mercoledì 20 giugno 2012

Gingìn

Ogni tanto M ci pensa ancora.
Non sempre, non tutti i giorni, ma spesso un pensiero vola a lei. Magari mentre accompagna a scuola i nani la mattina, o mentre la sera cerca di tirare fuori con le pinze le parole dalla bocca della muta Mar per sapere come è andato il pomeriggio, perchè anche lei era un po' muta.
Certe volte le viene in mente così senza motivo. Le viene da pensare che non ricorda più la voce. Che chissà come è diventata, se sta bene, se pensa qualche volta a noi.
M ricorda bene le mani e il sorriso bianco nella pelle nera e i foulard a fiori in testa e il grembiule perennemente indossato.
Ricorda i pomeriggi in camera sua mentre lei stirava e una piccola M facendole compagnia gliela chiedeva, seduta sul suo letto. Ricorda le cose buonissime che NonnaG le aveva insegnato a cucinare. Ricorda i piccoli nomignoli che aveva dato a qualcuno di noi.
Alzava le serrande la mattina per svegliarci e preparava la colazione sul tavolino basso celeste in camera e noi seduti sulle sedioline di paglia una di fronte all'altro.

Veniva da Capoverde, era robusta ma con caviglie e polpacci sottilissimi. Quando arrivò M aveva cinque anni, i vestitini punto smock, la fascia nei capelli e i calzini bianchi al ginocchio. NonnaG ne aveva trentacinque.

M se la ricorda in piedi all'uscita di scuola, non nel cortile ma subito fuori, all'angolo.

Era sempre presente d'estate e d'inverno, silenziosa e in disparte. In 17 anni non un regalo, pochissime sono le fotografie in cui appare, ma era sempre lì, discreta e indispensabile, come se non dovesse andare mai via.
A Lampedusa M ha letto un bellissimo libro che l'ha riportata indietro nel tempo. Che ha rinverdito i suoi ricordi e che le ha fatto rivivere i diciassette anni vissuti insieme a lei.

M aveva ventidue anni anni il giorno che Gingin se ne è andata, un fidanzato da tre che sarebbe diventato storico, i capelli irrimediabilmente corti e l'università quasi al termine. La NonnaG ne aveva cinquantadue.

1 commento:

  1. quanti ricordi, io la voce me la ricordo! mi chiamava "gattina"(me lo ero scordato!),aveva una voce squillante quando ci riprendeva ed era muta quando era tranquilla, anche la risata era silenziosa.
    era così rassicurante la sua presenza....
    MA I CROSTINI FRITTI TE LI RICORDI??? mai più mangiati...
    quanti ricordi....
    K.

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