martedì 28 ottobre 2014

L'egiziano

Oggi pomeriggio in ufficio.
DRIIIINNN DRIIIIINNN
"Pronto? Ciao NonnaG!"
"Ciao M. Come state?"
"Tutto ok grazie, voi?"
"Noi bene..tu fai mai il ponte della metropolitana quando torni a casa?"
"Certo, sempre"
"E hai presente il ragazzo che lava i vetri al semaforo?"
"No..veramente no.."
"Uno molto carino.."
"No, temo di non averlo presente perché?"
"No niente...papà lo vedeva sempre tutti i giorni..e anche io..Uno molto carino giovanissimo.."
"..."
"..insomma sai che tuo padre..ha sempre questa cosa di fare del bene...."
"..."
"..insomma qualche giorno fa mi ha proposto di prenderlo in casa.."
"...prenderlo in casa? Come il messicano?"
"...sì qui con noi.."
"..a dormire?"
"..sì a vivere.."
"..."
"..allora l'ha portato a casa..ci ho parlato.."
"..."
"Lui è egiziano..tu conosci il traduttore di google?"
"Sì.."
"Ecco abbiamo parlato con quello davanti al pc prima dall' italiano all'inglese ma lui non capisce molto l'inglese allora abbiamo fatto dall' italiano all'arabo..Ma lo sai che l'arabo è molto sintetico in confronto all'italiano?"
"..."
"Sono rimasta sconcertata da quanto sia breve.. davvero..."
"..."
"..e insomma ci siamo detti tutto..lui lavora tutti i giorni tranne la domenica dalle 10 alle 18"
"Al semaforo?"
"Sì..guadagna 40 euro al giorno e ora divide un appartamento con altri e paga 200 euro al mese..noi gli abbiamo offerto di dormire e mangiare qui e di darci una mano con la terrazza..in cambio di un piccolo stipendio.."
"Cioè lo pagate anche?"
"Sì.. è molto carino..secondo me è perfetto per i bambini..sarà alto poco più del nano.. ha 25 anni, è avvocato..sono tre fratelli sai?"
Dopo la prima esperienza di qualche anno fa con un messicano con i capelli lunghi come Romina Power, e dopo la clamorosa buca del giocoliere Arnaud, in un mondo xenofobo dove abbiamo tutti paura della nostra ombra, NonnaG e l'Arch hanno adottato un lavavetri egiziano molto carino al semaforo sotto casa.
E M, anche se con un po' di ansia, li ammira profondamente.

lunedì 27 ottobre 2014

Il gioco dei cognomi

Primo atto.
Sabato pomeriggio M ha accompagnato il Mezzonano alla sua prima festa di prima elementare e lì oltre a scoprire che il Mezzonano è stato ammesso a pieno titolo nel gruppo dei bulletti scalmanati della classe, ha conosciuto Matilde. Matilde è una compagna di classe con gli occhi grigi all'insù, i capelli castani raccolti in una coda di cavallo e le fossette sulle guance. Bellissima.
Sulla strada del ritorno:
"Ma Matilde è bellissima non trovi?"
"Noooo che schifo!"
"Ma come che schifo è molto carina, soprattutto quando sorride..è sicuramente la mia preferita!"
"Anche per me è la mia preferita peggiore."
Secondo atto.
La sera M quando mette a letto i nani si inventa sempre qualche gioco. Delle volte canta, altre fa il gioco dei contrari, o dei sinonimi, chiede divisioni in sillabe e tabelline, e altre cose. Qualche sera fa, non si ricorda come, si è inventata il gioco dei cognomi che consiste nell' associare il nome dei compagni di classe ai cognomi di altri compagni e formare coppie maschio femmina. Loro ridono come pazzi e M si diverte a formare le coppie più assurde.
Stasera ha ripensato a Matilde.
"Mezzonano come si chiama di cognome quella bambina bellissima della festa?"
"Non te lo dirò mai!"
"Dai...dimmi il cognome..che facciamo la coppia più bella della classe!"
"E chi sarebbero?"
"Come chi? Tu e lei!"
"Noooo non te lo dico"
"Dai..è la mia bimba preferita..bella sorridente..come si chiama Matilde...?"
"Previti."
"..."

