mercoledì 30 gennaio 2013

Divergenze

M ci sta pensando da qualche giorno.
Da quando ha visto quel film al cinema e si è chiesta perché no?
Anche se lei non lo è stata mai, anche se non crede negli stessi princìpi, anche se lo zio matto da piccolo nell'unica esperienza familiare di cui si abbia notizia, fu maltrattato, lasciato morire di fame e di sete e fu vittima di pesanti episodi di nonnismo, M ha pensato che il nano l'anno prossimo comincerà gli scout.
Ne ha parlato qualche giorno fa con una mamma ex scout che ha le figlie scout e si è convinta che per nano potrebbe essere la scelta giusta. Nonostante la messa la domenica e qualche indottrinamento di troppo.

Oggi all'uscita di scuola, prima di andare a prendere il mezzonano, prima della lezione di nuoto del mercoledì, M e il nano erano da soli:
"Mamma io non voglio fare sport tutti i giorni"
"Tu non fai sport tutti i giorni, lo fai solo tre giorni..due volte basket e una volta nuoto.."
"Io non voglio fare basket, voglio fare solo nuoto sempre.. tutti i giorni"
"Ma senti te! L'anno scorso mi facevi penare tutti i mercoledì che non ci volevi mai andare..comunque quest'anno ormai è così fai basket e nuoto, poi per l'anno prossimo ho già in mente un'altra cosa per te.."
"Cosa?"
"Una cosa che non è uno sport.."
"E cosa è?"
"Gli scout.. Sai cosa sono gli scout?"
"Sì!!!"
"Ah bene! E ti piacciono?"
"Sì!!! MI piacciono un sacco!!"

"Lo immaginavo sai? Perché gli scout insegnano a fare tante cose.. accendere il fuoco.."
"..."
"..Montare una tenda per dormire all'aperto in campeggio.."
"..."
"..insegnano a riconoscere gli alberi e gli animali.."
"..."
"..a rispettare la natura.."
"..."
",, poi vanno in giro di notte con le torce, suonano la chitarra..giocano tutti insieme..."
"..."
"..cucinano qualcosa sul fuoco.."
"..."
"..usano la bussola.."
"..."
"..scusa nano perché mi guardi così?"
"Perché questi sono i tuoi scout, i miei scout sono le macchinette a scontro sott'acqua!"
"..."

martedì 29 gennaio 2013

Tipo Moretti

Domenica pomeriggio nell'unica gelateria aperta del quartiere. M, H una coppia di amici e 7 nani al seguito.

"Ciao M!"
"Ciao cugino Serio!"
"Ti volevo chiamare.. Ieri sono andato al negozio della Apple con l'Arch, sai che sta ideando un mobile per me per il computer che mi voglio comprare e glielo volevo far vedere così si faceva un'idea.."
"Ah ok e cosa ha detto?"
"No, ti devo raccontare bene perché mi sono ammazzato dalle risate.. è un pazzo lui.."
"..."
"Praticamente quando siamo arrivati ci siamo resi conto che lo schermo di questo mac ha un piede di appoggio che non si può levare altrimenti decade la garanzia.. e allora il commesso mi ha proposto un cambio di modello e l'Arch gli fa "lei la cambierebbe sua moglie?"
"..."
"E il commesso fa "no.." e una signora dietro di noi dice "Io sì, io lo cambierei mio marito!!"
"..."
""A quel punto l'Arch si gira verso questa signora e le fa "Zitta lei! Io non le ho chiesto niente, che lo sapevo che lei suo marito l'avrebbe cambiato!" lui è pazzesco, è tipo Moretti proprio.."
"..."
"Tutti a ridere nel negozio..da spaccarsi proprio.."

L'Arch è così. Certe volte le persone ridono, altre se la prendono; alcuni lo temono, altri lo adorano, ma lui è così, tipo Moretti.

lunedì 28 gennaio 2013

Segni particolari: vegetariano

Se c'è una cosa che il nano sa fare da quando è in grado di esprimersi è socializzare. Lui è capace di fare amicizia nei cinque minuti in fila in farmacia; nella sala di attesa del dottore; dal barbiere; in tram; in spiaggia e in ascensore. Per lui socializzare vuol dire diventare amici e diventare amici vuol dire invitare a casa.
E' per questo che nel fine settimana spesso e volentieri a casa di M e di H si materializzano in numero variabile una seire di ospiti del nano.

Di solito sono gli amici della banda, lo sdentato, amicodelcuore.
Sabato a ora di pranzo, M era in cucina in compagnia del mezzonano intenta a inventarsi un pranzo prima che tornassero H e il nano dal giardino.

