domenica 28 aprile 2013

Personaggi strani

In questi giorni di assenza M è andata in trasferta a Milano.

A Milano M ha incontrato personaggi strani:
1) la suora ipertecnologica:
nel vagone silenzio che ormai è diventato una sorta di anticamera lieve e pacifica prima della rutilante e adrenalinica vita della diretta televisiva, M aveva come vicina di posto una suora vestita da suora. Una suora giovane con scarpe da ginnastica che uscivano da sotto la lunga gonna. Appena salita sul treno la suora giovane si è infilata un paio di cuffie ipertecnologiche, simili a quelle che H usa per correre e ha acceso il pc. Sullo schermo del pc dopo pochi minuti è apparso un ragazzo non vestito da prete e i due si sono messi a chattare per ore. Ogni tanto la conversazione veniva interrotta da una telefonata e allora la suora giovane rispondeva in modo garbato al suo iphone.
 
2) l'addetto alla macchinetta:
arrivata a destinazione M aveva un certo languorino visto che non era riuscita a mangiare niente a parte un pacchetto di miseri biscotti in treno e si è recata alla macchinetta del caffè e delle merende. Lì davanti, indecisa tra un panino secco e un tramezzino ghiacciato, è stata raggiunta da un tale che le ha spiegato tutti i più reconditi segreti degli snack presenti all'interno della macchinetta e le ha suggerito la scelta migliore secondo le sue esigenze. La scelta si è rivelata vincente e M gli è stata molto grata. L'omino della macchinetta tutte le volte che M si è recata a prendere qualcosa era sempre lì disponibile e estremamente preparato.
 
3) il segretario di produzione:
personaggio alto e a dir poco effemminato, il segretario di produzione si è improvvisamente presentato a metà pomeriggio al cospetto di M e del suo collega siamese per iniziarli al fantastico mondo delle dirette televisive, per spiegare loro l'eccitazione della prima volta e la tensione che rimane addosso anche dopo quando si torna a casa e non si riesce a dormire per ore. Aveva un'enfasi e un entusiasmo non comuni e una risata eccentrica e leggermente imbarazzante.
E, come l'omino della macchinetta, aveva ragione.

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