martedì 30 settembre 2014

Ogni maledetto lunedì

La giornata di lunedì è per M particolarmente pesante:

in ufficio si accumulano tutte le cose del weekend e quindi c'è un sacco da fare e inoltre ogni maledetto lunedì lei ha preso l'impegno di inviare un report settimanale ad alcuni colleghi che forse lo destinano direttamente nel cestino, ma lei una volta preso l'impegno va avanti e lo onora.

A scuola i nani escono uno alle 4 e uno alle 4.30 e questo le permette di fare la "doppia ripresa" in motorino e cioè prenderne uno portarlo a casa, tornare a scuola a prendere l'altro e portare a casa anche lui.

Il lunedì inoltre quest'anno è la giornata del nuoto dei bambini e la kamikaze che alberga in lei, che l'anno scorso ha disertato quasi l'intera stagione, quest'anno ha deciso di tornare.
E questa è la normale routine.

Ieri in particolare dopo la piscina dei bambini, M doveva andare in parrocchia (...) a iscrivere il nano al catechismo.
La cosa le dava non poca ansia essendosi lei sposata in comune e non avendo molta confidenza con chiese e parroci. Tuttavia Don Andrea (dopo H, il pediatra, il ginecologo, Lui, anche il parroco si chiama così) le è talmente piaciuto che è arrivata a invidiarne la serenità assoluta e priva di ombre.
Dopo l'iscrizione al catechismo, M è tornata a casa per ricordarsi immediatamente di dover passare in libreria per ultimare l'ordine dei libri del nano, quindi (particolare degno di nota) si è tolta le scarpe (chiuse) che portava dalla mattina si è messa quelle aperte e è andata in libreria.
E' scesa al piano seminterrato della libreria, ha fatto il suo ordine e risalendo ha sbattuto l'alluce destro al bordo dello scalino e ha perso la quasi totalità dell'unghia con tanto di smalto adorato amarena.
Serafica senza fare un beo, ha continuato a salire le scale, si è fermata a comprare il latte ed è tornata a casa sanguinando, con le lacrime che le scendevano sulle guance.
Una volta a casa il nano l'ha guardata sanguinare..e ha voluto assistere alla medicazione casalinga, dolorosissima. 
M era sul punto di commuoversi per la sua sentita e inaspettata partecipazione quando:
"Dai mamma.. non sarà mica più doloroso di quando siamo nati noi.." ed è tornato davanti alla tele, incurante di sangue, lacrime e dolore come ogni maschio Alfa che si rispetti.

mercoledì 24 settembre 2014

Corsi e ricorsi

17 anni fa.
Nel lontano 1997 M si laureò. E organizzò una festa di laurea invitando i suoi amici.
Non c'erano ancora i telefonini, qualcuno l'aveva ma M no e quindi gli inviti li fece per telefono.
Una telefonata a un amico di vecchia data che non sentiva da un po' fu questa:
"Ciao Giorgio sono M è un sacco che non ci sentiamo, come stai? Io tutto ok volevo invitarti alla mia festa di laurea il 14 giugno..la faccio al mare..Non puoi mancare!"
"Ciao M.. sai mi becchi in un momento un po'così.."
"No non ti inventare niente..ci vieni e basta!"
"Immagino tu non abbia saputo ma stanotte è mancato mio padre.."
Il padre di Giorgio era stato il professore preferito di M all'università. Tra loro fin dai tempi in cui lei andava alle elementari c'era sempre stata una forte simpatia. All'momento della telefonata lui aveva un importante incarico a livello nazionale e la sua morte era di dominio pubblico. Pubblico ms non di M.
Giorgio non andò alla festa di laurea il 14 giugno.
Oggi.
Circa sei mesi fa in questa fantastica comune che è il giardino di VR una MdVR ha chiesto in prestito a M il mini pimer. M non è una assidua cuoca, ma erano un po'di giorni che H le ricordava di richiederne la restituzione. Siccome da un po'di tempo M non la incontra, stasera si è decisa a chiamarla.
"Pronto ciao come state?"
"Ciao M in effetti un po'così.."
"..."
"Stanotte è mancata la mamma di husband"
"...mi dispiace molto..Non sapevo niente.."
"Già...siamo tornati adesso.. tu perché chiamavi?"
"..no.. niente lascia stare.. una cavolata davvero.."
"No..dimmi.."
"..Bè...il mini pimer..lo avete ancora voi?"

