un'estate e poi vengono sostituite, hanno l'ipod o il telefonino e ascoltano canzoni pop di cui cantano a memoria i testi, non giocano, raccontano storie e si prendono in giro, fanno fotografie con i cellulari e navigano con i tablet. Arrivano alle dieci e non so a che ora vadano a casa nè se abbiano un orario di rientro. Sono vestiti come i grandi, i jeans bassi a scoprire le mutande, skinny, le paillettes e i tacchi, hanno capelli lunghissimi, sciolti. Portano accessori all'ultima moda e dicono un sacco di parolacce per sentirsi fighi.

Stasera M ha accompagnato i nani in piazzetta dopo cena, ha constatato il rivoluzionario cambiamento dei ragazzi di oggi rispetto a quelli di ieri e si è chiesta se le emozioni sono rimaste le stesse.

venerdì 26 agosto 2011

Happy Birthday Mister President

In ventisette anni di convivenza e in trentotto di vita ho imparato molte cose di lui, non so se sono le più importanti, so però che non sono tutte.
So che è puro di spirito e che non crede nella cattiveria. So che si fida di tutti, che è molto rigoroso, attento, che ama la bellezza in ogni sua forma. E la forma per la sua bellezza. So che ha l'ingenuità di un bambino e l'entusiasmo delle prime volte, invariato anche nelle ultime. So che a volte dice cose scomode e che soffre spesso per non essere compreso.
So che è nato arch e arch è tuttora nell'animo, prima che nella professione. So che è molto generoso, che non gli piace vivere per mangiare, ma che mangia solo per necessità di vivere. So però quali sono i suoi piatti preferiti, i suoi gusti nel vestire, le sue preferenze al cinema. So che vive imparando qualcosa ogni minuto e che non ha la presunzione di poter insegnare niente a nessuno.
Conosco le cose che gli danno fastidio, i motivetti che canta mentre fa altro. So che  guida piano e che non perde uno spettacolo a teatro. Conosco il suo armadio, le cravatte appese una sull'altra a centinaia.
Conosco la posizione in cui dorme e cosa ama e cosa non sopporta di lei e di noi.
So che il giorno del suo compleanno non gli piace molto.
Oggi è passato. Buon compleanno arch.

giovedì 25 agosto 2011

A volte ritornano

Circa un anno e mezzo fa M, H e i nani hanno traslocato nella casa di VR. Per l'occasione trovarono Tanta, una ragazza che dimezzò le fatiche di M e ne alleviò l'inevitabile stress.
Tanta aveva la forza di Hulk nel corpo di una ragazza di 26 anni: spostava mobili, sollevava scatoloni di libri, saliva le scale a due a due carica come un mulo per sistemare tutto il più in fretta possibile. Qualcosa si rompeva, qualche altra cadeva di sotto, ma erano le conseguenze comprensibili di Tanta forza.
Tanta era energica, efficiente, propositiva. Prendeva iniziative, aveva idee, sventava alveari di api a mani nude, non aveva paura di niente e niente poteva fermarla.
M se ne invaghì e le propose, finite le scuole, di restare a vivere con loro nella casa nuova di VR, che aveva contruibuito con Tanta forza a sistemare.
Lei rispose con un entusiastico sì.
L'ultimo giorno di scuola, però non si presentò all'appuntamento e sparì.
A nulla servirono le decine di messaggi che M le inviò dapprima preoccupata, poi arrabbiata e infine pervasa da quel senso di delusione mista a abbandono che ogni donna sedotta e immediatamente abbandonata, prova.
Tanta non rispose mai.
Dopo tre mesi, M ricevette un suo candido messaggio con cui si scusava del ritardo e chiedeva di iniziare il rapporto di lavoro pattuito. Ma M nei tre mesi di abbandono aveva provveduto a una sostituzione, meno energica e senza Tanta iniziativa, ma forse più affidabile.
Tuttavia M, essendo affetta dalla nascita dalla sindrome di Amelie, resettò il risentimento e volle aiutare Tanta mettendola in contatto con MK che era in disperata ricerca di aiuto e con un imminente trasloco all'orizzonte.
Tanta e MK si sono piaciute, sono andate d'accordo, Tanta si è affezionata ai nani di MK "anche troppo" e da poco meno di un anno vive con loro.
E' partita per le vacanze il 26 luglio. Sarebbe dovuta rientrare il 15 agosto, poi il 21, poi oggi.
Ma non si è vista, nè sentita.
MK le ha inviato decine di messaggi, con Tanta disperazione. Nessuna risposta.
A volte ritornano, altre?

