giovedì 29 marzo 2012

Il calzino bianco corto

Qualche anno fa c'era una pubblicità alla tele che faceva vedere la scena di un primo appuntamento: lei entrava in casa di lui, la casa era bella e lui guadagnava punti si vedevano i punti che giravano e aumentavano, poi lui le offriva una cosa da bere e i punti riprendevano a girare, poi le diceva qualcosa di carino e via di nuovo il punteggio saliva poi si sedevano sul divano lui accavallava le gamba e lasciava intravedere sotto un impeccabile abbigliamento, un calzino bianco corto e il totalizzatore di punti sullo schermo in un colpo solo scendeva di gran lunga al di sotto dello zero.

Stasera mi è tornata in mente questa pubblicità al mio rientro a casa.
Ero stanca, era tardi, La giornata era trascorsa immersa in riunioni infinite.
Quando sono entrata ho trovato la tele spenta, +70 punti.
In ingresso era arrivata una busta che aspettavo da qualche giorno, +150 punti.
I nani erano in soggiorno sul divano seduti ai lati di H tutti intenti a leggere un libro sugli animali, +280 punti.
Dopo averli baciati sulla testa tutti e tre mi sono avviata in cucina e ho trovato la cena, che credevo di dovermi inventare di sana pianta, quasi pronta, +420 punti.

Poi H ha sollevato la testa dal libro e ha detto che il mezzonano aveva fatto outing.
"Outing?"
"Sì mezzonano dì alla mamma cosa vuoi fare da grande"
"La femmina"
"..."
- 50 punti.
Più tardi dopo cena, i nani nei loro lettini, sono passata a salutare il grande.
"Mamma è vero che non bisogna mai stare vicino agli stranieri?"
-200 punti
"Ma cosa dici???"
"Sì è vero! Tu ci stai vicina agli stranieri?"

"Ma certo, gli stranieri sono persone come tutte le altre perchè non dovremmo star loro vicino scusa??"
"Perchè gli stranieri se ti offrono un bicchier d'acqua dentro ci mettono la droga e tu muori se la bevi"

-180 punti.
"Ma nano ma chi te le racconta queste stupidaggini??"
"Un mio amico"
"E chi sarebbe questo amico? Voglio il nome!"

"II nome non lo so ma ha gli occhi azzurri ed è della lazio".

Roba da far rimpiangere il calzino bianco corto.

Le idee chiare

Sera.
In bagno.
Il nano seduto su water, M a fargli compagnia seduta sul bordo della vasca in un profluvio di esalazioni ("je se vorrà bene" direbbe nonnaG).
"Mamma quante dita ho nelle mani?"
"Contale"
"Uno due tre quattro cinque sei sette otto nove dieci.. dieci!"
"Già"
"E nei piedi?"

"Conta anche quelle"
"(idem)...Dieci!"
"Eh già.."
"E tu mamma quante dita hai nelle mani?"
"Dieci come te e anche nei piedi sempre dieci"
"Uguale a me?"
"Sì bè tutti hanno dieci dita delle mani e dieci dita dei piedi.. bè sì quasi tutti c'è anche qualcuno sfortunato che magari non ha un dito.."

"Si è rotto?"
"Sì a volte si possono rompere oppure c'è qualcuno che nasce non con tutte e dieci le dita magari nasce senza un dito.."
"Sì lo so"
"Lo sai???"
"E certo sono gli zombi".

martedì 27 marzo 2012

Bandiera bianca

Ieri mattina prima di uscire di casa per andare a scuola:

"Mamma vojo i miei occhiali"
"Non so dove sono. Guarda se sono nel cassetto e andiamo dai che è tardi.."
"No non si sono ne cassetto peò"
"E allora non lo so dove li hai messi e adesso non c'è tempo per cercarli che dobbiamo andare"
"Allora io mi allabbio cottè"
"Ve l'ho detto mille volte che dovete ricordarvi dove mettete le vostre cose che sennò non le trovate mai quando le cercate...ora andiamo dai"
"Butta mamma"
"Daii andiamo"
"Butta e cattiva sei te"
"Ma cosa c'entro io se non ti ricordi dove hai messo gli occhiali scusa, io non ce li ho"

