martedì 15 maggio 2012

E poi improvvisamente

Sono dei soldi di cacio che a stento arrivano a spingere il pulsante del quarto piano dell'ascensore, mangiano con il bavaglino legato intorno al collo e rovesciano il bicchiere con l'acqua almeno una volta a pasto. Ridono per le scemenze più insulse e piangono per niente. Non si sanno lavare i denti, fare il bidet, allacciare le scarpe, chiudere i bottoni della camicia. Si infilano le mutande sempre al contrario e ci mettono anche dieci minuti per mettersi i calzini. 

Non sanno andare in bici senza rotelle e non ci vogliono andare con le rotelle. Chiedono il significato delle parole più comuni e la traduzione in inglese. Si inventano animali strani che si chiamano Calameonte e Mocca. Chiamano "x e o" il gioco del tris, scrivono poche lettere e qualche nome, spesso alla rovescia. Hanno un mondo onomatopeico fatto di giochi e pennarelli per colorare dentro i bordi. Sono morbidi, lisci e quasi sempre profumati.

Ti aspettano  felici la sera quando torni, preparano regalini per la festa della mamma e imparano piccole poesie per natale.

Pretendono compagnia mentre fanno la cacca, soffiano sulle torte di compleanno proprie e altrui senza assaggiarle mai. Stanno sempre per terra, stesi o seduti.
Hanno perennemente un giochino stretto in mano, come fosse attaccato al palmo e per loro il massimo è saltare sui divani, prendersi a cusicnate e nascondersi sotto le coperte del lettone di babbomamma.
Prendono ancora il latte nel biberon la mattina e a volte fanno la pipì nel letto.
Quando giocano a nascodino si nascondono sempre nello stesso posto e se non li trovi subito provano un'eccitazione mista alla paura di non essere più ritrovati.

E poi improvvisamente un giorno il primo dente che dondola, la prima partita a dama che quasi vincono loro e ti dispiace anche un po', i videogiochi che nelle richieste prendono il posto della tele, un inedito omino perfetto nelle sue proporzioni che sostituisce nei disegni quello tanto familiare col testone, la prima partita che giocano a pallone sulla spiaggia con gli amici e quei due soldi di cacio sono diventati grandi.

1 commento:

  1. E poi improvvisamente il tuo nano grande ti dice: "mamma, domani A. viene a dormire da noi";
    "va bene nano (fingendo un'apparente tranquillità) ma dove dorme?" (sperando invece di scoraggiarlo).
    "Non ti preoccupare dormiamo nel tuo letto mamma, tu però se vuoi puoi dormire nel mio"
    Ah be, se iniziamo così all'asilo...
    e.

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