martedì 31 marzo 2015

Er dopo

M lavora in un ufficio molto grande. In questo ufficio insieme a M lavorano tantissime persone. Tra queste tantissime persone ce ne sono pochissime che per lei valgono la pena.
Una di queste è Lui di cui ampiamente si è parlato qui, l'ancor giovane ma non più capo di M, iper-tutto. 

Un'altra è un Megadirettore (ma non galattico) molto caro all'amica trimamma della macchinetta, che negli ultimi anni l'ha presa in simpatia. 
Tra loro passa una confessata stima reciproca. 

Questo Megadirettore, molto stimato e popolare, soprannominato in modi diversi nell'enorme ufficio di M, ma che per lei è "er dopo" perché secoli fa alla fine di una riunione, per chiedere un'analisi previsionale chiese proprio testualmente "ce l'abbiamo er dopo?", ogni tanto le chiede informazioni, dati, pareri. Qualche volta le ha scritto dei ringraziamenti speciali, cosa assai rara nell'enorme ufficio di M e ogni tanto l'ha invitata da lui per condividere idee e fare piccole richieste, cosa altrettanto rara.

Oggi mentre era in piscina con il Mezzonano, er dopo l'ha chiamata per un'urgenza e lei a fine lezione, fine doccia, fine vestizione e fine accompagnamento a casa, è tornata in ufficio per risolverla.
E gli ha scritto.
"Ciao Direttore sono tornata ora. Ci sono solo due persone qui dentro per cui lo avrei fatto spontaneamente e una sei tu."
Lui ha risposto:
".. e chi è l'altra??"

M ha sorriso, ha pensato che avesse fatto bene a tornare e poco dopo lui si è presentato alla sua porta per ringraziarla e darle un po' di conforto.

Per M l'umanità viene prima di tutto, anche prima della bravura, della professionalità, della competenza, dell'intelligenza. 
Poi quando tutte queste cose si incontrano, altro che rarità. 




lunedì 30 marzo 2015

About two boys

Il nano stamattina è partito per il camposcuola e tornerà mercoledì sera.
Aveva il trolley con tre cambi completi dentro, ognuno in una busta di plastica trasparente come nella valigia del parto, quando è nato. Uno zainetto con il pranzo al sacco e un quaderno per scrivere un piccolo diario. Sullo zainetto una spilla "un po'da femmina" per distinguerlo da altri eventualmente uguali che faceva molto "about a boy" e che lui, appena appurato che non ci fossero doppioni, ha restituito a M. Il kway celestravivo, come direbbe l'amica rausea, un antiestetco cappello con visiera e un misto di ansia e eccitazione.

Il fratello era visibilmente stranito. Girava intorno, guardava, saltava, correva. Lo guardava da lontano.. un po' rideva un po' no.
Poi a un certo punto si è avvicinato e gli ha detto:
- Nano, posso infilarmi dentro la tua valigia e venire con te?
M si aspettava una risata, una battuta, una presa in giro. Invece il nano si è abbassato sul trolley ha aperto la lampo e gli ha detto
- Magari..

M è convinta che farà bene a tutti e due stare un po' separati, però questa scena non la dimenticherà facilmente.

giovedì 26 marzo 2015

Quattro luci nel buio

Questo è un post molto triste.

Domenica è un anno da quando VR può contare una bambina in meno.

La mattina del 29 marzo dell’anno scorso, una mamma di VR ha portato in clinica sua figlia e l’ha affidata nelle mani di quella che pensava fosse una squadra di specialisti, dicendole ci vediamo dopo.
Il dopo, che sarebbe dovuto durare meno di un’ora, è diventato un infinito per sempre.

La mamma è tornata a casa, la bambina no.

A un anno di distanza questa mamma e il papà e il fratello e tutti quelli che le volevano bene non hanno idea di cosa sia successo. Del perché quell’ora si diventata per sempre.
Nessuno di quegli specialisti si è preoccupato di dare una spiegazione, una risposta, un perché.

La mamma e il papà che M ogni tanto incontra in giardino, hanno organizzato per domenica sera una fiaccolata nel km quadrato e invitano a partecipare con una candela, un telefonino acceso, una torcia per fare luce nel buio.

M parteciperà con H e i nani. Saranno quattro luci.