martedì 23 settembre 2014

L'imbarazzo della scelta

La settimana scorsa età la prima settimana di scuola e M ha provato tutte le combinazioni possibili per le ruote, perché per fare una buona scelta si deve passare attraverso l'esperienza.
Lunedì i nani uscivano uno alle 4 e uno alle 4.30 e lei è andata a prendere entrambi in motorino con due viaggi diversi e li ha portati a nuoto.
Martedì uscivano uno alle 4.15 e uno alle 4.30 e lei li ha presi entrambi con la car2go e li ha portarti a calcio.
Mercoledì uscivano uno alle 4 e uno alle 4.30 e lei era pronta a replicare il metodo del lunedì aggiungendoci un terzo viaggio per la riunione a scuola del Mezzonano, ma alla fine il nano è andato via con Susanna e M ha potuto fare a meno del terzo rimbalzo casa scuola scuola casa.
Giovedì uscivano uno alle 4.15 e uno alle 4.30, era il turno della muta ma essendo alla prima volta dell'anno e non essendo ancora abilitata alla ripresa causa mancata consegna in segreteria della necessaria delega M è andata lo stesso all'uscita e li ha scortati, loro a piedi lei in motorino, fino a calcio.
Venerdì uscivano entrambi alle 4 e M li ha accompagnati e ripresi con la 500 del 68 di NonnaG, gentilmente prestata ab libitum.
Hard choice.

lunedì 22 settembre 2014

Otto

Caro nano,
che hai un corpo grande ma che dentro sei il solito "bambinaz" come dice tuo babbo. 
Che i vestiti dopo l'estate ti vanno tutti corti. 
Che mi arrivi quasi al mento e chissà dove arriverai. 

Tu che dividi le sillabe a modo tuo, che giochi solo se sei tu a dettare le regole, che  è più importante l'avere che l'essere, che vuoi dormire in compagnia dal giorno numero uno ma che alla fine ti sei dovuto accontentare del tuo Lucione.
Tu che ti stufi di tutto dopo due minuti, che non ascolti mai e che hai imparato a fare la faccia da cane bastonato quando ti sgridiamo perché sei nato furbo e hai già capito tutto.

Tu che mi fai impazzire d'amore e di rabbia insieme con la stessa intensità.

Tu che mangi solo schifezze perché senza volerlo te l'ho insegnato io, che sei figlio unico dentro ma per tua fortuna non fuori, che hai la tua banda di amici del cuore che è il sogno di tutti i bambini.
Tu che hai tutte le fortune ma hai sempre il broncio perché non ti bastano le tue e vorresti anche quelle degli altri. 

Tu che sei così bello che ci chiediamo come sia possibile, anche adesso con quei denti distanti che erano i miei e sono quelli di tuo nonno.

Tu che per te l'amore si misura in regali e permessi. Che sei così socievole che inviteresti a casa tutti quelli che incontri e possibilmente tutti insieme.

Tu che prima di dormire vuoi fare le operazioni con tanti zeri, che necessitano della calcolatrice, perché i numeri ti danno le certezze che cerchi e che forse lì al buio non riesci a trovare.

Tu che per te è tutta una gara, una corsa, un "e dopo che facciamo?" e non riesci mai a essere qui e ora e che peccato.

Ieri hai compiuto otto anni che sono tantissimi per me e mai abbastanza per te perché hai talmente tanta fretta di crescere che vorresti aver fatto già il giro due volte. Che a forza di giocare a videogiochi mica lo so se l'hai capito che il giro qui si fa una volta sola.

Tu non lo sai, ma tra 10 anni sarai maggiorenne e io spero che non passino mai.

