giovedì 30 gennaio 2014

Anche altrove

Ufficio.
Oggi pomeriggio alla macchinetta del secondo piano.
"Ma no..nemmeno questa prende i due euro...porco mondo.."
"Fa così quando non ha abbastanza resto da dare"
"Io pensavo che facesse così quando aveva esaurito lo spazio a forma di due euro..Non è che me li cambia? Magari da uno li prende..volevo un tè"
"Ho la chiavetta..glielo offro volentieri"
"Grazie molto gentile guardi le carico venti centesimi così è come se lo avessimo pagato a metà"
"Come vuole..senta ma lei è la stessa di prima?"
"Di prima quando scusi..io vado sempre alla macchinetta del quinto in realtà.."
"No scusi mi sono espresso male..lei lavora da molti anni qui?"
"Sì dal 99 in effetti..ci conosciamo?"
"No ma mi ricordo di lei.. solo che prima non era così magra..o sbaglio?"
"Bè in effetti sono un po' dimagrita ultimamente"
"Non direi un po'..sembra un'altra"
"Probabilmente mi confonde con qualcun'altra allora.."
"No no non mi confondo..era molto diversa ma era lei..è dimagrita molto lo vedo dal viso"
"Preferirei che di vedesse altrove ma comunque grazie.."
"Bè io ho guardato il viso..ma..sì in effetti anche altrove.."
"..."

mercoledì 29 gennaio 2014

L'adolescenza può attendere

M ha due figli maschi. Al momento avendo uno sette e uno cinque anni, sono ancora profumati, morbidi, lisci, carini e affettuosi. Sicuramente conoscono tutte le parolacce possibili e immaginabili ma non le dicono ancora. Ridono a crepapelle a sentire parlare di cacca e pipì e a parte qualche innamoramento passeggero non dimostrano particolare interesse per le ragazze.
Tuttavia M sa che tra qualche anno non saranno più né lisci né profumati né carini tantomeno affettuosi, il turpiloquio sarà la loro principale forma di espressione e passeranno pomeriggi chiusi in bagno a fantasticare sulle compagne di classe.
E tutto questo la spaventa un po'. Non è che la spaventa, è più appropriato dire che tutto questo un po' la ossessiona.
Per questo due sere fa è rimasta un po' perplessa trovando un disegno sui pantaloni della tuta del nano: un triangolo con la punta in giù alto circa dieci centimetri perfettamente disegnato al centro della patta con dei cerchi scarabocchiati dentro.
"Scusa nano ma hai disegnato i pantaloni della tuta?"
"No!"
"Come no! Guarda qui.."
"..."
"Allora? Ci mettiamo a disegnare sui vestiti adesso? Non va più via lo sai? E poi cosa sarebbe questo triangolo? Che rappresenta?"
"Indovina"
"..."
"Dai è facile cosa è che ha la forma di triangolo con dei cosi sopra un po' rotondi?"
"...Non saprei non mi viene in mente niente.."
"Dai ce l'abbiamo qui in casa!"
"..."
"È una cosa femminile.."
"..."
"Un'astronave!"
L'adolescenza è ancora lontana.

martedì 28 gennaio 2014

Cambierà o non cambierà?

"Buongiorno si scopra il seno e si stenda"
"Sì.."
"È la prima volta che viene qui?"
"No"
"E quanti anni ha?"
"Quaranta"
(Sì quaranta anzi già quaranta e mezzo a dire il vero..)
"E la mammografia l'ha già fatta?"
"Sì..l'ultima circa sei mesi fa..faccio un controllo ogni sei mesi una volta l'ecografia e una volta la mammografia.."
"Familiarità?"
"Sì.."
"In linea diretta?"
"Sì.."
"Capisco"
"..."
"Ok vediamo un po'.."
"..."
Dopo qualche minuto.
"Tutto a posto, si può rivestire e aspettare fuori per il risultato"
"Ok grazie.. ma il risultato è questo no? Che è tutto a posto.. Sa perché ogni volta che vengo qui..non è che sia proprio tranquilla..è peggio del dentista.."
"Lo so. Dal dentista si può avere la paura del dolore. Qui invece la paura è che ti cambi la vita".
"Già."
Ecco a M è sempre piaciuto questo dottore minuto e scapigliato con piccoli occhi azzurri e modi un po' da orso che ogni 12 mesi le chiede di scoprire il seno e per qualche minuto tiene in mano la vita di M. Cambierà o non cambierà?
Per fortuna non cambierà. Nemmeno stavolta.

