lunedì 30 giugno 2014

Ponza, personaggi di

Questo fine settimana M è stata a Ponza ed ha incontrato una serie di personaggi che meritano di essere condivisi qui.
In ordine di apparizione:
Raymond 
Il custode del bed and breakfast dove alloggiava M, in tutto identico a Raymond Deagan il giardiniere di Lontano dal paradiso che ha dato a M la stanza sbagliata, la colazione confezionata e non ha mai cambiato gli asciugamani, ma era sorridente discreto silenzioso e sempre presente;

Il bagnino detto (da M) Cirù
Ragazzo del posto giovane e riccio addetto alla distribuzione di lettini e ombrelloni sugli scogli del Frontone con il quale M ha scambiato le prime parole appena approdata:
"ma quel bar sulla spiaggia tutto impacchettato è chiuso?"
"Di bar ce sta o nuostr"
"Sì lo so ma mi chiedevo se fosse chiuso momentaneamente o per sempre.."
"Di bar ce sta o nuostr.."
"ok.. ma faceva anche da ristorante.. che peccato.."

"Di risturant' c'è o nuostr, fa bar e risturant'"
"..."

L'uomo che spostava i sassi
Di nazionalità nord europea non ben specificata portava quotidianamente l'anziana moglie al mare da Cirù, nella zona degli scogli. La precedeva e ad ogni passo spostava i sassi che non erano stabili per evitare che lei traballasse nella sua già incerta andatura;

Enzo
Gestore del "o nuostr bar e risturant'" ragazzo napoletano con accento toscano, fisicamente prestante, che ha regalato a M la più bella emozione della vacanza con il suo allestimento notturno molto suggestivo;

Tarzan (e Jane)
Fisicatissimi, atletici, lui una testa più alto di H, fisico statuario; lei con capelli selvaggi fino alla vita fisico da barbie, tutto il giorno in posa per le fotografie di lui. Entrambi senza lettini, stesi a pelle sugli scogli, perché quando uno c'ha il fisico, se ne frega delle comodità;

Achille
Bastardino che faceva il bagno solo con la padrona utilizzandone la schiena come tavola da surf;

L'insospettabile guida con i cani da slitta al Polo Nord
Che nel periodo estivo ha da venti anni un negozio di biancheria da casa e da venti anni disegna a mano con un pennarello indelebile ogni busta che esce dal suo negozio perché abbandonare le vecchie abitudini può far male alla salute e nel periodo invernale appunto si sposta al Polo Nord che a lei il caldo proprio non piace;

La signora dei biglietti dell'autobus
Personaggio storico dell'isola, cattivissima, con la faccia bruciata dal sole, si limita a controllare con estrema attenzione che tutti siano bigliettomuniti. In mano un carnet di biglietti colorati, sul pollice un cappuccio di gomma verde per sfogliarli;

Er manovra
capelli lunghi, bianchi, abbronzatura atavica e chiacchiera fluente, er manovra (come lui stesso si è definito) raccontava, durante il viaggio di ritorno, in una lingua tutta sua, le sue disavventure causate dallo scaricamento della batteria di non si sa bene quale pezzo della sua barca, a tutti i viaggiatori di rientro sul continente, storditi e minati oltre che da lui anche dal mare forza sette.

martedì 24 giugno 2014

Magnificamente

Domenica sera M e H hanno lasciato i nani al mare con NonnaG per l'inizio delle loro infinite vacanze estive.
Le solite raccomandazioni di M erano state ridotte a una: non cambiare abitudini faticosamente raggiunte, nè orari. NonnaG aveva risposto con un ironico "Vabbè vabbè".