La sera appena rientrata a casa dopo l'ufficio:

"Amore devo chiederti scusa perchè gli occhiali che cercavi stamattina erano nella mia borsa..mi perdoni?"
"Sì zetto che ti peddono mamma"
"Bene allora li mettiamo nel cassetto così domani mattina se li vuoi sai dove sono"

"Ce li avevi tu gli occhiali del mezzonano allora mamma?"
"Sì, li avevo nella borsa"
"Allora hai detto una bugia stamattina"
"No non ho detto una bugia.."
"Una bugia non è una cosa non vera?"
"Sì certo.."
"E tu non hai detto che non ce li avevi tu.."

"Sì ma.."
"E quindi hai detto una cosa non vera perchè li avevi proprio tu nella tua borsa.."
"Ma non mi ricordavo.."

"Ma però hai detto al mezzonano una cosa non vera.."
"Ma però non si dice o ma o però"
"Ok ok.. Chi dice le cose non vere è un bugiardo vero?"
"Sì certo"

"Sei una bugiarda allora mamma."

lunedì 26 marzo 2012

La rabbia e la vergogna

Cose per cui ricordarsi da oggi in avanti che non vale la pena arrabbiarsi:
la pioggia;
la distrazione di una persona cara;
i nani sordi che non ascoltano mai;
i nani impietosi che non collaborano mentre sei chinata ingobbita da dieci minuti ai loro piedi tentando di allacciargli le scarpe;
i nani insensibili che prefersicono vedere per la trentesima volta lo stesso episodio del camioncino chuck piuttosto che raccontare come è andata a scuola;
la muta Mar che non c'è una volta che dica in tempo utile che il latte è finito;
in ufficio quando stai da mesi sullo stesso inutile documento;
quando ti cancellano un volo che avevi prenotato con mesi di anticipo e in alternativa te ne propongono uno con tutt'altra destinazione;
quando il nano manca inesorabilmente il water e la fa per terra perchè gli scappava troppo.

Cose per cui invece vale sempre la pena vergognarsi:
Lui che entra in stanza in ufficio mentre ti stai mettendo lo smalto e ti dice "quando hai finito puoi venire un momento da me?";
andare a una visita medica e non avere avuto il tempo di fare la ceretta;
in ufficio durante una riunione affollata chiamare Tesoro un collega che si chiama Amore senza nutrire per lui particolare affetto;
al termine di un'altra riunione dire a un perfetto sconosciuto inglese che è molto "polish" (lucido), intendendo "polite" (educato) e accorgesi dell'errore soltanto molto dopo ripensando al suo meravigliato "polish??? No one told me before";
mandare un sms personale a un destinatario sbagliato con cui non si ha alcun rapporto personale;
impicciarsi dei fatti di qualcuno che non si conosce su facebook e inviargli per sbaglio una inspiegabile quanto imbarazzante richiesta di amicizia.

domenica 25 marzo 2012

The J.A. book club step 1

Sono arrivate puntuali al primo appuntamento.
Tranne una che è arrivata con un leggero ritardo, i capelli pazzi del dopo piscina e una giornata brutta e triste da dimenticare.

Si sono sedute in un piccolo tavolo e hanno ordinato qualcosa da bere due fette di torta e una specie di cena in cinque.
E poi hanno fatto amicizia, senza formali giri di tavolo da alcolisti anonimi, così con naturalezza e cuiosità come solo le ragazze sanno fare.
Hanno scoperto di avere qualche amico in comune, hanno tirato fuori qualche storia irrisolta dal passato recente e meno recente, hanno raccontato di vecchi fidanzati, cuori spezzati, matrimoni affrettati e amiche saggiamente passate dall'altra parte.
A un certo punto le chiacchiere hanno lasciato spazio a una lettura illuminante e ampiamente condivisibile, che vale sempre la pena di rileggere e ricordare.
E alla fine hanno fatto quello per cui si erano riunite: hanno scelto ognuna il proprio libro di riferimento e hanno deciso da quale iniziare.

