venerdì 13 maggio 2011

Trenta ore per la vita

Nelle ultime 30 ore il blog non ha fiunzionato. All'inizio ho pensato che fosse per il fatto che avevo preparato un post sul mio nuovo ruolo in ufficio con toni un po' poco rispettosi e mi sono sentita in colpa.
Poi ho cominciato a pensare che fosse strano il fatto che il guasto non si risolvesse mai e che a ogni tentativo di accesso apparisse la dannata scritta ci scusiamo per l'inconveniente ma non ce n'è.

Oggi ho scoperto che il problema non era personale con me ma che nessun blog di google funzionava.

E mi sono rincuorata.

Ho aspettato.

Ho provato ad accedere ogni tanto.

Ho pensato che avrei dovuto scegliere splinder invece di blogger.

Ho aspettato.

Dopo oltre 30 ore finalmente eccomi qui a pensare che sicuramente sono stata un po' presuntuosa e molto egocentrica a pensare che il blocco mondiale di blogger fosse dovuto alla pubblicazione delle mie ironiche digressioni lavorative, fatto sta però che la bozza del mio post è sparita, censurata, inghiottita dalla rete e mai risputata fuori.

Sarà una coincidenza.

2 commenti:

  1. Una coincidenza ....oppure i blogger di tutto il mondo si stanno preparando a festeggiare il compleanno di una MdVR.
    Nel dubbio e nella speranza che non ci siano altre 30 ore di blackout io i miei auguri te li faccio qui...
    Non abito a Villa Riccio (e ammetto di aver fatto molta fatica i primi tempi a ricordarmi che si chiama villa Riccio e non Villa Ricco) ma sono amica di MdVR e in quanto tale ne respiro per interposta persona eventi, episodi e cambi di stagione.
    Alcuni personaggi mi incuriosiscono oltre misura primo tra tutti il portiere atipico che invidio con tutta me stessa.
    Poi sicuramente il papà che cuce le bambole (ma davvero esiste?!).

    Per me voi tutti (MdVR, Housbands, nani e Tate – le tate meriterebbero un blog dedicato-) siete solo dei nomi senza faccia abbinata perché non vi ho mai visto. Ma animate magicamente il mio ‘momento caffe’’ della mattina. E non e’ poco perchè fate parte della ristretta rosa di motivi (in classifica siete assai prossimi al ‘27’ di ogni mese) per cui mi costringo a ‘strisciare’ il badge e spingere il tornello ogni giorno resistendo alla forte tentazione di essere ovunque tranne che in ufficio.

    Da quando esiste L’erba/La merda del vicino sono diventata amica di una blogger. Prima ero solo amica di una MdVr che conosco da febbraio 2000.



    La nostra ‘storia’ nasce in quel di Monte Santo, che non è né una località di villeggiatura nè un luogo di preghiera ma semplicemente una strada in cui è ubicata una delle tante sedi della azienda in cui lavoriamo.

    All’epoca combatteva ancora gli effetti del jet-lag visto che aveva smesso da poco i panni della Hostess, portava un profumo di Gucci (Envy), un orologio Rolex e un fantasmino di brillanti al collo.
    Tutti accessori spariti nel tempo.
    T shirt bianca girocollo, e un paio di scarpe di Dominici che conobbero il cassonetto dopo 20 anni di onorato servizio quasi in esclusiva (ricordo ancora il giorno in cui dissero ‘basta’) ogni tanto un tailleur senza tempo della nonna, riesumato da una soffitta che produce ancora oggi meraviglie introvabili sul resto del pianeta (vestiti punto smok, maschere da coccinella, carrelli della spesa che salgono le scale e collezioni di occhiali).
    Il motorino se non erro era lo stesso di adesso … anche lui, come le scarpe sussurra stancamente ‘basta’ da anni.
    Da allora abbiamo condiviso molti momenti tutti rigorosamente commentati in dettagliate sedute alla macchinetta o, quando le gravidanze/ aspettative/ malattie ci tenevano lontane, con stringati ma intensi sms.

    In effetti siamo ‘amiche di macchinetta’ perché in esterna ci siamo viste forse un paio di volte (tutte documentate fotograficamente per sottolineare la rarità dell’evento). E cosi’ sorridiamo a Palau prima di un CvC e all’Auditorium dove anche se nella foto sembravamo due in realtà eravamo in quattro.

    Pensando a lei mi si accavallano nella mente tanti ricordi e immagini: travagli con lo smalto appena messo (guai a toglierlo), piante di case, babysitter che si depilano durante l’orario di lavoro e invitano amiche a prendere il the’, diete/fioretti/privazioni alimentari impossibili, moduli per l’aspettativa e 730 che incalzano, iscrizioni al nido corse al caf, richieste di assegni familiari, feste di fidanzamento, mollette con i fiorellini tra i capelli, suoceri, debiti, marmitte, interminabili/emozionanti/epocali/incredibili RISTRUTTURAZIONI con pianti e risate, visite dalla psicologa che invece del bambino quelle da analizzare eravamo proprio noi, categorie/caselle/riorganizzazioni, avances di un capo maiale, delusioni delle amiche del cuore, trucchi e confidenze, cene di classe, insegnanti indimenticabili e i loro ignari parenti, ventagli e occhi di bue al cioccolato, e ultimamente spericolati acquisti online .

    Ma piu’ di tutto mi vengono in mente quei rarissimi e assai preziosi momenti in cui con molta sofferenza mi ha aperto il cuore lasciando che potessi solo intravedere chi ci abita

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  2. seconda parte (piu' di 4 mila e rotti caratteri-come previsto-non me li fa scrivere in un post solo!)


    Cara Lokki/Occa/Charlot ti faccio i miei migliori auguri visto che il sabato la macchinetta non c’è e che non potro’ essere tra i 31 omini che andranno in scena animando l’ennesima magia dell’Architetto.

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