mercoledì 22 ottobre 2014

A ognuno la sua biancheria intima

Sono circa 27 anni che M si fa la ceretta. All'inizio la pratica era casalinga: NonnaG preparava un intruglio buonissimo di acqua zucchero e limone chiamato tecnicamente la pallina di madame Lebeau che era in realtà uno strumento infernale di tortura al quale M riusciva a sottoporre a stento una mezza gamba. Il metodo successivo, sempre casalingo, meno doloroso della malefica pallina, era puzzolente, scaldato in una pentola e steso bollente sulle parti da depilare con l'aiuto di un cucchiaio di legno da cucina.
I metodi casalinghi a M non sono mai piaciuti e appena raggiunta l'età dell'autonomia ha iniziato a andare a fare la ceretta dall'estetista.
Attualmente M ha due estetiste una estiva e una invernale, che definire di fiducia è poco. Perché M è fatta così, ha bisogno di certezze e di stabilità.
Entrambe le estetiste di M sono diventate ormai per lei delle amiche, non soltanto perché conoscono parti di lei che forse solo l'ostetrica al parto, ma anche perché in quella ora ogni 45 giorni in cui si incontrano si raccontano un sacco di storie.
In particolare con quella invernale, che attualmente viene a domicilio, si è instaurata una certa confidenza.
La terzultima volta:
"Hai portato gli slip di carta usa e getta?"
"No..mettiti un paio di mutande vecchie..le più brutte che hai..un paio da buttare.. che poi le tue..ora che ci penso..sarebbero da buttare tutte"
"..."
La penultima volta:
"Ce l'hai stavolta gli slip usa e getta?"
"No..mettiti un paio delle tue.."
"Ok..ecco"
"E che te sei messa..il pigiama??"
"..."
Oggi:
"Non li hai vero gli slip usa e getta?"
"No, dai..vai a mettere le mutande della nonna va.."
"..."

martedì 21 ottobre 2014

Miracolo

Ieri sera poco dopo essere rientrati a casa con i nani dalla piscina M e H sostavano in cucina alla ricerca di una cena qualsiasi.
La muta Mar, in camera sua, li ha chiamati per dichiarare loro la fine della candeggina e da lì ha iniziato a parlare come non aveva mai fatto prima, più di quanto M l'abbia sentita parlare complessivamente in questi ultimi 4 anni e mezzo di convivenza.
Ha parlato del marito, della madre, dei nipoti cresciuti in Italia, delle pratiche per il ricongiungimento familiare, del lavoro che farà lui una volta ricongiunto, dei figli e dei loro studi all'università, delle pratiche che lei ha dovuto affrontare, delle agenzie che hanno sbagliato le pratiche, dei soldi spesi. Ha raccontato a rotta di collo, ha pianto un po' e alla fine ha riso.
M è rimasta a guardarla tutto il tempo incredula e incapace di arrestare quel fiume in piena. Ha pensato che forse 4 anni e mezzo sono un tempo giusto per prendere un po'di confidenza e per decidere di aprirsi un po'.
Poi oggi tutto è ripiombato nel silenzio più assoluto.
Ma i miracoli di sa sono attimi.

Ps. Per amor di giustizia: la candeggina non era finita, H l'aveva già ricomprata.

lunedì 20 ottobre 2014

Va così

Giornate tristi e faticose.
Una notizia inaspettata e affatto gradita venerdì.
Una accusa dolorosa sabato.
Una domenica passata in ufficio.
Un'assenza importante oggi.
Poca comprensione.
Una stanchezza che viene da lontano.
Pezzi che si rompono.
M sbanda un po' e resta in attesa.

giovedì 16 ottobre 2014

Niente da dichiarare

Oggi pomeriggio in ufficio, M ha ricevuto una mail dalla nuova efficientissima e preziosa rappresentante della classe del Mezzonano. 
Di seguito l'incipit.