Giovedì sera c'è stata la prima seduta del club letterario di J.A. e M ha capito dal minuto numero uno che era stata una buona idea.

p.s. Manca ancora il socio maschio..se qualcuno in ascolto sull'erba volesse aderire...

giovedì 22 marzo 2012

C'è sempre da imparare

Seduta con NonnaG sulle gradinate della piscina durante la lezione del nano ieri pomeriggio.

"Certo che ha fatto tanti progressi eh?"
"Ma insomma.. a dorso sì gli piace, ma gambe stile per niente, proprio non gli va.."
"Ma dai che è bravissimo.."
"Mah con una mamma mezza pesce e mezza mamma..mi sarei aspettata altri risultati.."
"Quanto sei.. e poi guarda come è bello.."
"..."
"Senti ma pensavo non sarebbe importante oltre allo sport che imparasse anche uno strumento musicale?"
"Bè sì certo sarebbe bello.."
"Ero dal parrucchiere l'altro giorno e c'era una mamma con due bambini, una femmina grandina avrà avuto 12 anni quell'età ingrata con i baffi.. poveretta e un maschio poco più grande del nano..aveva forse 7 o 8 anni.."
"Ah e suonavano?"
"Sì, il maschio suonava si è messo a fare una specie di concertino lì dal parrucchiere molto piacevole! E allora ho pensato che sarebbe importante che anche il nano imparasse uno strumento musicale.."
"Sì..bè mi dovrei organizzare.. e che strumento suonava questo bambino dal parrucchiere?"
"Body percussion".

mercoledì 21 marzo 2012

Maledetta

Per ora la primavera ha portato in dono:

a H la solita allergia stagionale, il furto del casco dal bauletto e del tergicristallo posteriore nuovo di pacca dalla macchina;

al nano la gita a villa torlonia con la scuola alla casetta delle civette
"C'erano le civette?"
"No"
"Nemmeno una?"
"No mamma le civette se le vuoi vedere devi andare di notte che di giorno dormono";

al mezzonano la stessa gita con un giorno di ritardo (ci andrà domani) e una pipi addosso a scuola
"ma come la pipi addosso.. Sei grande ormai.."
"Ok mamma ti peddono"
"Ma e' la mamma che deve perdonare il bimbo birichino.."
"No e' il bimbo bi'icchino che beve peddona'e la mamma";


a M il rientro in ufficio dopo l'influenza, 186 unread mail, una riunione su un "temone" con Lui alle ore 10, un'altra riunione a detta di Lui "la più difficile riunione alla quale mi sia capitato di partecipare" conclusasi a tre ore e mezza dall'inizio senza vincitori, un pranzo piacevole ma veloce, la terza riunione della giornata con Lui alle 16 abbandonata non senza vergogna da M dopo 18 minuti per la piscina del mercoledì, la piscina del mercoledì, l'ennesima costruzione dell'infernale e ipnotizzante pista del trenino Thomas per il mezzonano.

Che fretta c'era?

martedì 20 marzo 2012

La cosa più bella

Casa.
Sera, dopo cena.
Sul divano davanti alla tele.

"Ehi nano"
"Che c'è"
"Vieni qui"
"Che c'è.."
"Volevo dirti una cosa"
"Ok"
"No ma è una cosa importante.. un segreto"
"Ah"
"Te la dico nell'orecchio"

"Ok dimmela"
"Lo sai qual è la cosa più bella che ho?"
"Mmm..no."
"Non lo sai?"
"No."
"Siete tu e tuo fratello"
"..."
"A cosa stai pensando?"

"Mmm alla cosa più bella che ho io"
"Ah.. e me la dici?"
"Sì all'orecchio però.."
"Ok dimmi.."
"Mazinga".

lunedì 19 marzo 2012

Quel giorno

Oggi per la festa del papà a scuola del nano le maestre avevano organizzato la giornata della semina.
Nel pieno rispetto del'orario lavorativo, alle tredici i papà si sono presentati nel terrazzo della scuola per piantare dentro vasi grandi delle piccole piantine. Alla fine della semina era prevista una fetta di torta per tutti i bravi giardinieri improvvisati.
La torta era a forma di camicia bianca e cravatta rossa in pieno stile "campagna presidenziale".
Dopo un'ora i papà ritornavano tutti nei loro uffici, senza rubare tempo prezioso al lavoro, oltre a quello che di solito impiegano per la pausa pranzo.