Buon compleanno, M

domenica 21 settembre 2014

Povera Biancaneve

Si sono presentati in 7 proprio come i settenani, alle sette di sera di rientro dalla miniera. Tutti più bassi di lei, un' po' sudati, euforici. Con 7 zainetti sulle spalle.
Lei li aspettava sulla porta.
Aveva preparato per loro sette magliette tutte uguali, sette posti a tavola tutti colorati, sette letti.
Aveva ordinato sette cene a base di schifezze di cui vanno pazzi e una torta di 53 bombe fritte anche se erano solo sette.
Era fiduciosa e contenta, la preoccupazione per le ore che la aspettavano in compagnia di quei 7 nani era solo un vago pensiero, piccolo e lontano.
Poi però.
Un'ora dopo urlavano come pazzi tutti in piedi davanti allo schermo della tele, impegnati contemporaneamente in incomprensibili videogiochi.
Dopo due ore, seduti a tavola, spargevano ketchup e maionese ovunque, minacciavano lanci di pizzette e facevano gesti osceni come leccarsi sotto le ascelle.
Dopo cena litigavano per la scelta del film da vedere tra Amazing Spiderman 2, Capitan America 2 e Godzilla 2014.
Seguivano votazioni.
Vinceva Godzilla per poi venire scartato un minuto dopo perché giudicato troppo pauroso.
All'umanità veniva infine scelto l'unico titolo dei tre che non aveva raccolto nessun voto.
Dopo 15 minuti di visione l'unico veramente interessato era H seduto in prima fila.
Gli altri chi urlava chi correva e faceva gli addominali.
All'una e mezza erano nei letti ma continuavano a urlare, ridere e fare i pazzi.
Alle due forse dormivano o forse era lei ad essersi addormentata perché quando si è svegliata alle 7.30 loro erano già in piedi festosi e urlanti come li aveva lasciati e le è venuto il dubbio che non avessero smesso mai.
Ieri sera in casa abbiamo festeggiato gli 8 anni del nano con un pigiama party per 7 maschi.
E M ha pensato che la mela avvelenata Biancaneve deve averla mangiata di proposito.

giovedì 18 settembre 2014

The dark side

M dopo la prima riunione della classe del Mezzonano, ieri camminava a un metro da terra. Serena, in pace. Perché la fortuna è un lusso da godere fino in fondo.

Oggi all'uscita di scuola il Mezzonano si è presentato con una ferita alla base del collo. Non un graffio più che altro una piccola escoriazione.
"Ehi che hai fatto lì?"
"Una ferita.."
"Si lo vedo che è una ferita.. ma come ti sei ferito?"
"È stata la maestra."
"La maestra??"
"Si.."
"Quale maestra scusa"
"Dominga"
"..."
"..quella di italiano.."
"Sì ho capito chi è.. E perché?"
"Perché le ho pestato un piede"
"..."
"Ma non l'ho fatto apposta!"
"Certo ci credo.."
"È Viola che mi ha spinto e io per sbaglio ho pestato il piede alla maestra"
"Scusa, ma come ha fatto a farti questa ferita??"
"Con l'unghia del pollice"
"..."
"Si perché mi ha preso qui al volo e mi ha spinto via.."
"E dopo?"
"Dopo niente.."
"Come niente?? Non ti ha chiesto scusa, non si è dispiaciuta, non ti ha disinfettato?"
"Si mi ha sciacquato con l'acqua".

La maestra Dominga ha già lasciato il segno. Ma non sul quadernino delle comunicazioni genitori-insegnanti.

mercoledì 17 settembre 2014

Dominga

È giovane e carina. Veste sobriamente ma in modo curato. Ha un bel sorriso e una proprietà di linguaggio non comune. Parla un italiano perfetto è disponibile e sembra prediligere la tinta unita.
Ha metodo, esperienza, sicurezza.
È molto organizzata e ha idee ben precise che espone con maniere gentili.
Tiene molto all'educazione e all'igiene.
Si chiama Dominga, è di ruolo ed è la maestra principale del Mezzonano. Perché nonostante la riforma della scuola abbia istituito il maestro unico, lui di maestre ne ha quattro. Dominga è quella di italiano.
Oggi M, al terzo giorno di scuola, ha avuto la prima riunione di classe e l'ha conosciuta ed è tornata a casa con l'elenco dei materiali necessari e il cuore leggero di chi sa di essere stato fortunato. Nell'elenco figura un inconsueto quanto rassicurante quaderno per le comunicazioni tra insegnanti e genitori.
Ps. Per tornare al post di ieri oggi durante la riunione M ha notato che lo zaino del Mezzonano era diligentemente chiuso, in ordine, appeso allo schienale della sua sedia al primo banco. La sua memoria è immediatamente tornata allo zaino del nano che giace ancora oggi per terra, aperto, pieno di pedate, incastrato sotto le gambe della sua sedia all'ultimo banco.

martedì 16 settembre 2014

Primo giorno di prima

Ieri sera a cena, a casa.