"Mammaaaaa?"
"Ehi nano siete tornati!"
"Sì e abbiamo un ospite.."
"Ah bene..e chi è?"

"Buongiorno"
"Ah buongiorno.. e tu chi sei?"
"Gregorio"
"Gregorio ma tua mamma lo sa che sei qui?"
"Sì sì.."
"Ok.. e abiti qui.. forse ci siamo visti qualche volta giù.."
"Si"
"Ok.."

Gregorio ha otto anni anche se ne dimostra sei, è piccolo e magro come il piccolo principe, come lui ha i ricci biondi e gli occhi azzurri, gli manca qualche dente e parla correntemente quattro lingue. E' il terzo di tre fratelli, frequenta la scuola tedesca, ama gli animali più delle persone e alla vista di un petto di pollo scoppia in singhiozzi. Indossa scarponcini da montagna e a scuola porta la merenda dentro un cestino di vimini.
E' vegetariano e per fortuna M sabato aveva preparato la pasta al sugo invece delle solite cotolette che tiene numerose in freezer per i piccoli ospiti del fine settimana.

Gregorio è rimasto in nostra compagnia per tutto il fine settimana, con una pausa notturna tra il sabato e la domenica e quando se ne è andato con il suo album dei cucciolotti sotto il braccio, ci ha abbracciato e baciato con un calore e un affetto che i nani non ci hanno mai dimostrato.

domenica 27 gennaio 2013

C'abbazzecamm?

E' universalmente risaputo che gli uomini quando si ritrovano tra loro parlano di donne (degli altri o comunque non le loro), sport e motori e spesso anche di lavoro e che le donne quando parlano tra loro spesso raccontano storie d'amore passate e presenti.
E quando parlano del presente, parlano dei propri Husbands.

C'è la M che si lamenta che il marito nemmeno la saluti quando torna a casa e c'è quella che si lamenta perché il marito non c'è mai.
C'è la M perennemente incazzata perché il marito non la aiuta in casa e quella che non si sente più desiderata.
C'è quella rassegnata e quella che ancora ci crede.
C'è quella che ci prova anche se sa che da sola non ce la farà mai e c'è quella che quando ha smesso di provarci da sola, si è trovata in una nuova casa e in una nuova vita, sempre da sola ma meno triste e arrabbiata.

E poi ce n'è una che si lamenta perché il marito è troppo affettuoso, troppo innamorato, troppo presente.
"Ma scusa ma non ti fa piacere?"
"Ma no così è troppo!"
"Ma come troppo scusa, ma perchè cosa fa?"
"Ma che ne so per esempio tutte le mattine ancor prima che suoni la sveglia mi chiede "C'abbazzecamm?"
"Cosa ti chiede??"
"Ci abbracciamo? Lo dice nel mio dialetto..."
"Tuo marito tutte le mattina ti chiede se vi abbracciate???"
"Sì"
"Ma davvero tu tutte le mattine le chiedi C'abbazzacamm???"
"Sì.."
"E perchè??"
"Perchè è il modo più bello di cominciare la giornata.."
"..."
"Sì e tutte le sere quando finalmente sfinita mi metto a letto lui è lì sempre pronto co sto c'abbazacamm??"
"Anche la sera???"
"Sì.."

E così M ha scoperto che si può avere un marito che per aprire e chiudere le giornate vorrebbe abbazzecarsi con la sua M; che è pronto ad andarle a comprare il gelato dall'altra parte della città perchè a lei quello piace più di tutti; che le passa la tinta sui capelli con sapienza e attenzione una volta al mese; che le scrive messaggini d'amore dal salotto alla cucina. Che si ricorda perfettamente quando e cosa ha fatto lei le rare volte che è uscita da sola. Che tiene ancora con cura l'agendina del primo anno di fidanzamento. Che quando discutono le chiede scusa disegnando per lei una vignetta come quelle di Vauro. Che la guarda come succede nei film, che è ancora geloso come il primo giorno anche se di giorni ne sono passati quasi cinquemila.

E ha scoperto che nonostante tutto questo, o forse proprio per tutto questo, una M si lamenta sempre.

giovedì 24 gennaio 2013

Stupetiata

Ieri pomeriggio NonnaG si è offerta volontaria  per la piscina dei nani. Alle cinque M l'ha raggiunta in piscina, i nani erano già ognuno nella propria vasca.
Hanno chiacchierato un po' poi si sono separate per assistere alle due lezioni di nuoto perché la par condicio nella famiglia di M regna sovrana 12 mesi l'anno.