Care mamme, cari papà,
come prima cosa vi voglio informare che ieri si è svolta la prima riunione con i rappresentanti delle altre classi e la preside Caterpillar: i temi affrontati sono stati tanti, la settimana prossima sarà reso disponibile un report e io provvederò a girarvelo. Ci tengo solo ad anticiparvi che, a proposito del “topolino” rinvenuto dai bambini a ricreazione, la preside ha già predisposto un intervento straordinario di derattizzazione.

La mail continuava con le classiche informazioni sul fondo cassa, le iniziative extra didattiche, l'assicurazione e il contributo volontario.

Ma M è rimasta lì. Ferma al "topolino" rinvenuto dai bambini a ricreazione.

Che si aggiunge insieme al polso di Susanna nella liste delle cose che non sa perché loro non hanno mai niente da dichiarare.

mercoledì 15 ottobre 2014

Nella top 10

M è abbastanza famosa per le sue figure di merda. Le vengono proprio bene, da sempre. Alcune sono diventate storiche. Altre nuove potrebbero diventarlo.
Le ultime due risalgono a quest'ultima settimana. Una qualche giorno fa e una oggi pomeriggio. Entrambe sullo stesso oggetto perché bisogna aver stile.
Qualche giorno fa in ufficio.
DRIIIIINNN DRIIIINN
"Pronto?"
"Parlo con M?"
"Si sono io.."
"Buongiorno sono Tizio Caio dell'ufficio del personale, la formazione.."
"Mi dica.."
"Lei ha cestinato una nostra mail senza leggerla..posso chiederle perché?"
"..."
"Le abbiamo mandato un invito a un evento e lei lo ha cestinato senza leggerlo..perché ha questo atteggiamento nei confronti del suo ufficio del personale?"
"Ma no! Certo che l'ho letto! Solo che..l'avrò letto nel riquadro di anteprima.. senza aprire la mail e poi dopo averlo letto l'ho buttato.."
"Ok e a cosa faceva riferimento l'invito?"
"..."
"Pronto M?
"Sì...Bè un aggiornamento...un corso..."
"Mi sembra un po' vago non crede? Ora per favore recuperi la mail dal cestino la legga e venga il 15 ottobre all'evento in questione."
"Si certo..."
"Il suo nome è stato fatto da Lui..quindi magari un po'di riguardo..."
Oggi all'evento.
"Ciao M!
"Ciao! Ma che fine hai fatto? È un sacco che non ci si vede.. hai già firmato tu? Pensa che io volevo fare sega che due palle qui... e menomale che invece sono venuta che bisogna firmare la presenza! Tu hai firmato?"
"No io l ho organizzato questo evento."
"..."
M alla fine si è ricreduta, l'evento in questione era interessante e ringrazia Lui per averla segnalata e per averle dato la possibilità di arricchire la sua top 10 delle fdm.

