giovedì 28 novembre 2013

La sindrome dell'identificazione

Non so se succeda la stessa cosa in tutte le case ma qui a casa nostra i bambini hanno la sindrome dell'identificazione. La sindrome dell'identificazione sarebbe quella strana ma irrinunciabile abitudine del "io sono tizio, caio, pinco pallo, tu chi sei?".
Finché tizio, caio e pinco pallo sono il protagonista di un film, un cartone, una storia, va bene. Ma qui a casa nostra la sindrome si manifesta in tutte le attività. A tavola: io sono questo (un pezzo di pane, una forchetta, un maccherone) tu chi sei? Nella vasca da bagno: io sono questo (il tappo dello shampoo, il tubo della doccia) tu chi sei? In camera giocando con i Lego: io sono questo (un pezzo piatto da sei, un omino, una tegola da due) tu chi sei?
Stasera M è arrivata molto tardi dall'ufficio, stanca e semiassiderata e loro erano davanti al dvd di goldrake che non si consuma mai.
"Mamma tu chi sei?"
"Non lo so più nemmeno io chi sono.."
"No! Lo devi sapere! Io sono actarus, Mezzonano è alcor e tu chi sei?"
"Sono la vostra mamma"
"Ma no! Noi mica siamo fratelli! Tu sei Maria"
"Ok.. Maria va bene.. È carina..capelli lunghi..mi piace..ok. Trovate che mi somigli?"
"No mamma non ti somiglia, lei è giovane, è la solella di actalus, combatte, guida l'astlonave, va anche in moto velocissima.. Non ti somiglia..pelò tu sei lei va bene?"
Il Mezzonano continua a mostrare evidenti segni di spazientimento e di ammutinamento nei confronti del genitore affettivo.

mercoledì 27 novembre 2013

Fare la festa a qualcuno

Organizzare la festa di compleanno di un figlio è sempre un'esperienza ansiogena.
Organizzare la festa di compleanno di un figlio nato in pieno inverno è  oltre che ansiogeno anche dispendioso.
Organizzare la festa di compleanno di un figlio secondogenito e affatto pretenzioso è faticoso ma doveroso.
Decidere definitivamente l'organizzazione della festa di compleanno del suddetto figlio secondogenito è oltremodo liberatorio.
"Ehi Mezzonano allora è tutto pronto per la tua festa..la facciamo in quel museo dei bambini..te lo ricordi?"
"No."
"Quello vicino a casa dei nonni..ci sarà una caccia al tesoro..la torta..i regali..e i tuoi amichetti"
"Anche Gabliella?"
"Sì certo i compagni che mi hai detto tu l'altro giorno..e quindi anche Gabriella.."
"Gllllll"
"Perché fai così?"
"Pelché appena alliva la faccio nela".
Gabriella è l'unica femmina a essere entrata nella ristrettissima cerchia di compagni di classe del Mezzonano. La prescelta, la prediletta, forse la sua prima cotta aveva pensato M e quando la mamma le ha confermato la sua presenza aveva gioito.
Adesso però comincia a nutrire forti dubbi sulle motivazioni che sottendono alle scelte selettive del Mezzonano.

martedì 26 novembre 2013

La sera che sono diventata grande

9 novembre 1998.
Al termine di una cena tete a tete.
In macchina sotto casa.
"Ti devo dire una cosa"
"Dimmi"
"Ho conosciuto una persona.."
"Ah e che persona"
"Una ragazza"
"Ah.. e?"
"E..vorrei provare a stare con lei.."
(Sensazione di pugno secco in piena faccia)
"..la conosco da un po'..ci sto bene..credo che valga la pena provare.."
(Calcio calzato in pancia)
"Ho aspettato a dirtelo perché volevo evitare che stessi male fuori, in un albergo anonimo, da sola..preferivo stessi qui a casa con i tuoi.. Ma non è che vada avanti da molto..saranno quaranta giorni.."
(Fischi acuti nelle orecchie e senso di calore diffuso)
"Be volevo essere sincero..tra noi.."
"Quindi è finita?"
"Si."
Sportello che si apre, lei scende, attraversa la strada apre il portone e esplode accasciandosi a terra.
Sono passati 15 anni da quella sera di cui M riesce ancora a ricordare ogni dettaglio. La sera in cui è diventata grande. Con lui oggi sono amici e M ringrazia il cielo che sia andata così perché fosse stato per lei non sarebbe finita mai che lei si affeziona anche all'asse del water e i cambiamenti la destabilizzano troppo. Perché sa che con lui, nonostante i sei anni di favola, non sarebbe stata felice.
Stanotte M ha sognato questa scena di 15 anni fa identica a come si è svolta nella realtà.
Strana cosa il cervello.

