mercoledì 29 febbraio 2012

Il giorno che non c'è

Oggi, nel giorno che non c'è, ma che quest'anno c'è, tutto quello che è successo sarebbe dovuto non succedere.

In mattinata a scuola dei nani è scoppiato un incendio che ha comportato la totale evacuazione dell'edificio (che comprende scuola dell'infanzia, elementari e medie), un articolo sul messaggero.it, l'intervento di pompieri, polizia e ambulanze e un elicottero a sorvolare la zona forse per riprendere la scena per l'edizione regionale del tg, che dato il simulcast con Bob Aggiustatutto, anche stasera ci è stata preclusa. 
L'eccezionale vicenda è stata sbrigativamente ridotta dall'imperturbabile nano a un "non era un incendio era una brace di qualcuno che cucinava le salsicce ma non le sapeva cucinare, non c'era nessun incendio vero, solo il fumo della brace".

Nel pomeriggio la programmata operazione di pochi minuti alla prima delle due cataratte dell'Arch, prevista in anestesia locale è stata portata a termine su sua insistente richiesta in anestesia totale. "Ho dormito dalla due alle sette, perfetto" è stato il suo commento.

In serata la ricezione da parte di M di una mail il cui oggetto recitava "cancellazione del volo per Lampedusa" e il cui testo proseguiva con una consolatoria e pronta sostituzione del volo in oggetto con un volo per Palermo, senza possibilità alcuna di raggiungere da lì il residence (pagato) sull'isola che (a questo punto) non c'è.

In serata la comparsa di un brufolo sulla faccia di M ormai anagraficamente distante dalla pubertà da circa venticinque anni ha posto fine a questa giornata che esiste ogni quattro anni, e per fortuna.

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