Stamattina.
"Pronto ciao NonnaG come state?"
"Magnificamente"
"Sono bravi?"
"Bravissimi"
"Bene! Volevo parlare con il nano"
"Sì te lo chiamo sono ancora a letto che stanotte hanno voluto dormire nel vostro letto insieme.."
"..."
"Aspetta che lo chiamo.."
"Ancora a letto?? Ma sono le 9.30..a che ora sono andati a dormire ieri?"
"Bè sì in effetti ieri hanno visto il primo tempo della partita perché io credevo fosse alle nove invece era alle dieci.."
"..."
"Però solo il primo tempo al 2 a 1 sono andati a dormire si sono addormentati subito!"
"Bè saranno state le 11 passate.."
"Sì.. prima erano stati in piazzetta.."
"..."
"Va bene ti passo il nano.."
"Ciao nano come stai"
"Bene"
"Ieri ho visto la pagella.."
"..."
"Tutti nove.."
"..nemmeno un dieci mamma?"
"No..però nemmeno un otto.. sei stato bravo.."
"Sono migliorato dalla prima pagella?"
"Sì"
"Si ma tu avevi detto che se avevo i dieci nelle materie importanti.."
"Già niente kirby adventure wii"
"Vabbè allora quello lo chiedo alla mia festa.."
"..."
"Ma con tutti nove, non si può andare nemmeno all'edicola?"
"Sì all'edicola sì"
"Ok, allora dobbiamo tornare a Roma che qui edicole non ce ne sono.."
"Ma sì che ci sono!"
"Ah è vero in piazza.. allora in questi giorni penso al regalo per tutti nove e poi lo compriamo, così poi alla festa chiedo Kirby Adveture Wii e invece di avere una cosa sola ne ho due".

Magnificamente. 


lunedì 23 giugno 2014

Coraggio e paure

I labirinti di scaffali con cassetti che contengono ricordi dimenticati.

Le scale e le piante grasse come una persecuzione divina.

Le persone che si dividono in gruppi, accomunate dal modo di reagire a un evento traumatico, tra questi spiccano: i drammatici che per loro niente sarà più come prima; i semplicisti che non è niente e che vuoi che sia; quelli che è successo anche a loro e molto peggio o se non a loro direttamente, a un amico, che te devi solo considerarti fortunata altro che; e quelli in fuga che non sanno gestire il cambiamento e che se non sei al 100% è meglio niente.

Le parole più semplici che nei cassetti non le trovi più.

La ritrovata sigaretta che quando sei allergica a tutto, è davvero un piccolo lusso.

Gli occhi lucidi per le confidenze che fanno fatica a uscire ma una volta fuori quanto si sta meglio.

Un regalo di compleanno inaspettato e probabilmente immeritato.

Un piccolo libro in soccorso e qualche compito per i prossimi giorni.

Oggi M è andata a trovare la collega alta caduta dal trullo quasi due mesi fa. Alla collega alta non è dato sapere, ma a M questa visita ha fatto bene al cuore.

giovedì 19 giugno 2014

In miniera

M, sebbene per una sola settimana e solo part time, è entrata nel famigerato mondo dei centri estivi e questa settimana ha segnato il nano a un centro sportivo a km zero.
Il primo giorno:
"Oggi vai al centro estivo con i tuoi amici.."
"Sìììì!!"
"Ora ti porto io e poi ti viene a prendere la muta all'una, ok?"
"Perché all'una io ci voglio stare TUTTO IL GIORNO!"
"Ma come?? A scuola vuoi sempre uscire prima e qui che esci prima vuoi restare tutto il giorno??"
"Sì.. dai dai.. "
"No, stai lì la mattina, poi mangi a casa e alle 4 vai a prendere tuo fratello a scuola con la muta"
"Okkeeeei".

Il secondo giorno:
"Mamma anche oggi devo andare al campo scuola?"
"Non è il campo scuola è il centro estivo... sì tutta la settimana.."

"Tutta la settimana?? Ma io volevo un giorno solo!!"
"Ma come un giorno solo! Ieri dicevi che volevi restarci tutto il giorno!!"

"Era vero.. ma ieri!"
"No guarda io ho pagato tutta la settimana e ci vai tutta la settimana. Punto."

Il terzo giorno:
"Mamma ho mal di pancia non posso andare al campo scuola.. no scusa al centro estivo.."
"Ci vai lo stesso anche con il mal di pancia"

"Nooo non ci voglio andareeeee"
"Ma perché gli istruttori ti picchiano?"
"No.."
"Ti chiudono in una stanza buia?"
"No.."
"Ti mettono in cantina e ti fanno rosicchiare i piedi dai topi?"
"No!!"
"Ti mandano in miniera a lavorare?"
"NO no!! Vabbè andiamo dai.."

