mercoledì 6 novembre 2013

Una madre NON lo sa

M va a prendere il nano a scuola tutti i giorni. Esce dal'ufficio di soppiatto e torna nel giro di 25-30 minuti, dipende dai semafori. Questi 25-30 minuti che lei ruba al lavoro sono, tra i 1.440 che compongono una giornata, i più difficili, quelli che la mettono più alla prova, quelli in cui combatte la sua duplice battaglia contro il senso di colpa verso il lavoro lasciato a metà e il senso di colpa verso i nani che non vede mai.
Lei arriva a scuola animata dalle migliori intenzioni che si scontrano quasi immediatamente con il carico di mille richieste del nano.
Oggi la richiesta è stato un pezzo di pizza con la nutella. Negli accordi sarebbe dovuto essere un pezzo di pizza da un euro. Nella realtà il nano è uscito dalla pizzeria con un foglio a4 di pizza in mano, un sorriso diabolico e la certezza di far incazzare M che gli aveva dato 5 euro e gliene aveva ordinati 4 di resto.
Il monologo di M sulla fiducia, l'importanza dell'ascolto, le regole è andato avanti da solo senza mai incontrare una sillaba del nano in risposta, che si è limitato invece a fissarla senza espressione.
Lo sconforto di M l'ha sprofondata nel solito tunnel di insicurezza, inettitudine e domande. Non è vero che una madre lo sa, una madre ci sono volte che non lo sa.

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