Spera di vederne tante e magari anche qualcuna delle vostre, che passate qui sull'erba.

mercoledì 25 marzo 2015

Tutti tranne uno

Queste sono le regole per fare una buona impressione a un colloquio di lavoro. 
Siccome non si può mai sapere, e nel particolare contesto più che mai, è bene tenerle a mente.
In realtà M parte parecchio avvantaggiata perché sono regole che segue a prescindere. Tutte tranne una.

1) La camicia bianca è il capo d’elezione
2) Mai tenere gli occhiali scuri al colloquio. L’effetto diva che si maschera non sarà apprezzato.
3) Puntare sui classici blu, nero, grigio, riservando stampe animalier all’aperitivo con gli amici (stampe animalier????)
4) Evitare scollature esagerate e trasparenze
5) Per gli accessori puntare sulla comodità, senza mai rinunciare allo stile, però: zoppicare sui tacchi alti 11 cm non lascerà certamente una buona impressione.
5) Capelli e trucco devono essere naturali e in ordine
6) Le mani devono essere sempre in ordine: evitare le unghie glitterate come auto (...) 
7) Aggiungere sempre un tocco personale, una sciarpa particolare, una collana o un tocco di colore, a patto che sia donante, Un decoro divertente influisce anche sull’umore
8) Meglio scegliere tra collana e orecchini per non sovraccaricare troppo. 
9) Non sottovalutare l’importanza della borsa, che racconta sempre molto di noi. Evitate quelle troppo grandi (a questo proposito si rimanda qui).

mercoledì 18 marzo 2015

La mia mamma

Il nano qualche giorno fa a scuola ha dovuto completare un piccolo testo descrittivo dal titolo "la mia mamma".

Eccolo, in corsivo la parte scritta da lui, il resto "signora" compresa era già stampato.

La mia mamma si chiama Nome Cognome.
E' una signora di 41 anni e di statura magra.
Ha capelli marroni e d'oro. Il suo viso è bello e bianco.
Gli occhi marroni, un naso medio e una bocca con labbra rosa e belle.
Oggi indossa una maglietta a righe bianche e blu, un maglione blu con i pallini bianchi e i jeans blu.

Descrizione sintetica ma completa.
Si evince che si tratta di persona di piacevole presenza, magra con capelli decolorati, e dal look informale ma sobrio.

M ci può decisamente stare.




martedì 17 marzo 2015

I dati inutili

Il nano a scuola sta studiando i problemi con i dati inutili.
I dati inutili in matematica sono dei dati che non concorrono a determinare la risoluzione del problema, ma che vengono inseriti nel testo per confondere l'alunno e per portarlo a capire quali sono i dati necessari e quali appunto quelli inutili.
Quando M faceva le elementari non esistevano i dati inutili. Nei problemi i dati erano tutti utilissimi e quindi questa novità dei dati inutili l'ha colpita parecchio.
Un esempio di problema con dati inutili preso dal libro del nano è:
In libreria ci sono 143 fumetti. 26 sono di avventura. Il libraio ne vende in tutto 113 quanti libri restano in libreria?
Il dato inutile per chi non avesse capito è "26 sono di avventura".

I problemi con i dati inutili sono talmente piaciuti a M che ha pensato di inserirli a pieno titolo nelle domande che fa ai nani prima di dormire.
I problemi proposti da M però hanno solo dati inutili.

Ieri sera.
"Mamma ci fai le domande?"
"Ok.. andate nei letti e vi faccio due domande a testa"
"No tre!"
"..ok tre domande a testa"
"..e prima devi dire la materia  il nome della maestra e poi fai la domanda!!
“..ok..!
"Allora ieri abbiamo iniziato con il Mezzonano e stasera inizi tu Nano"
"Ufff"
"Allora Matematica Maestra RobertaSantaSubito.."
"Ok..."
"Problema: Lo zaino di Giovanni pesa 20 kili.."
"..ma non li abbiamo ancora studiati i kili!"
"Zitto! Lo zaino di Giovanni pesa 20 kili, dentro ci sono 7 libri e 12 quaderni..un astuccio completo e un diario.."
"..sì però i kili non li abbiamo studiati!"
"Shhhh.. che perdo il senso.. Allora lo zaino di Giovanni pesa 20 kili, dentro ci sono 7 libri e 12 quaderni..un astuccio completo e un diario.. quanti anni ha Giovanni?"