lunedì 27 gennaio 2014

La chat delle mamme

Esiste un posto affollato, insidioso e insano, dove bisogna guardarsi le spalle e stare molto attenti a quello che si dice. Un posto dove è più facile non capirsi e litigare che capirsi e andare d'accordo. Un posto dove meno ci entri e meglio stai. Un posto a cui difficilmente riesci a sfuggire perché ti segue ovunque.
È la chat delle mamme (e di alcuni papà) della classe del nano.
La chat delle mamme (e di alcuni papà) del nano è stata istituita all'inizio di questo anno scolastico con scopi più che benefici e condivisibili, ma come tutte le cose abusate è diventata una tela di ragno dalla quale è sempre più difficile uscire.
M non partecipa mai alle conversazioni che si generano lì dentro, si limita a leggere passivamente per essere certa di non perdere informazioni importanti e la usa più che altro per sapere con certezza i compiti che assegnano gli insegnanti perché sul nano non è che si possa fare tanto affidamento.
Le altre mamme invece la usano per qualsiasi cosa: dal buongiorno alla buonanotte, per scrivere storielle, condividere fotografie e racconti familiari, per le feste e per i regali delle feste, per le maestre e per i regali alle maestre, per scambiarsi notizie sulle febbri, i pidocchi, le bolle.
Oggi tanto tra tutta questa condivisione si intravede qualche sarcasmo, incomprensioni,  reciproche insoddisfazioni, qualche antipatia mal celata e anche qualche insofferenza. Il tutto potrebbe anche essere divertente vissuto con il sano distacco e l'occhio clinico di M, se non fosse che in classe del nano sono in 23 e lo spettacolo sta cominciando a essere un po' impegnativo.

domenica 26 gennaio 2014

Punizione

"I maschi sono così" ha sentenziato NonnaG oggi uscendo.
"Così" sarebbe per dire:
Litigano ogni tre per due
Si menano spesso e volentieri
Urlano per la maggior parte del tempo
Si scalmanano all'inverosimile fino a farsi male
Non ascoltano mai
Non rispondono mai
Rompono tutto quello che capita loro a tiro
Fanno i pazzi
Usano armi pericolosissime anche se sono giocattoli in maniera sconsiderata
Hanno una fissa inguaribile e preoccupante per la violenza e i combattimenti
E tra qualche anno passeranno come caproni.
Ieri pomeriggio dopo aver fatto "così" i maschi di casa sotto il metro e mezzo sono stati messi in punizione.
La punizione è consistita nel divieto di andare a dormire dai nonni come da programma e di utilizzare qualsiasi tecnologia fino a lunedì.
Senza tecnologia da ieri pomeriggio i nani sono stati ancora più "così" del solito e la vera punizione è stata per M e H che ieri sera sarebbero dovuti andare al cinema e che oggi senza nemmeno un aiutino da parte della tecnologia si sono dovuti industriare in disegni, letture, battaglie navali, torte, aerei di carta, costruzioni e racconti senza soluzione di continuità e adesso giacciono sul letto domandandosi perché si sono dovuti punire in questo modo.

giovedì 23 gennaio 2014

A proposito di credibile

Oggi NonnaG doveva andare a scuola a prendere il nano perché la muta Mar andava contemporaneamente a prendere il Mezzonano nell'altra scuola per poi portarlo a calcio; mentre il nano, al suo primo giorno di rientro dopo l'influenza, il calcio al campetto all'aperto era meglio che lo evitasse e c'era bisogno di qualcuno che restasse con lui a casa fino al rientro della muta e del Mezzonano.
Che M non ha ancora capito se il nano sarebbe in grado di restare a casa da solo o se è ancora troppo piccolo e lei rischierebbe gli assistenti sociali.
Comunque prima di andare a prendere il nano a scuola, NonnaG doveva passare in ufficio da M a prendere le chiavi di casa.
Ore 16.
DRIIIN DRIIIN
"Pronto? Ciao NonnaG sei arrivata?"
"Sì sono giù scendi".
Un paio di minuti più tardi: all'ingresso M si è trovata davanti la seguente scena:
NonnaG dalla parte esterna dei tornelli, Lui, il giovane capo supereroe, dalla parte interna. Tra i due scambio di saluti affettuosi baci e abbracci.
M si è timidamente avvicinata
"..."
"Ciao!"
"Ciao NonnaG..Ciao Lui..che ci fai qui?"
"Tutta madre mi chiedeva delle chiavi.."
"Ciao tesoro.. Sì credevo che mi avessi mandato Lui con le chiavi di casa, ma gliele ho chieste e dice che non le ha.."
"..."

