giovedì 7 marzo 2013

Paradiso e infermo

C'è un posto dove non si può parlare.
Dove non si deve disturbare gli altri, non si può chiacchierare al telefono e nemmeno farlo squillare. Dove l'unico rumore che si sente sono le pagine sfogliate dei giornali. Dove fuori c'è lo stesso silenzio che c'è dentro tra montagne, pianura, alberi e piccoli fiumi. Un posto piccolo e poco conosciuto, frequentato da singoli personaggi un po' orsi e in cerca di pace.
E' la carrozza silenzio del Frecciarossa.

E ce n'è un altro in cui il casino stordisce. La musica è sparata ad alto volume e il suono dei videogiochi non dà tregua. Dove mandrie di bambini e adulti allo stato brado urlano e si rincorrono festanti. Dove le feste di compleanno e le torte e i tanti auguri a te e le palle che rotolano sulle piste si affiancano metro dopo metro. Dove non ci sono finestre, solo buio e luci che si alternano.
E' il bowling.

Oggi M è passata dall'uno all'altro senza soluzione di continuità. E non è stato facile.

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