lunedì 25 novembre 2013

I 5 pro e i 5 contro del weekend

Contro:
1) il primo vero freddo
2) la remota remotissima possibilità di trovarsi davanti a un bivio e dover scegliere
3) il mal di pancia con i crampi che dura 72 ore
4) l'insonnia 
5) un film triste senza lacrime che ti resta la voglia di un pianto non sfogato
Pro:
6) il tè delle cinque in compagnia
7) i compiti col nano che non c'è storia con l'anno scorso
8) la soluzione finale per la festa del Mezzonano tra dieci giorni
9) la crostata di NonnaG
10) uno spiraglio di sole rubato su un campo da tennis.

domenica 24 novembre 2013

Anche i santi..

Da qualche tempo il Mezzonano che se porta il nome del Santo più buono che c'è, c'è un motivo; che non ha mai dato problemi dal giorno numero uno; che tutti amano perché e impossibile resistergli; che è nato cuor contento e sorride a tutti perché ha capito fin da subito che sorridere alla vita può aiutare a vivere meglio; che ha avuto un impatto positivo sul fratello che non aveva mai dormito fino a quando a due anni glielo abbiamo messo in camera; ha iniziato a ciucciare qualsiasi cosa. Maniche colli polsini giubbotti cinte pupazzi, niente sfugge alla sua bava.
M stasera ha fatto quello che non si dovrebbe fare mai e invece si fa sempre: ha cercato su internet per vedere se questa manifestazione ha un'origine e un rimedio. Pare che sia una forma di scarico dello stress, una specie di sfogo di energia inesplosa. Pare che bisogna parlargli e cercare di capire l'origine dello stress.
"Mezzonano mi vuoi dire perché ciucci tutto quello che ti capita?"
"Non lo so, mi piace"
"C'è qualcosa che non va? Hai problemi con qualcuno..magari a scuola.. c'è qualcosa che ti da fastidio, qualcuno con cui non stai bene..?"
"Sì, te".
Anche i santi arrivano all'adolescenza prima o poi.

mercoledì 20 novembre 2013

La Sardegna vista dal basso

In motorino oggi pomeriggio. Tragitto scuola del nano - casa, prima della piscina del mercoledì.
"Nano senti..ma a scuola vi hanno parlato di quello che è successo in Sardegna?"
"No.."
"Sai cosa è la Sardegna?"
"Si certo è una città.."
"Be' in realtà è un'isola molto grande, tu ci sei anche stato ma eri piccolo piccolo.. hai cominciato a camminare li.."
"..."
"Comunque insomma lunedì e cioè due giorni fa di notte ha cominciato a piovere tantissimo, così tanto che i fiumi sono usciti fuori dagli argini e hanno allagato tutto.."
"..."
"Case, negozi, strade, ponti..l'acqua è arrivata dappertutto.. ed era talmente forte che trascinava via macchine, alberi..persone.."
"..."
"Qualcuno è anche affogato sai?"
"..."
"La natura è molto forte, molto più forte dell'uomo.."
"Mamma ma sono affogati anche dei bambini?"
"Si.."
"Ah.."
"Già, poverini.."
"..senti e i loro giocattoli ora chi se li prende?"
"..."

martedì 19 novembre 2013

Il primo tra i maschi

"Mamma sai che mi sa una cosa?"
"Cosa?"
"Mi sa che sono il secondo della classe"
"???"
"Cioè, no.. magari il secondo della classe no.."
"Ah ecco mi sembrava.."
"..però il primo dei maschi sì!"
"E chi lo dice? Lo pensi tu o te lo ha detto qualcuno?"
"Me l'ha detto qualcuno..e lo penso anche io"
"Ah.. E da chi lo hai sentito?"
"La maestra di inglese, il maestro di scienze, e la maestra di religione. E anche io lo dico."
"Ah bene. È una bella cosa. E a te fa piacere?"
"Sì certo!"
"E la maestra Roberta Santa Subito? Lei che dice?"
"Lei.. non dice niente..ma io ti dico che sono il primo tra i maschi, lei magari non lo sa, ma tu ora sì".
Questi quotidiani tragitti in motorino  da scuola a casa in due sono ogni giorno una sorpresa. A volte bella a volte brutta. Si può ridere, cantare, piangere o urlare. Oggi e andata alla grande, domani si vedrà.

