lunedì 25 luglio 2011

La Rausea

M è tornata in ufficio, ufficialmente per lavorare, in realtà per stare con H che domani festeggia il compleanno e che stasera esce per i fatti suoi con Mister Ripley per una serata da maschi aperitivo e Capitan America.

M è seduta di nuovo alla scrivania, dopo dieci giorni di "bella la vita, eh?".
Stanza per la prima doppia anziché tripla dal momento che la collega F, dirimpettaia di scrivania dal 2001 ha cambiato ufficio, per scelta e liberazione personali.

M e ME restano vicine di scrivania con un grosso buco nel cuore e uno alla scrivania di fronte.
Il buco alla scrivania di fronte

La collega F ha portato via con sé il meraviglioso cassetto delle merende, l'acol e le pezzette per disinfettare le scrivanie, le foto dei suoi bambini e di HP quando lavorava in Africa, le risate alle lacrime, le lacrime, i momenti di grande sconforto, la condivisione delle pance contemporanee e dei mesi in maternità-questa-sconosciuta, le telefonate innamorate col marito, i saggi proverbi della nonna perfetti in ogni occasione, i racconti delle sue strambe convivenze ai tempi dell'università, la solitudine di quando il marito era fuori.

La collega F lascia qui i bellissimi ricordi dei nutella party in ufficio, tante nozioni excel e power point, il risolutivo foglio orari, il suo microtelevisore degli anni 80, vari e importanti insegnamenti di vita, la ricetta della pizza di olive e patate, l'abbonamento annuale a VF, un po' del suo lessico familiare, la pizza del martedì e tutti i colleghi con i quali ha scambiato chiacchiere e racconti (il 99% del totale anche se la collega F si autodefinisce da sempre "rausea", che nel suo lessico familiare regionale significa chiusa).

M tutte le cose più preziose che ha le deve alla collega F. Perché se non avesse conosciuto lei, non avrebbe mai conosciuto H e senza H non esisterebbero i nani. E anche perché la "rausea" le ha fatto ritrovare la strada che più volte aveva perduto, le ha fatto vedere le cose da punti di vista a lei sconosciuti, l'ha spronata con le giuste parole e incoraggiata quando non aveva più stima in se stessa.
La "rausea" ha consegnato a M una piccola luce per vedere nel buio e una chiave per aprire porte verso nuovi dove.

La "rausea" ci ha lasciato, ma l'amica resta.

Ps. M si scusa con la "rausea" per essere venuta meno a una promessa. Ma spera vivamente che verrà compresa e perdonata. E divide la responsabilità con ME che l'ha spinta a non mantenere la parola data, visto che il peggio è passato.

4 commenti:

  1. Checchèsenedica sono Rausea25 luglio 2011 alle ore 10:21

    Con gli occhi STRACOLMI di lacrime, la rausea, che nemmeno per un istante aveva creduto che la promessa sarebbe stata mantenuta, ringrazia e conferma la presenza della voragine anche nella sua nuova location. In compagnia di un magone che l'attanaglia dal giorno della dipartita e che non l'ha ancora mollata, è alle prese con il disperato tentativo di stemperare l'amaro grazie alla certezza che nessun trasloco potrà essere in grado di spazzare via quello che abbiamo costruito in tutti questi anni affrontando insieme la vita - non solo lavorativa. L'arredo va, l'amicizia resta! buona giornata a MdVR e a ME, le mie 2 ex coinquiline prefe!

    RispondiElimina
  2. ..ma come non mi avevi creduto nemmeno per un istante.. ;)

    RispondiElimina
  3. ...così mi uccidete! :'(
    K.

    RispondiElimina
  4. a chi lo dici ='((
    firmato ME
    (con un "buco di fronte" e uno,piu' grande,inside)

    RispondiElimina