martedì 14 ottobre 2014

Senza patemi

M ha una cugina che nel marzo 2003, a 32 anni, si è trasferita in provincia di Savona a vivere in un ashram.
Per chi non lo sapesse un ashram è un luogo di culto induista dove vivono in comunità delle persone che hanno scelto di dedicare la loro vita all'induismo e per fare questo hanno abbandonato le loro vite vissute fino allora. In un ashram possono viverci induisti laici o monaci induisti.
La cugina di M ha fatto le cose per bene: è diventata monaca, ha cambiato nome e ha abbandonato per sempre la vita precedente con annessi e connessi.
La cugina di M era molto bella, e lo è tuttora seppur vestita perennemente con una tuta informe color arancio. Magra alta con bellissimi occhi grigio azzurri da gatta.
Dall'età di 12 anni aveva avuto parecchi fidanzati tutti meno belli di lei, e sempre sbagliati.
Oggi M si è ritrovata a pensare a quella volta, negli anni del liceo, in cui la cugina le raccontò che il suo fidanzato in carica dopo una serie infinita di litigate, scenate, telefoni attaccati in faccia etc le disse "ok andiamo avanti..però senza patemi eh"
Ecco, a distanza di tanti anni M che all'epoca rimase offesa e indignata per quella risposta così distante da lei che quasi non riusciva a comprenderla, oggi l'ha finalmente capita.
È bello stare insieme, vivere, condividere, ma appunto senza patemi, eh.
Aveva ragione quel tipo lì, che forse si chiamava Livio e indossava un Henry Lloid rosso, e che già al liceo aveva capito tutto.
M che al liceo tra un po' ci accompagnerà i nani, ancora non riesce a vivere senza patemi ma per lo meno ci vuole provare.

lunedì 13 ottobre 2014

L'ultima a sapere

Ogni giorno all'uscita di scuola M chiede ai nani un ragguaglio.
Che avete fatto oggi?
Cosa avete imparato?
Vi siete divertiti?
Qualcosa da dichiarare?
Sono le 4 domande di rito, che restano sempre senza risposte.
Le stesse 4 domande vengono poi inutilmente ripetute la sera a tavola.
Giovedì sera M lavorava alla redazione dei panini e distrattamente seguiva una chat
delle mamme dissidenti della classe del nano. Le mamme dissidenti sono quelle che, stanche dei continui messaggi, hanno abbandonato la chat ufficiale della classe e ne hanno creata una nuova. Sono le mamme simpatiche.
Sono poche ma buone.
A un certo punto una mamma chiedeva informazioni su un braccio rotto e M scopriva con un po' di amarezza per non essere stata avvisata dal nano, che Susanna, la preferita del nano dalla prima elementare, si era rotta un polso a scuola durante la ricreazione.
Venerdì pomeriggio M incontrava una mamma dissidente.
"Ma davvero Susanna si è rotta un polso a scuola?"
"Sì.."
"E quando?"
"Martedì"
"Mannaggia..Non sapevo niente.."
"..."
"Ma proprio rotto?"
"Sì sì ha il gesso"
"Poverina e come è successo?"
"Uno scontro con il nano."
Così M ha scoperto, avvilendosi due volte, che non solo non era stata avvisata che Susanna si era rotta un polso a scuola, ma anche che il responsabile era persona a lei parecchio vicina.
Interrogato poco dopo il nano raccontava di un incidente involontario in cui entrambi guardavano in direzioni opposte: l'orologio lui, indietro lei.
"Quando vi chiedo tutte le sere se è successo qualcosa o se avete qualcosa da dichiarare, intendo chiuse del genere!"
"Ah, ok.."
La madre è sempre l'ultima a sapere.

domenica 12 ottobre 2014

Coppie

Venerdì pomeriggio in ascensore uscendo dall'ufficio e diretta a scuola per la ripresa contemporanea dei nani.
Al telefono frenetica e organizzativa con H.
"Ciao senti sto andando a prenderli, torniamo a casa a piedi e lascio il motorino qui sotto..però sotto la copertina del motorino ho la mia borsa del nuoto..e non mi va di lasciarla qui che non si erogando la recupero.. quando esci dall'ufficio puoi passare a prenderla tu? Che io ho i due nani e i due zaini loro e a piedi non ce la faccio a portare anche la mia borsa del nuoto che possa un accidenti.."
"Mi dispiace ma io ho la borsa del tennis e vado direttamente a giocare, non passo per casa.. Quindi no non posso aiutarti perché non prendi una car2go?"
In ascensore era presente il collega omonimo di H con la voce perfetta per un programma radiofonico che chattava allegramente con la moglie omonima di M.
Al termine della telefonata di M lui ha alzato gli occhi dalla tastiera e le ha letto gli ultimi messaggi della moglie.
- Hai mangiato?
- Ti ricordi di prendere il polase?
- E ti ricordi che ti amo?
"Cioè tua moglie ti ha scritto questo??"
"Sì"
"E per voi è normale?"
"Sì... noi siamo molto innamorati"
(Ma senza figli).
C'è chi prende il polase e chi la car2go.