Stamattina, quarto giorno:
"Scommetto che hai mal di pancia, eh?"
"..."
"Bè oggi devi dirlo al babbo che ti accompagna lui in miniera"
"..."
"Allora come stai?"
"Un po' meglino..."

Aspettando con piglio da vincitrice il quinto giorno, l'ultimo.

mercoledì 18 giugno 2014

Il 1991 e quel depresso del Leopardi

Oggi giorno 1 degli esami di maturità 2014.
Prova scritta di italiano.
E' uscito Quasimodo, che è una tragedia perché solitamente non ci si arriva mai e il programma finisce prima; la grande guerra; una bella frase di Renzo Piano sulla nostra Italia che in tempo di mondiali ci sta, una traccia sulla pervasività della tecnologia e il solito tema sulla violenza e la non violenza, che credo non manchi mai.

Nel 1991 toccò a M.
Si presentò senza cinturone con le cartucce cucite dentro, con la coscienza pulita dei bravi e la classica notte insonne alle spalle, passata in compagnia dei compagni, in  un 'epoca dove non esistevano i social né i telefonini e se volevi condividere qualcosa con qualcuno lo dovevi incontrare o al massimo potevi telefonargli dal telefono di casa a disco.
Aveva il Devoto Oli sotto il braccio, una penna in mano e la carta di identità in tasca, le maniche corte e i pantaloni lunghi. Sicuramente le superga ai piedi.
Si sedette al banco singolo che trovò libero, non troppo avanti né troppo indietro, ma sicuramente più indietro che avanti e scelse la traccia di letteratura: Leopardi.
Tempo a disposizione sei ore, che di solito ne avevano tre per i temi in classe e a lei quelle sei ore sembravano decisamente esagerate. Invece le impiegò quasi tutte per scrivere l'unico tema della sua vita in una unica copia (né bella nè brutta ma comunque definitiva).
Prese nove, decisamente il migliore degli inizi, per un esame di maturità.

Oggi ha cercato in quel posto ricchissimo, magnifico e infinito che è la rete la traccia della sua maturità e l'ha trovata e si è chiesta come cavolo abbia fatto a prendere nove e cosa mai avrà potuto scrivere.
Eccola: 
Illustri il candidato il senso e il valore del seguente brano attraverso opportuni riferimenti ai Canti conosciuti e alle caratteristiche stilistiche dell'opera leopardiana. "Che cosa è la vita? Il viaggio di uno zoppo e infermo che con un gravissimo carico in sul dosso, per montagne ertissime e luoghi sommamente aspri, faticosi e difficili, alla neve, al gelo, alla pioggia, al vento, all'ardore del sole, cammina senza mai riposarsi dì e notte uno spazio di molte giornate per arrivare a un cotal precipizio o un fosso e quivi inevitabilmente cadere" (Zibaldone).

E in ogni caso ha pensato che Leopardi era decisamente depresso e che la vita non è affatto come lui la descrive, per fortuna.