mercoledì 24 agosto 2011

Preferenze e orgogli feriti

Tornati a LdG M, H e i nani hanno trovato una calorosa accoglienza, regali graditi e meno graditi, la stanza dei nanetti, un caldo infernale e gli amici di sempre.
Il nano, che predilige la compagnia femminile e ha gusti precisi e condivisibili, ha ritrovato le sue "ragazze adorate", ha mostrato loro il suo nuovo status symbol, un orribile orologio di plastica rosso e blu di beyblade e le ha rincorse felice sulla sabbia, sotto lo sguardo orgogliosamente fiero e gongolante di H che in questa vacanza da infortunato sembra tanto quel James Stewart che in una finestra sul cortile passava le giornate seduto con la gamba rotta a spiare gli altri con un cannocchiale. Cannocchiale a parte, H non ha potuto fare altro nelle ultime tre settimane che guardare gli altri.
Sulla strada verso casa mentre camminavamo abbiamo incontrato una ragazza molto carina
"Ciao Nano"
"Ciao"
"Ma le conosci tutte te le ragazze più belle, eh?"
"Sì mamma.."
"Complimenti!"
"Ma la più bella di tutte è la francesina.."
"Più bella di tutte tutte tutte?"
"Sì"
"Più di Skipper?"
"Sì ma non più di Matteo"
"Ma nano Matteo non è una ragazza!"
"Sì ma a me mi piace più di tutti" ha dichiarato il nano sotto lo sguardo improvvisamente meno fiero di H-James.

Ps oggi è il compleanno di una piccola grande assidua lettrice. Tanti auguri!

martedì 23 agosto 2011

Un pesante bagaglio

Domani mattina M, H e i nani lasceranno questa ridente località balneare e torneranno a LdG.
Nel valigione perfetto, che all'andata pesava esattamente come i due nani messi insieme, oltre a tutte le cose che ritornano a casa, ce ne sono delle nuove:
una manicure da 35 euro, spacciata per semipermanente ma che al terzo giorno ha dato i primi segnali di cedimento
la sesta racchetta da beach tennis di H, che con l'acquisto ha sublimato l'impossibilità di giocare per tutta la vacanza
medicine, creme, spray disinfettanti, garze e cerotti da automedicazione
un "merdaculo" al posto del simile nel significato ma più innocente "caccapuzza"
un centinaio di spiedini di gamberi a testa (ingurgitati in tre settimane), con conseguente crisi di astinenza
un numero imprecisato di piadine fatte in casa ingurgitate
e altrettante ancora da ingurgitare
una s che somiglia a un sc per H, che dopo un po' di tempo nel paese natale ritrova la sua parlata dialettale
macchinine e transformer gentilmente regalati da Larobi
nuovi amici per i nani: Lenea, Lelia... perchè qui tutti i nomi sono accompagnati dall'articolo ma i nani non distinguono l'articolo dal nome
tanto sole e tanto sale
un nuovo paio di occhiali per M, molto anni 80
un regalo per lo zio Feste(r) (ex zio matto).

Domani all'aeroporto la valigia peserà come M, altro che.

lunedì 22 agosto 2011

Tutto come allora (quasi)

Circa venticinque anni fa, nel pieno degli anni 80, M passava il mese di agosto con i genitori e il fratello al mare in un posto bello, con l'acqua trasparente e azzurra, la spiaggia libera, la borsa frigo e il materassino. La sera del 31 luglio salutava LdG, l'amore estivo di turno, K in lacrime e partiva con la morte nel cuore voltata dietro a salutare.
Questi mesi di agosto passati con i genitori per nove anni consecutivi, sempre in posti bellissimi, erano lunghi e spesso solitari. M li viveva come fossero un esilio: non faceva amicizia con nessuno, portava tutti i giorni lo stesso vestito, si sentiva inadeguata e infelice e passava le giornate in mezzo al mare sul materassino attaccata al filo delle boe con l'immancabile walkman giallo impermeabile.
Imparava a memoria le cantilene di Ramazzotti e le litanie di Baglioni allo scopo di ingigantire la nostalgia e di piangere un po'. La sera scriveva lettere all'amica del cuore immaginando un futuro migliore e fantasticando sul rientro (a scuola).

