domenica 30 settembre 2012

A dura prova

Ci sono cose che mettono a dura prova i matrimoni.

Quando uno dei due scopre il tradimento dell'altro.
Quando si devono affrontare spese importanti e impreviste.
Quando, in occasione delle feste comandate, bisogna incontrare parenti acquisiti con cui non si ha niente in comune.
Quando nascono i figli e ci si ritrova a dover pensare sempre prima di tutto a loro.
Quando uno dei due passa un brutto momento lavorativo e arriva a casa nervoso, stanco e bisognoso di comprensione e attenzione.
Quando anche l'altro passa contemporaneamente un periodo un po' così e non ha nessuna voglia di offrire comprensione e attenzione.
Quando il carico delle mansioni familiari è esageratamente sbilanciato.
Quando si perde il lavoro e si ha un mutuo trentennale sulle spalle.

Quando si sta una domenica chiusi in casa per pioggia insistente e si è trascorsa la mattinata, nelle uniche ore asciutte della giornata, in giardino, cercando, contro la volontà dell'interessato e invano, di insegnare al nano ad andare in bicicletta senza rotelle. Ricurvi di lato, con la mano aggrappata al sellino a sostenere tutto il peso, sudando e maledicendo il giorno in cui si è avuta la geniale idea di comprargli il monopattino a tre ruote che l'ha allontanato, probabilemente per sempre da una qualsiasi forma di equilibrio autonomo.

venerdì 28 settembre 2012

Nel blu

C'è stato un tempo in cui M volava tutti i giorni.

Prendeva in media quattro aerei al giorno per quattro giorni consecutivi.
Poi si riposava quarantotto ore e ricominciava.
Delle volte prendeva un aereo solo, volava per quindici ore e si ritrovava dall'altra parte del mondo un po' stordita e con lo stomaco rovesciato senza capire se avesse fame o sonno, se fosse giorno o notte; restava un paio di giorni dall'altra parte del mondo e dopo altre quindici ore di volo si ritrovava di nuovo a casa.
Poteva succedere che M dormisse una notte a Londra, quella dopo a Parigi, poi a Palermo e che alla fine del quarto giorno tornasse a casa a dormire nel suo letto.
Il più delle volte il volo della mattina era molto presto e M si svegliava che tutt'intorno era ancora buio, le città dormivano e lei perfettamennte pettinata, truccata, e vestita di verde e di blu con il trolley al seguito usciva per raggiungere l'aeroporto con i suoi sconosciuti compagni di viaggio.

In quel tempo M era spesso stanca, portava calze contenitive cento denari, la coda di cavallo non era una scelta e salutava anche fino a mille volte al giorno le persone che incontrava. Spesso offriva loro qualcosa da bere, un quotidiano, una coperta, un paio di auricolari e anche, a volte, un pranzo kosher completo.
Parlava inglese e francese, sorrideva e rassicurava per mestiere.

In quel tempo M viveva una vita che aveva ritmi e tempi completamente capovolti rispetto a quella dei suoi amici. Non esistevano i fine settimana a casa, il natale con i tuoi e le vacanze estive.
M era sempre in volo.

Stamattina M è andata in trasferta a Milano con l'ereo. Appena è salita a bordo  si è ritrovata a fissare i membri dell'equipaggio e a pensare che quando al posto loro c'era lei a indicare le uscite di emergenza, non aveva mai paura che succedesse qualcosa. L'unica paura era quella di versare il caffè su qualche colletto bianco o di non contare bene i pasti prima del decollo e ritrovarsi con qualche vassoio in meno a diecimila metri di altezza.