martedì 17 giugno 2014

Mezza bonazza mezzo gondoliere

Stamattina ore 10.30, stanza del collega siamese.
Posta in arrivo 1 nuova mail da Lui il giovane capo di M:
Ciao a tutti, lunedì prossimo ci sarà un evento dell'Associazione dei Mega Dirigenti Galattici come me dedicato a raccontare cosa facciamo oggi e iniziare a raccogliere suggestioni e idee per il futuro.
Per il primo obiettivo abbiamo pensato di realizzare un breve video in cui i colleghi dei vari settori raccontano in breve (una decina di secondi all’incirca) cosa fanno e magari uno dei progetti su cui stanno lavorando in questo momento. Queste interviste, opportunamente montate e integrate da immagini e musica, verranno poi proposte in più momenti durante l’evento di lunedì che sarà trasmesso anche in streaming.Chiedo la vostra disponibilità (o quella del collega della vostra struttura che ritenete più opportuno) per  qualche minuto nel pomeriggio di oggi per poter realizzare questa brevissima intervista.
Il video verrà realizzato dallo staff dello smanato che sarà qui nel corso del pomeriggio e con cui magari definirete meglio il contenuto e la forma dell’intervista.
Fatemi sapere al più presto per favore in modo da mettervi in contatto con lui e il suo gruppo in modo che possiate prendere accordi direttamente. Ciao
Lui
Risposta di M: averlo saputo prima mi mettevo carina... ;)
Lui: Quindi è un si! grazie 
M: ma come è un sì.. se me lo avessi detto prima...!! ma che sei pazzo vergognatissima io!! fammi sapere chi accetta!!!
Lui: Ma guarda che dovresti dire due frasi, max 10 sec. E poi sei una bonazza, che hai da temere?  
M: se se..cosa non diresti pur di convincermi..
Lui: Tu DEVI accettare.
M, in un a dir poco vano tentativo, si è rivolta al collega siamese.."Lui mi ha scritto questa mail.. potrebbe essere un'opportunità..vuoi fare tu la super breve intervista sulla nostra attività?"
Il collega siamese: "Manco morto e poi oggi sei perfetta.. vestita da gondoliere.. Falla tu."
"..."
È finita che M e la sua maglietta a righe nel pomeriggio hanno fatto la super breve intervista di 10 secondi e lunedì saranno in streaming.
E comunque tra bonazza e gondoliere, mille volte meglio gondoliere.

lunedì 16 giugno 2014

Nonno Lello

Il Mezzonano un po'gli somiglia.
Nel suo essere buono. Nel mettere il bene degli altri sempre al primo posto. Nella calma e nella pazienza che mette nel portare a termine un impegno. Non l'ha mai visto eppure inconsapevolmente porta con sé qualcosa di lui.
Era un uomo buono. Aveva le sue abitudini, la poltrona dove ascoltava le lezioni del cugino serio la sera. Aveva il bastone su cui appoggiarsi e il cappello in testa quando usciva. Il budino nelle coppette monodose, trasparenti di vetro, una per ognuno di noi che potevamo portarcele a casa e mangiarle dopo cena.
Aveva il suo sport alla tele, lui che di sport aveva vissuto tutta la vita.
Amava stare in compagnia, le grandi tavolate, loro che minimo a tavola erano in otto.
Quando c'erano i mondiali invitava tutti noi nipoti a guardarli con lui nella tele a colori, grande.
È per questo che nei ricordi di M la sua faccia e quella di Pizzul di confondono un po'.
E in questi giorni che i mondiali sono tornati, M non può fare a meno di pensare a lui, che gli ultimi che ha visto sono stati quelli del 94, venti anni fa.

domenica 15 giugno 2014

"Mi manchi"

E' la frase preferita di M in assoluto.
Più del classico "Ti amo"
Più di tutti i complimenti che una ragazza può ricevere
Financo più di "quanto sei magra", il che è tutto dire.

"Mi manchi" per M è il non plus ultra.
E proprio così, detta al presente, nel momento esatto della mancanza, perché "mi sei mancata" non produce in lei lo stesso effetto.

E' una frase che M non si sente dire mai, mai, mai.

Lo scorso fine settimana in spiaggia.
"Ehi MK ma dimmi una cosa, tu e il tuo Husband quante volte vi sentite in una giornata media?"
"Mah.. dipende.. a volte mai.."
"Ah ok quindi è normale.. perché noi dalla mattina quando ci salutiamo alla sera quando ci rivediamo a casa, forse ci siamo scritti per comprare il latte.." 
"Ah sì le comunicazioni di servizio certo.. ma sai noi è diverso perché spesso io sono a casa a pranzo e lui allora passa per un saluto.."
"..."
"comunque direi che più che sentirci ci scriviamo"
"e cosa vi scrivete oltre alle comunicazioni di servizio?"
"ma non so.. certi giorni.. "mi manchi...""
"Mi manchi???"
"..sì.."
"Cioè ci sono dei giorni in cui lui ti scrive mi manchi???"
"Sì.. delle volte me lo scrive lui, magari può capitare che glielo scriva anche io.."
"H!!! Hai sentito??? Loro si scrivono mi manchi!!! Ma tu mai me lo hai scritto..non ti manco mai io?"
"E certo che no! Ti vedo la mattina e ti rivedo la sera.. tutti i giorni!!! Come puoi mancarmi???"
"..."