mercoledì 22 gennaio 2014

Di abbandoni e altre perdite

Gli affezionati che passano qui sull'erba abitualmente ormai da quai tre anni, che a pensarci fanno un po' impressione,conoscono ormai parecchie cose di M e tra queste sanno  più o meno approfonditamente delle occasioni in cui è stata o si è sentita "abbandonata".

Il primissimo abbandono di cui M è stata vittima risale all'estate del 1981 quando la sua adorata e mai dimenticata maestra delle elmenatri, con il nome altisonante e duro che nemmeno la Rottermaier, a soli 36 anni abbandonò lei e il mondo per un attacco di cuore.
Il secondo grande abbandono che M ricorda risale all'inverno del 1997 quando Gingin la tata capoverdiana che viveva con lei da 17 anni, se ne andò per vivere la sua vita lasciando un vuoto fuori e dentro grande e definitivo.
Il terzo abbandono avvenne il 9 novembre 1998 quando il fidanzato storico di M la lasciò improvvisamente per "un'altra persona" in macchina a motore spento dopo cena sotto il portone di casa dei Nonni.
Il quarto abbandono avvenne nel marzo del 2003, pochi giorni dopo la diagnosi di tumore al seno di NonnaG, e quindi in un clima piuttosto funereo, quando la cugina filo-orientale decise di trasferirsi a vivere in un ashram induista e di prendere i voti. La notizia fu destabilizzante e di grande impatto e per M in particolare, già destabilizzata e grandemente impattata, fu un duro colpo.
Il quinto abbandono avvenne sempre in quell'anno pochi mesi dopo, a inizio luglio, quando il fidanzato gay di M le disse a due giorni dalla programmata partenza per la sardegna cuore  a cuore, che lui non sarebbe partito per sopraggiunti impegni di lavoro e lei si ritrovò a condividere quelle due settimane con tre amici last minute, ai quali è tuttora porfondamente grata, che si succedettoro allegramente e le consentirono di godersi una vacanza di molto migliore rispetto a quella che sarebbe stata con il fidanzato gay.
Il sesto abbandono avvenne nell'inverno del 2004, quando M che era in treno in direzione Altro Mare nel periodo di fidanzamento pendolare con H, seppe per telefono dalla sua migliore amica fin dai tempi delle elementari, che non sarebbe stata invitata al suo matrimonio perchè non gradita a parte della famiglia dello sposo.
Il settimo abbandono risale a settembre 2007, quando il giorno prima del rientro in ufficio dopo la prima maternità, M fu abbandonata per telefono dalla tata che aveva promesso di prendersi cura dell'indomito nano full time dall'indomani.
L'ottavo abbandono è avvenuto la scorsa settimana quando M ha saputo dalla chat di facebook che la sua estetista, dove si reca abitualmente per cerette e smalti vari più o meno permanenti da quasi dieci anni, con una fedeltà assoluta che nemmeno con H, chiude il negozio e non eserciterà più.

M a questo punto si sente decisamente pronta ad affrontare anche un divorzio. 

martedì 21 gennaio 2014

Credibile

La difficoltà vera non è nell'essere madre.
E nemmeno nel cercare di essere una buona madre.
Non che sia facile, ma la difficoltà vera sta nell'essere credibile.

Credibile con loro:
quando gli neghi la televisione la mattina anche se devono stare tutto il giorno in casa per l'influenza e gliela accendi quando hai bisogno di stare per conto tuo (mai di mattina però);
quando gli dici che non si può stare sempre a chiedere di giocare con il telefonino, quando tu di fatto non fai altro.

Credibile quando li sgridi e subito dopo li baci.
Quando li punisci e fai la seria e quando cerchi un po' di chiacchiere e confidenze "vicini vicini".
Credibile quando gli dici che devono mangiare sano e tu sono cinque mesi che vai avanti a barrette. O che non si alza lavoce e a volte urli così forte per farti ascoltare che ti pizzica la gola.