Invece stamattina un po' di paura M l'ha avvertita.

giovedì 27 settembre 2012

Il pensiero preciso

Da quando M ha conosciuto Gabriele, non pensa ad altro.
Il pensiero preciso è: se succedesse ai nani, di perdere la mamma, cosa rimarrebbe loro?
Cosa M ha loro lasciato, insegnato fino a oggi?
Che ci si lava le mani appena si entra in casa;
che si mettono a posto i giochi quando non si ha più voglia di giocare;
che non si danno le botte ai più piccoli, né alle femmine;
che se si vuole giocare alla lotta bisogna essere tutti d'accordo;
che si mangia con la bocca chiusa e composti e si resta seduti a tavola fino a quando non hanno finito tutti;
che la tele la mattina non si accende;
che la fantasia e' una cosa bella e che avere pazienza e' molto importante;
che ci sono delle cose sane da mangiare e delle schifezze che non fanno bene ma che di solito sono buonissime;
che si risponde se ti fanno una domanda e che si dice grazie e per favore.

Che si fa la pipì dentro il water e non sul bordo;
che si mette la mano davanti alla bocca quando si fa un colpo di tosse;
che non ci si pulisce le mani sui vestiti e che quando si corre non si deve tagliare la strada agli altri;
che il sole è lo stesso in tutto il mondo e che quando qui è giorno a Tokyo è notte.

Che in motorino ci si deve tenere forte;
che non si deve aver paura del buio e nemmeno dei tuoni che sono soltanto il rumore delle nuvole che si scontrano;
che se si tocca una farfalla non vola più;
che se non ci si lava i denti prima di andare a dormire, arrivano le formiche;
che quando si attraversa la strada bisogna tenersi per mano.

Che non si dicono le parolacce,
che è meglio essere bambini che adulti e che non bisogna avere fretta di crescere.

Ha insegnato loro i giorni della settimana, i numeri fino a 100, qualche canzoncina di quando erano piccoli e a fare l'occhiolino e i puzzle con i pezzi grandi. 

Sono poche piccole cose, praticamente niente.

mercoledì 26 settembre 2012

Un milione di euro

Ore 18, in piena fascia protetta, in ufficio, sola.

"Fammi vedere se sei bella come ieri.."
"..."
"C'è la luce chiara del monitor che ti illumina il viso, sei stupenda.."
"Dai..."
"Con i capelli sciolti oggi.."
"Ho fatto lo shampo."
"Bella.. sei l'unica stella che non ho raggiunto nella mia vita"
"Bè ti è andata bene se sono l'unica.."
"Sì io sono un ottimo navigatore che ti credi.."
"Buon per te"
"Però mi resta il rammarico di non averti avuta.."

"Ti passerà.."
"Sai tu ora non lo puoi capire, ma quando uno invecchia, invecchia solo fuori. Dentro, nella sua testa, rimane quello che era.. io non mi vedo da fuori, non mi conosco.. tu penserai che non può esserci niente tra noi perchè io sono vecchio e tu giovane, ma dentro sono lo stesso di sempre.. non ho i segni del tempo dentro.."

"..."
"E' molto triste questa cosa.. il mio amico maresciallo mi dice sempre che dopo i 60 solo se si paga si ottiene qualcosa.."
"Cosa mi stai dicendo scusa.."
"Bè che una giovane non viene con me per amore.. ma solo per soldi"
"Saggio amico il maresciallo"
"Ma tu non hai prezzo.."
"Dai smettila per favore"
"..fatti guardare.. tu vali.. un milione di euro"
"Ma che dici! Daiiii"
"Sì tu vali un milione di euro ma se arrivassi qui con un milione di euro, non ti avrei lo stesso.."

"Bè per un milione di euro..."
"Non sto scherzando, magari per un milione di euro avrei il tuo corpo, ma a me interessa entrare anche nella tua testa e quella non si compra, non ce l'avrò mai. Nessuno ce l'ha, nemmeno tuo marito"

"Se lo dici tu.."
"Non ti avrò mai e adesso me ne vado.. depresso.."


Lui non è Robert Redford-John Gage e lei non è Demi Moore-Diana Murphy, ma la cifra è la stessa. E se lo sa H...

martedì 25 settembre 2012

Gabriele

Ieri pomeriggio, al rientro dal weekend della festa del nano, in giardino c'era un ragazzino che M non aveva mai visto prima. Questo ragazzino ha giocato con i nani per tutto il tempo, prima con il pallone da basket, poi con la bici (lui) e il monopattino (loro) hanno fatto i giretti per tutta VR.