Oggi per un fortunato incastro di situazioni, a ora di pranzo H e i nani sono saliti a casa per il quotidiano rituale "pappa e nanna", mentre M è rimasta in spiaggia da sola.
Ha preso il materassino e, senza nemmeno accorgersene, si è ritrovata in mezzo al mare attaccata alla boa immersa nella nostalgia e nei pensieri sull'imminente rientro (in ufficio).
Era tutto come allora. Mancava solo il walkman giallo.
Questo:

domenica 21 agosto 2011

Un amore con i fiocchi

Ieri sera H, M e i nani sono stati a cena insieme a Barbie, Ken e Skipper e altri amici in un ristorante sul mare. Alla fine della cena il nano è voluto tornare a casa in macchina con Skipper.

Stamattina in spiaggia Barbie e Ken hanno raccontato a M che il nano si è dichiarato innamorato di Skipper nel breve tragitto dal ristorante a casa senza minimamente curarsi della loro presenza.
"Skipper se vuoi ti posso regalare questa sorpresa che ho trovato nel gelato e poi tu quando trovi una sorpresa delle Winx me la regali"
"Skipper mi piace molto il fiocco che hai sul vestito"
"Skipper mi sono innamorato di te".

Stasera M ha preso in disparte il nano
"Ho saputo che ieri sera in macchina hai detto una cosa importante a Skipper"
"Sì le ho regalato la sorpresa del gelato"
"Sì e poi le hai detto una cosa importante.."
"Sì che mi piaceva il vestito con il fiocco"
"Sì e poi un'altra cosa.."
"Quale?"
"Dai quella proprio molto importante"
"Non mi ricordo"
(...)
"Quale cosa mamma?"
"Non le hai detto che eri innamorato di lei?"
"Ah sì"
"Ed è vero?"
"Sì perché mi piaceva molto il fiocco del suo vestito"
"Ah e senza fiocco?"
"No. Però domani le do' un bacio".

sabato 20 agosto 2011

Un buon tacer..

In questa ridente località balneare che ci ospita ormai da quasi tre settimane, H è cresciuto e ha tantissimi amici. M ne ha conosciuti molti, alcuni sono diventati anche amici suoi, altri li vede una volta l'anno e cerca sempre di essere amichevole e carina.

"Ciao come stai?"
"Bene grazie quando siete arrivati?"
"A inizio mese, come sta Arianna?"
(...)
"Non si chiama Arianna, tua figlia?"
"No, si chiama Viola"
"Ah scusa"
"Non ti preoccupare"
"Mi sono confusa con tua moglie"
(...)
"Non si chiama Arianna lei?"
"No, Alessia."
M ci prova a essere carina e affettuosa, tuttavia non sempre ci riesce.

giovedì 18 agosto 2011

L'uccellino spione e lo spiazzante nano

"Mi ha detto un uccellino che oggi a pranzo dagli Altri Nonni hai fatto molti capricci"
(...)
""Mi ha detto che avevi ordinato la pasta al pesto e che poi non l'hai nemmeno toccata e hai preteso la pasta in bianco.."
(...)
"L'uccellino ha anche detto che hai avuto un forte mal di pancia e che non hai finito nemmeno la pasta in bianco"
(...)
"e che improvvisamente il mal di pancia ti è passato giusto in tempo per scrofanarti una coppetta di gelato cioccolato e vaniglia"
(...)
"E la cosa più terribile che ha detto l'uccellino è che tu hai detto che non puoi mangiare perché la tua mamma vuole che rimani piccolo e che puoi bere solo il latte con il nesquik la mattina ma poi basta sennò cresci troppo"
(...)
"Lo sai che non si dicono le bugie"
"Ma mamma non è una bugia. Tu mi dici sempre che ti dispiace che diventiamo grandi che vorresti che rimaniamo sempre dei ghenghè piccoli piccoli perché poi quando cresciamo non ti vogliamo più bene e non ti pomiciamo più"
(...)