Questo per dire che qualche giorno fa quando E le ha scritto "mi manchi", M è stata molto contenta.


giovedì 12 giugno 2014

Cu nasci tunnu non pò mòrere quadrato

Due anni fa il 28 maggio ho avuto un brutto attacco di panico. Non è stato il primo ma è sicuramente stato il più brutto. È durato un sacco, sembrava non finisse più. Diciamo la fase acuta sei ore circa. A quel brutto attacco nei giorni e nelle settimane successive ne sono seguiti altri sempre improvvisi più piccoli nei momenti più strani, me ne ricordo uno durante la visita medica dell'ufficio, che a momenti lo stetoscopio scoppiava..una a mensa..una in spiaggia, una in aereo una prima di partire, una da un collega.
Tutti nel giro di un mese.
Mi sembrava di non uscirne più, di essermi ammalata.Vedevo le persone per strada le invidiavo perché stavano bene e io no e mi chiedevo perché loro si e io no. 
Da allora non sono più stata tranquilla come prima, ma ora sto molto meglio.
Ho la consapevolezza che ho dei limiti, delle difficoltà, delle cose di me che non posso governare. 
So che succederà ancora, spero che non sia con i bambini o in motorino. Spero di riuscire a controllarlo un po'.
Spero non arrivi mai, ma in fondo lo aspetto sempre.
Non siamo invincibili noi esseri umani.
Abbiamo limiti, difficoltà.
Ci rompiamo, andiamo in tilt, ci fermiamo.
La consapevolezza di non poter contare su me stessa al 100% mi fa star male, mi fa paura.
Il pensiero di essere stata fregata proprio da me, da quella parte di me che non riesco a controllare mi spaventa.
Ma anche quella sono io.
Un piccolo pezzo di me e devo conviverci.
Certi giorni non ci penso nemmeno più, forse in quei giorni sono come quelle persone che invidiavo tanto perché le vedevo stare bene.
In quel mese di due anni fa pensavo di non tornare più a vivere come prima, a respirare senza affanno, a sentire il cuore battere normale senza fretta.
Ma per fortuna non è stato così.
Siamo macchine quasi perfette, tutto sta a far pace con quel quasi.
I siciliani dicono che uno che nasce tondo non può morire quadrato. Io credo che uno che nasce tondo al limite può morire ovale, come un tondo un po' schiacciato.

martedì 10 giugno 2014

Un pesce di nome M

Pro:
La piscina all'aperto che quando fai dorso vedi le chiome dei pini il cielo e i gabbiani
La maestra severa che non ha pietà
La doccia che puoi bagnare ovunque e chissene frega
Il senso del dovere pacificato
L'acqua tutt'intorno.
Contro
L'entrata in ufficio troppo tardi che il collega siamese deve onorare l'impegno quotidiano entro le 11 da solo
La borsa pesantissima da trascinare tutto il giorno
L'acqua gelata che appena ci metti il piede dentro pensi ma chi me lo fa fare.
E su tutto la solitudine forzata, perché dopo compagnadicorso, Valeria e Antoine, se ne è andata anche la collega alta, volata giù dal trullo.
M stamattina ha ripreso il corso di nuoto nella sua versione estiva dopo una pausa di due settimane per chiusura. Fino all'ultimo è stata fortemente indecisa.
Alla fine è prevalso il pesce che è in lei.

