martedì 10 gennaio 2012

Ultima cena

Qualche giorno fa su una rivista (non la sua preferita), M ha letto di un'inchiesta.
Si chiedeva agli chef più importanti del mondo quale menù avrebbero scelto per il loro ultimo pasto, dove avrebbero voluto consumarlo, da chi dovesse essere cucinato, con chi l'avrebbero voluto condividere, da quali vini l'avrebbero fatto accompagnare e con quale sottofondo musicale avrebbero voluto consumarlo.
M non è una grande cuoca, in realtà ha qualche cavallo di battaglia e si cimenta soprattutto in dolci al cioccolato, ma egocentrica com'è, ha voluto partecipare all'inchiesta e ha deciso di descrivere anche lei il suo ultimo pasto ideale, nel caso venisse condannata a morte in Texas o le venisse svelata con precisione e con qualche ora di anticipo la sua expiring date.

Menù: spiedini di gamberi, spaghetti con le vongole in bianco, insalata mista, cestino di mille pani diversi tiepidi, mousse al cioccolato fondente senza panna e tortino di cioccolato morbido dentro
Dove: all'aperto, in spiaggia, al tramonto con i piedi nudi nella sabbia e il mare calmo a tre metri
Vini: bianco mosso fruttato molto freddo
Musica: Allevi, basso
Compagnia: poche persone, molto intime, di vecchia data
Cucinato da: NonnaG e l'Altra Nonna (per gli spiedini).
E come dicono i twitter addicted #sapevatelo.

4 commenti:

  1. Noooooooo Allevi Nooooooooo!!!
    Baci Dada

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  2. ho visto anch'io una rivista vellutata (non la mia preferita, neanche tra quelle "femminili") con il gioco dell'ultima cena. E sono rimasto sorpreso perchè quelle dei grandi chef del mondo mi hanno molto deluso. Meno male che c'è la tua, che a parte quale dubbio sul vino (che almeno per la cioccolata potrebbe cambiare) mi riconcilia con il piacere della cena.
    F4u
    per il tuo post precedente sono ancora senza parole.

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  3. @F4U: e invece le aspettavo. Sul vino per la cioccolata che proponi?

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  4. Dopo la cioccolata, restando sul vino prenderei un passito buono siciliano (tra quelli che in genere ha l'enoteca più vicina a VR direi ad esempio lo YRMN) oppure friulano, come quelli più cari della azienda Maculan, - ma non un vinsanto, che non c'entra niente - oppure un liquore francese: un armagnac o anche (d'estate sulla spiaggia sarebbe la mia scelta preferita) Cointreau con ghiaccio.
    L'altra questione mi lascia davvero senza parole, con un ribollire di emozioni. Difficile scriverle su una bacheca. All'inizio stupore: ma davvero queste cose succedono nel mio stesso mondo? Scoprire che una situazione inconcepibile, lunare per questa bella luna piena che assiste muta unica testimone, per altri e' invece concepibilissima, anzi normale. E' questa pretesa di normalità "si fa così in fondo no?" che per prima cosa offende, per la vicenda in se' e per quello che comporta: quante altre volte sara' accaduto con lo stesso attore per le stesse stanze forse, e quante volte l'esito sara' stato invece diverso? E quando senti il disgusto, ti viene pure il dubbio di essere moralista o peggio sotto sotto invidioso di una capacita' di impudenza che (per fortuna) non avrai mai. E infine la ragione che ti fa pensare: e' una molestia che si può sanzionare? Un reato? Difficile, soprattutto senza prove. Ma se ci fossero conseguenze negative sul lavoro? Forse in una grande azienda non possono esserci, perché il potere dei capi e' comunque limitato... Ma che noia, che rabbia, dover solo pensare a una cosa del genere.
    E quindi il giudizio e' sospeso, in un tumulto di considerazioni e sentimenti. So solo che non e' giusto che una giovane donna debba sopportare una conversazione del genere e che non deve essere lasciata sola a portarne il peso (la lunghezza di questo commento serve a dire che ci può essere solidarietà). E infine posso dire Brava! E' difficile rispondere a tono in una situazione così, ma l'hai fatto.
    F4u

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