M si è ritrovata a chiedersi il perchè di tanto referenziale rispetto nei confronti dei papà lavoratori, quando invece le mamme sono solitamente chiamate a svolgere le loro attività scolastiche (cucito, cucina, collage e pitture varie) in pieno pomeriggio o a mattinata inoltrata.
E soprattutto M si è chiesta che forma avrebbe avuto una ipotetica torta della festa della mamma. E non si è voluta rispondere.

"C'erano tutti i papà oggi a scuola?"
"E certo!"
"Ah.Quindi è stata bella questa giornata della festa del papà!"
"Sì e ti volevo fare tanti auguri!"
"A me?"
"Sì certo!"
"E perchè? Io mica sono un papà.."
"Sì ma tu una festa tua per la mamma non ce l'hai e allora ti faccio gli auguri oggi"
"Grazie nano è un bel pensiero ma sappi che io la festa della mamma ce l'ho e quindi gli auguri me li devi fare quel giorno"

"Ah e quando era? Ieri?"
"No non era ieri deve ancora venire il giorno della festa della mamma.."
"Ah, ma io quel giorno non si sa dove sono allora te li faccio oggi tanti auguri mamma, oggi è la festa di tutti i papà e anche la tua."

domenica 18 marzo 2012

Insegnamenti

In questa settimana di infuenza M ha imparato:
che si possono dormire giorni interi senza accorgersi del passare delle ore
che aveva accumulato una stanchezza infinita
che a un certo punto bisogna fermarsi
che il nano non apprezza il look dei malati, almeno il suo
che salire sulla bilancia dopo essere stati male può essere una piacevole benchè illusoria sorpresa
che il cioccolato a volte può non andare
che H sa essere accudente e affettuoso e perfettamente autosufficiente
che  anche se sono passati solo quattro giorni dall'ultima volta, tornare in ufficio dopo un'assenza non è mai facile
che l'aerosol oltre a fare un rumore infernale, funziona
che si può non avere voglia di leggere, di scrivere, di stare collegati (oltre che di mangiare cioccolato)
che il mezzonano forse da grande farà il dottore o comunque una professione umanitaria
che si può sopravvivere a una settimana senza colazione con l'amica della macchinetta, a stento però
che i ragazzi senza di lei, tutti e tre, se la cavano alla grande,
ma che con lei dopotutto stanno meglio.

giovedì 15 marzo 2012

L'angelo e il carnefice

Che fossero diversi lo sapevamo già. Ne avevamo avuto numerose conferme e ce ne eravamo fatti una ragione. Diversi per carattere, per gusti, per preferenze, diversi nel mangiare e nel dormire e diversi nell'approcciarsi alle situazioni le più disparate.
Ma M non aveva avuto modo di vederli alle prese con la mamma malata perchè non si ammalava da prima della nascita del mezzonano. E ora ha potuto appurare che anche nel rapporto con un malato sono diversi.

Il mezzonano: affettuoso accudente un po' preoccupato buono e gentile, ha subito capito la situazione e si è messo lì in silenzio vicino a M a farle compagnia e a mandarle i baci da lontano. Ogni volta che è tornato da scuola è entrato nella stanza per vedere come stava per chiederle notizie e per raccontarle qualcosa. Sempre sorridente e trotterellando. Le ha portato in visione qualche disegno, dopo il bagnetto è passato a fare sentire "quanto sono pofumato". L'ha accudita a suo modo, offrendole biscotti, baci e la compagnia delle sue macchinine preferite. Dolcissmo e buono come un angelo.

