lunedì 31 marzo 2014

Pausa

E' successa una cosa terribile a VR questo fine settimana e M non riesce a pensare ad altro. E' per questo che non ha molta voglia di scrivere qui.

giovedì 27 marzo 2014

Assente ingiustificata

M ha la fortuna di godere di ottima salute e la sfortuna di avere un fortissimo senso del dovere. Per questo raramente si assenta dal lavoro. Raramente significa che l'ultima volta che è stata a casa malata risale al 29 maggio 2012. Da quel giorno non è mancata mai.
Da qualche giorno tuttavia è afflitta da un insopportabile e sfinente raffreddore. Sarebbe restata volentieri sotto le coperte ma ieri aveva delle cose da consegnare e una riunione alle 15 con gente che veniva da Milano.
Oggi aveva la famigerata intervista, a dire di Lui "in alcun modo valutativa", con il personale, organizzata da settimane.
Quindi seppure non in forma smagliante e perfettamente somigliante alla sua nonna paterna, perché il raffreddore ha su di lei questo effetto, si è presentata in ufficio e ha onorato gli impegni presi.
Alle 4 però davvero non respirava più, sentiva freddo e approfittando dell'assenza di Lui in trasferta a Perugia, e della lezione di calcio dei nani, è uscita e è andata  a casa.
Il tempo di sistemarsi e stendersi sul letto e ha squillato il telefono.
"Pronto?"
"Ciao M sono Lui"
"Sì vedo il faccione sul display..tutto bene a Perugia?"
"Si sto tornando adesso..tu? Che è questa voce?"
"In effetti sono a casa..molto raffreddata..sono uscita prima..Non ce la facevo.."
"Ah mi dispiace senti puoi tirar fuori i dati bla bla bla per il consigliere bla bla bla..?"
"Sì ok domani mattina però.."
"Non riesci a farlo ora?"
"..."
"Non hai un pc a casa?"
"Sì certo, ma non ho con me le credenziali di accesso alla banca dati..."
"Ah...vabbè allora se proprio non riesci, puoi farlo domani mattina."

martedì 25 marzo 2014

Car2go ben arrivato

L'Arch l'aveva immaginato circa quindici anni fa, forse venti. Che lui è parecchio avanti. 
E insieme al body phon, che in mente sua era un'oggetto tecnologico e invisibile che, installato in ogni bagno all'uscita della doccia, avrebbe sostituito chilometri e chilometri di ingombrantissimi asciugamani, con un notevole risparmio di acqua, detersivi ed energia, si inventò la pratica del car sharing.
Noi lo guardavamo come se venisse dallo spazio mentre ci spiegava la genialata di queste macchinine piccole (le smart non avevano ancora visto la luce) che erano di nessuno e di tutti, che si prendevano e si lasciavano dove si voleva e che potevano andare ovunque indisturbate, senza dover rispettare aree di sosta o appositi parcheggi.
Domenica, M si è iscritta al car2go, che è proprio quella genialata che il marziano Arch tentava di farci capire quindici anni fa, forse venti.
E anche se ancora non ne ha usufruito, si collega mille volte al giorno per vedere se, nel caso si rendesse necessario, nel raggio di 400 metri da dove si trova c'è una macchinina azzurra pronta per portarla ovunque voglia.
E anche se in queste macchinine si può andare solo in due, e quindi il problema trasporto bambini a scuola resta irrisolto; anche se non sono proprio economiche; anche se il motorino è sempre la migliore soluzione; anche se una volta percorsi 400 metri avrebbe già fatto la metà delle strade che percorre di solito, perché la sua vita si svolge in un chilometro quadrato, le sembra, iscrivendosi, di aver reso giustizia a quel marziano dell'Arch e alla sua antesignana e geniale intuizione.