venerdì 6 giugno 2014

Geometrie di vita

Rinvenuto nella casella di posta elettronica venerdì pomeriggio.
La famiglia di origine di M è implosa più volte tenendo abilmente incollati i pezzettini scossone dopo scossone; la famiglia di origine di ME è esplosa due volte spargendo pezzettini oltre città, oltreoceano, oltre cielo e terra.M il suo attuale lavoro lo ha voluto rinunciando ad anni di volatile ed affascinante instabilità in favore di un’immediata concretezza; a ME questo lavoro è capitato per caso e ha richiesto anni di frustrante instabilità per diventare veramente concreto. E’ qui che si avvicinano per la prima volta M e ME, solare e allegra la prima, schiva e silenziosa la seconda ma con cicatrici simili sulle spalle - quelle delle familiari polveri da sparo - dando inizio ad un percorso di tangenti che dura tutt’oggi e che le vedrà insieme in uno dei più bei viaggi della vita e, soprattutto, intersecarsi nei momenti più importanti, quelli che ti cambiano per sempre.A un certo punto, e per molto tempo, le rette sono diventate tre e sebbene si dica che non è mai un buon numero per le relazioni, M+ME+MFD avevano formato un triangolo equilatero che ogni tanto pendeva più su un angolo che sull’altro, ma che ritornava quasi sempre al suo equilibrio perfetto.A M il compagno di vita glielo ha trovato MFD, il terzo lato della convivenza, senza troppa lungimiranza ma con il desiderio di unire due metà in un intero che tutt’oggi si divide e si riunisce a fasi alterne ma sempre intense; a ME il compagno di vita glielo ha trovato M intravedendo il cerchio in un quadrato da cui ogni tanto spuntano spigoli ma che rotola imperterrito e deciso lungo il suo binario.In tutte queste geometriche vicissitudini, M e ME si allontanano, si avvicinano, si intersecano, si annodano, si sciolgono, ma spero riescano sempre a correre abbastanza rasenti da non perdersi mai di vista.

mercoledì 4 giugno 2014

Sotto i 53

La prima volta probabilmente era alle elementari o alle medie, aveva occhiali con montatura trasparente, apparecchio ai denti, plantari nelle scarpe, golfini a maniche corte colori pastello, gambaletti di pizzo e scarpe di vernice. Era timida insicura bruttina con un paio di amiche del cuore e un amore grande e non corrisposto.
La seconda volta aveva 25 anni, fumava come la ciminiera di un traghetto, non mangiava per giorni interi, ascoltava Baglioni in loop, piangeva monotematica e si sentiva tagliata a metà. Non veniva lasciata mai sola ed era controllata a vista. Dormiva nel letto con NonnaG perché di notte arrivavano i mostri e al mattino era meglio non ritrovarsi sola. E aveva un amore immenso non più corrisposto.
La terza volta era il 2009 e voleva a tutti i costi rientrate nel vestito dei 18 anni della festa di bebi quello rosso fragola con la gonna a palloncino e la scollatura a cuore, nonostante le due gravidanze. Perché aveva deciso che quel vestito, chiuso in soffitta dall'89 ma mai dimenticato, era perfetto per il matrimonio all'Altro Mare dell'amico di H, il più bello della covata.
L'ultima volta è stata stamattina. E siccome certe cose bisogna ricordarle perché sono eventi eccezionali e come tali devono essere trattati, ha deciso di immortalare il momento e di custodirlo. Come la nascita di un figlio, il giorno delle nozze, la torta di compleanno e il giorno della laurea.
Eccolo
.

martedì 3 giugno 2014

Il diavolo e l'acqua santa

Quando il nano sta male, si sta male tutti. Un po'perché ci dispiace per lui un po' perché ci rende la vita insopportabile. Quando è malato infatti lui acuisce tutti i lati oscuri del suo carattere: da lamentino diventa pesantissimo, da capriccioso incontestabile, da bisognoso a una sanguisuga. Se non dorme lui non deve dormire nessuno e se lui soffre tutti devono soffrire, se possibile anche un po' più di lui.
Per fortuna il nano non si ammala quasi mai e le poche volte che succede, superati i primi anni di vita in cui veniva colto spesso e volentieri da acute otiti, si limita ad avere qualche linea di febbre.
Quando si ammala il Mezzonano invece lui mica scherza: si potrebbe dei gran febbroni, allergie, congiuntivi e tossi frequenti quanto brutte.
Stanotte il Mezzonano è stato parecchio male. Ha tossito ininterrottamente tutto il tempo e vomitato parecchie volte dallo sforzo. La sua unica preoccupazione però è stata quella di non sporcare, di non levare il sonno a nessuno e di arrivare affacciato sulla tazza del water nel più breve e silenzioso modo possibile. Quando è lui a stare male, la sua più grande preoccupazione è non disturbare gli altri.
Eppure sono entrati e usciti dallo stesso posto. Sarà..