domenica 12 gennaio 2014

Monopoli

Oggi pomeriggio il nano è stato invitato a giocare a casa di una compagna di classe.
"Posso portare mio fratello?" Le ha chiesto lui al telefono.
"Come vuoi".
Quando, dopo circa due ore, M è andata a riprenderli, ha trovato il Mezzonano in preda a una crisi di gelosia. perché la condivisione del fratello gli procura sofferenza fisica, che lamentava qualsiasi malessere possibile e aveva un muso lungo fin sotto i piedi, una fame da lupi, un inizio di congiuntivite nervosa che è sparita appena rientrato in casa e un sonno annoiato pieno di sbadigli. Il nano invece era per terra intento a  giocare con la sua compagna di classe a monopoli.
Tornando a casa M, che non ha mai imparato a giocare a monopoli, ha chiesto al nano spiegazioni sulla dinamica del gioco.
Eccole:
"Ci sono tanti soldi, finti però. Pezzi da dieci, da venti, da cinquanta, da cento, anche da mille. E bisogna metterli tutti a posto in mucchietti prima di giocare. C'è un tabellone grande. Ogni giocatore ha un personaggino. Ci sono i dadi e li devi tirare per far muovere il personaggino nelle caselle. Se arrivi a 11 c'è un punto interrogativo. Allora puoi scegliere tra due cose, ma non obbligo o possibilità come facciamo noi, altre due cose che non mi ricordo quali sono, e se scegli bene vinci i soldi, finti eh."
Per capire qualcosa del monopoli M dovrà aspettare ancora un po'.

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