lunedì 24 marzo 2014

Juke box serale

La sera di solito le mamme mettono a letto i loro bambini raccontando delle storie, leggendo delle favole o cantando ninne nanne sdolcinate.
M ha fatto tutto questo quando loro erano più piccoli, poi è passata al gioco dei contrari, a quello dei sinonimi, alle tabelline e alle operazioni matematiche in generale e agli indovinelli "è una cosa.." che, bisogna ammettere, è il gioco preferito specialmente quando "è una cosa.." glielo fa il babbo su cose che hanno visto nelle terrificanti puntate dei cloni o nei film da maschi con cui si trastullano nei fine settimana e che M diserta sempre.
Adesso siamo nella fase "sentiamo una canzone". La canzone la decide M, unica regola deve essere italiana che loro vogliono sentire e capire le parole. È così che siamo passati da tutto il repertorio di Jova, a "non voglio mica la luna" di Fiordaliso, la preferita in assoluto del Mezzonano, poi a Gianna Nannini, Cocciante, Rino Gaetano, i Negramaro lente e rock con preferenza unanime per le seconde, Zibba, il cuoco pasticcione (su richiesta), i cult della Carrà. Stasera abbiamo ascoltato "la notte" dei Modà, che è una di quelle canzoni che ti resta nella testa per giorni anche se non ti piace e M si è già pentita della scelta.
Per domani siamo a posto: il Mezzonano ha già fatto la sua richiesta "non voglio mica la  luna, che è tanto che non la sentiamo e non è giusto".

domenica 23 marzo 2014

Secco di felicità

"Nano controlliamo i compiti di Italiano?"
"Ok.."
"Allora..
Esercizio: scrivi sul quaderno una frase per ciascuna di queste parole. Città, bontà, felicità. Ah state studiando l'accento.."
"Sì"
"Ok vediamo le frasi..
1) io vivo nella città di Italia.
2) Ha colazione ho mangiato i biscotti che erano una bontà.
3) Oggi sono secco di felicità."
"Vanno bene? Posso andare a vedere la tele?"
"Bè..no..nessuna delle tre a dire il vero"
"E perché?"
"Primo l'Italia non è una città.."
"Ah sì è vero Roma..Ok.."
"Ok. Secondo a colazione di scrive senza acca perché non è un'azione"
"Ok.."
"Terzo sono secco di felicità che vuol dire? Non ha senso!"
"Sì invece! Sono secco di felicità vuol dire che non ho nemmeno una goccia di felicità! Sono triste!"
"... in quel caso avresti dovuto mettere sono a secco di felicità, non solo sono secco di felicità.."
"Ok.. con l'acca a secco?"
"..."
Anche M dopo la correzione dei compiti stasera è secca di felicità.

giovedì 20 marzo 2014

Alla scrivania accanto

Ci sono cose di cui non si riesce a parlare subito, appena succedono perché si ha bisogno di un po' di tempo per accettarle e sistemarle in un posto giusto per loro.
Quella che vi racconto stasera è una di queste.
Quando M ha cominciato a lavorare dove lavora ancora adesso, le cose si pagavano in lire, pochi avevano una casella di posta elettronica e l'unico modo per scattare una foto era usando una macchina fotografica.
Era il 1999.
Il primo giorno di lavoro, M si presentò con dei pantaloni che NonnaG definì "a zompafosso", scarpe alte con il cinturino alla caviglia e giacca blu.
Tutte le stanze del corridoio erano deserte tranne una dove, alle 9 di mattina, si stava svolgendo  un nutella party.
A M fu chiaro fin da subito che lì si sarebbe trovata bene.
Aveva 26 anni, il fidanzato storico ancora nel cuore, il recente passato ad alta quota e un po' di ansia verso il futuro.
ME sarebbe arrivata pochi mesi dopo. Magrissima, silenziosa, con i capelli corti tagliati alla moda e si sarebbe seduta alla scrivania accanto alla sua.
Sono passati 14 anni, ME è ancora seduta alla scrivania accanto a M nonostante i 5 traslochi di sede e di stanze intercorsi. Sempre magrissima e silenziosa, con i capelli più lunghi.
In questi 14 anni di convivenza c'è stato qualche litigio, qualche incomprensione, molte chiacchiere, confidenze a luce bassa, litri e litri di acqua bevuta, mail scritte da una scrivania all'altra, qualche lacrima, un anello e una poesia, alcune ingiustizie, tantissime risate, preoccupazioni più o meno serie, tre pance, un'assunzione molto sofferta, numerosi matrimoni, qualche funerale, una vacanza in due alle Maldive, fidanzati più o meno sbagliati, una parentela.
Insomma un bel pezzo di vita lungo 14 anni di convivenza. Più di quelli che M ha vissuto con H, per dire.
ME da un paio di settimane ha cambiato lavoro e tra qualche giorno traslocherà in un'altra stanza.
Ecco l'ho detto.