"Allora nessuno si alza da tavola prima di avermi raccontato il suo primo giorno di scuola.
Soprattutto tu Mezzonano che sei andato in prima elementare.
Allora come è andata oggi?"

"Oggi mamma non abbiamo imparato niente"

"..."

"..nè a scrivere nè a leggere.."

"..bè ma il primo giorno.."

"Abbiamo solo disegnato e colorato..che quello lo sapevo già fare"

"Ok.. e dove ti sei messo in banco?"

"Sono al primo banco in centro proprio di fronte alla maestra!"

"Ah bene!"
"E chi hai seduto vicino?"

"Una bambina, si chiama Viola."

"E qual è stata la cosa più bella di questo primo giorno?"

"La lavagna luminosa! E' gigante, ci puoi scrivere sopra con la mano come sul telefono, vedere le foto e i video! Però abbiamo anche la lavagna normale.."

"Ah la LIM certo..bè è molto bela e molto utile hai ragione"

"Ah mamma domani devo portare un altro quaderno con i quadretti di un centimetro."

"Ok"

Due anni fa era stato il fratello a entrare in prima elementare.

Ed era andata più o meno così:

"Allora come è andata oggi?"

"Oggi non so perché ci hanno fatto stare sempre seduti..."

"..."

"Ok.. e dove ti sei messo in banco?"

"All'ultimo banco lontanissimo dalla maestra!"

"Ah e con chi?"

"Con amicoG!!"

"Ok.."

"E qual è stata la cosa più bella di questo primo giorno?"

"La ricreazione!"

"E serve qualcosa per domani?"

"Sì no forse.. non mi ricordo.."

M ha prove concrete che siano usciti dallo stesso posto e che condividano entrambi i genitori. 
Nonostante questo qualche dubbio lo nutre.


lunedì 15 settembre 2014

Può solo migliorare

Oggi primo giorno di scuola.
Il grande è stato accompagnato da entrambi i genitori alle 8.30 ha rivisto i compagni ha sorriso nelle foto di rito e si è incamminato verso la nuova aula al secondo piano.
H è tornato in ufficio, M ha fatto la fila per iscriverli al doposcuola e è tornata a casa a prendere il secondogenito che entrava nella stessa scuola ma alle 10.30.
Prima di portarlo a scuola ha fatto con lui un salto in centro per sbrigare una commissione rimandata da settimane.
A scuola si sono incontrati con H e  tutti e tre insieme hanno aspettato che chiamassero la sua classe che porta il nome del padre.
Poi sono andati in ufficio.
Ale 16 usciva il primogenito. M è andata a prenderlo e lo ha portato a casa.
Alle16.30 usciva il secondogenito M è andata a prenderlo e lo ha portato a casa.
Alle 17 avevano la prima lezione di nuoto che quest'anno è stato spostato al lunedì.
M li ha accompagnati.
Ha assistito alle lezioni contemporanee, alle docce, alle rispettive asciugature e li ha portati in giardino.
Alle 19 sono saliti a casa, M ha preparato la cena, organizzato le ultime cose per il pigiama party per il compleanno del nano sabato e si è abbandonata sul letto.
Alle 20.20.

domenica 14 settembre 2014

Da domani

Tutti e due alle elementari. Con lo zaino, i libri, i quaderni e il diario.
Tutti e due senza grembiule.
Tutti e due dall'altra parte del fiume che altro che la capra il cavolo e il lupo.
Tutti e due seduti nei banchi.
Tutti e due con i compiti da fare a casa.
Tutti e due definitivamente usciti dall'infanzia senza responsabilità né pensieri.
Tutti e due iscritti alla scuola dell'obbligo che loro non lo sanno ma finora avrebbero potuto scegliere di stare a casa. E adesso non più.
Tutti e due con le materie preferite e quelle meno.
Tutti e due emozionati nei letti ora che non la smettono più di chiacchierare e di chiamare M.
Tutti e due grandi.
Ps. A proposito di grandi.... grazie a chi ci ha procurato i due lucioni.

venerdì 12 settembre 2014

Operazioni

Interno. Sera.