Al momeno di rientrare a casa M voleva sapere un po' di lui.
"Come ti chiami?"
"Gabriele"
"E abiti qui nel giardino?"
"Sì nel palazzo proprio di fronte a voi.."
"Ah non ti avevo mai visto.."
"Sì! Io loro li vedo sempre.."

"Ah bene.. e che classe fai?"
"La seconda media"
"E in quale scuola?"
"CdL.."
"Proprio vicino alla scuola del nano; lui va alla Scuola P, fa la prima elementare!"
"Anche la figlia della fidanzata di mio padre va alla Scuola P, ma in quarta.."
"Senti scusa, ma sbaglio o hai l'accento siciliano?"
(M ha un debole per l'accento siciliano e non ha saputo resistere)
"Sì.. io sono nato a Roma ma per metà sono siciliano perchè mia mamma era di Catania e io ho vissuto con lei lì per un po' di anni, poi quando è morta sono venuto qui a Roma da mio padre.."
(il tempo di deglutire e il nano entra nella conversazione come il coltello nella piaga)
"E quindi sei qui da so-lo?"
"No, vivo con mio padre.."
"E la tua mamma che è mor-ta dov'è ora?"
"Io non lo so dov'è.."

"Ma come fai a non sapere dove è la tua mamma! Io lo so sempre dov'è!"
"Io no"

"Smettila nano.. scusa Gabriele.. lui non capisce.. non si rende conto.."
"..non fa niente.. ci possiamo vedere domani dopo la scuola?"


In ascensore qualche minuto dopo H le ha allungato un fazzoletto e M si è asciugata gli occhi.

lunedì 24 settembre 2012

Sei

Allora nano,
venerdì hai finalmente compiuto sei anni..
Anche se per me avresti fatto meglio a ripetere i cinque che non sei ancora pronto per tutte le cose che dovrai imparare quest'anno..
Perchè tu non lo sai, ma i sei anni sono impegnativi: a sei anni si impara a scrivere e a leggere, a fare le operazioni, a fare amicizia con amici nuovi e a stare seduto in classe per tutto il giorno.
Si impara ad ascoltare i maestri e a fare quello che ti chiedono, a pensare che c'è sempre un dovere prima e un piacere che deve aspettare il dopo.
Che ci sono delle regole e che non sei tu a stabilirle, che due più due fa quattro e che esiste un quaderno per ogni materia.

E per te, che ancora non hai la pazienza di colorare dentro i margini; che ancora non hai imparato a andare in bicicletta senza rotelle, perchè se una cosa non la sai fare non ti interessa; che non hai l'umiltà di seguire le istruzioni per costruire un lego, ma fai di testa tua perchè ti piace di più; che non ti sai allacciare le scarpe e a stento ti infili la maglietta e le mutande con l'etichetta dietro, sarà un anno un po' in salita.

Per il momento goditi i tuoi regali nuovi, il completo da basket che volevi indossare stamattina per andare a scuola e invece ti sei dovuto accontentare di mettere solo le scarpe, i lego costruiti come pare a te, il libro "incollo e coloro" che è piaciuto tanto a tuo fratello e l'elicottero telecomandato. 
E soprattutto goditi il ricordo del fine settimana appena passato al mare con gli amici della banda h24 e con i sette nani perchè, tu ancora non l'hai capito, ma la vita non è solo l'attesa di qualcosa che deve ancora arrivare, ma anche il piacere del ricordo di una cosa già passata.

Buon compleanno, mamma




giovedì 20 settembre 2012

Chi è quello?

In sala d'attesa dal dottore.

"Mamma chi è quello?"
"Quale tesoro.."
"Quello lì!"
"Ah.. sì quello è Gesù"

"..e che fa lì?"
"E' sulla croce.."
"E pelchè?"
"Perchè i suoi nemici lo hanno appeso alla croce.."
"Tutto nudo?"
"Sì..."
"E pelchè?"
"Perchè erano nemici e non gli volevano bene.."
"E muole poi?"

