lunedì 20 maggio 2013

An englishman in rome

Oggi alle 13.30 M ha saputo per telefono dalla maestra del doposcuola che il nano alle 14.20 aveva il saggio di inglese.

Alle 14.20 si è presentata nel teatrino della scuola.
Con lei una decina di genitori.
Davanti a loro sette bambini seduti su sette seggioline messe a semicerchio. 
Ognuno di loro aveva un foglio in mano.
Tra i genitori e i bambini, Linda la maestra madrelignua inglese che M non aveva mai conosciuto nè sentito nominare durante tutto l'anno.
La maestra ha spiegato che i bambini avevano scelto ognuno un paese di provenienza e avevano fatto una piccola ricerca a casa insieme ai genitori su quel paese e che poi a scuola avevano scritto insieme un breve testo che avrebbero letto in un inglese perfetto.
M dapprima si è chiesta in quale casa e con quali genitori il nano avesse preparato la ricerca, ma poi ha deciso di soprassedere e di godersi lo spettacolo.
I bambini si sono alzati a turno dalla loro seggiolina e hanno letto i brevi testi.
"I am french. I live in Paris. In Paris there is the eiffel tower, the highest tower of the city and the most important monument of the capital. I eat french toast and Idrink white wine".
Poi è stata a volta dell'africano di Dubai, della spagnola di Madrid e del cinese di Shangai.
E poi è arrivato il turno del nano che in perfetto inglese ha recitato "I am english. I live in London. I play football and I drink tea at five o'clock. In my city there is the most important clock of the world called Big Ben. We have the Queen who lives in Buckingham Palace" e qualche altra frase che M adesso non ricorda per l'emozione e la sorpresa dalle quali è stata travolta.
Alla fine di queste letture la maestra ha dichiarato che avrebbero cantanto un canzoncina e ha proposto con trascinante entusiasmo "We can sing the days of the week song!"
Il nano dal basso della sua seggiolina ha gridato "NO! No! quella proprio no!"
"E quale canzone gradiresti cantare allora?" ha chiesto la maestra paziente ma leggermente stizzita.
"Quella dei giorni della settimana!" 

In effetti la pronuncia non era male, ma stasera quando il nano, al terzo anno di inglese su sei di vita, dal suo letto con lo stesso foglio della recita in mano, ha chiesto "Mamma che vuol dire i am?" M ha capito che la pronuncia non è tutto.

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