mercoledì 17 agosto 2011

Mister Hyde parte 2

Esterno giorno.
Spiaggia.
Ore cinque della tarde.
M è stesa sul lettino che qui si chiama brandina.
Arriva gongolando il mezzonano, si avvicina alla brandina
"Vojo ttare su'a tua pansa, tteso"
"Ok sali vieni, ..così?"
"Sì popo così"
"Lo senti il cuore della mamma?"
"Sì"
"Senti come batte?"
"No non batte"
"Ah strano. E che fa?"
"Tta moendo".

martedì 16 agosto 2011

Emergenza rifiuti

Nella ridente località balneare al primo posto per organizzazione turistica, numero di alberghi esistenti in uno stesso isolato, in cui esistono i migliori asili nido del mondo e dove le ragazze nonostante siano cresciute a piadina e turtlèn non superano i 50 chili, si attua la raccolta differenziata dei rifiuti.
La raccolta differenziata dei rifiuti per come la conosce M prevede tre diversi tipi di cassonetto: uno per la carta e per il cartone, uno per la plastica, il metallo e il vetro e uno per la cosiddetta indifferenziata, cioè la spazzatura vera e propria.
Nella ridente località balneare non è proprio così. Esistono i tre suddetti cassonetti, ma i rifiuti prima di essere gettati devono essere perfettamente lavati. Ad esempio il cartone delle pizze a domicilio se è unto non va nel cassonetto del cartone ma nell'indifferenziata, se è unto solo in alcune parti, si tagliano le parti unte e si buttano quelle pulite nel cassonetto per il cartone. Lo stesso vale per qualsiasi contenitore. 
A questi tre cassonetti in questa ridente località balneare, se ne aggiunge un quarto puzzolentissimo per "l'organico".
"L'organico" sarebbero tutte quelle cose che hanno avuto una propria vita, tipo i cibi, ma non la cacca del mezzonano, che di vita ne ha avuta parecchia, che va nel'indifferenziata, se M non ha capito male.


Il cassonetto dell'indifferenziata inoltre è provvisto di un codice di accesso. Il che significa che tutti quelli che vogliono buttare la spazzatura, devono avere il proprio codice di accesso e digitarlo prima di poter depositare il sacco.
Il codice di accesso serve per evitare che altri, non aventi diritto, gettino abusivamente la propria spazzatura nel cassonetto altrui.
C'è di più: il comune sta organizzando una distribuzione capillare di buste nominali per ogni residente di modo che si possa risalire alla famiglia che ha impropriamente buttato un rifiuto nel cassonetto sbagliato e multarla.


M si inchina davanti a tutta questa civiltà, ma vive nel perenne dubbio da cassonetto.
L'ultimo stasera: i capelli rimossi dalla spazzola, appena lavati, vanno nell'organico o nell'indifferenziata? 

lunedì 15 agosto 2011

Innamoramento e amore

"Mamma è più bello innamorarsi o amare?"
"(...) Scusa tesoro credo di non aver capito la domanda.."
"Volevo sapere se è di più innamorarsi o amare"
"Ah sì ecco..bè sai credo che non ci siano molte differenze: innamorarsi e amare sono la stessa cosa"
"Ma che dici! Mamma innamorarsi e amare sono due cose molto diverse"
(...)
"Vuoi che ti spiego?"
"Sì spiegami bene"
"Allora innamorarsi vuol dire non lasciarsi mai"
"Ah ok e amare?"
"Amare vuol dire dormire insieme"
(...)
"Hai capito?"
"Non ne sono sicura"
"Dai.. Quale è più bello?"
"Bè messa così forse innamorarsi perché non ci si lascia mai.."
"No invece. Perché non ti lasci mai fino a quando vai a dormire, poi ti lasci e ti rivedi la mattina"
"Ah quindi è meglio amare?"
"Sì perché amare non ti lasci mai nemmeno per dormire. Proprio mai."