Dopo il nuoto, nel consueto momento di recupero al bar della piscina M e NonnaG si sono fermate a chiacchierare un po'.
"Bella mamma la giacca che hai preso al nano..."
"Oddio scusa NonnaG hai ragione non ti ho ancora ringraziato!! Eppure gliel'abbiamo anche provata l'altra sera.. era perfetta.. grazie.."
"Mavvavà.."
"No davvero scusa mi è sfuggito..scusa.."
"Vabbè va.."
Pochi minuti dopo.
"NonnaG adesso quando torniamo a casa mi fermo un momento in cantina per vedere se ho qualcosa per il bambino della tua amica..scusa non ho avuto tempo di farlo in questi giorni, ma bastano 5 minuti.."
"Ok..."

Più tardi M con un grosso scatolone in braccio pieno di pigiamini e vestitini 12-18 mesi, accompagnava NonnaG alla macchina sotto una leggera pioggia.

"Ma che hai M?"
"???"
"Sì mi sembri stupetiata"
"Cosa ti sembro scusa??"
"Stupetiata"
"E cosa vorrebbe dire??"
"Non so annoiata, assente, distratta.. "
"..."

Arrivate alla macchina.
"Ma NonnaG è questa la macchina?"
"Sì"
"Hai lasciato le luci accese???"
"Uh sì.."
"..."
"Ecco ti apro così metti lo scatolone dentro"
"Ok"
"Ecco fatto.."
"Scusa NonnaG dove stai andando adesso?"
"Dalla zia G"
"Ma a piedi?"
"..sì.."

"E le luci della macchina le lasci ancora accese??"
"Uh hai ragione.. la testa.."

Se M è stupetiata, NonnaG ne è l'origine.

mercoledì 23 gennaio 2013

Fase mistica

A tavola, a cena.

"Mezzonano finisci la carne per favore"
"Ho mal di pancia.."
"Dai finiscila..era poca poca..su pochi pezzettini e hai fatto"


"Mezzonano tu la carne la devi finire per quei bambini.."
"Scusa nano quali bambini?"
"Non lo sai? Ci sono dei bambini che proprio non hanno niente da mangiare mai e vorrebbero mangiare tutte le nostre briciole e se non trovano le nostre briciole allora vanno addirittura a cercarle nella spazzatura e cercano cercano fino a quando non trovano qualcosa che si possono mangiare e invece lui che ha tutto quello che vuole da mangiare fa le storie e i capricci.. non è giusto per quei bambini"

"..."
"Dico davvero.."
"Nano ma tu da quando ti preoccupi dei bambini che muoiono di fame? Tu da quando sei nato non hai MAI finito un piatto, hai sempre fatto duemila storie per tutto: c'è una cosa verde, c'è un pezzettino arancione; c'è un filo dentro; ha un colore strano; è troppo mollo, è troppo duro; non è proprio bianco bianco e io lo volevo proprio bianco, c'è troppo parmigiano; c'è troppo poco parmigiano; c'è il burro e io volevo l'olio; la forma non è proprio quella che mi piace... e adesso per una volta che tuo fratello non vuole finire la carne fai il saputello?"
"Non faccio il saputello, dico come stanno le cose. Ci sono quei bambini che non possono mangiare mai.. e sai mezzonano? Dio ci guarda sempre."

Il mezzonano ha finito la carne, ma M forse dovrebbe andare a parlare con la maestra di religione.

martedì 22 gennaio 2013

M non è Michelle

Non è che qui si voglia fare paragoni; per carità, sarebbe impensabile.

Loro vivono in altro continente, con almeno sei ore di jet leg.
Hanno un clima simile al nostro, ma hanno la neve tutti gli anni e le balene al largo;
grattacieli al posto delle case e ascensori supersonici.
Hanno le foche sdraiate sui peer e la lingua più parlata al mondo;
vestiti diversi per ogni giorno dell'anno e occasioni ufficiali in cui sfoggiarli.

Hanno unghie ipertrofiche e  strabilianti, capelli perfetti e denti da pubblicità.

Hanno Hollywood e il sunset boulevard;
hanno la notte degli Oscar e la walk of fame,
la statua della libertà e il ponte di brooklin,
hanno l'empire state building in tutti gli sky line dei film;
hanno Pretty Woman dalla loro e
George Clooney al posto di Castellitto.

Di Monica Lewinsky ne hanno avuta soltanto una.
Hanno le caramelle più colorate del mondo e hot dog a ogni angolo della strada;
ascoltano Springsteen mentre noi ascoltiamo Vasco,
e la loro rete della metropolitana non somiglia nemmeno lontanamente a una X.

Hanno l'oceano e un presidente stampato sulle banconote,
mettono la mano sul cuore quando cantano l'inno e iniziano il discorso di insediamento in mondovisione dicendo "amo mia moglie".

