domenica 17 marzo 2013

Milano

A Milano la pioggia non bagna. E' fitta e sottile e quasi invisibile. Leggerissima. Non fa i cerchi nelle pozzanghere e se non porti l'ombrello non senti le gocce, senti solo l'umidità.

A Milano si possono mangiare delle cose che qui non trovi: i panzerotti di Luini, quelli salati; i macaron che sono quei pasticcini freschi che a vederli sembrano dei mini hamburger e a mangiarli delle meringhe farcite.

A Milano i tassisti non parlano mai e quando lo fanno sono sempre arrabbiati con qualcuno o per qualcosa.

A Milano ti danno sempre tutti del lei e non va bene.

A Milano a mezzogiorno i bar e i ristornati sono già pieni di gente che pranza, e non sono stranieri.

A Milano ci sono i negozi delle cose inutili dove trovi presine di gomma a forma di pesce, bretelle per tovaglioli, leggii per leggere a letto e pantofole sotto vuoto.

A Milano M ha vissuto per qualche tempo nella sua vita precedente, frequantava alberghi e divise, non conosceva nessuno e mangiava la sera in camera davanti alla tele.

A Milano M è tornata la settimana scorsa e ha trovato tutto invariato, dalla pioggia che non bagna ai tassisti arrabbiati o muti, dal "lei" ai negozi delle cose inutili.

E la cosa più piacevole come al solito è stato il viaggio in treno nella mai sperimentata carrozza silenzio, diventata immediatamente la sua preferita. Peccato che il viaggio su quel treno sia sempre più breve.

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