mercoledì 19 marzo 2014

Non è mai troppo tardi, o forse sì

Stamattina in piscina.
Mercoledì pinnato con l'adorata Josephine.
Fine della lezione.
M in acqua, da sola in corsia, alla centesima vasca.
Josephine fuori dall'acqua sul bordo, si accovaccia.
"Volevo farti una proposta"
"Dimmi"
"Pensavo che potresti fare le gare"
"Le gare? E con chi?"
"Con altri della tua categoria"
"Ma sono sola.."
"Ma non qui! Altri, in altre piscine.. i master!"
"..."
"I master di nuoto sono delle gare di nuoto..si fanno di solito il sabato o la domenica..tu sei molto allenata..fai buoni tempi.."
"..."
"Ti alleni tre volte no?"
"..quattro.."
"Quattro??"
"Sì vengo la domenica.."
"Sei pronta per i master!"
"Josi io ho un'età.."
"Ci sono varie categorie.. venti, trenta.."
"Sali.."
"..Quanti anni hai scusa"
"Quaranta"
"Bè ci sono anche i quaranta. Io ho una signora del 68 che fa i 50 metri in 37 secondi. Tu senza pinne in quanto li fai?"
"Non saprei.. in 40 forse.."
"Bè non ti sei mai allenata per i master..adesso cominciamo..ci penso io".
Josi ha 25 anni. È severissima seria e impietosa e M per questo adora la sua lezione del mercoledì. E nonostante sia molto moltissimo lusingata dalla sua proposta, non si sente affatto pronta per i master.

martedì 18 marzo 2014

Outing

Siccome ci sono delle persone che credono che nella scala delle priorità di M al primo posto ci sia il lavoro (...), M ha deciso di fare outing e di pubblicare qui la sua scala delle proprità:

1) da quando ci sono loro, loro
1) prima che ci fossero loro, l'amore, e più che l'amore, l'innamoramento pazzo, e più che l'innamoramento pazzo, l'innamoramento pazzo non del tutto corrisposto o corrisposto a singhiozzo
2) da quando ci sono loro, la famiglia
2) prima che ci fossero loro, la famiglia di origine
3) l'amore corrisposto
4) da quando ci sono loro e anche prima, le amiche e gli amici storici quelli che la conoscono stra bene e che hanno vissuto gran parte della sua vita da spettatori partecipi
5) da quando ci sono loro e anche prima, le amiche e gli amici di nuovo corso, quelli conosciuti negli ultimi anni tra  i quali occupano un posto speciale: le MdVR, sia quelle della banda che le altre, l'amica coraggiosa, le amiche del Club di lettura, la collega alta, compagnadicorso, e su tutte l'amica trimamma della macchinetta
6) le vacanze al mare
7) l'erba, da quando c'è, a parimerito con la cioccolata fondente che c'è sempre stata
8) la piscina
9) le storie delle vite degli altri, in versione filmica e non
10) Jova
11) il lavoro.

lunedì 17 marzo 2014

Quel che resta di uno strudel

"Ho una cosa da condividere con te" le ha scritto James, il collega giovane con il fisico da atleta, domenica mattina al ritorno dalla settimana bianca.
La cosa da condividere, ha scoperto oggi M era uno strudel, anzi un pezzo di strudel perché da ieri mattina a oggi qualcuno non aveva resistito e ne aveva mangiato metà.
A M lo strudel piace parecchio e le cose inaspettate ancora di più, e le cose inaspettate che arrivano dalle persone insospettabili ancora ancora di più, quindi è stata molto contenta.

Siccome oggi è stata una giornata molto piena, alla fine questa cosa da condividere che ancora non sapeva cosa fosse, ma sapeva che si trattava di bene deperibile, è andata a prenderla a casa di James.
James abita nel chilometro quadrato di M in una piccola casa da giovane tutta arancione, spazzolino del cesso compreso, che lui divide con un misto di rassegnazione e affetto, con una specie di anarchico Pinelli.

Qualche mese fa era stata M a fargli vedere la casa della sua vita numero 2 a Trastevere.
Oggi lui le ha fatto vedere la sua vicino al ponte dei lucchetti.

A volte l'ufficio riserva delle sorprese. E James è una di queste.

domenica 16 marzo 2014

Ops

M non ha ancora superato l'ansia di aver dimenticato il nano a scuola giovedì pomeriggio e quindi è per esorcizzare questa ansia che sente di dover tornare sull'argomento e in particolare sulla reazione che alla confessione dell'accaduto hanno avuto le due persone a lei più vicine.