Ma insomma in questo week end Michelle Obama non è mica stata l'unica ad andare dal parrucchiere! E M non è che si aspettasse un riconoscimento urbi et orbi, e nemmeno che per H fosse l'evento del fine settimana come per Obama lo è stata la frangia di Michelle, ma almeno che qualcuno se ne accorgesse dando così senso ai 77 euro spesi (con architettura classica stampata sopra), almeno questo lo auspicava.

ps. per chi avesse perso questa manifestazione di attenzione e affetto e per chi non ci avesse creduto, è qui.

lunedì 21 gennaio 2013

Tre settimane

Venerdì sera M è andata al cinema a vedere un film molto strano. Tra la commedia americana e il film apocalittico. Un mix poco felice che però l'ha fatta pensare.
La storia era che a causa di una collisione della terra con un'enorme meteorite, era prevista la fine del mondo.
Tempo rimanente: tre settimane.

In queste tre settimane le persone erano libere di scegliere come passare il tempo: niente lavoro, qualche suicidio, il recupero di fidanzate storiche, un saluto alle famiglie lontane, abbuffate fino a scoppiare e al diavolo la dieta, fughe, pianti, malinconie, scatole di ricordi e nuovi improbabili amori.

M le sue ultime tre settimane le vorrebbe passare con i ragazzi, con H, con le amiche di sempre e con le amiche nuove, quelle del circolo di lettura e quelle della piscina, le mamme del giardino e le amiche dell'ufficio. Con l'Arch e con NonnaG e con lo zio matto.
Le piacerebbe portare i nani sulle montagne russe, finire il libro che ha appena iniziato e leggere anche quello che aspetta sul comodino; le piacerebbe mangiare il gelato e la pizza. Le piacerebbe rivedere il suo film preferito e ascoltare la sua musica, sempre la stessa.
Le piacerebbe fare una passeggiata sulla spiaggia e lasciarsi bagnare i piedi, nuotare a delfino fino a scoppiare, pomiciare anche senza fare l'amore e ridere.
Le piacerebbe che i nani non sapessero niente del meteorite, che si addormentassero sereni la sera e che non avessero la sensazione dello sfuggire del tempo.
Le piacerebbe che H smettesse di dannarsi per l'ufficio e che riuscisse a essere sereno.
Le piacerebbe che NonnaG e l'Arch non discutessero anche se è da sempre il loro modo di parlarsi.

Le piacerebbe che fosse estate, che non si deve perdere troppo tempo a vestirsi e asciugarsi, che le giornate sono lunghe e la luce forte, che si cammina a piedi scalzi e la frutta è più buona.

Ma per fortuna i Maya non c'hanno preso.

domenica 20 gennaio 2013

L'occhio di Dio

"Mamma lo sai che cosa è il sole?"
"Il sole è una stella.."
"No non dico quella risposta!"
"Ah e quale risposta vuoi scusa"
"La risposta vera!"
"..."
"Sì, cosa è il sole in verità"
"Io non lo so cosa è il sole in verità..credevo fosse una stella.."
"No, in verità il sole è l'occhio di Dio"
"..."
"Sì, e la luna? Lo sai cosa è la luna?"
"Temo di no.."
"La luna è la bocca di Dio.."
"..."
"..e sono lì nel cielo giorno e notte perché Dio c'è sempre e ci guarda sempre"
"Scusa nano ma chi te le dice queste cose?"
"La maestra di religione!"

"La maestra di religione vi ha detto seriamente che il sole è l'occhio di Dio e che la luna è la sua bocca? Dici sul serio???"
"Bé adesso che me lo chiedi così, non ricordo bene.."
"Nano cerca di ricordarti e di non usare la fantasia per favore; la maestra di religione ti ha detto veramente che il sole è l'occhio di Dio?"
"No mi sa che mi ricordo male.."

"Ah ecco.."
"Mi sa che mi ha detto che è il naso".

giovedì 17 gennaio 2013

Una storia dal cilindro

Può succedere di sposarsi giovane con il fidanzato dei 17 anni, di avere due figli quasi subito a poca distanza l'uno dall'altro. Di avere una vita perfetta, un marito affermato ma un po' assente, una bella casa, il lavoro che amiamo, le amiche. Può succedere di credere che la vita sia tutta lì, in quel rapporto sereno ma un po' arido e in tutte quelle incombenze quotidiane che si rincorrono e che rincorriamo.

Può succedere poi che a 38 anni con due figli in piena adolescenza ci si ritrovi follemente innamorata di un ragazzo molto più giovane, straniero, bello, ricco, passionale, travolgente.
Può succedere di passare giorni interi a letto, senza avere la forza di fare niente se non pensare a lui. Può succedere di non trovare la forza di resistere, né la voglia di farlo.