Credibile in ufficio:
quando loro solo malati a casa, la muta non sa misurare la febbre e per lei hanno sempre  thirtyseven point three e tu sei fisicamente in riunione con Lui, ma in realtà altrove;
quando stai "scappando" di nascosto per andarli a prendere a scuola alle sedici e zero zero e Lui ti ferma e ti dice "ci aggiorniamo?";
quando nel bel mezzo di un incontro che hai organizzato tu, ti squilla il telefono e NonnaG senza nemmeno dire ciao dichiara "non ho più le icone sul desktop che faccio?"
Credibile quando sei in un meeting plenario e ti scambi fitti fitti messaggini con le girls perchè senza le girls niente sarebbe sopportabile, nè la loro influenza nè il meeting plenario.

Credibile con H:
che quanto lavora lui nessuno;
che tu anche se vai in trasferta lo fai per dirvertimento, mentre lui è un po' come se andasse in guerra;
che, anche se fai di tutto per non pesare sulle sue spalle che già reggono il mondo intero, è sempre lui quello che alla fine risolve;
che anche se non ci capisci poi molto sai che a lui fa piacere e gli chiedi come è andata in ufficio;
che anche se sei stanca, le coccole cerchi ricordartele ogni tanto perchè sai che fanno bene a tutti e due.

Insomma il difficile sta nell'essere credibile. Come mamma, come amica, come lavoratrice, come moglie, come persona.

lunedì 20 gennaio 2014

Dio c'è

Lui, il capo di M giovane, iper competente, preparato, universalmente stimato, riservato e inarrivabile, oggi aveva convocato la riunione di direzione.
La riunione di direzione è programmata ogni due settimane più o meno e prevede un incontro tra una ventina di colleghi al di Lui cospetto con lo scopo di conoscere le novità e condividere gli ultimi aggiornamenti.
Oggi M è arrivata con un ritardo accademico di sedici minuti. Lui stava parlando, lei si è scusata con un cenno della mano e si è seduta.
Di fronte alla ventina di colleghi disposti a semicerchio c'era un telo con su scritto l'ordine del giorno.
M ha messo a fuoco il telo e ha letto che nell'ordine del giorno, insieme ad altri, era previsto un suo intervento di dieci minuti con tanto di slide su un tema che non aveva avuto assolutamente modo di approfondire.
E ha cominciato a pensare.
A sudare.
A immaginare scuse.
A sperare in interventi del destino.
A guardarsi intorno.
A cercare una via di fuga, seppure figurata.
A domandarsi come era potuto succedere che le fosse sfuggita quella mail con l'ordine del giorno.
Intanto i colleghi presentavano le loro slide, affrontavano con spavalderia i loro dieci minuti di gloria, si succedevano uno dopo l'altro con disinvolta serenità.
E lei continuava a sudare.
Poi, proprio quando toccava a lei, quando si stava per alzare dalla sedia per dichiarare la propria impreparazione, Lui le ha detto "M, ti dispiace se il tuo intervento lo rimandiamo alla prossima riunione?"
Dio c'è. E anche se M ha dato buca al Papa, Dio è dalla sua parte.

giovedì 16 gennaio 2014

Una buca speciale

DRIIIN DRIIIN
"Pronto? Ciao NonnaG no, non ti ho chiamata prima, non ero io.. sono in motorino, sto tornando a casa.."
"Senti ma sabato mattina allora andiamo?"
"Sì, cioè no non lo so..in realtà avevo provato a disdire ma non ho fatto in tempo.."
"Ma perché disdire? Ci veniamo volentieri..anche l'Arch"
"Sì lo so ma bisogna stare lì alle 8.30 e i bambini cosa fanno tutto il tempo, lui arriva a mezzogiorno..Non credo che li lasceranno correre e giocare.."
"I bambini lasciali a casa.."
"Ma principalmente l'avevo fatto per loro..se non avessi avuto loro non mi sarebbe mai venuto in mente di iscrivermi..e poi a chi li lascio che siamo tutti lì e H è in palestra??"
"Ah certo.."
"Ero così contenta..pensavo fosse una cosa speciale per loro e per voi e ora che il giorno è arrivato, ho preso sei posti e non ci voglio più andare..e non posso più disdire..come faccio?"
"E vabbè se non ci vuoi andare non andiamo e che sarà mai!"
"Ma come che sarà mai! In ufficio girano voci terribili che chi non ci va sarà soggetto a provvedimenti disciplinari..Che una volta che ti sei iscritto devi andare..ormai hanno nome e cognome di tutti..e io non posso lasciare sei posti vuoti.."
"Senti nel Vangelo c'è scritto che quando non si presentarono gli invitati Gesù fece entrare tutti: i mendicanti, gli ambulanti..tutti..aprì le porte e lasciò l'ingresso libero.. se anche lui si ricorda questo passo del Vangelo stai tranquilla, i posti li riempie."
"..."
Prima di Natale M presa da un raro momento di ecumenico misticismo ha iscritto lei, H, i nani, NonnaG e l'Arch a una visita speciale promossa dal suo ufficio per il 18 gennaio.
E adesso ha cambiato idea e non sa se sia una buona idea dare buca al Papa.

