lunedì 8 agosto 2011

Le lenzuola blu

Ci hanno accolto le prime volte, innamorati ai primi incontri, quando tutto è una scoperta meravigliosa e la voglia di saperne di più non finisce mai. Erano sempre stropicciate, sfatte, disordinate, sapevano di ore appassionate di giorno e di notte.
Dopo un anno e mezzo eravamo quasi tre, una minuscola pancia sempre identica nelle foto scattate mese dopo mese, stesa su di loro con le gambe perennemente alte a squadra per aiutare la circolazione e i piedi gonfi. Sapevano di olio di mandorla.
Ci hanno ospitato in tre, con un minuscolo nano di un mese e mezzo, allattato al seno ogni 15 minuti. Eravamo noi quelli sempre stropicciati, sfatti, disordinati, e loro sapevano di latte, di insonnia, di rigurgiti e di creme per il culetto. La voglia allora era soltanto quella di un po' di pace per dormire sonni continui possibilmente soli.
Poi ci hanno visto tornare in quattro, qualche volta tutti contemporaneamente lì stesi la mattina presto o la sera prima di addorentarci, più spesso noi due, quando non hai nemmeno la forza di dirti buonanotte, sai tutto dell'altro, o così ti sembra, e non hai più il movente della curiosità. Con il gusto di biscotti sbriciolati, moccioli e sbave.
Stasera sono sempre loro, noi siamo due, al contrario di noi portano benissimo gli anni che hanno, il piede gonfio è quello di H, che dorme già dandomi le spalle. Sanno di creme antibiotiche, di famiglia e di casa.

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