martedì 21 febbraio 2012

Lo zio

Quando è nato, M aveva un anno e mezzo, i ricci di Arnold, il pollice in bocca e dormiva in un cassetto.
Lui era biondo con i capelli lisci, gli occhi grandi e le ciglia lunghe e ricurve.
Aveva la bocca carnosa. La pelle chiara e liscia, le guance rosa. E dormiva in una cesta.

Quando è cresciuto si vestivano uguali, lui con i gambini magri che uscivano dai bermuda, le ginocchia sbucciate, il compleanno a carnevale,  la maschera da capitan fracassa, il ciuffo troppo lungo pettinato da una parte e fissato con una molletta. Fumava i tappi dei pennarelli, conquistava le lettere dell'alfabeto una a una e giocava con i playmobil.

Oggi ha la barba lunga e folta che pizzica sulle guance dei nani, le spalle allargate e il fisico irrobustito da anni di costante palestra, i ricci. Fa la vita del single, ha amici un po' pazzi, conserva lo stesso sorriso e la bellezza invariata.

Oggi è il suo compleanno e lo abbiamo festeggiato come venti anni fa. A cena dai nonni, senza bambini in giro, con l'amicodelcuore delle medie, la torta con le candeline e i suoi sguardi silenti.

Tanti auguri zio!

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