lunedì 18 novembre 2013

Manco all'asilo

Oggi a scuola del Mezzonano alcune mamme si erano segnate per la decorazione delle palle di Natale per la precisione due husband e una mamma.
La mamma in questione era stata tormentata per giorni dal Mezzonano: "è domani che vieni a scuola pel le palle di Natale?"; "quanti giolni mancano al giolno che vieni a scuola a fale le palle di Natale?"; "lunedì quando è?".
Lunedì era oggi.
Alle due questa mamma si è presentata carica delle migliori intenzioni.
Si è seduta nel banco su una piccola seggiola insieme ai due husband già intenti nelle loro opere e ai rispettivi nanetti.
Le palle in questione erano di polistirolo bianche di diverse grandezze e la richiesta era che venissero rivestite di stoffa e decorate. Per compiere l'impresa sul banco campeggiavano stoffe colorate nastri bottoni perline pacchianissima passamaneria forbici aghi coltelli e colla a caldo.
M ha confezionato la sua palla riempiendosi di fili e polistirolo e tronfia l'ha consegnata alla maestra come fosse un trofeo.
"Non va bene così mamma" le ha detto lei davanti al Mezzonano. "Deve essere rifinita al meglio. Queste palle vanno vendute al mercatino di Natale..e questa chi pensi potrebbe mai comprarla a parte te?"
M è tornata a capo chino al banco e ha svolto il lavoro di rifinitura pensando di non essere all'altezza manco dell'asilo.
Uno dei due husband, inoltre, cintura nera di palle di Natale, l'ha umiliata con una creazione da museo.

giovedì 14 novembre 2013

Questionario di Lui e di lei

Qualche giorno fa Lui l'ypercapo di M, quello giovane preparato competente workaholic a cui M deve la promozione, qualche complesso di inferiorità e una manciata di insicurezza, ha inviato un questionario a tutta la squadra da compilare firmare e rispedire al mittente.
Le domande del questionario erano 20 e le risposte sarebbero state discusse in sezione plenaria in modalità anonima.
Le domande che M ricorda a memoria erano:
I tuoi interessi professionali
Che lingue conosci e quanto
Come vedi il futuro dell'azienda
Quanto sei soddisfatto del tuo lavoro da 0 a 10
Quanto ti senti impegnato da 0 a 10
Cosa ti piace di più del tuo lavoro
Cosa tuo piace di meno del tuo lavoro
Cosa miglioreresti del tuo lavoro
Cosa cambieresti del tuo lavoro
Proposte in libertà.
M, fresca di promozione, ha risposto in modo molto positivo e sereno.
Tuttavia se il questionario lo avesse preparato lei, le domande sarebbero state queste:
Quali sono i tuoi interessi personali?
Sei su una torre e devi buttare giù tutti i tuoi colleghi tranne tre. Chi salvi?
Chi è tra i tuoi colleghi quello che strangoleresti all'angolo della strada?
Dai un voto da 0 a 10 a tutte le colleghe femmine
Dai un voto da 0 a10 a tutti i colleghi maschi
Cosa ti piace di più della tua vita
Cosa ti piace di meno della tua vita
Libro preferito
Film preferito
Cosa miglioreresti della tua vita
Cosa cambieresti della tua vita.
M è convinta che il suo questionario sarebbe stato molto più utile.

mercoledì 13 novembre 2013

Vita da ufficio

Oggi è stata una giornata un po'così in cui M ha scoperto una volta ancora che non fidarsi è meglio e ha pensato di stilare una lista delle cose che non sopporta e di quelle che le piacciono del suo lavoro, quindi alla fine le liste sono due.
Le cose che odia dell'ufficio:
I pettegolezzi
Le malelingue
I pettegolezzi delle malelingue
L'acqua fredda in bagno d'inverno
I "tavoli di lavoro"
Il neon
Le riunioni "facciamo il punto della situazione".
Le cose che ama dell'ufficio sono:
La compagna di stanza di sempre
La macchinetta con Carla
La sosta al bagno del trucco
L'occhio di bue del bar che ormai sono mesi
L'autonomia
L'orario flessibile
La vicinanza a casa scuola piscine e sport vari.

martedì 12 novembre 2013

Diversivi generazionali

Stasera M ha visto un film con H. Non è che fosse proprio un film di paura ma un po'di angoscia si. Un film in cui spariscono nel nulla bambini non è proprio il massimo, specialmente se di bambini ne hai due che dormono nei lettini di là.
Ultimamente quando M vede questo tipo di film sta male e va a leggere su wikipedia la trama dettagliata in modo da mettersi l'animo in pace e esse in grado di prevedere lo scorrere delle scene una dopo l'altra senza ansie.
Tempo fa, quando ancora non esisteva wikipedia, M era solita togliere l'audio dei film e con l'audio svaniva qualsiasi paura. Oggi si sente molto NonnaG che,quando sale l'ansia, si alza dal divano e si inventa un diversivo qualsiasi: scaricare la lavapiatti, fare pipì, controllare la chiusura della porta di casa o consultare il Mereghetti, che sta a lei come wikipedia sta a M.