E può succedere di ritrovarsi dopo appena un mese di fronte a quel marito un po' arido e poco presente ad ammettere di avere la testa e il cuore altrove e di voler vivere la passione perché non ci sono ragioni per non farlo.
Può succedere di affrontare un divorzio difficile, contro tutti, di sentirsi sola e sbagliata.
Di avere paura.

E dopo 17 anni una sera a cena con amiche conosciute da poco, può succedere di ritrovarsi a raccontare quelle lacrime, quel dolore. Di ritrovarsi a dire che no, non ne valeva la pena e che sì, il prezzo che si è dovuto pagare è stato troppo alto. La solitudine, la cattiveria, il rancore, la vendetta. Tutto troppo grande da sopportare.

Ma può succedere anche di essere una donna migliore dopo tutto questo, più consapevole e completa. Più bella anche agli occhi dei tuoi figli. Anche se quel ragazzo tanto giovane e focoso oggi ne ha tre di figli e se ci hai messo anni per levartelo dal cuore perché si era conficcato troppo in fondo.
E col senno di poi si sa che la passione è un fuoco fatuo e che l'amore è un'altra cosa, meno sconvolgente e dilaniante.

Ieri sera M è andata a cena con delle amiche. Erano in quattro. Ognuna di loro ha tirato fuori dal cilindro una storia d'amore passata. C'è stata qualche lacrima soffocata e molte risate. Perché le ragazze sono così: racchiudono dentro i loro cuori indecifrabili misteri.

martedì 15 gennaio 2013

Bentornato H e bentornato Sanitrit

M non aveva immaginato rincorse al rallentatore per venirsi incontro, abbracci e giravolte su se stessi. Non credeva che il ritorno a casa di H sarebbe stato commovente o ropmantico e nemmeno che sarebbe stato speciale.
M si sbagliava.
Il ritorno a casa di H è stato decisamente diverso da tutte le altre volte.
Quando H è rientrato a casa dopo una trasferta di 8 giorni in un bunker di un porto di mare ha trovato:
M in ginocchio davanti al water della muta Mar con un braccio infilato dentro fino all'ascella e tre stracci arrotolati sul pugno a stantuffare acqua;
l'Arch corso in aiuto nella stessa identica posizione di M e con le stesse mansioni, nel bagno dei bambini.

Di fronte a questo spettacolo H che quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare, non ha potuto esimersi, si è unito al volenteroso gruppo per smontare metà del mobile della cucina e arrivare all'origine di tutti i mali: il sanitrit.
Il sanitrit per chi non lo conoscesse è un aggeggio infernale e salvifico allo stesso tempo che serve per inventarsi uno scarico quando di scarichi non ce c'è.
A casa di M e H c'è un sanitrit unico per il bagno dei bambini e il bagno della muta Mar.
Ieri sera al rientro di M dall'ufficio il sanitrit unico si era bloccato.

Il nano confessava incerto l'inserimento nel water di un chilometro di carta igienica, M si trasformava in strega cattiva, mandava tutti a letto senza svaghi e senza smancerie e si dedicava alla missione impossibile dello sblocco del sanitrit.
L'intenzione era quella di sbrigarsela senza H, di fare finta di niente al suo rientro.
Ma non ce l'ha fatta.
Davanti a una Mar più muta del solito ha fatto il meglio che ha potuto senza mostrare alcun segno di fastidio, schifo, imbarazzo.

Chi ha un sanitrit sa di cosa si stia parlando qui, chi non lo ha si fidi. L'esperienza è una delle più umili in cui ci si possa imbattere nell'ambiente domestico, ma se risolta è una delle più grandi soddisfazioni di cui si possa godere nello stesso ambiente.
Alla fine il nano non aveva colpe: nell'elica era finito un pezzo di plastica, che non è stato identificato, ma che per certo non appartenea ai bambini.

Sventato il rischio di dividere il bagno con M e H, la muta Mar si è chiusa felice nella stanza con il suo bagno e la sua mezza parte di sanitrit funzionante.

domenica 13 gennaio 2013

Senza H

La tavola apparecchiata per tre
Lo smalto alle unghie la sera
La tele, anzi la smart tv, mai accesa
Un leggero e allegro disordine in giro
Il letto tutto per me e le allettanti a inascoltate proposte del nano per occupare la parte di "babbo"
Le briciole per terra
La spesa in motorino
Le cene frugali a base di toast e dolci della befana
La solitudine dopo le nove di sera, in silenzio
Le coccole dei nonni nel weekend
e un invito a cena "perchè sei sola (+due)"
La loro compagnia caciarona e pressante che opprime e conforta in ugual misura
L'ultima cena a lume di candela, che quando la spengono "che buon odole, sa di tolta!" perchè loro le candele le hanno viste solo sopra le torte e il binomio è ineluttabile
L'erba senza sensi di colpa
L'assenza.