Ore 21.30 inizio operazioni per la messa a letto. Denti mani pipì.
Ore 21.35 nei letti.
Ore 21.40 passaggio dal letto del Mezzonano a quello del nano.
Ore 21.45 fine operazioni. M torna in camera sua e si stende sul letto.
Due minuti dopo
"Mamma mi scappa la cacca"
"Vai..."
Cinque minuti dopo
"Mamma mi porti un pacchetto di fazzoletti?"
"Sì"
Tre minuti dopo
"Mamma quanto fa 60 per 60?"
"3.600"
"1.000 per 1.000?"
"Un milione"
"24 per 365?"
"No questa non la so.."
"Prendi la calcolatrice allora!"
"Ma adesso? Non possiamo risolverla domani questa??"
"No, io voglio sapere adesso quante ore ci sono in un anno"
"..."
"Mamma?"
"Lo sto facendo nano un momento.. 8.760"
"Mammamia che numero grande!"
"..."
"Mamma per te?"
"Si nano un numero incredibilmente grande. Ora dormi?"
Da quando siamo tornati tutti a casa, sono sere strane.

giovedì 11 settembre 2014

Lucione

I nani hanno trascorso l'estate al mare. Sono partiti il 20 giugno e sono rientrati l'8 settembre.
Non sono stati sempre nello stesso posto ma in tutti i posti dove sono stati hanno dormito nella stessa stanza in letti attaccati.

Lunedì sono tornati a casa dove hanno due stanze comunicanti e due letti sui soppalchi non comunicanti. E sono iniziate le stranezze.
Si sono cominciati a svegliare la notte. 
Piangono. 
Fanno sogni parlati e insolite richieste.
Chiedono di lasciare porte aperte e luci accese e si inventano qualsiasi cosa pur di non addormentarsi.

Ieri sera M è tornata dall'ufficio e appena entrata in casa ha chiesto al nano se potevano correggere i compiti.
"Prima però devo dirti una cosa" ha detto con una vocina piccola e seria.
"Posso avere Lucione stanotte?"
"Ma nano, Lucione non ce l'abbiamo più da un sacco di tempo..non funzionava più..ti ricordi?"
"Si,ma io ho paura del buio."
"Ok vado a comprarti una lucina come quella di tuo fratello"
"Ma fa pochissima luce!"
"..."
"Lo so cosa pensi di me, che invece di diventare grande, torno piccolo piccolo.."
M ha deglutito e è andata a comprare la lucina.

La lucina non è bastata. 
Hanno voluto la luce del corridoio accesa "fino a domani mamma", e le porte aperte.

(Lucione, nel nostro gergo familiare, è la luce da notte di ikea gommosa a forma di fantasmino. Chiunque prossimamente abbia in programma di andarci ce ne può procurare un paio?)

mercoledì 10 settembre 2014

Tre lacrime e una gamba

Oggi è successa una cosa bellissima.

E no non c'entra niente con la bilancia, né con le scuole, i nani, i Nonni, H.

Oggi una gamba del tavolo che M aveva perso mesi fa si è rifatta viva (se non capisci leggi qui). Che quest'anno tra voli dal tetto, ginocchia rotte e gambe sparite non ci si capisce più una mazza.

Non è che sia proprio tornata al suo posto, ma almeno M sa che non è sparita nel nulla, che esiste ancora e che forse un giorno tornerà a reggere, insieme alle altre, il tavolo della sua vita.

M sa che nella vita succedono tante cose belle brutte, inaspettate attese, sperate temute. Cose che a volte ti sconvolgono, ti allontanano dal binario, ti portano lontano in posti dove non saresti mai voluto essere. 
Cose che a volte il tempo riesce a sfumare, altre a rinforzare.
Cose che possono farti desiderare il silenzio e la solitudine, il distacco e l'isolamento.