Reazione "carico da dodici":
"Sai che mi sono dimenticata di andare a prendere il nano a scuola?"
"Coooooosa?? E come è successo?? Quel povero bambino mio da solo a scuola..per ultimo..tutti che se ne vanno e lui che resta lì.. guarda che sono cose che non si dimenticano più... io ancora me lo ricordo di quando successe a me...poverino..ma poi con questo bel sole..andavo io no? Ero qui non avevo niente da fare..Povero figlio mio..."
"..."

Reazione "non reazione":
"Cazzooooo mi sono dimenticata il nano a scuolaaaaaaaa..."
"Ops"

La prima é stata la reazione di NonnaG, travestita da giudice della Germania dell'est (leggi qui la citazione).
La seconda quella di H sorpreso in orario lavorativo.

giovedì 13 marzo 2014

L'ennesima mamma imperfetta

Come un mazzo di chiavi attaccato alla porta tutta la notte
Il portafoglio lasciato allo sportello del bancomat
Come la lista della spesa che resta sempre a casa
O gli occhiali da vista sul comodino

Come il compleanno di un’amica
Una ricorrenza speciale
Il regalo per qualcuno a natale
Il rinnovo della patente
Un appuntamento

Come una scadenza
Una bolletta da pagare
Come la borsa della piscina sotto la coperta del motorino
L’ombrello al bar
Un anello sul lavandino
Richiamare qualcuno
E una cosa nel forno

Come l’asciugamano in spiaggia o in piscina
Il tesserino a mensa
Il cappello a scuola
E il libro degli esercizi anche.

Oggi M si è dimenticata il nano a scuola. Che se non l’avesse chiamata il maestro a 17 minuti dall’orario di uscita, lei chissà quando ci avrebbe pensato. Che quando il nano le ha chiesto "ma che hai fatto in queste ore che non venivi?", avoglia a spiegargli che non erano state ore ma minuti, parecchi d'accordo, ma pur sempre minuti.
Prima o poi doveva succedere e oggi è successo. Che figura di merda, porco mondo.

martedì 11 marzo 2014

Più salutare di così..

Oggi in ufficio. Conversazione a tre tra M, il collega siamese e Vincos.

"Che fate a pranzo? Mangiamo insieme?"
"Bè lei veramente non mangia.."
"Come non mangi e perché?"
"Ma no..lui esagera.. non è che non mangio..mangio le barrette.."
"Sempre?"
"No solo a pranzo.."
"Ma sempre? Tutti i giorni?"
"Ultimamente solo i feriali.."
"E non puoi fare uno strappo?"
"Preferirei di no"
"Ah e da quanto tempo mangi barrette?"
"Dal 28 agosto"
"..."
"..."
"È da un anno che mangi barrette per pranzo??"
"No..Ma quale anno.. sono sei mesi.."
"..."
"Però vi accompagno volentieri, anzi vi porto alla baguetteria fanno dei panini fantastici, ci mettono molte cose, ed è molto carino.."

Più tardi. Tornando.

"Molto carino..e buonissimo davvero.."
"Sono contenta ti sia piaciuto io non c'ero mai stata.."
"Ma come?! Avevo capito che lo conoscessi.."
"..una volta volevo prendere i panini per noi 2 che lavoravamo di sera qui vicino, ma la sera è chiuso.."
"Ah e di solito a pranzo invece dove andate?"
"In farmacia".

lunedì 10 marzo 2014

Con l'acca o senz'acca

Stasera ore sette a casa.
"Nanooo"
"Che c'è..."
"Vieni che dobbiamo fare quel compito che non hai finito oggi..Quello scritto alla lavagna che mi dicevi all'uscita.."
"Ah ma quello non lo posso fare perché appunto era scritto alla lavagna e lo dovevo ricopiare.."
"Non c'è problema mi sono fatta mandare dalla mamma di Susanna il suo che lei l'aveva finito.."
"..."
"Dai fammi vedere quanto ti manca..sono tre misere frasi"
"Ecco..avevo proprio appena cominciato.."
"Ma hai scritto solo il titolo..dai allora.. "completa le frasi con hai o ai" mettiti seduto bene e cominciamo: frase 1 "ai cavalli piacciono molto le carote" ai cavalli con l'acca o senz'acca?"
"Con!"
"..."
"Senza?"
"Nano non è un indovinello! C'è una regola: se è verbo avere si scrive con l'acca altrimenti senza. Riproviamo: frase 2  "nella tua fattoria hai mucche e caprette?" Hai con l'acca o senz'acca? Senza indovinare, pensa alla regola..c'è un'azione? È il verbo avere?"
"..secondo me..senz'acca perché ai cavalli era senz'acca nella frase 1 e quindi anche ai mucche è senza..sono sempre animali no? Nessuna azione, solo animali quindi senz'acca".
"..."