Questa conversazione non si è svolta tra M e Alberoni ma tra M e il nano seduto nel seggiolino davanti della bicicletta ieri era mentre si avviavano a sentire il concerto di J.

venerdì 12 agosto 2011

Mister Hyde


151 di sera
Al termine di una già lunga giornata di mare, stasera M e H hanno deciso di cenare in spiaggia senza ripassare dal via con amici autoctoni e i nani propri e altrui.
In attesa delle vivande, H si è improvvisato bagnino ha messo in ordine un centinaio di lettini, che qui si chiamano brandine (perché qui molte cose cambiano nome), e ha chiuso e incappucciato altrettanti ombrelloni. M si è improvvisata aiuto bagnino e ha realizzato il suo sogno di spazzare via la sabbia dalla passerella a fine giornata, cancellando le tracce del passaggio delle persone con quel movimento oscillante della scopa che tanto la rilassa.

Il sogno avverato di M
Durante la cena a base di happy meal per gli under 10 e spiedini e piadine per gli over e per il mezzonano, la moglie del proprietario della spiaggia che qui si chiama zona, ha regalato ai nani due gonfiabili delle dimensioni reali: un delfino che è stato bellamente ignorato (per fortuna) e una moto d'acqua (che qui si chiama jet ski).
"Mamma 'a moto me 'a gonfi pemmè?"
"Si si mamma la gonfi anche per me?"
"Ma ragazzi se mamma gonfia questa moto poi muore!"
"Si mamma gonfia 'a moto vojo vedetti mòrere"
"Macchè sei pazzo??? Se muore poi non la vedi più!"
"Si gonfa'a dai"
"Ok la gonfio, ma poi muoio eh?"
"Ok gasse"

Dopo un po':
"Mamma perché la stai gonfiando?"
"Per voi, per lasciarvi qualcosa.."
"NOOOO non la gonfiare mamma" grida il nano disperato scoppiando in sonori singhiozzi
"Ma amore perché piangi mamma scherza"
"Ma non voglio che muori poi!"
"Ma non muoio, ma ti pare che muoio? Guarda che sono una mamma giovane io eh?"
"Ok allora dai gonfiala"
"Sì dai mamma 'a gonfi dai".

Il Jet ski
La serenità e la bontà del mezzonano, stasera si sono rivelate per quello  che realmente sono: assoluta mancanza di sensibilità e attaccamento alle persone care, o presunte tali.

giovedì 11 agosto 2011

Chi m'ammazza

Oggi  è stata una giornata un po' così. M è un po' giù e per sentirsi meglio ha fatto l'elenco delle cose del passato di cui non sente assolutamente la mancanza. Anch'esse in ordine sparso.

I brufoli tra i 12 e i 15 anni
la pillola diane e le sue devastanti conseguenze
le partenze del 31 luglio sera dal LdG (compresa quella a 12 anni)
il diciottesimo compleanno a Foligno
il prof di storia e filosofia
alcune canzoni di Baglioni
l'apparecchio ai denti e i plantari nelle scarpe, a 12 anni
dover aspettare tre ore prima di fare il bagno il pomeriggio
chiedere il permesso per fare una telefonata
i primi interminabili cicli, a 12 anni
la malattia di mmm
e quando è stato male l'arch
i periodi pazzi dello zio matto
tutto il 1985 (i 12 anni)
qualche addio e alcune litigate
il reflusso della seconda pancia e il mal di schiena insopportabile
l'università
il corso di chitarra, a 12 anni
il primo parto senza anestesia
l'ora del lupo
le sveglie alle 3 di mattina per partire in divisa
le calze contenitive d'estate
la nausea perenne da jet lag
i capelli a piramide, a 12 anni
vedere mia nonna camminare su e giù e parlare da sola per giorni, sottovoce
i funerali
il giorno della cresima vestita in modo ridicolo (anni? 12!)
il giorno che è andata via Gingin
quella volta che K mi ha scritto "non c'è più"
le cliniche.