mercoledì 15 gennaio 2014

In banca

Oggi in banca, nell'agenzia all'interno del palazzo dove M lavora.
"Buongiorno ho un conto cointestato con NonnaG e l'Arch e dovrei aggiornare i miei dati personali altrimenti  il conto è bloccato e l'Arch e NonnaG non possono effettuare moviemnti"
"Il conto è qui?"
"No.. il conto è in un'altra agenzia di questa banca.."
"Ok hai il numero?"
"Sì certo eccolo"
"Ok..."
"..."
"Senti ma non sarà ora di apritri un conto da sola?"
"..."
"Lavori?"
"Sì certo.."
"Lavori qui?"
"Sì.."
"A tempo indeterminato?"
"Sì.."
"E allora? Che è sta storia del conto cointestato con i NonnaG e l'Arch??"
"Ma io veramnete ho un mio conto!!"
"Ah..e non qui con noi?"
"No."
"E dove?"
"Nella banca con cui ho preso il mutuo"

"Ah.. e qui che fai di bello, di cosa ti occupi"
"Marketing"
"Interessante..e di preciso?"

"..."
"Sì intendo di preciso di cosa ti occupi al Marketing?"
"Web..mobile.."
"Fichissimo!"
"..."
"Senti io avrei delle idee in merito.. posso?"

"Prego."

E così l'omino della banca le ha esposto per filo e per segno, con passione e dovizia di particolari, una serie di idee e suggerimenti degni di un direttore marketing, un esperto del web e un fanatico di aree tematiche, che sono alla base della strategia ufficiale e riservatissima che M e Lui hanno preparato nei mesi passati.

martedì 14 gennaio 2014

Sensible and sensitive

Una delle prime cose di se stesso che H ha confessato a M è che era considerato dagli altri "sensible and sensitive".
Dopo una tale presentazione, M ha dovuto però fare i conti con la dura realtà.
Checché ne dicessero questi altri, H non è mai stato prodigo di complimenti e affettuosità nei confronti di M.
È un tipo pratico, ha fatto le scuole tecniche come dice lui, ha un modo tutto suo di dimostrare i sentimenti e nonostante spesso e volentieri gli capiti di commuoversi davanti a un film, anche film affatto commoventi, nella vita reale non si commuove, non si smuove, non si turba, non apprezza smancerie e non usa frasi sdolcinate.
In questi primi giorni dell'anno però sono successi degli avvenimenti che forse segnano l'inizio di un nuovo corso. E che comunque anche se non segnassero l'inizio di un nuovo corso, vale comunque la pena di annoverare.
Qualche giorno dopo la serata di capodanno, davanti a testimoni ha detto: "l'altra sera stavi benissimo".
Qualche sera fa sul letto, alla domanda di M che non si rassegna ai suoi silenzi che lui vuole considerati assensi, se volesse bene a M tanto o il giusto ha risposto: "abbondante".
Una mattina guardando M pronta per andare in ufficio ad alta voce ha pensato: "adesso c'è da aver paura che qualcuno ti porti via".
Sarà la dieta, saranno i buoni propositi dell'anno nuovo, sarà che gutta cavat lapidem, sarà che dei primi 10 giorni dell'anno, 7 li hanno passati separati, sarà anche che per colpa della redazione dei panini hanno perso la buona consuetudine del cinema del venerdì sera e quindi le occasioni di commozione scarseggiano, ma forse un fondo di sensible and sensitive c'è.

