A te che la mattina quando vieni nel letto, portato di peso dal tuo babbo, sei caldo e morbido come un panino appena sfornato e pretendi il buio più totale perché non sei ancora pronto per il giorno.
A te che sembravi il più Santo dei Santi e invece sei un capoccione che se decidi una cosa e non riesci a ottenerla, sei capace di tenere il muso fino a domani;
A te che mi hai detto le cose più terribili, ma anche le più belle con la stessa convinzione;
A te che hai le orecchie dell'Arch, i gambini di babbo, la faccia tonda di M e gli occhi verdi grandi.
A te che abbracci tutti quelli che incontri per strada con lo stesso affetto che dimostri per i familiari più stretti; che sei l'unico bambino che conosco sulla faccia della Terra che alla sua festa si dimentica di scartare i regali.
A te che sei nato calciatore, anche se in famiglia nessuno ti dà spago e che anche il prete che dice la Messa "chissà che maglia avrà oggi";
Che impari le poesie per la scuola solo se ti faccio le mosse per ricordarle,
E che sei l'unico di noi che mangia sano e da chi l'avrai imparato non si sa.
A te che metti impegno e ostinazione in tutto quello che fai.
A te che soffri di mal di auto, anche in un tragitto di pochi chilometri, di allergie non ancora comprese e di tosse cronica;
che hai il mocciolo dodici mesi l'anno ma che mai ti lamenti, anche se usi l'aerosol con una dimestichezza e una rassegnazione inusuali.
A te che avrei voluto fossi femmina e invece sei perfetto così
Che per te tuo fratello è ragione di vita e immancabile presenza, e le cose iniziano ad avere un senso solo dopo che le hai condivise con lui.
A te che hai l'indipendenza dei sicuri e la caparbietà dei forti.
A te che dal tuo metro e venti, ci insegni la serenità, la contentezza e la semplicità ogni giorno.
Che ridi e ci fai ridere.
A te che venerdì hai compiuto sei anni,
Buon compleanno Mezzonano e scusa il ritardo.
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