venerdì 30 dicembre 2011

Reparto pacchetteria

M ha gusti molto semplici. Nel cibo, nell'abbigliamento, nelle letture.
Molto rigidi.
Con poche varianti.
Alquanto monotoni.
Molto spesso per l'abbigliamento fa riferimento alla soffitta dei Nonni, dove in perfetto ordine si trovano vestiti giacche cappotti impermeabili dagli anni sessanta a oggi. La soffitta è un pozzo senza fondo di sorprese e più di una volta M ha risolto lì la mise per un matrimonio, per andare a sciare o per una festa in maschera.

Sul sito di un negozio del centro qualche giorno fa aveva notato un vestito di maglia molto carino. Disponibile solo in rosso. Ma non essendo il rosso un colore che rientra nella palette di M, aveva deciso di recarsi di persona al negozio che non si sa mai.
Mercoledì mattina nel suo ultimo giorno di ferie dell'anno, lasciava i nani alla muta Mar e si recava in centro con H.
Arrivata al negozio, iniziava a cercare il vestito.
Al piano terra non lo trovava.
Al primo piano nemmeno.
Così al secondo e al terzo.
Terminate con insuccesso le ricerche, M munita di iPhone di H fermava una commessa.
"Buongiorno, posso chiedere?"
"Prego"
"Sto cercando questo vestito"
"Uhm.. Mai visto in vita mia."
"Ah"
"No no io proprio non ce l'ho.."
"???"
"C'è un codice di riferimento?"
"Sì qui"
"Allora aspetta che chiediamo se c'è in magazzino, comunque ti assicuro che esposto non l'ho mai avuto e se c'è può essere solo nella pacchetteria su in magazzino"
M rincuorata più per essere stata apostrofata con il tu e per l'assenza di "signora" nelle frasi della giovane commessa, che per il fatto che forse il vestito esisteva davvero, ha aspettato.

Il vestito esisteva sul serio (e in blu per giunta) e quando M l'ha preso per provarlo, la giovane commessa le ha chiesto "Scusa me lo fai vedere?"

Essendo la seconda volta che M cerca in quel negozio degli articoli che esistono solo nel magazzino e che mai sono stati esposti, ha deciso che la prossima volta si recherà munita di iPhone e codice direttamente nel reparto pacchetteria del magazzino, che è diventato nel suo immaginario un surrogato della soffitta dei Nonni.

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