Loro hanno riso come matti e M ha continuato con una serie di problemi bizzarri, non avranno ripassato matematica, ma si sono molto divertiti. Viva i dati inutili.




lunedì 16 marzo 2015

Je suis Charlie

Quando M, quasi quattro anni, fa ha iniziato a scrivere sull'erba, l'ha fatto perché ne aveva bisogno; non poteva farne a meno.

Voleva uno spazio tutto suo, libero; uno spazio dove scrivere tutto quello che le passava in testa. All'inizio non sapeva bene nemmeno lei di cosa avrebbe scritto. L'erba non ha un titolo, un tema. E' semplicemente una pagina bianca ogni giorno.

M non ha cominciato a scrivere un diario di carta. Di certo voleva essere letta da qualcuno, ma non voleva pubblicizzare in alcun modo la cosa, tanto che in questi quasi quattro anni non ha mai pubblicato un link dell'erba in "luoghi" pubblici.

In nessuna parte del web è possibile risalire alla sua identità partendo dall'erba, né è possibile arrivare sull'erba partendo dalla sua identità.

Tutti quelli che in questi quasi quattro anni l'hanno seguita e la seguono, a parte le amiche e gli amici intimi, lo fanno perché l'hanno trovata e non perché lei li abbia indotti a cercarla.

M ha sempre mantenuto l'anonimato.
M non ha nome, così come H e i nani.
Così come anche tutti quelli di cui scrive qui.
M non ha nemmeno mai esplicitato il luogo in cui vive, anzi lo ha espressamente vietato nella regola numero 1 ben visibile a destra sulla home.

Tuttavia, a distanza di quasi quattro anni, ha qualche dubbio.
1) L'anonimato forse non le garantisce quella libertà che lei pensava di potersi permettere.
2) Gli amici e le amiche che conoscono la sua identità forse non sono poi così così amici e amiche.
3) Tutto ciò che lei non ha mai esplicitato è facilmente identificabile nel giro di qualche click.

E nonostante lei non abbia mai mancato di rispetto a nessuno,
nonostante non abbia mai inventato nulla di quello che ha scritto,
nonostante lei continui ad avere la coscienza a posto,
da qualche giorno non si sente più sicura della sua libertà nemmeno qui, nel posto che ha costruito a sua immagine e somiglianza.

Per la prima volta ha cancellato post che aveva scritto, dietro più o meno vivo consiglio.

E siccome per lei la libertà, quando non manca di rispetto a nessuno, viene prima di tutto, adesso è indecisa se continuare a scrivere sull'erba, auto-censurando pensieri e parole o smettere del tutto, con un grandissimo senso di sconfitta e un forte disagio.

ps. M chiede scusa a chiunque abbia involontariamente e inavvertitamente offeso, ferito, dispiaciuto in questi quasi quattro anni e per il titolo di questo post che potrebbe sembrare irriverente e irrispettoso, ma che assolutamente non lo è. 

lunedì 9 marzo 2015

Il gioco delle famiglie e l'insegnamento del nano

Negli ultimi giorni il nuovo giochino di M con i nani consiste nel fargli individuare famiglie mono o poli componenti tra quelle che si conoscono.

Domenica mattina dopo la "Santa Messa", al campetto della Chiesa. 
Sulla panchina M e il nano.

- Mamma facciamo ancora il gioco delle famiglie?
- ok..dimmi una famiglia da tre
- ... quella di George!
- ok una da tre però dell'Altro Mare e non parenti..
- ....
- dai...è facile all'Altro Mare sono tutte da tre come sull'isola di Salina!
- ah sì la famiglia di Barbie!
- ok bravo
- una famiglia da due
- da due??
- sì (immaginando una coppia senza figli)
- Susanna e la mamma!
- (touchè) bravo.. e una da otto? pensando al film "Tutti insieme appassionatamente" che il nano ha visto a scuola in occasione del giorno della memoria
- quella di Angelina Jolie!
- ...
- ahahha bravo eh?!
- sì, molto.. adesso una famiglia da 4 tutti maschi.. ovviamente escluse le mamme che ci devono essere per forza..
- non è vero che ci devono essere per forza
- ...ah no?
- ... eh no scusa, e i gay?
- ma i gay però non possono avere figli e io ho detto una famgilia da 4 ..
- sì però li possono adottare!
- (aritouchè)