martedì 5 giugno 2012

Facilissimo!

Stamattina alle 9 era in programma il saggio di ginnastica della classe del nano.
Lui qualche giorno fa alla domanda "E che cosa fate al saggio di ginnastica?" aveva risposto un laconico "Faremo quello che il maestro ci dice di fare".

M si era immaginata il classico percorso ginnico, il salto nel cerchio, il quadro svedese, la capriola, la corsa, qualche prova di coordinamento al ritmo della musica, il tutto con un'abilità superiore a quella dimostrata lo scorso anno (saggio 2011). Così stamattina aveva salutato H, che in orario di ufficio diventa una presenza immaginaria e lontana, leggero e immateriale come un ologramma, e si era avviata verso la palestra.
Tutto ciò per dire che M non era preparata.
Se l'avesse saputo avrebbe invitato l'ologramma, la NonnaG, l'Arch, gli Altri Nonni, lo zio matto, l'inquilina del pirmo piano che prepara i dolci, il gruppo estivo delle ragazze, la prima tata che non si scorda mai, la signora del negozio dei cani e i sette nani al completo a questo saggio di ginnastica.
Se solo avesse intuito che "quello che il maestro ci dice di fare" altro non era che una parte del musical Notre Dame de Paris, M forse avrebbe evitato di mettere il mascara.

E invece.
E invece si è ritrovata immersa nella musica suonata alta da uno stereo un po' gracchiante in mezzo a altre M e H forniti dei più avanzati strumenti di ripresa, davanti a un balletto di nani e bambole divisi a coppie. Coordinati, diligenti, divertiti, impegnati e sì anche romantici così, stretti a due a due. Il nano con la sua fidanzata, i palmi della mani di lui attaccati a quelli più piccoli di lei, i visi vicini a girare in tondo come Romeo e Giulietta. E poi la corsa liberatoria, i nastri bianchi tirati in aria, il cerchio tutti rannicchiati per terra e poi in piedi a fare la gabbia per non far incontrare i due innamorati (personaggi principali il prete rubato all'altra classe perché quello di ruolo è stato preso all'ultimo minuto da un attacco di ansia da prestazione, e la principessa, la più piccolina della classe, morbida e dolce nei suoi movimenti ondulati).

Alla fine durante un lungo applauso dietro nebbia salata, M ha visto il nano correrle in contro e tuffarsi su di lei con le braccia intorno al collo.
"Ma non mi avevi detto che era un musical... bellissimo!"
"E certo"
"Ma come e certo.. mi è piaciuto molto che bravi che siete stati, molto bravi perché non mi avevi detto niente?"
"Facilissimo! Perché era una sorpresa"

Il nano non ha preso da H, almeno in materia di sorprese.

2 commenti:

  1. I nani che fanno i musical sono stupendi!!
    E di solito molto più bravi e a tempo dei grandi...
    Dev'essere davvero una grande emozione per le mamme!!

    Elisa
    http://ciacolamentivari.blogspot.it/

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  2. ma come il rimmel??????????
    baci dada

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