lunedì 10 ottobre 2011

Pareggio in casa

Qualche giorno fa sul suo blog, Elasti elencava i momenti si e i momenti no dell'avere tre figli maschi e invitava noi lettrici a fare lo stesso. M aveva cominciato la sua piccola lista, ma poi è stata interrotta e non l'ha più finita né inviata e allora ha deciso di scriverla qui.

M di figli maschi ne ha due ma la lista vale lo stesso, eccola qua:
I no:
1) quando torno a casa dall'ufficio e li trovo stanchi arrabbiati litigiosi e piagnucolanti e mi viene immediata la voglia di uscire di nuovo
2) quando non ascoltano quello che dico nemmeno se lo ripeto dieci volte e mi tocca trasformarmi in strega cattiva
3) quando mettono tutto in disordine poco prima di uscire o subito dopo che ho messo a posto
4) quando sono malati e insopportabili ma siccome sono malati li devo sopportare per forza senza sgridarli
5) quando non sono malati ma sono lo stesso insopportabili e li devo sopportare per forza perché li ho costruiti io ma almeno posso sgridarli
6) quando non sono mai contenti e chiedono sempre un pezzettino in più che mi fanno pentire per aver cercato di accontentarli che tanto non ci sono riuscita
7) quando non dormono la notte piangono si svegliano a vicenda e non si calmano mai.

I sì:
1) quando torno a casa dall'ufficio e li trovo stanchi arrabbiati litigiosi e piagnucolanti e riesco a superare la voglia matta di uscire di nuovo e mi siedo per terra tra i loro giochi e riesco a calmarli, a far capire loro che resto
2) quando riusciamo a fare una cosa insieme come leggere la storia di Stella e Leonello o a disegnare i robot o a leggere Scarry senza litigi e streghe cattive
3) quando mettono a posto anche se a modo loro che dopo non riesco a trovare più niente, ma lo fanno per vedermi contenta
4) quando non sono loro a essersi presi l'infuenza, la varicella, il morbillo o l'otite ma è qualcun altro
5) quando è il loro turno di prendersi l'infuenza, la varicella, il morbillo ma non l'otite e comunque la notte si dorme lo stesso
6) quando mi dicono di essere felici per una cosa che ho fatto per loro
7) quando dormono tutta la notte e la matitna quando li vado a svegliare sono caldi morbidi e sanno di buono come i panini di Heidi.

2 commenti:

  1. Non so se era un invito a fare una lista, ma mi piaceva l'idea così io l'ho fatta.

    Ecco la mia lista:
    i no:
    1) quando si offende e per tutta risposta urla” sei brutta, cattiva e ti cambio con un’altra mamma”
    2) quando i pranzi/cene si trasformano in una lunga lotta
    3) quando si ammala e oltre la preoccupazione (che c’è sempre) salta anche tutta l’organizzazione a puzzle della settimana
    4) quando sei stanca stanchissima, ma a lui non basta mai e alla fine urli sentendoti poi in colpa
    5) quando ti rendi conto che da quando esiste la paura si è insinuata pian piano nel tuo cuore.

    I si:
    1) quando la sera con la testa sul cuscino mi chiede “mamma facciamo le chiacchierine?”
    2) quando non si sente bene e vuole solo la SUA MIMMI vicino
    3)quando dorme pacioso e fa dei grandi sorrisi
    4)quando mi abbraccia forte forte e dice che mi amora
    5) quando racconta dei mostri e del suo cartone preferito e facendo i pugnetti esclama “mamma non ti preoccupare ti difendo io”

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  2. Ho già detto i miei sì e no...
    ma li ripeto volentieri, cambiandoli un pò perchè l'anno in più ha portato nuove idee:

    sì:
    1) quando mi guardano e mi abbracciano stritolandomi;
    2) quando si svegliano e sanno di pane;
    3) quando giocano insieme, ridono e si fanno gli scherzi...e poi li fanno a noi...
    4) quando ti fanno sopportare tutta la fatica solo per un sorriso;
    5) quando ti dicono mamma stai sempre con me? o mamma qui mamma qui mamma...

    no:
    1) quando stanno male,
    2) quando hanno la febbre;
    3) quando stanno male hanno la febbre e piangono;
    4) quando stanno male, hanno la febbre piangono e non li puoi sgridare;
    5) quando stanno male, hanno la febbre piangono non li puoi sgridare e sono le tre di notte e il giorno dopo devi andare a lavorare.

    no:
    quando sei terrorizzata che possa succedere qualcosa a loro o a te da cui tu non sia in grado di proteggerli.

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