lunedì 22 ottobre 2012

Cara maestra

Cara Maestra della I B,
che insegna matematica italiano inglese ginnastica ma che non è unica perché per fortuna di maestri ce ne sono altri tre, ci siamo viste poche volte e probabilmente non si ricorderà di me.
Sono la mamma del nano.

Le scrivo perché sono un po' preoccupata per questo inizio della prima elementare.
Niente è come io avevo immaginato.

La mia maestra della I elementare non mi permetteva di fare cancellature sul foglio, se ci si sbagliava a scrivere una cosa si doveva metterla tra due parentesi; non sopportava che facessimo le orecchie ai fogli e ce li faceva tenere tutti legati con le attaches; i primi giorni di prima elementare ci aveva già insegnato a scrivere "castagna" in corsivo e non nei mega quadretti che utilizzate ora, ma nelle normali righe dei quaderni di prima elementare.

La mia maestra non era vecchia e non portava i capelli legati in una crocchia e calze riposanti color carne. La mia maestra  era giovane come lei e aveva come lei capelli lunghi e sciolti. Come lei portava i pantaloni stretti e i tacchi, ma al contrario di lei non considerava gli alunni come delle creature da proteggere e far divertire; li considerava piccoli soldatini con propri doveri e pochissimi diritti.

Il suo scopo principale non era quello di farci andare a scuola volentieri come lo è per lei, ma di insegnarci le materie a lei assegnate (tutte) secondo un programma ben preciso. La mia maestra quando mia mamma prima delle iscrizioni andò a chiederle se potevo frequentare la sua classe pur avendo un anno meno degli altri bambini, rispose "Proviamo un mese. Se ce la fa, bene. Altrimenti se la riporta a casa." Non come lei che quando le ho chiesto se il nano disturbava in classe o era agitato o non seguiva, mi ha risposto "ma è piccolo, poverino..!"

Cara maestra ormai è passato più di un mese dall'inzio della scuola e io nei quaderni del nano non trovo alcun miglioramento. Al confronto con quelli dei bambini dell'altra sezione non sembrano nemmeno appartenere a esemplari della stessa razza.
In I A già usano quaderni a quadretti piccoli, scrivono mela e pera (e probabilmente anche castagna) in corsivo e leggono libri a casa, mentre lei ci ha fatto comprare dieci quaderni a quadretti enormi su cui scriveremo per il resto della nostra vita e i nostri figli invece di imparare a leggere cercano di indovinare le parole come alla ruota della fortuna.

Gentile maestra della I B le sue colleghe del doposcuola mi dicono che il nano è insofferente, esuberante e incontenibile. Mi giungono voci di rutti veri o promessi in faccia alla maestra di inglese, torna a casa ogni giorno con dodici matite colorate in meno nell'astuccio, e i suoi "bravo!" o "10 e lode!" per essere riuscito tra due figure (un ippopotamo e un'ape) a identificare quella più grande.

E che cazzo, cara maestra della I B, che vogliamo fare?

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