Domani sera torna H ed è andato tutto bene: nessun riccio sulla testa di M e nessun abbassamento di voce. Solo una gran voglia di andare a nuotare.

giovedì 10 gennaio 2013

Travi e pagliuzze

In ufficio.
Ore 16.40.
Fuori piove.

DRIIIN DRIIIN

"Pronto?"
"Buonasera è il basket, la mamma del nano?"
"Sì.."

"Il nano è appena venuto con una faccia lunga come se gli fosse morto il cavallo.."
"Non era il gatto?"
"Vabbè insomma con la faccia lunga.. dice che ha mal di pancia e che vorrebbe che lei venisse a prenderlo"
"Ok arrivo".

Al basket, fuori.
Prima di salire sul motorino.
Pioggia leggera.

"Allora sul serio hai mal di pancia?"
"Sì.."
"Ah e allora bisogna andare dal dottore.."
"Bè no..non è che ho proprio mal di pancia.."
"Devi dirmi la verità altrimenti io non posso risolvere il tuo problema: se il problema è il mal di pancia si va dal dottore, si prende la medicina, si sta a casa sul letto; se il problema è un altro mi devi dire qual è se vuoi che ti aiuti a risolverlo"
"E' che al basket c'è un bambino grande.. forse uno di quinta.. che tutte le volte ci dice che siamo brutti, bruttissimi e ci da le spinte e i pugni.."
"E il maestro non dice niente a questo bambino?"
"Non lo vede sempre, ma se lo vede qualcosa gliela dice.."
"Ah ok e come si chiama questo bambino te lo ricordi?"
"Si chiama Alessandro, ma non so la classe"
"Allora nano deve essere la verità perché io adesso chiamo il maestro di basket e gli dico di questo Alessandro grande che ti da fastidio.. se non è vero facciamo una figuraccia.."
"E' vero ti dico!"

Rientrata in ufficio, appena uscita dall'ascensore.
Fradicia.

"Buonasera sono la mamma del nano mi ha chiamato poco fa"
"Ah sì il nano è qui che la aspetta.."
"No il nano le posso assicurare che l'ho preso mezzora fa e adesso è a casa"
"Ah.. sì infatti qui non lo vedo.."
"Senta le volevo dire che non era il mal di pancia il motivo per cui non ha voluto fare basket.. dice che c'è un bambino Alessandro, uno grande forse di quinta"
"Non è di quinta, è di prima ma è un po' grosso.."
"Ah va bene, comunque questo Alessandro lo prende in giro, lo spinge, gli da i pugni, gli da fastidio insomma.."
"Sono bambini.."
"Sì certo sono bambini ma il nano non ci viene più volentieri.. anche martedì ha fatto storie e adesso è voluto tornare a casa.. insomma a lui il basket piaceva.. e mi dispiacerebbe che per un bambino un po' molesto.."
"Sì signora Alessandro è un po' agitato, ma non creda che il nano sia un angelo."
(Ah no? Perché secondo NonnaG invece..)
"Certo lo so che non è un angelo.. ma addirittura farsi venire a prendere.."
"Non so cosa dirle, signora.. lei parli con lui e io intanto parlo qui con il ragazzo.." 

Il nano ha detto la verità, non tutta forse mezza. Ma M non è riuscita a risolvere il problema. Il problema è in casa, non tutto ma mezzo sicuro.

mercoledì 9 gennaio 2013

Just an illusion

Per  i suoi 18 anni M aveva chiesto per regalo ai genitori un maggiolone Volkswagen rosso. Erano i primi anni 90, M frequentava una scuola di gente benestante e viziata. Dove ogni desiderio era esaudito e dove a 18 anni arrivava la macchina nuova. Lei non apparteneva esattamente a quel mondo e infatti per entrare in quella scuola aveva dovuto dichiarare un diverso domicilio: conviveva con una specie di zia di secondo grado che nella realtà non aveva mia visto, la zia Anni e il maggiolone che aveva chiesto era usato e strausato.
Quando i genitori alla fine del pranzo, dopo le candeline le porsero un piccolo pacchetto incartato di rosso, M immaginò che contenesse le chiavi.
Conteneva un braccialetto d'oro.

Questo natale, H che non è solito fare sorprese a M, nè regali nelle feste comandate come anche in altri periodi dell'anno, era stranamente sereno e silenzioso.