Il nano: distante e diffidente, non ha mai salutato M nè in entrata nè in uscita. Le poche volte che si sono incontrati l'ha guardata schifato e leggerente disturbato senza mai chiedere niente sul suo stato di salute. Non è mai entrato nella stanza di M se non per sbaglio il primo giorno per fuggirne immediatamente dopo aver sentenziato "qualcuno c'è ma di sicuro non è mamma". Avendo appurato che lei non poteva essergli utile in nessun modo: non poteva giocare, disegnare, partecipare a nulla e finanche parlare, non ha più avuto motivo per interessarsene. Ma ancora più umiliante d tutto questo è stato che l'unica cosa che le ha chiesto in questi tre giorni è stata "Mamma ti trucchi?", come a dire così dimessa sei un fastidio per la mia vista preferirei che anche se non stai bene curassi un minimo il tuo aspetto. Impietoso e duro come un carnefice.

mercoledì 14 marzo 2012

Sprazzi di luce nel buio

Toc toc
"Mamma?"
"xfgyx"
"Muta Mar ma non è mamma.."
"Yes of course she is.."
"Chi sei?"
"xxx"
"C'è qualcuno a letto ma è sicuro che non è mamma".

Bip bip
"Cosa è successo? Ti hanno rapito gli alieni?"
(sms di compagnadicorso preoccupata per la prima assenza di M a nuoto nell'anno)

La senzsazione è quella di aver ingoiato una corona di spine e di non essere riuscita  a mandarla giù. E di avere un palloncino pieno di acqua dentro la testa.
M non ha un filo di voce, non è riuscita a parlare al telefono con il dottore e ha dovuto chiedere per scritto l'intervento di NonnaG.
Da due giorni si nutre di yogurt alla frutta senza distinguerne il gusto ma godendosi il refrigerio che le procurano alla gola.
I nani ieri pomeriggio al rientro da scuola non l'hanno riconosciuta in camera stesa al buio afona a letto, hanno richiuso la porta e non sono più entrati.
In compenso H ha preso alla lettera il giuramento fatto il giorno del matrimonio e "in malattia" si è preso cura di M come il migliore degli infermieri. Le ha comprato le medicine, le ha preparato l'aerosol, le ha sbucciato una mela, l'ha coperta quando tremava per la febbre e le prestato i suoi calzini di lana preferiti.

domenica 11 marzo 2012

Soldi spesi bene

Giovedì scorso al bar della colazione prima di entrare a scuola.

"Mamma compriamo le mimose per le maestre?"
"Ma qui non siamo dal fioraio tesoro"
"Sì ma lì vicino alla cassa vedi ci sono le mimose.."

"Ah sì vero non le avevo viste.."

"Mi scusi quanto costano le mimose con i cioccolatini?"
"Ci sono da dieci e da sei euro quelle da dieci hanno cinque cioccolatini e quelle da sei tre"

"Me ne dia per favore due da sei euro.."

"Allora tenete uno per uno per le vostre maestre.."
"Ma mamma questa mimosa non profuma!"
"Ah no? "
"No"
"Fami sentire.. ah è finta amore.."
"Finta come?"
"Di plastica.."
"Ah"

Quasi in classe.
"Allora nano vai dalla maestranumerouno e dalle i cioccolatini con la mimosa finta.."
"Ok!"

"Mamma la maestranumerouno non c'è.."
"Non c'è?"
"No c'è l'altra.."
"E va bene dalli a lei.."

"Acche io vado a vede'e se c'è la mia maettra e le potto i soccolatini"
"Sì andiamo.."

"Buongiorno maestra il mezzonano ha portato dei cioccolatni per voi maestre.. sono tre non ve li litigate.."
"Per carità e chi se li mangia so' stata seduta sul cesso due giorni di seguito fino a ieri sera..non li voglio manco vedè i cioccolatini"

giovedì 8 marzo 2012

Venere e Marte

Oggi nel giorno della festa della donna che non ha mai festeggiato in vita sua, M vuole scrivere della sua personale teoria per cui il mondo si divide in due: da una parte le cose "da femmina" e dall'altra "le cose da maschio".

Cose da femmina:
i romanzi e le storie,
i film d'amore e le commedie sentimentali
la limetta per le unghie
il balsamo per i capelli
i carboidrati
la cioccolata
il vino bianco
l'amica del cuore
le materie umanisitche e le facoltà letterarie
gli sport individuali
la musica e i testi
le coccole prima durante e dopo
le chiacchiere a luce spenta
il continuo spiluccare tra il pranzo e la cena e il digiuno a pranzo e a cena
le modelle filiformi e androgine
le riviste e la posta del cuore
Cenerentola, Pretty Woman e Bridjet Jones
le lettere
la magia del corteggiamento.

