martedì 30 luglio 2013

Casa dolce casa

Esistono posti che appartengono a M più di altri. Sono i posti che M ama di più, quelli dove si sente in pace con il mondo e con sé stessa, quelli dove non ha paura di niente, dove si sente a casa.
Alcuni di questi posti M se li porta dietro dall'infanzia, altri li ha aggiunti mano a mano, strada facendo.
C'è qualcosa che rende questi posto simili tra loro.

1) il dondolo di casa Piacentini prima con i cuscini arancioni e oggi con quelli verdi con il bordo rosso perché su quel dondolo insieme a MK ha passato le estati della sua infanzia e della sua adolescenza tra chiacchiere litigate primi amori e barbie;
2) i lavandini di Caprera perché il mare ci si specchia mentre bagna i piedi all'alba e al tramonto e perché in quel posto M si é ritrovata quando si era persa e non trovava più la strada;
3) la veranda di Lampedusa dove é tornata con H l'anno scorso a distanza di 12 anni dalla prima volta per vedere se le faceva ancora quell'effetto lì e piacevolmente scoprire che sì glielo faceva;
4) la panchina di VR che rappresenta la vita numero tre di M, quella delle scuole, dei bambini, delle amiche mamme che sono prima amiche e poi mamme; quella dove ci si trova per caso o su appuntamento con le buste della spesa, il pallone e la piazza bianca;
5) il quadrato nel giardino della collega alta in Puglia con il barbecue, il tavolo per mangiare, il muretto a secco che gira intorno e il tramonto lontano; quello che profuma di salvia e di sardegna.
Il quadrato in Puglia

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