Direi che se sono sopravvissuta ai miei 12 anni, chi m'ammazza.

mercoledì 10 agosto 2011

Le ultime parole famose

Sabato, primo giorno nella ridente località balneare, natìa di H, è stata una vera giornata di vacanza.
A parte il pesce ragno e l'ustione di H, i cui effetti si sono fatti senitre dalla mattina dopo, M e H si sono sentiti giovani. Sono stati tutto il giorno in spiaggia e tra le 12 e le 5 di pomeriggio da soli, grazie alla buona volontà degli Altri Nonni che di loro iniziativa hanno portato i nani a pranzo a casa, li hanno fatti dormire e li hanno portati in spiaggia a pomeriggio inoltrato. Poi la sera, dopo un breve passaggio a casa, M e H sono usciti in vespa per andare a cena fuori, sul mare, con i loro amici, senza bambini.
A fine giornata M tornata giovane, sentendo che l'incantesimo stava per svanire e la vespa stava per tornare zucca, dichiarava
"Che gentili i nonni.. oggi ci hanno fatto passare davvero una bella giornata"
"Ma per loro è un piacere figurati non li vedono mai! Lo farebbero tutti i giorni"
"Ma noi dai.. che tutti i giorni.. poveracci è pesante..a noi basterebbe il sabato o la domenica.."
"Guarda che sono felici di stare con i bambini, se così non fosse stai sicura che prenderebbero il camper e se ne andrebbero a fare un giro"
"Ok, se lo dici tu.."

Due giorni dopo a pranzo:
"Venerdì prendiamo il camper e ce ne andiamo a fare un giro. Stiamo poco, torniamo domenica".
Il camper degli Altri Nonni

martedì 9 agosto 2011

Inno allo scarrafone

Oggi è il compleanno di NonnaG e M vuole dedicare in qualche modo il post alla figura della mamma.

Pur essendo a suo modo un po' scarrafone, M non può contare sul famoso detto. La sua mamma infatti non l'ha mai celebrata in pubblico, nè ne ha mai tessuto le lodi davanti a fidanzati, amici, H. Sarà che M non è il figlio maschio della mamma italiana, ma soltanto "una figlia mia ", come dice NonnaG, usando l'articolo indeterminativo al posto di quello daterminativo, pur avendone solo una.
M ha due figli maschi, li adora enormemente, li ama in maniera assoluta, ma nonostante questo, sarà l'esempio della NonnaG, ne vede chiaramente tutti i difetti e cerca di combatterli.

A tavola oggi l'Altra Nonna, che di figli ne ha tre ma solo uno maschio e per giunta primogenito, ha intavolato il seguente dialogo con M:
"Sei stata proprio fortunata a trovare H. Non ce ne sono molti in giro bravi come lui, lo sai?"
"Sì lo so, molto fortunata.."
"Sì perché lui oltre a essere il più bello della covata (...) è anche una brava personcina"
"Sì l'ho sposata infatti la brava personcina"
"Te lo dico perché è meglio che te lo tieni ben stretto, che non te lo fai scappare"
"Sì.. sì.."
(co sto piedone poi ndo và)
"Stasera a cena faccio i cassoni con le verdure, gli spiedini di gamberi, faccio anche un primo?"
"Ma guardi per me non faccia niente che se devo tenermela ben stretta sta personcina qui, è meglio che mi mantenga un po' e che non ingrassi.."
"Sì sì fai bene a mantenere il tuo personalino  a non lasciarti andare carina perché uno come H non lo ritrovi da nessuna parte.."