mercoledì 8 ottobre 2014

Fiordilava

Oggi pomeriggio il nano ha avuto la sua prima lezione di catechismo. Questa storia del catechismo M l'ha un po' subita. Tutti gli amichetti fanno la comunione, nella vita averla fatta può tornare utile e comunque meglio da bambini tutti insieme che da adulti da soli e poi il nano ha ben chiaro che per la comunione si ricevono regali fichissimi e quindi, magari non con i giusti presupposti, era molto intenzionato.
M, dal canto suo, con una madre soprannominata Chiesa e un padre ateo, si è sposata in comune con all'attivo un figlio che quasi camminava, non va a messa più o meno dal giorno della cresima, patisce un po' i preti e le suore, e concorda in pieno con l'Arch quando dice che la prima comunione andrebbe chiamata la prima e ultima comunione.
In ogni caso oggi era il giorno della prima lezione di catechismo e M è uscita presto dall'ufficio per accompagnare il nano e vedere com'era.
Un prete che non aveva niente in comune con don Andrea, ha cantato, intimato ad andare alla messa delle 10.30 tutte le domeniche e li ha divisi in gruppi. Il nano è capitato nel gruppo capitanato dalla suora.
All'uscita, dopo un'ora:
"Allora com' è questo catechismo?"
"Un po' noioso.."
"Ah e la suora com'è?"
"Bo.."
"E come si chiama?"
"Fiordilava."
Forse arriveremo alla prima e ultima comunione.

martedì 7 ottobre 2014

Social network

Accorciano distanze 
Moltiplicano le possibilità 
Ti mettono al centro del mondo, con la tua foto profilo di dieci anni e dieci chili fa, capelli perfetti e chiaro scuri tattici che non ti riconosci nemmeno tu
Ti fanno fare cose, come ordinare un piatto al ristorante, dipingere il sistema solare con i figli o provare un paio di scarpe,  solo per twittarle, selfiarle, shararle
Ti permettono di avere relazioni senza averne, senza parlare, senza incontrarsi
Ti fanno condividere tutto senza in realtà condividere niente
Ti liberano dalla responsabilità di una scelta autonoma e  ti offrono l'illusione dell'unione che fa la forza
Sono una droga e danno dipendenza
Minano quel che resta dei tuoi rapporti reali
Ti fanno compagnia sempre giorno e notte, nella tasca dei jeans o sul comodino accanto al letto, rubando il tempo e lo spazio alla compagnia reale
Diventano motivo di discordia e causa di gelosie più o meno sensate
Ti tengono informata su tutto e tutti, amici e nemici, famosi e sconosciuti, ti dicono dove sono come si vestono cosa fanno e di che umore sono un mese fa ieri ora
Esaudiscono il desiderio nascosto e inconfessabile di essere mosca in casa degli altri, di vedere senza essere visti, di sentire senza essere percepiti
Hanno tolto il senso alle telefonate pronto ciao come stai? 
Aiutano a ricordare ricorrenze e compleanni
Sostituiscono libri e chiacchierate
Hanno rivoluzionato il mondo, la vita, le persone, le relazioni, il tempo, lo spazio, il modo di essere.
Sono divertenti e utili.
E sono il pane quotidiano di M per lavoro e non.

