lunedì 2 aprile 2012

Guardare per guardare

In ufficio a mensa parlando con la collega alta in una più unica che rara occasione di un pranzo tutto al femminile, M ha scoperto che esistono due modi per guardare: guardare e guardare per guardare.

Il primo modo e cioè "guardare" è quello normale: si guarda la tele, si guarda il cielo, si guarda il semaforo e si aspetta che diventi verde, si guarda un documento presentato su uno schermo, il benzinaio che ci riempie il serbatoio, la pagina di un giornale, un film, si guarda un aereo che passa, un albero che fiorisce, il quaderno dei compiti, lo specchio.

Il secondo modo e cioè "guardare per guardare" è ben diverso: durante una dieta ferrea guardare una fetta di torta al cioccolato, quando un uomo guarda una donna ammirandone forme e desiderandone attenzioni, un assetato che incontra un'oasi nel deserto, una shoppingaholic davanti alla vetrina di uno show room, Carrie Bradshaw davanti a un paio di Manolo Blahnik, Biancaneve davanti alla mela avvelenata, Paperon de Paperoni davanti a una moneta.

La discriminante tra "guardare" e "guardare per guardare" è in una parola la bava.

La collega alta di M, che ne sa una più del diavolo, ha detto a M che sicuramente più di una volta le era capitato di essere l'oggetto di un "guardare per guardare"
"Pensaci M. Dai ti sarà capitato un sacco di volte.."
M ci ha pensato intensamente, ma non le è venuto in mente nemmeno un esempio.

M non è oggetto di bave. Tuttalpiù sbava.

4 commenti:

  1. Continuo ad essere convinta che M. sia stata guardata con tanto di bava molte volte solo che non se ne è resa conto...(quella alta)

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  2. Sei alla ricerca di sicurezze?

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  3. una donna è sempre alla ricerca di sicurezze soprattutto sul suo aspetto fisico

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  4. pensaci: tutte le volte che i tuoi nani si sono attaccati voracemente alle tue tette!
    :P

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