M sa che non siamo tutti fatti allo stesso modo e che ci sono persone che condividono di più (NonnaG direbbe plateali) e persone che invece in quei momenti non hanno voglia di niente. 

M arriva anche a capire che spesso si è egoisti quando si desidera a tutti costi fare parte di quei momenti, anche se nessuno ci ha invitato. Partecipare al brutto e al bello che c'è nelle vite di quelli a cui vogliamo bene, esserci sempre. Illuderci di poter accendere un fiammifero nel buio. Di poter far scattare un ricordo, un sorriso. Dietro una curva interminabile, il ritrovamento della strada persa.

M è stata così felice di rivederla oggi quella gamba del tavolo, che ha reagito come un bambino di 5 anni che trova sotto l'albero di Natale proprio il regalo che aveva chiesto, il suo desiderio realizzato, così per magia.
Si è emozionata, alle lacrime nonostante avesse ripetuto nella sua testa la scena mille volte, aspettandola e sperandola e promettendosi che non avrebbe fatto la sdilinquevole e invece eccola lì in piedi con le guance bagnate tanto incredula quanto felice. 

Davanti a lei, apparentemente impassibile ma poi chissà, la gamba del tavolo persa e forse magicamente ritrovata, un po' perplessa e ironica "e mica sono la Madonna..e che sarà mai", a smorzare un 'emozione grande, forse inopportuna e un po' ridicola, "all'età tua", direbbe sempre NonnaG.

martedì 9 settembre 2014

Chi la dura la vince

L'organizzazione dell'anno scolastico che sta per iniziare, se possibile, è più complicata di quella passata. I nani andranno alla stessa scuola, e questa novità che a prima vista potrebbe sembrare una semplificazione, in realtà nasconde insidie profonde.
M infatti era sola riprendere a scuola e lasciare a casa il nano tutti i pomeriggi in un tempo record di 20 minuti, reso possibile dal motorino.
Adesso che ne deve riprendere e lasciare due, il motorino non basta più e lei deve minursi delle 4 ruote.
A questo scopo è car2go addicted da mesi e visto che solo ultimamente ha scoperto che la car2go permette il trasporto di un solo passeggero e che quindi nulla aggiunge al motorino se non un tetto sulla testa, si è abbonata anche al car sharing delete macchinine rosse.
L'abbonamento al car sharing delle macchinine rosse le è costato tre telefonate al numero verde del servizio, una mail al servizio clienti e 7 telefonate al servizio clienti della carta sì. Il tutto nell'arco di una settimana.
Talmente è stato difficile il percorso che in alcuni momenti, lei determinata allo spasimo, ha pensato di rinunciare.

Questa la serie di ostacoli incontrati:
1) iscrizione obbligatoria al verified by visa
2) passaggio dall'accesso da mobile all'accesso da pc che è l'unica via possibile "per motivi di sicurezza"
3) download del browser chrome perchè windows explorer non va bene
4) accesso alla pagina cartasì diretto e cioè senza passare da nessun motore di ricerca
5) scrittura errata per innumerovoli volte del codice di verifica quello che scrivono tutto storto, male che non si capisce perchè vogliono evitare che l'accesso sia fatto da una macchina (...)
6) blocco dell'accesso per le innumerevoli prove
7) ricerca estenuante del numero di codice rapporto, rinvenuto da un omino del servizio clienti non si sa bene dove visto che "signora lei non poteva averlo perchè non ha ancora ricevuto nessun estratto conto visto che la carta è nuova".

Oggi M si è finalmente iscritta con l'aiuto dell'ennesimo omino, che forse era sempre lo stesso ma faceva voci diverse, ed ha le carte in regola per iniziare il nuovo anno scolastico.

lunedì 8 settembre 2014

La droga

Questa conversazione si è tenuta all'Altro Mare in macchina, nei sedili posteriori tra i nani e il cugino.

H alla guida, M seduta accanto, muti in ascolto.

Siccome è passata qualche settimana M farà uno sforzo per ricordare esattamente come si è svolta.

