martedì 29 maggio 2012

Black out

Forse saranno stati i 500 ml di sangue donati venerdì, oppure le 48 ore passate sotto il sole seppur tiepido di questo maggio con la r.
O più probabilmente saranno state le due brutte notizie ricevute in questo fine settimana. La perdita di due persone una conosciuta e una no, una donna e una uomo, entrambi genitori di figlie femmine, entrambi ancora giovani e pieni di cose da fare.
Sorridenti, amati, con una parola buona e un incoraggiante sorriso ogni volta che li si incontrava.

Forse sarà stata la discussione con l'Arch della settimana scorsa, o anche la prima mammografia della vita fatta ieri. O il costante e continuo tormento psicologico del Dir.

Magari anche la preoccupazione per due amiche che attraversano un momento di crisi più o meno passeggera. O gli accertamenti medci plurimi a cui si sta sottoponendo la compagna di banco.

Fatto sta che ieri sera M non è stata un granché.

Ha avuto un attacco di panico talmente inaspettato e intenso da farle temere ogni cosa, da farle pensare di non potere affrontare niente delle piccole cose che la aspettano nei prossimi giorni. Da farle credere tutto difficile e insormontabile, anche la gita al mare del mezzonano di oggi.
Da farle sospettare di non riuscire a partire per Lampedusa, vacanza attesa per mesi ma che adesso a due settimane di distanza non le sembra più una buona idea.

Ieri sera M ha avuto un black out.
Si è stesa per terra con le gambe sollevate.
Ha tremato per ore come una foglia.
E' diventata bianca come un lenzuolo.
Ha mangiato zucchero. Ha bevuto camomilla.
Poi in pigiama ha passeggiato in giardino, con H al suo fianco, per prendere aria che dicono faccia bene in questi casi.
Ma la paura non è ancora passata. Il cuore batte lento e le gambe non la reggono in piedi.

4 commenti:

  1. sei qui a raccontarci la tua paura forse anche per esorcizzarla..forse è un buon segno..molla la presa da qualche cosa e riporta il tuo cuore a battere i "tuoi" battiti

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  2. Non sono come sono arrivata nel tuo blog.
    E mi sa che ci tornerò.
    Bello davvero!
    Elisa

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  3. A te che mi hai accompagnato, che hai condiviso, sentito, pensato,sperato e oggi sorriso il mio GRAZIE nero su bianco che quello che non riesco a dire mai come si deve ogni tanto riesco a scrivere.
    A te che assorbi e non esterni,che vai con un treno e mai rallenti, che tieni tieni tieni finchè non crolli, i miei auguri di lasciarti presto alle spalle tutto questo.
    A te che magari poco ti chiedo che ho paura di rompere,sappi che sono qui al tuo fiaco (sinistro per essere precisi)anche quando non sembra.

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