domenica 9 marzo 2014

Il giorno del riposo

Domenica 9 marzo
Programma della giornata:
Ore 10.30 festicciola all'aperto di una compagna di classe del nano a vammorìammazzato che il Mezzonano ha patito la macchina all'andata e al ritorno colorandosi di tutte le nuance di verde possibili, ma non vomitando mai.
Ore 13.30 picnic organizzato dai cuginetti in riva a un laghetto artificiale, bonificato ma mai abbastanza,per godersi il primo timido sole e un vento gelido della madonna.
Ore 16.30 causa rischio cacca di tre nani su cinque, rientro a VR e lunga sosta in giardino con amichetti della banda del nano.
Orte 19.00 rientro in casa, bagnetto purificatore e salvifico, cena insana.
Ore 20.00 crollo naturale del Mezzonano.
Ore 20.10 crollo involontario e combattuto del nano.
Ore 21.15 si prevede il crollo di M.
Viva la domenica.

giovedì 6 marzo 2014

All'amica coraggiosa

M non si considera assolutamente una femminista. Non è per la parità dei sessi né dei ruoli. È per la parità delle possibilità, questo sì ma a parità di possibilità poi è convinta che maschi e femmine debbano ricoprire ruoli diversi e saper fare cose diverse, per natura per attitudine per necessità e per abitudine.
Esistono certo le eccezioni che confermano la regola, ma la regola è questa: maschi e femmine non sono uguali, né intercambiabili.

M è convinta anche che il potere sia in mano alle donne più di quanto si pensi, così come il coraggio, la forza, l'attitudine al comando e l'abilità a destreggiarsi nelle faccende quotidiane.

M è altresì convinta che per lo più decidano loro, che guidino più che essere guidate e che siano più capaci di amare che di essere amate. Come se avessero un cuore più grande e capiente dove possono albergare amiche figli genitori maschi e a volte anche sconosciuti in allegra e pacifica convivenza.
Ed è più di tutto convinta che alla fine si sappiano sempre salvare, da sole.

Questo post è dedicato a una amica di M. La sua amica più coraggiosa.

mercoledì 5 marzo 2014

Quello che so sull'amore è che deve essere facile

Stasera M vuole condividere con voi che passate su questa erba, soprattutto con un paio di voi, un post  che non è farina del suo sacco ma che condivide al 100% e che ha "pescato" qualche tempo fa in quel posto meraviglioso, incantanto, ricco e onnisciente che è la rete.

Avvertenze: il post, preso in prestito da un'omonima di M, è da femmine. Questo non eslcude che lo possano leggere anche i maschi, anzi, ma rimane un post da femmine.
Eccolo:
Anche se sono convinta che l’amore, quello vero, sia uno e solo, credo che ogni storia abbia fondamenta diverse e, soprattutto, penso che ognuno di noi viva il sentimento al livello che ritiene più giusto per sé.
Così può capitare che chi pensa di non amare abbastanza, spesso sia solo spaventato dal peso della consapevolezza e dalle responsabilità e chi, al contrario, pensa di amare con tutto se stesso, potrebbe confondere amore con ossessione e possesso, o con un profondo affetto.


Quello che so sull’amore è che deve essere facile.

Sono sicura che in molti, leggendo quest’azzardatissima frase, storceranno il naso e, se ci penso, la letteratura di certo non mi aiuta ad avvalorare la tesi. Eppure credo che molti struggimenti del cuore abbiano a che fare più con l’innamoramento o con amori non corrisposti che, per quanto mi riguarda,
come tali, appartengono più alla sfera degli “incaponimenti” dell’orgoglio.
Anche i grandi amori, certo, hanno momenti di crisi. Periodi in cui magari si respingono, per consolidarsi. Ma, al netto delle difficoltà di una vita a due, che sono molte e fatte di incastri con famiglie, amici, lavoro e routine, spesso dimentichiamo che il punto di partenza dovrebbe essere riuscire a essere felici in due, prima di tutto.
Più felici, in due.
Per riuscire paradossalmente, anche quando perdiamo i punti di riferimento, ad affrontare proprio tutte quelle difficoltà di una vita in coppia.

