giovedì 27 giugno 2013

Al centro commerciale

M patisce i centri commerciali. L'idea di entrare in un una serie di scatole una dentro l'altra le mette ansia. Questa ansia si esprime in attacchi di mal di testa fulminei e lancinanti ogni volta che è costretta a andarci. L'odore di gomma, aria condizionata e chiuso che permea questi luoghi le si insinua nel cervello e comincia a battere pulsantemente.
Ieri sera H le ha proposto di andare al centro commerciale per comprare le pinne ai nani.
M, che onde evitare aveva fatto inutilmente il giro di tutti i negozi di sport del quartiere, si è rassegnata e ha assecondato la richiesta di H perchè per i nani questo e altro.

Comprate pinne per nani e per M, racchette e palline del beach tennis, due palloni, calzini da tennis in quantità industriale e l'ennesima pompa per le biciclette e vinto a stento limpulso di H di acquistare un canotto gonfiabile 4 metri per 2, M e H sono usciti dal negozio di sport.

Camminando in direzione uscita, M ha visto esposti nella vetrina di un negozio di scarpe un paio di sandali e se ne è follemente innamorata e, siccome unire il dilettevole all'utile è una sua grossa capacità, è entrata nel negozio e ha acquistato il paio di sandali che somiglia molto a tutte le altre paia di sandali che lei già possiede: piatti, con il piede tutto scoperto, fascette alle caviglie e borchie.
"Non ti piacciono H vero?"
"Non è che non mi piacciono è che ne hai di simili.."
"Sì è vero ma io due cose belle i capelli e i piedi.. e almeno valorizziamo queste! Facciamoli vedere!"
"..non è vero che hai solo due cose belle.."
"...credi davvero?" (flap flap=sbattimento di ciglia)
"Certo! Anche le tue mani sono belle."

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