"..sì.."
"E come fa a molile?"
"Bè appeso alla croce.."
"Appesi alla cloce si muole?"
"Bè se ci si sta tanto tempo.."
"..si muole?"

"..bè sì.."
"E come si muole?"
"Di fame e di sete".

Ecco, questa è una di quelle situazioni in cui M non sa rispondere alle loro domande. E, nonostante anni di catechismo, quattro sacramenti su sette al suo attivo, la presenza costante della fedelissima NonnaG, ha fatto una figura barbina davanti alla curiosità del mezzonano.

mercoledì 19 settembre 2012

Un peccato capitale

Per strada dopo l'ufficio durante il solito giro di commissioni sotto casa.

"Ehi ciao!"
"Ciao..ma.."
"Eh sì.. hai visto che pazzia?"
"..che coraggio.."
"Già.."
"E quando nasce?"
"A novembre.."

"E sai se è maschio o femmina?"
"Sì è una femminuccia.."
"Bè bello dopo così tanto tempo.. perché loro quanto hanno sei e otto no?"
Sì MeryAn fa sei anni a ottobre e Gio ne fa otto a gennaio.."
"Bé ricominciare dopo così tanto tempo..che bravi.."
"..guarda io avrei ricominciato anche subito ma per convincere husband mi ci è voluto un po'.. e adesso siamo felicissimi.."

"Sì mi ricordo che anche all'epoca con loro piccoli lo dicevi che ne avresti voluto un altro..."
"Ah sì te lo ricordi.."
"Bè ormai ci siamo quindi.. e voi ragazzi siete contenti dell sorellina?"
(silenzio)

"E come si chiamerà?"
(silenzio)
"Vabbè allora auguri.."
"Grazie e salutami i nani.."

M qualche giorno fa ha incontrato una mamma che non vedeva da un po' ma che anni fa frequentava quasi quotidianamente perché i figli erano molto amici del nano.
Lei ora aspetta una bimba a sei anni di distanza dalla sua secondogenita e a otto dal primo. Ha una bella pancia tonda e la porta con fierezza e allegria.
M dopo averla incontrata ha capito cosa si può provare vedendo una cosa che si desidera ma che non si può avere.
E anche lei nel suo piccolo, nel fondo del profondo del suo animo, nella parte più nascosta di sè, non senza un pizzico di vergogna, ha provato un po' di invidia.

martedì 18 settembre 2012

Eighties

Quando non si sapeva in anticipo chi era al telefono;
quando, per trovare una strada, si usava il tutto città e lo si teneva in macchina stropicciato e rigorosamente senza copertina;
quando, per telefonare a qualcuno, bisognava aspettare che tornasse a casa;
quando, per fare i calcoli, si usava la calcolatrice,
per trovare un numero di telefono la rubrica,
e per scegliere un ristorante si sfogliavano le pagine gialle.

Quando non si sapeva che tempo avrebbe fatto domani;
quando per rivedere le foto di una vacanza dovevi aspettare che finisse il rullino,
e per rivedere un film che ti era piaciuto dovevi aspettare che lo trasmettessero di nuovo.

Quando davvero non eri raggiungibile;
quando per conoscere il valore di una moneta estera dovevi andare in banca;
quando il cinema si sceglieva sull'ultima pagina del giornale
e le vacanze sui dépliant delle agenzie di viaggio.

Quando si girava tutta la città per un introvabile paio di scarpe;
quando "..se vai in america me lo porti?";
quando gli impegni si scrivevano sull'agenda,
e rintracciare qualcuno che non si vedeva da tempo era molto difficile.

Quando i telefoni non si portavano in tasca e per telefonare, in tasca, avevi i gettoni;
quando per segnarti una cosa cercavi carta e penna;
quando per sapere che giorno capita natale c'era sempre qualcuno che tirava fuori il calendarietto plastificato scritto minuscolo.