lunedì 11 novembre 2013

È una cosa

Stasera a letto soliti rompicapo prima di dormire.
"Mamma facciamo è una cosa?"
"Ok"
"Però deve essere una cosa della nostra famiglia, di noi quattro"
"Ok..allora fammi pensare..è una cosa che in questa famiglia fanno tre persone su quattro"
"Chi sono i tre?"
"Dimmelo tu"
"Ah ho già capito io mezzonano e babbo"
"Bravo. È una cosa che fate voi tre e io non la posso fare"
"Le puzzette ahahahah!!"
"No guarda che le puzzette le posso fare anche io..cioè non le dovrebbe fare nessuno..Ma non sono le puzzette"
"Dammi un indizio"
"Ok si fa in bagno.."
"... la pipì col pisello ahahah!!"
"..."
"Ho indovinato?"
"Non esattamente.."
"Allora...la pipì in piedi!"
"Bravo voi potete fare la pipì in piedi e io la posso fare solo seduta"
"E certo tu la fai col sederone!!"
"..."

Educazione civica

Compiti di educazione civica: pagina 3 del libro "Noi insieme".
Scrivi al centro della pagina il tuo nome e ai quattro angoli le persone che ti sono più vicine. Nella prima riga scrivi il nome, nella seconda cosa sono per te e nella terza cosa ti piace fare con loro.
Al centro in grande ha scritto il suo nome.
Nell'angolo in alto a sinistra:
Nome: H
Chi è per te: il mio babbo
Cosa ti piace fare con lui: con lui mi piace giocare.
Nell'angolo in basso a sinistra:
Nome: Omar
Chi è per te: il mio maestro
Cosa ti piace fare con lui: con lui mi piace studiare.
Nell'angolo in basso a destra:
Nome: Mezzonano
Chi è per te: mio fratello
Cosa ti piace fare con lui: con lui mi piace giocare.
Nell'angolo in alto a destra:
Nome: M
Chi è per te: la mia mamma
Cosa ti piace fare con lei: mi piace stargli addosso.

mercoledì 6 novembre 2013

Una madre NON lo sa

M va a prendere il nano a scuola tutti i giorni. Esce dal'ufficio di soppiatto e torna nel giro di 25-30 minuti, dipende dai semafori. Questi 25-30 minuti che lei ruba al lavoro sono, tra i 1.440 che compongono una giornata, i più difficili, quelli che la mettono più alla prova, quelli in cui combatte la sua duplice battaglia contro il senso di colpa verso il lavoro lasciato a metà e il senso di colpa verso i nani che non vede mai.
Lei arriva a scuola animata dalle migliori intenzioni che si scontrano quasi immediatamente con il carico di mille richieste del nano.
Oggi la richiesta è stato un pezzo di pizza con la nutella. Negli accordi sarebbe dovuto essere un pezzo di pizza da un euro. Nella realtà il nano è uscito dalla pizzeria con un foglio a4 di pizza in mano, un sorriso diabolico e la certezza di far incazzare M che gli aveva dato 5 euro e gliene aveva ordinati 4 di resto.
Il monologo di M sulla fiducia, l'importanza dell'ascolto, le regole è andato avanti da solo senza mai incontrare una sillaba del nano in risposta, che si è limitato invece a fissarla senza espressione.
Lo sconforto di M l'ha sprofondata nel solito tunnel di insicurezza, inettitudine e domande. Non è vero che una madre lo sa, una madre ci sono volte che non lo sa.

martedì 5 novembre 2013

Una madre lo sa

"Pronto ciao tutto bene?"
"Insomma.."
"Cosa c'è che non va?"
"Niente.."
"Dai hai una voce.."
"No niente.."
"Adesso me lo dici che mi preoccupo"
"No lascia stare.."
“No, che lascia stare..Che hai stai male?"
"..sono preoccupata per mia figlia."
"..."
"Molto preoccupata."
"E per cosa scusa?"
"Perché non mangi..devi andare da un medico, un dietologo..io ti conosco.. Non puoi fare così.."
"Ma così come??"
"Una madre lo sa."
Questa telefonata si è svolta giovedì tra M e NonnaG dall' ufficio.
Ora, va bene che compito di una madre è preoccuparsi, ma M non pesa 30 chili, è sempre la più in carne della maggior parte delle due amiche. Ha smesso di mangiare non in assoluto ma carboidrati e zuccheri. E ne sente parecchio la mancanza. In più ha quaranta anni e l'età dei disturbi alimentari è talmente lontana da non vederla nemmeno con il cannocchiale.
E poi anche M è una mamma e se una madre lo sa..