martedì 8 gennaio 2013

Una settimana d'addio

Questa settimana M è single (con figli).

H è partito ieri mattina all'alba e dicono che non rientrerà presto. All'inizio si era parlato di venerdi poi di domenica sera.
Ora prima di lunedi sera tardi non se ne parla, dicono.

Dicono sia partito per lavoro e che non abbia un minuto di tempo per dare sue notizie.
Dicono che viva chiuso in un bunker e che ne esca soltanto per svolgere le sue funzioni fisiologiche di base.
Dicono che dopo cena vi rientri (nel bunker) e che ne esca molto provato a notte fonda.
Dicono che sia in compagnia di individui un po' strani e molto arrabbiati.
Dicono che al momento si trovi ancora in territorio italiano, ma che nelle prossime ore passerà il confine.
Dicono che il viaggio che lo aspetta sarà in macchina e che la destinazione sia una cittadina pericolosa e inquietante.
Un porto di mare, dicono.

Dicono che al suo rientro, non prima di lunedi, sarà molto stanco, probabilmente incazzato, avrà la barba lunga e un paio di occhiaie tendenti al nero. Dicono che non vorrà rotture di scatole e che dopo un commovente incontro con i nani, al loro primo grido li ripudierà per sempre.

Dicono che al suo rientro, non prima di lunedi, troverà una M riccia, probabilmente afona, reduce da plurime trasformazioni in strega cattiva, leggermente disorientata per aver dovuto ricoprire tutti i ruoli dello schema "riprese e accompagni scuola-doposcuola-basket-nuoto", e in allarmante crisi di astinenza da cloro. Dicono.

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