Quando per imparare a memoria il testo di una canzone bisognava mandare la cassetta avanti e indietro;
quando si usava l'indice per comporre i numeri al posto del pollice;
quando si batteva a macchina e non sulla tastiera;
quando non esisteva il tasto "delete".

Quando al posto dell'erba, M scriveva il diario.

Nonostante le spalline, le schiumate a carnevale, i capelli a piramide e l'apparecchio ai denti, gli anni 80 sono gli anni preferiti di M.

lunedì 17 settembre 2012

Tre giorni

Primo giorno di scuola all'uscita M e Emme:

"..e' carina la maestra non trovi?"
"Sì molto.."
"Ha proprio la faccia da maestra.. sorridente.."
"Sì sembra dolce, ma non stupida.. mi sembra li sappia tenere"
"H mi ha detto che una sua collega ha fatto carte false per capitare con lei perchè è molto brava.. la migliore della scuola pare.."
"Ma dai?? Quindi per una volta ci ha detto bene?"

"Sì!!"

Secondo giorno di scuola, iscrizione al doposcuola, M e l'addetta:

"In che classe sta suo figlio?"
"1B"
"Ok e come si chiama la maestra?"
"Maria Angela Pincopallo"
"Mai sentita, deve essere nuova.."
"@_@"

Terzo giorno di scuola al telefono con Emme:

"La mamma di S ha incontrato la maestra Pincopallo oggi dopo la scuola"
"Ma dai! Per strada?"
"Sì"
"Che coincidenza! E si sono parlate?
"Sì.."
"E che le ha detto?"
"Che da domani è in servizio in una scuola di Napoli. Ha ottenuto oggi il trasferimento che aveva richiesto, con effetto immediato. I bambini non sanno niente.."
@_@
Ci aveva detto proprio bene..

domenica 16 settembre 2012

Il buongiorno si vede dal mattino

Stamattina alle otto nella casa dei nonni al mare, M aveva già ripetuto invano una ventina di volte le frasi di rito "fate piano" e "state attenti che vi fate male", aveva già sgridato i nani perché non erano stati attenti e si erano fatti male, era con il ghiaccio sulla testa del mezzonano perché lui era già caduto di testa dal letto e aveva già pianto tutte le sue lacrime e il nano, reo di non ascoltare mai quello che gli viene detto, aveva già preso una scarica di botte dal babbo come mai prima.

Qualche ora dopo in spiaggia M come sempre cercava, una volta passata la rabbia, di ragionare con il nano nella speranza di riuscire a inculcare qualche insegnamento in quella testolina che a quanto pare non deve essere carente di spazio.

"Nano hai capito cosa è successo stamattina?"
"Sì"
"..perché ci siamo tanto arrabbiati.."
"Sì"

"..che non ascoltate mai.. che tuo fratello è più piccolo.."
"Sì"

"..che non deve prendere botte sulla testa che ha già quella ferita brutta che ha bisogno di tempo per guarire.."
"Sì"

"E allora perché l'hai fatto cadere dal letto?"
"..."
"Perché gli hai fatto sbattere la testa sul pavimento?"

"..."
"Perché non ascolti mai quello che ti diciamo io e il babbo?"
"..ma io non volevo.."
"Certo che non volevi, ma cosa ti dice la testa?"
"..no la testa non mi ha detto niente, sai chi me lo ha detto di fare così?"
"no..."
"I germi"

"???"
"Sì i germi.. tu non li hai visti perchè sono piccolissimi e non si possono vedere ma c'erano.."

giovedì 13 settembre 2012

Il primo giorno di scuola visto dal basso

Resoconto del primo giorno di scuola del nano e del suo amicoG:

1) sono seduto accanto a una bambina, è molto gentile e simpatica. aveva l'astuccio con i cuoricini. Non so cosa ha mangiato per merenda. Forse si chiama ELUPE;
2) ho tre maestri, una maria angela, uno maschio, forse bernardo, una non so;
3) la maestra è buona, molto. Ha detto che dobbiamno stare a sentirla quando parla;
4) la ricreazione l'abbiamo fatta in classe, non molto. Ho mangiato solo un panino con la nutella, l'acqua era poca;
5) i banchi sono da due;
6) ci sono molte femminucce;
7) la maestra dice che dobbiamo fare più silenzio;
8) non ho capito perchè siamo sempre stati seduti oggi;
9) non mi è piaciuto molto perchè non siamo mai usciti fuori;
10) mi piace una bambina.. è quella lì.. ti piace? si chiama PEPE
11) mi sono messo nell'ultima fila come volevi tu mamma.. ah avevi detto la prima? .. no mi sono messo nell'ultima;
12) si poteva fare merenda solo quando avevi finito il disegno dell'ape;
13) domani devo portare un quaderno con i quadretti ma grandi però, no piccoli;
14) i maschi e le femmine vanno in due bagni diversi.. quello dei maschi è verde e quello delle femmine è giallo, è meglio quello verde vero?
15) ma tu sei rimasta sempre qui fuori?
16) la cosa più bella della scuola è quando andiamo in motorino.

mercoledì 12 settembre 2012

L'omino perfetto

Oggi pomeriggio al telefono.

"Allora che fate?"
"Stiamo guardando la tele"
"Ok tra poco vi vengo a prendere che andiamo in piscina.. ricomincia oggi ve lo ricordate?"
"Sì Sì"
"Ok e stamattina siete stati in giardino?"
"Sì e poi ci hanno fatto dei regali"
"Chi vi ha fatto dei regali?"
"La muta Mar"
"Cooosa?"
"Sì"
"Ma con i soldi per le patate??"
"No abbiamo prima comprato le patate e poi i regali"
"Ah.. E che regali?"

"Due omini lego"
"Ok"
"Al mezzonano gli è capitato quello della piscina.."
"Cioè un omino lego con il costume e la cuffia??"

"Sì!! Ha anche gli occhialini e una medaglia"
"Ah allora un omino campione di nuoto!"
"Sì!"
"E' perfetto per oggi che andiamo in piscina!"

"Sì!"
"E a te che omino ti è capitato?"
"Un guerriero"
"..."
"E' perfetto per oggi?"
"Speriamo di no.."

martedì 11 settembre 2012

Sedici euro

"Mamma qual è il tuo numero preferito?"
"Lo sai amore è il 14"

"Ah sì perchè sei nata il 14.."
"Già.."
"Il mio è il 4."
"E come mai il 4?"

"Perchè noi siamo 4: io, il mezzonano, te e babbo!"
"Ah certo! E se nascesse un fratellino quale sarebbe il tuo numero preferito?"

"..Il 5"
"Bravo!"

"Mamma?"
"Sì.."
"Io lo voglio proprio un fratellino.."
"Eh lo so anche io.. ma lo sai che devi barlare col babbo.."
"Sì lo so..ci parlo quando sono grande.."

"E perchè quando sei grande?"
"Perchè quando sono grande ho i soldi.."
"Scusa nano non capisco, a cosa ti servono i soldi?"
"Bè facile! ..per comprare il suo semino.."

"@_@"
"Gli dico babbo tieni i soldi e dammi il semino"
"Ah e quanti soldi credi di poterlo pagare questo semino di babbo?"
"Sedici euro."

lunedì 10 settembre 2012

Il lupo la capra e il cavolo

Problema:
Quest'anno i nani andranno in due scuole diverse.
In mezzo scorre il fiume.
I nani in alcuni giorni della settimana usciranno alla stessa ora.
M e H lavorano entrambi full time.
La muta Mar non sa nuotare.
La muta Mar non ha la patente.
H non va disturbato durante l'orario lavorativo.
M non vuole rinunciare al corso di nuoto della mattina (martedì e venerdì alle 8.10 e mercoledì alle 8.30)
M non vuole rinunciare a accompagnare i nani in piscina il mercoledì dopo la scuola.

