mercoledì 29 gennaio 2014

L'adolescenza può attendere

M ha due figli maschi. Al momento avendo uno sette e uno cinque anni, sono ancora profumati, morbidi, lisci, carini e affettuosi. Sicuramente conoscono tutte le parolacce possibili e immaginabili ma non le dicono ancora. Ridono a crepapelle a sentire parlare di cacca e pipì e a parte qualche innamoramento passeggero non dimostrano particolare interesse per le ragazze.
Tuttavia M sa che tra qualche anno non saranno più né lisci né profumati né carini tantomeno affettuosi, il turpiloquio sarà la loro principale forma di espressione e passeranno pomeriggi chiusi in bagno a fantasticare sulle compagne di classe.
E tutto questo la spaventa un po'. Non è che la spaventa, è più appropriato dire che tutto questo un po' la ossessiona.
Per questo due sere fa è rimasta un po' perplessa trovando un disegno sui pantaloni della tuta del nano: un triangolo con la punta in giù alto circa dieci centimetri perfettamente disegnato al centro della patta con dei cerchi scarabocchiati dentro.
"Scusa nano ma hai disegnato i pantaloni della tuta?"
"No!"
"Come no! Guarda qui.."
"..."
"Allora? Ci mettiamo a disegnare sui vestiti adesso? Non va più via lo sai? E poi cosa sarebbe questo triangolo? Che rappresenta?"
"Indovina"
"..."
"Dai è facile cosa è che ha la forma di triangolo con dei cosi sopra un po' rotondi?"
"...Non saprei non mi viene in mente niente.."
"Dai ce l'abbiamo qui in casa!"
"..."
"È una cosa femminile.."
"..."
"Un'astronave!"
L'adolescenza è ancora lontana.

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