Una sera disse "quest'anno per il tuo regalo sono andato sul sicuro".

M non ha grandi mai desideri, e solitamente non usa esternarli; è autonoma nelle sue spese giuste e sbagliate che siano. Da anni ha un solo unico e grande desiderio: il numero tre.
Quindi dalla sera del "sono andato sul sicuro" M ha cominciato a fantasticare sul numero tre, arrivando talvolta a commuoversi.

Quando la vigilia di natale, H ha esordito con un "devo fermarmi in cartoleria che mi serve una busta per una lettera" accompagnando la frase con un sorriso sornione, M ha osato
"Mi hai scritto una lettera?"
"Sì."
Ed ecco la certezza farsi strada in lei e l'equazione "regalo sicuro + lettera = terzo" apparirle chiara e lampante in testa.

La mattina di natale, un H furtivo nascondeva la busta tra i rami dell'albero di natale e la testa di M cominciava  a girare. Credeva di avere le vertigini, non riusciva a contenere le lacrime.
Si è avvicinata alla busta con la massima cautela, come se contenesse già il numero tre in fasce, l'ha aperta con cura e ha letto.

Al posto del numero tre, c'era un consistente bonifico da parte dei tre maschietti di casa perché tre è il numero perfetto e loro sono già tre.
E la testa di M ha è andata immediatamente al pacchetto rosso dei suoi 18 anni.

martedì 8 gennaio 2013

Una settimana d'addio

Questa settimana M è single (con figli).

H è partito ieri mattina all'alba e dicono che non rientrerà presto. All'inizio si era parlato di venerdi poi di domenica sera.
Ora prima di lunedi sera tardi non se ne parla, dicono.

Dicono sia partito per lavoro e che non abbia un minuto di tempo per dare sue notizie.
Dicono che viva chiuso in un bunker e che ne esca soltanto per svolgere le sue funzioni fisiologiche di base.
Dicono che dopo cena vi rientri (nel bunker) e che ne esca molto provato a notte fonda.
Dicono che sia in compagnia di individui un po' strani e molto arrabbiati.
Dicono che al momento si trovi ancora in territorio italiano, ma che nelle prossime ore passerà il confine.
Dicono che il viaggio che lo aspetta sarà in macchina e che la destinazione sia una cittadina pericolosa e inquietante.
Un porto di mare, dicono.

Dicono che al suo rientro, non prima di lunedi, sarà molto stanco, probabilmente incazzato, avrà la barba lunga e un paio di occhiaie tendenti al nero. Dicono che non vorrà rotture di scatole e che dopo un commovente incontro con i nani, al loro primo grido li ripudierà per sempre.

Dicono che al suo rientro, non prima di lunedi, troverà una M riccia, probabilmente afona, reduce da plurime trasformazioni in strega cattiva, leggermente disorientata per aver dovuto ricoprire tutti i ruoli dello schema "riprese e accompagni scuola-doposcuola-basket-nuoto", e in allarmante crisi di astinenza da cloro. Dicono.

lunedì 7 gennaio 2013

2013 a noi due

In questa pagina bianca che è il 2013, M ha scritto la lista di buoni propositi:

1) escogitare una cura definitiva per il mal di testa perché anche ai rapporti più morbosi e insistenti prima o poi bisogna dare un taglio e perchè le cellule staminali saranno anche importanti, ma è sempre meglio partire bassi;
2) trovare sempre il tempo per le chiacchiere perché ci tengono legate al mondo, e noi mamme certe volte rifuggiamo dal mondo e non sempre è bene;
3) perdersi in storie di libri e di cinema, perché noi femmine ne abbiamo bisogno;
4) comprendere anche senza capire, perché non tutto si riesce a capire ma per comprendere non ci vuole nessuno sforzo;
5) aiutare anche senza richiesta perché chiedere aiuto non è facile, ma darlo non costa niente;
6) coltivare le amicizie perché senza acqua tutte le piante muoiono e anche i cactus del deserto senza quei pochi millimetri di pioggia all'anno non sarebbero più lì;
7) compiere i famigerati "anta" senza cadere nella trappola della crisi depressiva, né in quella del bilancio esistenziale e nemmeno in quella dell'operazione matematica del tirare le somme che M in matematica non se l'è mai cavata un granchè;
8) convincere H perché la maggioranza vince sempre e dove si sta in quattro si può stare anche in cinque, la fiat 500 blu "ereditata" da NonnaG fa eccezione;
9) sopravvivere al trasloco dell'ufficio anche se prevede uno spaventoso cambiamento di cap;
10) arrendersi al taglio corto che di Romina Power ce n'è già una;
11) ridurre le trasformazioni in strega cattiva alle occasioni dove la trasformazione è davvero inevitabile;
12) nuotare, crederci, entusiasmarsi e avere pazienza;
13) evitare di farsi venire la pancia a forza di cioccolata e spuntini rigorosamente fuori pasto, nel caso in cui H non dovesse riempirla con qualcos'altro.

domenica 6 gennaio 2013

Head hunter

Dopo cena in cucina.