Dati:
La scuola del mezzonano dista 300 metri da VR.
La scuola del nano dista 1 chilometro e duecento metri da VR e 1 chilometro e cento metri dalla scuola del mezzonano.
L'ufficio di H dista 700 metri dalla scuola del nano.
L'ufficio di M 190 metri dalla scuola del nano.

Soluzione:



domenica 9 settembre 2012

Una raccomandazione

Giovedì sera ore 21.

"Pronto ciao NonnaG sono M"
"Ciao"
"Come va?"
"Bene.."
"Allora che avete fatto? Siete stati al mare anche nel pomeriggio?"
"No.."
"Ah e che avete fatto?"

"..."
"Pronto?"
"Sì sì ci sono.."
"Ok ti chiedevo cosa avete fatto nel pomeriggio che è stata una bella giornata oggi dopo tanta pioggia.."
"Bè.. siamo tornati al Pronto Soccorso"
"??????????????"

"Sì no guarda stanno tutti benissimo non ti devi preoccupare non te lo volevo nemmeno dire.. magari domani te lo avrei detto di persona.. stai tranquilla solo che.. la ferita del mezzonano si è riaperta.."
"Ma come riaperta??"
"Sì ha sbattuto.."

"Ma come ha sbattuto? Ma proprio lì?? Contro che cosa?"
"Bè.. in casa.."
"Ma dove???"

"Alla testa del fratello".

M una cosa aveva detto ai nani martedì sera prima di prendere il treno che la riportava a casa: "state attenti alla ferita, non si deve toccare, non si deve riaprire. E' una cosa seria. Nano mi raccomando anche a te che sei più grande stai attento, ragiona prima di fare una cosa che può essere pericolosa. Mettici la testa."

Lui ce l'ha messa.

giovedì 6 settembre 2012

Toys

"Ti ho preso un regalo carinisssssimo. Sono certa che ti piacerà un sacco!" le aveva scritto Lafrà in un sms da Parigi qualche giorno fa.
E siccome fa sempre piacere ricevere regali, da Parigi poi ancora di più e se poi chi ce li fa ha anche la certezza che ci piaceranno un sacco, M non poteva proprio sperare di meglio.

Ieri sera M e Lafrà si sono viste insieme a un'altra amica per un veloce incontro serale in un luogo pubblico.
"Allora questo regalo da Parigi non me lo dai?"
"Sì sì hai ragione è in macchina.. andiamo. Vieni anche tu" ha detto Lafrà all'altra amica.
"Dice che è una cosa che mi piacerà un sacco.. Che dici Lafrà, piacerà anche a lei?"
"Mmmh a lei forse no.. non saprei..non ho elementi.."

"Ah" quindi è proprio un regalo personalizzato ha pensato M.

Arrivate alla macchina Lafrà ha aperto il portabagagli e ha tirato fuori una bustina rosa.
"Scusa se non ti ho fatto il pacchetto.."
"Figurati fa niente grazie!"

M ha tirato fuori dalla busta una scatolina di plastica trasparente contenente due palline arancioni legate tra loro da un filo.
"Cosa sono?" ha chiesto l'altra amica.
"Sono le palline del libro preferito di M..  Guarda M piaceranno anche a H!! Le ho prese anche per me.. non ci sono le istruzioni ma il ragazzo del negozio era gentilissimo e mi ha spiegato tutto, è molto facile.." ha risposto Lafrà che è sempre un gran bel pezzo avanti.

Evidentemente invece l'altra amica non aveva letto le 50 sfumature quest'estate.

mercoledì 5 settembre 2012

Buoni propositi season 12/13

In questo primo giorno di rientro, proprio come fosse il primo giorno dell'anno ecco la lista dei buoni propositi di M per la sua vita lavorativa:
1) fare buon viso a cattivo gioco (valido sempre non solo in ufficio)
2) non prendersela mai perchè mai vale la pena;
3) trovare tutti i giorni un po' di tempo per sbrigare faccende personali (bambini/scuole, posta, erba, chiacchiere);
4) a mensa non mangiare cibi troppo cucinati, dove nel troppo cucinato sono comprese le patate al forno e la pizza;
5) rispondere (con garbo) evitando di tenersi tutto dentro;
6) durante le riunioni evitare di essere l'unica a prendere appunti sul quadernino;
7) dedicare il tempo del pranzo esclusivamente alle piacevoli compagnie;
8) delegare ad altri, se e quando possibile;
9) dare del "tu" a tutti quelli che lo danno a lei;
10) ricordarsi di non esultare in maniera sguaiata, il giorno il cui il Dir verrà mandato a casa per sopraggiunta età pensionistica.

