martedì 22 novembre 2011

Una specie di soldato

M è addestrata dalla nascita a vivere con disciplina e con senso del dovere.
Se prende un impegno, lo porta a termine con ostinata determinazione.
Se ha un nemico, lo combatte per tutta la vita.
Se ha una missione da compiere, non ha pace fino a quando non l'ha conclusa.
Se ha una battaglia da affrontare, ci si butta con tutta se stessa.
Non  capisce la sciatteria, non sopporta l'approssimazione, non concepisce l'abbandono.
A scuola è stata sempre brava, diligente, attenta.
Mai una materia a settembre, mai una nota di demerito.
Mai un giorno di "sega".
All'università non un mese fuori corso. E dopo due mesi aveva già trovato il primo impiego anche se aveva 23 anni e non le piaceva per niente.
E' fatta così, non può farci niente.
Non è per lei un vanto, come non è una vergogna.
E' uno stato di fatto.
Fino a stamattina M era convinta che questo suo modo di essere, fosse invisibile agli altri. Impercettibile.
Nello spogliatoio della piscina dopo la lezione, mentre velocissima e instancabile cercava di battere l'imbattuto record personale dei 27 minuti per uscre dalla vasca, entrare nella doccia, lavarsi (shampo e balsamo compresi), asciugarsi (capelli compresi), incremarsi, vestirsi, truccarsi e dirigersi in ufficio, chiacchierando con compagnadicorso, ha capito che si sbagliava.
"Io vengo anche domani a pinnato"
"Ah io penso di no.."
"Dai vieni è divertente.."
"Sì ma mi fa fatica..di nuovo domani nuoto.. doccia.. shampo.. già è tanto quando riesco a venire due volte.."
"Ah io sto venendo sempre tre volte, ormai sono programmata così"
"Sì l'ho capito, sei una specie di soldato te.."

1 commento:

  1. chiamiamo Spielberg per girare "Salvate il soldato Lokki"!

    RispondiElimina