domenica 12 gennaio 2014

Monopoli

Oggi pomeriggio il nano è stato invitato a giocare a casa di una compagna di classe.
"Posso portare mio fratello?" Le ha chiesto lui al telefono.
"Come vuoi".
Quando, dopo circa due ore, M è andata a riprenderli, ha trovato il Mezzonano in preda a una crisi di gelosia. perché la condivisione del fratello gli procura sofferenza fisica, che lamentava qualsiasi malessere possibile e aveva un muso lungo fin sotto i piedi, una fame da lupi, un inizio di congiuntivite nervosa che è sparita appena rientrato in casa e un sonno annoiato pieno di sbadigli. Il nano invece era per terra intento a  giocare con la sua compagna di classe a monopoli.
Tornando a casa M, che non ha mai imparato a giocare a monopoli, ha chiesto al nano spiegazioni sulla dinamica del gioco.
Eccole:
"Ci sono tanti soldi, finti però. Pezzi da dieci, da venti, da cinquanta, da cento, anche da mille. E bisogna metterli tutti a posto in mucchietti prima di giocare. C'è un tabellone grande. Ogni giocatore ha un personaggino. Ci sono i dadi e li devi tirare per far muovere il personaggino nelle caselle. Se arrivi a 11 c'è un punto interrogativo. Allora puoi scegliere tra due cose, ma non obbligo o possibilità come facciamo noi, altre due cose che non mi ricordo quali sono, e se scegli bene vinci i soldi, finti eh."
Per capire qualcosa del monopoli M dovrà aspettare ancora un po'.

giovedì 9 gennaio 2014

Nella città dell'ordine

M è in trasferta nella città dell'ordine.
Nelle città dell'ordine tutto è simmetrico, regolare, armonioso, geometrico.
Qui non c'è caos, non c'è casino, non c'è rumore, non c'è caso.
Le strade pulitissime si incrociano le une con le altre a formare perfetti angoli retti.
Le piazze sono rettangoli precisi, maestose, pulite, regali.
Il fiume silenzioso enorme riflette le luci di natale che narrano storie colorate da leggere lungo le strade.
Tutt'intorno le montagne con le punte innevate, sovrastano e circondano ordinate e geometriche anch'esse.
Nelle vetrine, sotto i portici simmetrici, le merci, qualsiasi esse siano: pesce, formaggi e salumi, medicine, cioccolatini, guanti e capelli, profumi, filoni di pane e biscotti, sono disposte secondo un ordine maniacale che ricorda gli incastri del gioco del Tetris e che sembra talmente perfetto da risultare innaturale.
Qui, camminando con il naso all'insù, in serata M ha fatto una lunga passeggiata; ha registrato sul telefono la storia raccontata da via Lagrange per farla ascoltare ai nani; ha comprato gianduiotti per i Nonni e biscotti buonissimi per sé e ha pensato che quando c'è ordine fuori è più facile che ci sia pace dentro.

mercoledì 8 gennaio 2014

Sacrosante verità

Compagnadicorso, l'amica della piscina di  M che adesso non nuota più con lei perché si e trasferita dalla Grande Città a Macondo per coronare il suo sogno d'amore e da Macondo non è che sia proprio immediato venire in piscina alle 8 di mattina, aspetta un bambino dal suo fidanzato, che M ha giurato di non odiare mai anche se si è portato via compagnadicorso.
La gravidanza di compagnadicorso non è pbUuroprio il periodo più bello della sua vita perché dal giorno 1 le ha dato un bel da fare tra nausee, vomito, scialorrea, febbri devastanti, e fastidi di vario genere.
M di gravidanze ne ha affrontate due e sebbene non sia stata sfortunata come compagnadicorso, lo stesso vuole mettere nero su bianco o meglio rosa su verde le sue sacrosante verità su gravidanza e dintorni.
1) La gravidanza non è un bel periodo.
2) Non è assolutamente vero che le donne in gravidanza sono più belle. M ha tante amiche belle e in gravidanza anche loro non erano un granché.
3) Durante la gravidanza vengono in mente le più enormi paranoie che mai in nessun altro periodo della vita. Esempi di enormi paranoie: sarà sano? Avrà tutte le dita? Sarà sordo o magari cieco? La spina bifida, la sindrome di down, il ventricolo più grande della norma, macrocefalia, idrocefalia, nascerà vivo etc.
4) Dopo la gravidanza il corpo di una donna normale non tornerà mai quello di prima.
5) Il terrore per i dolori del parto, che Barbie l'amica perfetta dell'Altro Madre classificò stoicamente come "giusti", cresce al decrescere del tempo che resta alla dpp e non è vero che si dimenticano.
6) L'allattamento al seno non è per tutte e, come c'è la legge sull'aborto, sarebbe giusto ci fosse anche la possibilità di scegliere in autonomia il metodo di allattamento.
Nonostante tutto questo M, dopo poco più di un anno dalla nascita del nano, ha deciso di replicare l'impresa. Non perché sia una pazza scriteriata, ma perché davvero ne vale la pena.
Chi volesse leggere le peripezie di compagnadicorso, le trova qui.