martedì 4 settembre 2012

Due a due

Oggi pomeriggio sul lettone con il mezzonano a fare i pazzi.
"Ti ricordi che stasera la mamma parte e torna a Roma.."
"Sì.."
"Che le vacanze sono finite e deve tornare in ufficio.."
"Sì.."
"Sono molto triste sai?"
"Ma non bevi essere tlitte mamma"
"Ah no?"
"No pelchè a Loma c'è babbo e non sei da sola.."
"Certo hai ragione non sono da sola allora qui ci siete tu e tuo fratello e a Roma babbo e io.. ok?"
"Sì ok due a due".


Stasera M ha preso il treno e è tornata a casa dopo 35 giorni filati di full immersion con i nani. 35 giorni di vacanze marine. 35 giorni di nessun pensiero lavorativo. £5 giorni di "non litigateeee" e di "eh voi due bastaaaa".
35 giorni di bagni con la tavola e senza, sole, merende in spiaggia, aperitivi al tramonto, piedi scalzi e salsedine.
Domani rientra in ufficio, perchè come le ha detto il nano prima di salutarla "hai finito le ferie mamma mi dispiace devi tornare".

lunedì 3 settembre 2012

La madre riferisce

La prima volta che è successo il nano aveva tre mesi, H era appena tornato dal Venezuela, M era in pieno maternity blues, La febbre non scendeva, lui non smetteva di piangere da ore e il pediatra consigliò di portarlo al pronto soccorso. M riferì sintomi e disturbi, le spiegarono che la crisi di pianto era dovuta a una scarsa capacità respiratoria per bronchiolite. Gli fu somministrato un aerosol e rispedito a casa.

La seconda volta il nano aveva cinque mesi: rientrava a casa in braccio a una M stracarica di borse buste e una confezione da tre chili di confetti per l'imminente battesimo. Rovinarono a terra davanti al portone nel mezzo della strada. Appena arrivati al pronto soccorso tutti in lacrime, M riferì che erano caduti, inciampando nel marciapiede, che il nano era volato a tre metri da lei e che era rovinosamente atterrato a pancia in giù. Lo tennero in osservazione sette lunghissime ore e lo rispedirono a casa.

La terza volta il nano aveva dieci mesi, al rientro dal "viaggio di nozze" in tre, era nella vasca da bagno a fare il bagnetto con M. All'imporviso aveva cominciato a tossire come un matto e a diventare tutto rosso. M aveva chiamato H e insieme avevano indagato e scoperto che il nano si era inghiottito un piccolo pezzetto della bottiglietta dello shampo. Di nuovo lacrime, batticuore. Al pronto soccorso M riferiva l'accaduto e il nano in crisi convulsa da pianto vomitava lì seduta stante tutta la cena e il pezzeto mancante della bottiglietta dello shampo.

La quarta volta è stato sabato pomeriggio. Stavolta l'interessato era il mezzonano al suo primo ingresso al pronto soccorso. M riferiva della sua caduta ("accidentale signora?" "direi di sì"), di testa sullo spigolo dell'infisso della finestra. Nessuno piangeva, nemmeno lui che anzi si è messo a ridere al momento della visita perchè gli facevano il solletico. Niente punti, gli hanno rimarginato la ferita con la colla "mi azzuttano come un zocattolo!" ha esclamato lui davanti a un H visibilmente provato e a una M avvilita e un po' rassegnata.

Ps. Domani tocca all'espaniolita, in bocca al lupo!