giovedì 6 ottobre 2011

Com'è triste questa mela

Mi piaceva da sempre.
Se fossimo stati nella stessa scuola, sarei stata persa di lui.
Un po' perché fisicamente era il mio tipo alto moro intellettuale un po foolish e un po' english.
Molto perché credeva in quello che faceva. Amava quello che faceva e lo faceva proprio per amore, non per soldi, non per gloria, non per diletto. Per amore. E non perché fosse un privilegiato, data la sua nascita in una famiglia indigente, e la conseguente adozione.

Il suo motto era vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo, facendo le cose che si ama fare con le persone con cui si ama stare. Non perdere un attimo in cose che non ci appassionano, in cose che interessano altri, non noi. Perché il tempo non è molto.

Per lui è stato poco. Se penso a tutto quello che ha creato, alla rivoluzione che ha messo in atto, cinquantasei anni sono davvero niente. Se penso al garage dal quale è partito con Waz l'amico di sempre e guardo dove è arrivato, cinquantasei anni cosa sono?

L'ho seguito nei libri, in un film molto bello, nei discorsi, il famoso alla Stanford e gli altri alle presentazioni delle sue invenzioni. Coerente sempre fino alla maniacalità, con il suo pullover girocollo nero le scarpe da ginnastica e i jeans scoloriti. Con le mani giunte e gli occhialetti tondi. Prima grosso, con i capelli lisci, negli ultimi anni magrissimo, senza capelli, affilato come una lama. Ma sempre elegante, dritto, sorridente.
La sola donna nella vita
 Un uomo che ha amato una sola donna nella vita, quando ne avrebbe potute avere molte. Un uomo giusto che ha saputo inventare un nuovo modo di comunicare, di socializzare, di vivere.
Un uomo che ha reso più bello correre, più facile ascoltare la musica, più divertente fare una telefonata. Un uomo che ha aggiunto all'utile il bello, la forza degli ideali ai vantaggi economici, che è riuscito a animare un pezzo di plastica.
Ogni volta che accendiamo un pc, muoviamo un mouse, sfogliamo le immagini con un dito, ascoltiamo un mp3 o semplicemente mordiamo una mela, non dimentichiamoci dell'uomo che ha permesso tutto questo: Steve Jobs (1955-2011).

3 commenti:

  1. Ho aperto il blog questa sera x vedere se lo avevi dedicato a lui. Lo hai fatto e mi fa un immenso piacere. Lui, l'uomo che ha reso presente il futuro dentro un rettangolino bianco, o nero, o del colore che ti piace di più- lui era un genio. La maggior parte di noi non lo e' e non lo sara' mai, ma possiamo essere lo stesso affamati, un po' pazzi e amare ogni singolo istante, anche il piu sbiadito, di questa vita bellissima.
    Grazie !

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  2. correreascoltandomusica è per me una parola di quattrolettere

    p.s. ci fosse stato il tasto "mi piace" ci avrei cliccato sopra

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  3. ...è bello leggerti!
    grazie!

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