Ps. Buon compleanno NonnaG e grazie anche per questo prezioso insegnamento.

lunedì 8 agosto 2011

Le lenzuola blu

Ci hanno accolto le prime volte, innamorati ai primi incontri, quando tutto è una scoperta meravigliosa e la voglia di saperne di più non finisce mai. Erano sempre stropicciate, sfatte, disordinate, sapevano di ore appassionate di giorno e di notte.
Dopo un anno e mezzo eravamo quasi tre, una minuscola pancia sempre identica nelle foto scattate mese dopo mese, stesa su di loro con le gambe perennemente alte a squadra per aiutare la circolazione e i piedi gonfi. Sapevano di olio di mandorla.
Ci hanno ospitato in tre, con un minuscolo nano di un mese e mezzo, allattato al seno ogni 15 minuti. Eravamo noi quelli sempre stropicciati, sfatti, disordinati, e loro sapevano di latte, di insonnia, di rigurgiti e di creme per il culetto. La voglia allora era soltanto quella di un po' di pace per dormire sonni continui possibilmente soli.
Poi ci hanno visto tornare in quattro, qualche volta tutti contemporaneamente lì stesi la mattina presto o la sera prima di addorentarci, più spesso noi due, quando non hai nemmeno la forza di dirti buonanotte, sai tutto dell'altro, o così ti sembra, e non hai più il movente della curiosità. Con il gusto di biscotti sbriciolati, moccioli e sbave.
Stasera sono sempre loro, noi siamo due, al contrario di noi portano benissimo gli anni che hanno, il piede gonfio è quello di H, che dorme già dandomi le spalle. Sanno di creme antibiotiche, di famiglia e di casa.

domenica 7 agosto 2011

H, il pesce ragno e i consigli da spiaggia

Era stato il migliore degli inizi e quindi non poteva che peggiorare.

Il giorno dopo l'arrivo nella ridente località balneare, H solitamente restio ai bagni di mare, si è lasciato convincere da M e da una temperatura al di sopra della sopportazione umana, a mettere piede in acqua.
Il piede ha però inavvertitamente pestato una tracina che qui, come molte atre cose, cambia nome e diventa pesce ragno. Ovviamente era la prima volta in vita sua e non conoscendo i rimedi, nonostante M (pluritracinata) gli dicesse di mettere semplicemente il piede nella sabbia calda, si è lasciato convincere dal cugnìd e da qualche aiuto bagnino che la sabbia calda non era abbastanza e che dell'acqua bollente versata sul morso sarebbe stata risolutiva. Così M ha visto H allontanarsi in direzione sabbia calda con un piccolo morso sotto il mignolo e tornare dopo qualche minuto con una vescica grossa come mezzo limone causata dall'ustione.

Oggi H ha ascoltato l'ennesimo consiglio da spiaggia e ha iniziato un'autocura di antibiotico per bocca (non quello prescritto ma uno che aveva in casa e che lui, per il solo fatto che appartiene alla categoria antibiotici, ha considerato un perfetto succedaneo), accopagnato da uno ad uso locale (scaduto da due mesi) e da un aulin gentilmente offerto da M.

Stasera il morso del pesce ragno-tracina, ha lasciato il posto a un piede di diensioni inumane, gonfio come un filone di casareccio.
H non riesce a poggiarlo per terra, non può infilare nemmeno le infradito e gira per la spiaggia calzando un calzino corto da tennis.

venerdì 5 agosto 2011

Il migliore degli inizi

L'aeio

Arrivata a destinazione la famiglia Brambilla ha trovato un comitato d'accoglienza degno del migliore dei villaggi vacanze: la soffitta di H tirata a lucido, i letti fatti, la stanza dei nani pronta, il frigorifero e la dispensa semi pieni e comunque con viveri in numero maggiore della media rispetto al nostro frigorifero di Roma.
Il soggiorno  è iniziato nel migliore dei modi. Fa caldo, il tempo è bello, i nani sono entusiasti e instancabili più del solito e M è fiera di aver preparato per queste tre settimane "il valigione dei sogni", visto che sembra che non manchi niente all'appello.

Ps. Oggi alla casuale vista di una album di foto di H e le sue conquiste giovanili, M ha provato una sensazione strana, che ancora non è riuscita a decifrare, ma che non era affatto gelosia.

giovedì 4 agosto 2011

Domani si parte

Domani mattina l'allegra famiglia Brambilla partirà per il Truman Show.
Il Truman Show è una ridente e famosa località balneare in cui abitano gli "altri nonni" e dove tutte le estati si va a passare qualche settimana. Quest'estate tre.
La famiglia Brambilla partirà secondo il seguente schema: M e i nani in aereo, con un valigione unico nel quale ci sarebbero stati comodamente stesi sei bambini dell'età del nano, H da solo in moto con il beauty.