"Vieni qua mezzonano ma quanto sei carino te?"

"Molto"
"Sì molto carino fatti baciare un po'"
"Mamma ma tu ti vuoi fidanzale con me?"

"Sì se tu vuoi.."
"Sì, ma se ci fidanziamo devi lasciale babbo?"

"Sì.."
"Allora non vollio pelchè babbo limane da solo"

"Ma no a babbo qualcuna gliela troviamo!"
"E chi?"
"Mamma E! che dici?"
"Ma no lei è già fidanzata con lo zio Serio..poi limane solo lui..non va bene.."
"Allora.. fammi pensare.."

"La befana è fidanzata con qualcuno mamma?"

Lo scambio è fatto, in pochi minuti il mezzonano con una capacità selettiva degna di un head hunter, ha trovato la sostituta di M al fianco di H: la befana.
E' perfetta: non è fidanzata, oggettivamente non è nè più bella di M, e nemmeno più giovane e con la scopa ci sa fare eccome.

giovedì 3 gennaio 2013

Bravissimi (con l'ipad)

DRIIN DRIIN

"Pronto?"
"Buongiorno!"
"Ciao NonnaG buongiorno come è andata la notte?"
"Benissimo.. sono bravissimi"
"Davvero? Mi fa piacere.."
"Sì sì.. due angeli.."
"Quindi hanno dormito.."

"Sì si sono addormentati un po' tardi.. alle undici.."
"Alle undici???"
"Sì e si sono svegliati prima delle sette.."

"Prima delle sette??"
"Sì per giocare all'ipad, ma io ho detto che l'avevo messo in carica e quindi niente ipad fino a ora.."
"Ma come?? A casa dormono dalle nove alle nove.. tu non glielo devi dare l'ipad! Loro si svegliano solo perché sanno che ci possono giocare!"
"Ma sono in vacanza... anche a casa con la tele.."
"No. A casa la tele la possono vedere un'ora la mattina se non escono e un'ora il pomeriggio e basta"
"Ah.. ma sono bambini.. sono bravissimi.."
"Hanno fatto colazione almeno?"
"..no.."
"Come no?"
"No.. ma ieri avevamo preso un ricco tè il pomeriggio infatti il grande non ha mangiato niente ieri sera.."
"Scusa non capisco: sono andati a letto alle undici, si sono svegliati prima delle sette, non hanno cenato, nè fatto colazione e sono bravissimi???"

"Sì.. per me sono bravissimi".

L'altroieri pomeriggio M e H hanno lasciato i nani dai nonni in teoria a cena e a dormire, nella pratica a giocare con l'ipad, attvità in cui sono bravissimi... 

mercoledì 2 gennaio 2013

Il buongiorno si vede dal mattino

Il primo giorno dell'anno M si è svegliata con un persistente mal di testa che l'ha accompagnata fedelmente nel passaggio tra il 2012 e il 2013, perchè M ha con il suo mal di testa un rapporto un po' morboso e asfissiante che non si interrompe mai.

E' rimasta a letto, al buio, gran parte della mattina poi si è preparata per andare a pranzo dai nonni, lasciando tutte le incombenze-casa-bambini a H.

Prima di arrivare dai nonni, M H e i nani si sono fermati a casa di MK a prendere l'amico Aulin.
Prima di ritirasi con l'amico Aulin, M ha dovuto mangiare.

Dopo pranzo M si è presa una doppia dose di Aulin e, con un martello pneumatico nella testa e uno spillo conficcato in fronte, si è messa in poltrona a occhi chiusi.
Intorno alle quattro, con il mal di testa invariato, M iniziava a sentire dei disturbi allo stomaco e chiedeva a H di accompagnarla a casa con una certa solerzia.

Arrivati a casa e lasciati i bambini attaccati all'ipad dai nonni, M si chiudeva in bagno e ne usciva alle sei passate visibilmente provata. Si infilava il pigiama, si metteva sotto le coperte e si godeva il silenzio e la camomilla calda e zuccherata preparata dall'accudente H.

Se il buongiorno si vede dal mattino, e se il 1 gennaio può considerarsi il mattino del nuovo anno, M è un po' preoccupata.