giovedì 4 dicembre 2014

Quando si dice ordinato

M è una persona ordinata. Non lo era quando viveva con i suoi, ma da quando vive da sola lo è.

H è molto ordinato.
Molto molto molto ordinato.
Ordinatissimo.
Patisce quando ci sono cose in giro per casa; è solito rimettere tutto a posto subito, anzi anche un po' prima di subito ed è piuttosto abile a rimettere a posto le cose che servono, prima che si abbia la possibilità di usarle.
Ci sono diversi esempi per spiegare questa sua propensione per l'ordine.
Come quando M una mattina tirò fuori una camicia dall'armadio per metterla, poi si infilò nella doccia e una volta uscita la camicia era sparita, passata direttamente dall'armadio al cesto dei panni sporchi.
Oppure quella volta che la sera prima M aveva lasciato sulla libreria in ingresso i biglietti del treno  per NonnaG, che sarebbe venuta e ritirarli la mattina, e i biglietti non superarono la notte lì sulla libreria, raggiunsero il bidone nottetempo.
M a volte scherza su questo lato di H. Lui se la prende un po', ma il più delle volte si sdrammatizza e via.

Qualche giorno fa M aveva comprato su Amazon una scheda di memoria per il tablet dei nani. Una cosa minuscola che era arrivata in una busta da lettere marrone.
La busta era stata aperta ieri sera alla presenza di H e la scheda, che sembrava a prima vista non compatibile con il dispositivo per il quale era stata acquistata, era stata riposta nella busta e la busta sulla scrivania, in attesa di capire come funzionasse e cosa farne.

Stamattina in ufficio M ha scoperto che invece era compatibile e che quello che aveva visto lei era solo l'adattatore e che la scheda era inserita lì dentro, quindi ha chiamato H che dopo la lunga trasferta è a casa per qualche giorno in riposo e gli ha chiesto di provare a tirare fuori dall'adattatore la scheda.
"Dov'è?"
"Nella stessa busta nella quale è arrivata, sulla nostra scrivania"
"..."
"?"
"Mi sa che ho fatto un danno. L'ho buttata quella busta"
"???"
"Sì stamattina tutte quelle carte sulla scrivania.. ho buttato tutto."
"Vabbè ma puoi andarla a recuperare nel cestino della carta no?"
"No le ho buttate giù, nel cassonetto."
Per fortuna non è stato un grosso danno economico, però forse un po'di disordine andrebbe rivalutato.

2 commenti:

  1. dovremmo far conoscere h e mia mamma. un giorno d'estate, sulla nostra barchetta lentissima che ci metteva sei anni per fare cento metri, dopo essere arrivati in una cala deserta a cento ore di navigazione da un luogo abitato, dopo aver pensato ai bisogni di tutti i nani (francesi) e di tutta la truppa (panini, acqua, asciugamani etc etc etc), arriva finalmente il mio momento per una nuotata. cerco gli occhialini, li trovo ma sono senza il nasello, quel coso che lega insieme i due occhi, inservibili. portando le lenti a contatto, senza occhialini non riesco a fare un metro sicché mi affanno dappertutto alla ricerca del nasello finché mia mamma fa: "scusa, ma che stai cercando?" "il nasello degli occhialini" "e che sarebbe?" "Un coso di plastica che regge i due occhi insieme, tipo ponticello". "e di che colore era?" "verde acqua". Il terrore sul suo viso. "...uuuuhhhh... io pensavo che fosse il cosino dei tappi delle bottiglie, l'ho buttato nella plastica prima di salire a bordo". ecco.

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  2. che noia ma soprattutto pauraaaaa :))

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