"Che mangiamo a cena?"
"Eppimiiiiiil!!"
"L'eppimil del mekdonald??"
"Siiiiiiii"
"Ma non si può.."
"..."
"Dentro i panini del mekdonald c'è la droga!"
"La droga? E che è la droga??"
"La droga è quella cosa schifosa che esce dagli stracci con cui si puliscono i vetri.."
"..."
"Sì quella schifezza che rimane negli stracci dopo che hai pulito..quando strizzano gli stracci la usano per fare i panini del mekdonald.."
"Ma sei sicuro?"
"Sì certo lo sanno tutti che dentro i panini del mekdonald c'è la droga!"
"Che schifo la droga..però l'eppimil è buonissimo io lo prendo lo stesso anche se c'è la droga"
"Anche io!"

Poco dopo anche il cugino ha mangiato felice l'happy meal, con tanto di panino al posto delle crocchette di pollo.
E M è rimasta con la curiosità di conoscere la fonte della storia che per quanto fantasiosa e raccapricciante non è servita allo scopo.

giovedì 4 settembre 2014

Il ballo del babbo

M ieri è andata al mare dai nani per passare con loro gli ultimi giorni di vacanza e tornare insieme lunedì.

Stasera mentre erano entrambi sotto la doccia.

"Mamma ci fai le mosse?"
"Ok.."

(Il metodo di M per insegnare loro a fare la doccia da soli è stato quello del gioco dei mimi che consiste nel mimare da fuori e da vestita tutti i movimenti che loro devono fare per lavarsi, shampoo compreso. Loro hanno imparato subito ma il gioco dei mimi non ha più avuto fine ed è tuttora quotidianamente richiesto.)

M ha cominciato a fare le mosse e loro a ridere come pazzi perché in effetti deve essere uno spettacolo quanti meno buffo.

"Mamma sembra un ballo!"
"Già ma intanto lavati.."
"Si si..Mamma?"
"Dimmi nano.."
"Ma tu e babbo al vostro matrimonio che ballo avete ballato?"
"Ma..Non saprei..il rock and roll.."
"Bello il rock and roll! Mi piace un sacco!"
"Mi fa piacere.. ora sciacquati bene.."
"Mamma lo sai qual è il ballo che proprio mi fa schifo?"
"No..Dimmi.."
"Il sesso"
"..."
"Il sesso! Lo conosci?"
"...è un... ballo??"
"Sì! Dai Mezzonano facciamole vedere come si balla!"
"..."

Si mettono appiccicati uno di fronte all' altro e si abbracciano.

"Non l'hai mai fatto il ballo del sesso mamma?"
"No, ma potete chiedere a babbo. Sono sicura che lui lo conosce."

mercoledì 3 settembre 2014

Barbie (e Ken) si nasce

Quest'estate per la prima volta in tutta la sua vita M ha affrontato la spiaggia con la coscienza pulita.
La dieta a base di barrette al cioccolato e coca coca zero, i km di cloro attraversati e il risultato raggiunto sulla bilancia, le permettevano di diritto l'ingresso a testa se non alta quanto meno dritta nella patria del ventre piatto e degli arti scolpiti che è l'Altro Mare.

Al suo arrivo in spiaggia il giorno numero uno quindi si aspettava di essere bersaglio di complimenti, ammirazione e incredulità da parte delle amiche barbie. E anzi un po' le temeva perché se da un lato questo tipo di complimenti fa piacere, dall'altro sono la prova inconfutabile che "prima" forse avresti fatto meglio a passare l'estate in montagna.

Quindi si è presentata in spiaggia al fianco di H con dentro un misto di orgoglio e ansia e fuori pur sempre una taglia 40. 

In effetti complimenti e ammirazione ci sono stati. Non per lei, però.

"Ammazza quanto sei in forma!"
"Come stai bene?"
"Ci hai lavorato tutto l'inverno?"
"Quanti chili hai perso?"

Queste alcune delle considerazioni che sono state fatte. A H. 

Che sebbene cittadino del mondo, il più bello del paese, tuareg mancato, australiano in Australia e africano in Africa, e con chilometri di f.. attaccati ai piedi, non ha fatto un giorno di dieta né il minimo sacrificio sportivo per tutto l'inverno.