Cose da maschi:
i saggi e i libri di storia
i film di fantascienza e quelli "con gli spari"
il tagliaunghie
la schiuma da barba
le proteine
la birra
i superalcolici
la squadra del cuore
le materie scientifiche e le facoltà tecniche
gli sport di squadra
La musica e il rumore
il durante (senza coccole)
a luce spenta, dormire
il pranzo e la cena e niente in mezzo
le donnine formose con le tette grandi
i quotidiani e l'inserto sportivo
Rocky, Goldrake e David Beckam
i numeri
la gloria della conquista.

Gli opposti si attraggono. Dicono.

mercoledì 7 marzo 2012

Penelope e Rain man

M prima dell'estate ha ereditato da un collega "scaduto" e mai più rinnovato un doc al quale lui stava lavorando da molti mesi.
Da allora ci sta lavorando M.
Il documento dovrebbe essere diffuso in 200 copie all'interno dell'azienda.
Finora il documento è stato scritto corretto allungato accorciato aggiornato dettagliato modificato ma mai diffuso.
Ogni volta che M lo porta al cospetto di Lui c'è qualcosa che non va.
"E' troppo dettagliato".
"E' troppo lungo".
"L'ordine delle pagine non è logico".
"Bisogna aggiungere i loghi".
"Qui c'è un errore"
"Anche qui.."
"Chiediamo un aggiornamento di questi dati alla società x.
"Ormai è passato troppo tempo e bisogna procedere all'aggiornamento di tutti i dati".
"Coinvolgiamo i colleghi y e z sulla parte w".

Qualche giorno fa Lui ha chiesto a M di aggiungere al confronto il mese di dicembre 2009.
M ha aperto la banca dati e ha scoperto che il primo mese disponibile era gennaio 2010 e pur di non palesare per l'ennesima volta la propria ignoranza davanti a Lui, che se li ha chiesti vuol dire che da qualche parte esistono, ha fatto una cosa brutta, una cosa di cui si vergogna, una cosa che non insegnerebbe mai ai nani: ha preso i dati di gennaio 2010 e li ha spacciati per quelli di dicembre 2009 tanto per un mese cosa vuoi che cambi.
Ha inserito la fasulla colonna "dicembre 2009" nelle tabelle e dopo qualche giorno è tornata da Lui per rivedere tutto il lavoro.

Arrivato alla tabella che conteneva 12 righe e 15 colonne di numeri e buttando distrattamente l'occhio sulla colonna "dicembre 2009" Lui ha detto:
"Sei sicura che questi siano i dati di dicembre 2009?"
"..."
"Te lo chiedo perchè spannometricamente me li ricordo un po' diversi.."
"???"
"Potresti controllarli?"

"..Sì.."

M non deve controllare niente. I dati sono di gennaio 2010 e Lui è un rain man del cazzo.

martedì 6 marzo 2012

Thirtyseven point three

DRIN DRIN

"Pronto?"

"Ciao sono io"

"Ciao come va?"

"Il mezzonano sta malissimo.."

"Ma come malissimo.. la muta Mar mi ha detto no fever at all poco fa.."

"Sì bè io sono arrivata qui e lui era accasciato sul letto, con l'occhio a mezz'asta, la faccia bordeaux e scottava a distanza.."

"Ma come!! E la muta Mar dov'era?"

"Lì.."

"E che diceva?"

"Diceva thirtyseven point three madam"

"..."

"Ma quale thirtyseven point three...gli ho misurato subito la febbre poveretto e dopo nemmeno un minuto sotto l'ascella il termometro è schizzato a trentanove gliel'ho levato e gli ho subito messo la supposta povero angelo, non ho nemmeno aspettato i cinque minuti che chissà dove arrivava.."

"..."

"La muta Mar è proprio inutile, ma se a voi sta bene così.."

Il mezzonano da domenica pomeriggio è malato con febbrone e vomito.
Da ieri mattina è a casa con la muta Mar e noi siamo in una botte di ferro.

lunedì 5 marzo 2012

La vita è una scatola di cioccolatini

Stamattina salendo le scale della scuola.