Sarebbe sufficiente, facile a dirsi, avere il coraggio di aspettare confidando nel futuro, senza accontentarsi di restare impelagati anni in storie che in fondo al nostro cuore sappiamo non essere ciò che vorremmo.

In un minuscolo angolo del nostro cuore, sappiamo sempre se amiamo e, soprattutto, se siamo amati a nostra volta.
La vocina, quella che zittiamo tanto volentieri quando rivela verità che non vogliamo sentire, non mente mai. Basterebbe non avere paura di ascoltarla.
Il dolore persistente, la continua ricerca di un compromesso per sopravvivere, l’attaccamento morboso, non desiderare la realizzazione dell’altro come individuo, far intromettere amici e famiglie al punto da considerarli più autorevoli del nostro cuore, chiamatelo come vi pare, ma non amore.

Questo il post dell'omonima.
A M, che lo aveva letto un anno fa, è tornato in mente ieri.

martedì 4 marzo 2014

Dove lo porta il vento

La sagoma, il modo di camminare mentre si avvicina, e di iclinare la testa da un lato sono gli stessi.
I capelli si sono imbiancati e intorno agli occhi mille sottilissimi fili come i raggi del sole che disegnano i bambini.
L'iride non è più limpida e l'azzurro sembra un po' sfuocato.
La voce, il modo di parlare, le mani che si muovono tutto identico.
Così familiare e amichevole
così conosciuto e facile da comprendere
potrebbe stare zitto tutto il tempo e M capirebbe lo stesso quello che le vorrebbe dire.

Ieri M è andata a pranzo fuori con il suo Fidanzato Storico.
In realtà hanno mangiato un gelato, un cono lei e una coppetta lui, perchè lui non è mai stato capace di mangiare il gelato da passeggio, e lei questo no, non se lo ricordava.

E per tutto il tempo si è domandata perchè si riesce a stare così male per qualcuno, e poi a essere felici di averlo superato e archiviato.
Come si fa a passare dall'Amore del Primo Amore a questo senso di familiarità, di affetto distaccato, di legame pacato e sereno, fraterno.

Si è chiesta, mentre lui le raccontava della sua vita che non è come se l'era immaginata, se valga la pena amare e smettere di amare, superare e trasformare l'amore in qualcos'altro di meno pasionario e più maturo.

Una cosa è certa: quello che è destinato a noi, nessuno ce lo può portare via.
E quello che non era destinato a noi, che vada pure dove lo porta il vento.

lunedì 3 marzo 2014

Anche oggi abbiamo mangiato

Oggi c'è stato il funerale della nonna di ME.
ME è la compagna di banco di M da più di 13 anni.
E' anche mezza parente perchè è la moglie del Cugino Serio.
Anzi ME e il Cugino Serio, M li considera un po' come una sua creatura e ne va parecchio fiera.

La nonna di ME, M non l'ha mai conosciuta.
L'ha sentita parlare al telefono dall'altra parte del filo perchè parlava parecchio forte e anche ME di solito riservata e silenziosa, era costretta, quando parlava con lei, a alzare la voce smisuratamente, per farsi sentire.
La nonna di ME era sorda e napoletana come la nonna di M.

Aveva dei modi di dire che forse appartengono a tutte le nonne sorde e napoletane del mondo.

La nonna di ME non ha avuto una vita facile, un po' come tutte le nonne, anche quelle del nord che ci sentono benissimo, perchè hanno vissuto due guerre. Tuttavia la nonna di Me la vita ce l'ha avuta un po' più difficile delle altre nonne, almeno della nonna sorda e napoletana di M, perchè nei suoi 92 anni di vita, ha dovuto assistere alla cosa più terribile che c'è: la morte di un figlio, nel suo caso ancora paggio la morte di due figli.

La nonna di ME, se ne è andata mentre dormiva, che si dice sempre sia il modo più bello che c'è.
E ha lasciato un sacco di nipoti che oggi piangevano e raccontavano aneddoti divertenti su di lei.

La nonna di ME aveva un motto che ripeteva spesso: "anche oggi abbiamo mangiato", che voleva un po' dire anche oggi abbiamo vissuto, anche oggi ce l'abbiamo fatta.

Era un po' un grazie e un po' un evviva.