Tant'è.




martedì 2 settembre 2014

Il cittadino del mondo

M prima di partire per le vacanze ha perso un anello al quale teneva parecchio. 
Glielo aveva regalato H all'inizio dei tempi. 
Lo aveva realizzato un orafo dell'Altro Mare circa 10 anni fa. 
M lo avevo messo spesso, ma le era sempre andato largo e sapeva che prima o poi lo avrebbe perso.
E infatti lo ha perso.

Arrivati all'Altro Mare è partito il progetto "duplicazione anello perso" che ha comportato continui passaggi dall'orafo per correggere, fare, disfare l'anello di cui non esistevano fotografie, né tracce alcune.

Siccome H patisce parecchio la determinazione di M, all'ennesima visita all'orafo per chiedere il rifacimento totale dell'anello, non si è presentato.
E M è andata da sola.
L'orafo si è dimostrato in tutti gli incontri gentile e paziente, compreso l'ultimo.
Al termine dell'incontro:
"Una volta voglio vedere i vostri figli.. devono essere molto belli.. tu sei bella..e H..bè H.."
"H?"
"H immagino che tu lo sappia era il più bello del paese.."
"Ah.. davvero?? Non lo sapevo.."
"Sìì da ragazzi lui era il più bello.. aveva la figa attaccata ai piedi!"

"..."
"Sì sì gli morivano dietro, era pieno di donne, ogni volta con una diversa.."

"..."
"Cioè scopavo anche io parecchio, ma mai quanto lui.."

"Bè buon per lui.."
"Che poi io se fossi stato bello come lui, avrei anche scopato di più.. perché poi lui non era stronzo, piaceva non solo perché era bello.. ma aveva anche quell'aria da intellettuale.."

"..."
"..studiava.. sapeva un sacco di cose.. ti dico.. la figa attaccata ai piedi.."
"Sì sì.. ho capito il concetto..Bè io l'ho conosciuto che aveva già 35 anni.."
"Ma è sempre bello!! E' bello anche adesso!!! Lui poi è cittadino del mondo.."

"..."
"Sì lui lo metti in Australia e diventa australiano, lo metti in Africa e diventa Africano.. e poi con quei lineamenti, quegli occhi.. un tuareg sembra.."
"..bè riferirò sarà contento.. lui è del segno del leone figurati.."

"Ah è leone? Però non è superbo..si vede che ha i lati più belli del leone.."
"...si vede d
i sì..."

Forse anche l'orafo nella sua cortesia e pazienza, ha un po' patito le continue richieste di modifiche di M. 
In ogni caso, per sicurezza, M ha controllato e sotto i piedi di H e non c'è più la benché minima traccia di figa attaccata.

lunedì 1 settembre 2014

La metamorfosi del Mezzonano

Il 9 agosto, nel viaggio per l'Altro Mare, il Mezzonano perdeva il suo primo dente da latte.
M ne era in quel momento inconsapevole, ma quella perdita avrebbe segnato l'inizio di una metamorfosi, della presa di coscienza del proprio posto nel mondo, dell'inizio forse della tanto temuta preadolescenza ribelle, e sopra ogni cosa della presa di distanze dalla figura materna.

Dopo pochi minuti il suo "Mi sono già abituato a non avere il dente", dava il via alla metamorfosi.
La sera del giorno successivo, al termine dell'ennesimo discorso di M sull'educazione la pazienza il rispetto reciproco e l'importanza dell'ascolto, lui, papa in pectore dal suo giorno numero 1, il bambino santo, il più dolce che c'è, mano nella mano con M, sentenziava:
"Preferisco morire che stare con te". 
"Scusa, non ho capito cosa hai detto.."
"Preferisco mo-ri-re che stare con te"
"..."
"Sì perché se devo aspettare che muori te devo aspettare cento anni e io non voglio aspettare così tanto tempo..allora preferisco morire io subito"
"..."


Da lì in avanti è stato un susseguirsi di
"Non sei una madre"
"Sei la madre più crudele che c'è"
"Sei mediocre"
"Non ti darò mai più un bacio"
"Sei bruttissima".

M, nel giro di queste vacanze, è passata dalle lacrime all'arte dello zen e ha pensato che forse santi si nasce, ma diavoli si diventa.