"Il prossimo natale la scriviamo per forza la lettera a babbo natale"
"Il prossimo natale nano la lettera la puoi scrivere e leggere da solo che sei in prima elementare e a natale avrai già imparato"
"A natale sono già grande?"
"Bè sì hai sei anni"
"Ma però anche se sono grande sono sempre appiccicato a te, non è vero che quando sono grande non voglio più stare con te.."
"A sei anni sarai un po' grande ma ancora ti piacerà stare con me.. ma quando sarai ancora più grande, quando avrai dodici tredici quattordici anni vedrai che con la mamma non ci vorrai più stare.."
"Ma te non ci vuoi stare più con la tua mamma?"
"Sì.. certo.. ma poi quando si diventa ancora più grandi, succede che di nuovo si sta volentieri con le mamme"
"Allora io quando sarò ancora più grande starò sempre appiccicato a te"
"Sì quando avrai i figli tuoi mi verrai a trovare.. ma mi raccomando che una deve essere femmina che mi sono stufata di tutti questi maschi.."
"Bè ma mica posso decidere io se è femmina.."
"Ah no?"
"Bè no.."
"Ah e chi decide?"
"Decide mia moglie!"
"Ah..non lo sapevo.."
"Ma no mamma certo che non decide mia moglie..era uno scherzo.."
"..."
"E' una cosa che non si può decidere mamma, capita."

domenica 4 marzo 2012

Facile

Prima di dormire.
Buio.
Nel letto.

"Dormi?"

"No"

"Secondo te io sono scostante?"

"..che significa?"

"Che un giorno sono in un modo affettuosa sorridente e il giorno dopo invece sono scontrosa e sulle mie.."

"..no, non mi sembra, non particolarmente almeno, un po' come tutti..."

"E secondo te sono poco empatica?"

"Antipatica?"

"No poco empatica.."

"Cioè?"

"Algida.."

"Ma che parole usi???"

"Sì insomma..sulle mie.. che non do confidenza.."

"Mmm no, non direi"

"E sono distanziante?"

"Mamma mia che parole difficili...non lo so!"

"E come sono allora io?"

"Stronza."

giovedì 1 marzo 2012

20 anni

Nel 1992 M aveva 19 anni, i capelli lunghi fino alla vita, le meches, i pantaloni a vita alta che andavano a morire, gli orecchini d'oro a forma di cuore, la borsa patchwork a tracolla, un nuovo fidanzato che non era ancora entrato nella storia e fumava come una ciminiera. Era il secondo anno di università, il primo del corso di francese, M pesava poco, mangiava poco e male, dormiva poco come tutte le ragazze innamorate agli inizi di una storia.

E andò al suo primo concerto di J al Palaeur.

Era felice emozionata giovane con la vita tutta davanti.
Non sapeva ancora quello che la aspettava, chi sarebbe diventata, quali persone avrebbe incontrato, quali avrebbe perso, i posti che sarebbero entrati nel suo quotidiano e quelli che ne sarebbero usciti.

Ne 2012 di anni  M ne ha 38, i capelli alle spalle, al posto delle meches qualche filo bianco. Niente borsa, nè orecchini. Scarpe basse, un marito a casa con i bambini, il fidanzato di allora passato alla storia. Sono quasi tredici anni che lavora nello stesso posto, due che abita nella casa dei suoi sogni, pesa di più, mangia di più ma sempre male, dorme sempre poco come tutte le lavoratrici mamme mogli con agende che somigliano tanto ai tabelloni arrivi e partenze degli aeroporti.

E ieri sera è andata al suo ultimo concerto di J al Palalottomatica.

Era felice emozionata nel mezzo del cammin, con un pezzo di vita pieno delle cose più importanti, dietro le spalle.
Adesso M sa più cose, quello che la aspettava, chi sarebbe diventata, quali persone avrebbe incontrato e scelto, quali avrebbe perso e sa perfettamente quali sono i posti che frequenta tutti i giorni e quali quelli che non frequenta più.

Ma non sa tutto, lì davanti c'è ancora qualcosa.