martedì 7 gennaio 2014

Il solito tran tran

Oggi, dopo 5 giorni a casa da sola con i nani, con il rientro in ufficio M ha ripreso quelle  abitudini quotidiane che scandiscono le sue giornate e si è sentita bene come quando i pezzi tornano a posto dopo un periodo di caos.
1) la colazione alla macchinetta del quinto, che seppure senza l'amica trimamma seduta accanto a lei sul condizionatore, che M chiama la panchina degli innamorati, è diventata un piacere irrinunciabile;
2) la lettura della posta in pace senza interruzioni e i pagamenti vari di inizio anno (per un totale di 910 euro);
3) la passeggiata a ora di pranzo con barretta al cioccolato fondente in mano e piacevole sole addosso;
4) i report con il serissimo collega siamese che, seppure sono pratica quotidiana da ormai un anno, ancora non la hanno stancata, ma forse hanno stancato il collega siamese;
5) i pomeriggi con la luce bassa, l'amica me alla scrivania accanto e qualche chiacchiera tra il serio e il faceto;
6) il disbrigo di quella richiesta che Lui le ha fatto prima delle vacanze che sembrava difficilissima e impossibile e invece un poco alla volta sembra meno spaventosa e più fattibile;
7) il rientro a casa e loro già pigiamati, lavati e profumati, e la tavola apparecchiata e l'odore di una qualsiasi cena nel forno, che le leva qualsiasi responsabilità;
8) la nanna categoricamente rientrata all'orario normale delle 9 e il silenzio alle 9 e cinque;
9) l'erba quotidiana prima di leggere o struccarsi o vedere un film, insomma prima di tutto.

sabato 4 gennaio 2014

2014 pronti, via!

Come tutti gli anni ecco la lista dei desideri / buoni propositi per il 2014. Che poi essendo il 14  il numero preferito di M, lei ha altissime aspettative per i prossimi dodici mesi.
In ordine sparso, quindi non in ordine:
1) una breve vacanza di swim trekking intorno a una piccola isola con maschera pinne e barchino stagno contenente le cose davvero indispensabili e niente altro;
2) il mantenimento di questi 52 e fischia così difficilmente raggiunti anche se metà dell'armadio è da buttare e il viso meriterebbe un altro patto con il diavolo;
3) il patto con il diavolo perché se si comincia a 40 anni forse ancora si può fare qualcosa e perché la Rouge davvero ha la faccia liscia come un bambino ed è la prova esistente che il patto funziona;
4) passare più tempo seduta per terra a giocare con i nani perché tra poco non ne vorranno più sapere ed è meglio che ne approfitti ora;
5) riprendere l'attività tanto cara a M che consiste nel fare incontrare le due metà di una mela, nel rendere uno il bino, completo l'incompleto, risolto l'irrisolto e che negli anni vanta risultati indiscutibilmente buoni;
6) mantenere la calma anche quando sembra impossibile perché è con la calma che si comprende, si impara e si insegna e la furia invece non serve a niente, solo a diventare brutti;
7) continuare a coltivare l'erba anche se in certi momenti è difficile, molto impegnativo e a volte contrastato perché quello che ripaga è sempre di più di quello che costa;
8) nuotare la mattina presto perché è bello e l'acqua è l'elemento di M che lei in una vita precedente era sicuramente un pesce e in questa le deve essere rimasta qualche branchia attaccata;
9) credere che l'amore esiste e soprattutto resiste se non lo si dimentica in qualche angolo polveroso a marcire;
10) non avere paura di manifestare i propri sentimenti positivi o negativi che siano perché è attraverso i sentimenti che viviamo e chi non conosce i nostri sentimenti non conosce noi.
E poi il tempo passa e le cose è meglio dirle in tempo.