M alla vigilia di questa partenza, che prevede una sveglia all'alba e l'accompagno in aeroporto da parte dei nonni è serena perché per la prima volta dopo secoli si sistemeranno nella soffitta di H, che è stato il nido del loro amore (e di tutti i precedenti amori di H) e che le ricorda belle sensazioni, invece che invadere la casa degli "altri nonni" come negli ultimi anni da quando sono nati i nani.
M è contenta perché rivedrà gli amici di H del Truman Show, che le stanno molto simpatici e che l'hanno accolta a braccia aperte nonostante l'accento e le dimensioni inconsuete per la zona.
M tuttavia è anche impercettibilmente irrequieta dal momento che nel Truman Show vivono solo esemplari perfetti del genere umano costruiti sul modello di Barbie e Ken, belli, sportivi, atletici, armoniosamente muscolosi e sempre sorridenti.
E tutta questa perfezione mette M, imperfetta per natura, un po' a disagio.

mercoledì 3 agosto 2011

Come le zanzare

Fine serata con punizione per il nano causa capricci a cena per finire il petto di pollo ordinato da lui stesso.
Il petto di pollo è rimasto nel piatto e lui è salito dritto in camera, prima del mezzonano che dopo il suo piatto di pasta con zucchine trifolate, schifato dal nano, si è finito anche il petto di pollo del fratello.
M dopo cena ha accompagnato il mezzonano a dormire. L'impunito era ancora sveglio, aveva smesso di piangere e li aspettava nel buio.
"Resti un minutino mamma?"
"Ok solo un minutino, poi resti in compagnia di tuo fratello, che qui al mare dividete la stessa stanza mentre a Roma dormite separati"
"Io preferisco la stanza di Roma"
"Ma come preferisci dormire da solo?"
"Sì"
"Ma se mi chiedi di spostare il lettino di tuo fratello vicino al tuo letto così lo puoi toccare.."
"Non è vero"
"Ma come no, me lo hai chiesto eccome"
"Non mi ricordo"
"Non ti piace dormire con tuo fratello?"
"No, ci sto solo perché lo sopporto, come le zanzare."

martedì 2 agosto 2011

E' tempo di bilanci

Nelle ultime dodici ore di svezzamento da pannolino abbiamo "fatto 'a pipì":
cinque volte nel costumino da mare (un costumino diverso per ogni volta);
una volta nel vasino;
un numero imprecisato di volte nel mare attraverso il costumino e/o non;
una volta nel water.

Nello stesso arco di tempo abbiamo "fatto 'a cacca":
una volta nel secchiello arancione adibito da qualche giorno a vasino da mare;
una volta in uno dei cinque costumini di cui sopra;
una volta per terra nel bagno dei nonni, qualche decimo di secondo prima di arrivare al vasino da casa.

Bilancio molto positivo dal punto di vista economico: abbiamo risparmiato un discreto numero di pannolini.

lunedì 1 agosto 2011

Croce e delizia

Li abbiamo "costruiti" noi, senza di noi non ci sarebbero stati, non loro, non proprio così.
Prima che li "costruissimo" non esistevano, nemmeno nelle fantasie.
Sono belli, funzionano alla perfezione, hanno tutti i pezzi al posto giusto, imparano ogni giorno a fare cose nuove. Ci guardano, ci ascoltano, ci prendono da esempio.
Per noi che li abbiamo "costruiti" sono tutto ciò che conta, la ragione per cui vale la pena vivere e persistere.
Eppure ci sono certi giorni, come oggi, in cui M si chiede nell'ordine:
"Chi me l'ha fatto fare?"; 
"Come posso pensare seriamente di volerne "costruire" un altro?";
"Ma io che fine ho fatto?".
"Chi sono, esisto a prescindere da loro?".
Croce e delizia

Sono la nostra croce e la nostra delizia. Oggi è stata la giornata della croce.
Ma verrà il turno della delizia e le domande troveranno le loro risposte, come sempre.