Questo post è liberamente ispirato a un articolo che M ha letto qualche tempo fa ma che non ha più ritrovato. 

lunedì 6 ottobre 2014

Quindici anni

Buonasera a tutti.
Questo vuole essere un discorso di ringraziamento come si deve. Come quelli che si fanno quando si vince un premio e si sale sul palco a ritirarlo.
Oggi sono 15 anni che M lavora nel suo ufficio. 15 anni che sono come un ragazzo di seconda liceo che già fuma, va in motorino, puzza e molto probabilmente nonostante puzzi ha avuto le sue prime esperienze sessuali.
Un bel pezzo di vita insomma.
In questi 15 anni passati in ufficio M ha trovato almeno tre importanti amicizie, anzi quattro.
Ha conosciuto tante persone e ne ha apprezzate una parte. Ha sofferto per le ingiustizie e gioito per le conquiste.
Ha imparato l'arte della convivenza e la regola della discrezione.
Ha subito molestie più o meno palesi e complimenti più o meno graditi.
Ha pianto chiusa in bagno e riso fino alle lacrime in momenti non sempre opportuni.
Si è messa la smalto di nascosto, ha mangiato dal cassetto delle merende fuori pasto, ha vissuto la sua storia Bridjet Jones che è stata una delle esperienze più devastanti della sua vita, dopo i Teletubbies, ha incontrato direttori mega galattici e assistito a eventi felici e a tragedie insuperabili.
Questo premio e tutto quello che ne è derivazione diretta, nani compresi,  M lo deve a NonnaG che quindici anni fa ha creduto in lei e le ha donato questa grande opportunità.
Dopo 15 anni M è sicura che questo sia stato il più grande regalo che abbia mai ricevuto, ma è anche certa di non aver mai ringraziato abbastanza e quindi un discorso di ringraziamento le sembra il minimo. Grazie mamma

domenica 5 ottobre 2014

5 ricordi che contano

Oggi M è molto sentimentale. Sarà che è in quei giorni lì e dopo quasi trenta anni ancora non ci si è abituata e le fanno questo effetto, sarà che è lontana, sarà che è sola in casa all'altro Mare per i motivi di cui sopra, sarà perché ha letto un articolo che l'ha riportata indietro nel tempo e che l'ha commossa, insomma oggi sarà questo o sarà quello M è in modalità sentimentale on e ha deciso di fare una lista delle sue. La lista dei 5 ricordi che contano, i primi che le vengono in mente senza pensarci troppo, esclusi tutti quelli che riguardano i nani che altrimenti monopolizzerebbero la lista, come fanno con la tele, la scatola dei biscotti, il tablet.
Eccoli in ordine sparso:
1) da piccole quando ci mettevamo a dormire nei letti attaccati nell'enorme camera del mare e chiacchieravamo al buio per ore
2) la prima volta a Caprera e l'ultima, la passeggiata allo spaccio, l'alba ai lavandini, la gita a cala dei francesi, il vento, i colori e Carla che me l'ha fatta conoscere e amare
3) il click (leggi qui)
4) la fine dell'università per il senso di libertà e il brivido dell'ignoto
5) l'uscita dai tunnel di Mmm e dell'Arch.

mercoledì 1 ottobre 2014

La prima elementare, questa sconosciuta

Oggi alla riunione della classe del Mezzonano, prima elementare, M ha scoperto che:
la prima elementare è l'anno della lettura e se non ci si applica con impegno e attenzione adesso, non si recupera più, quindi bisogna leggere tutti i giorni sempre anche per strada riconoscere lettere e scritte da subito.
I bambini che arrivano in prima elementare devono possedere i prerequisiti dettagliati in un elenco stampato che comprende tra gli altri la conoscenza dei luoghi spazio-temporali vale a dire il davanti il dietro il sopra il sotto il fuori e il dentro ma anche il prima e il dopo e la correlazione oculo-manuale vale a dire il coordinamento tra lo sguardo e il movimento della mano sul foglio.
I compiti che le maestre danno da fare a casa, anche e soprattutto in prima elementare, devono essere fatti e che non sono ammesse giustificazioni di alcun genere.
I bambini che porteranno a casa i quaderni durante la settimana sono indietro con il programma e devono recuperare a casa per non rischiare di non recuperare la distanza con gli altri.
E che il nano non ha mai fatto la prima elementare e probabilmente non ha speranze.