mercoledì 24 dicembre 2014

La vigilia

Quando M aveva l'età che oggi hanno i nani la vigilia di Natale verso le sei e mezza di pomeriggio babbo Natale arrivava in casa in un'atmosfera magica resa suggestiva dal camino acceso e dalle fiamme delle candeline sull'albero, perché allora le lucine elettriche non erano ammesse in casa sua, così come i capelli sotto le spalle, lo smalto alle unghie, la frangetta, gli stivaletti, le merendine e il cerchio alla gonna del vestito di carnevale.
Poi alle otto M con il fratello, NonnaG e l'Arch andava a casa dei nonni materni e lì, in una allegra caciara di 11 cugini, 21 zii e 2 nonni, si tratteneva per la tanto attesa cerimonia dell'albero, il cenone a base di pesce per i grandi e con la pasta al forno per i piccoli e il mitico mercante in fiera dello zio Andrea che durava fino a notte inoltrata e i cui ricchissimi premi sono ancora oggi oggetto di racconti e invidie.

La cerimonia dell'albero prevedeva che i cugini di mettessero in fila indiana in ordine di altezza/età nel lungo corridoio, che anni prima era stato abitato quotidianamente da una famiglia con sei bambini, e che entrassero uno dopo l'altro nel soggiorno dove, intorno all'imponente albero, qualcuno aveva lasciato, in cestini di vimini con il nome sopra, i regali per ciascuno.

Questo rito, perpetrato per almeno 25 anni e tanto amato da noi sempre meno piccoli, è entrato dentro ognuno di noi e ha messo radici inestirpabili.

Oggi il rito è stato tramandato ai nostri nani.
Al posto dei cestini ci sono i sacchi ricamati dalla NonnaGiò; al posto della grande casa dei nonni ci sono le nostre case, che a turno mettiamo a disposizione per questa magica serata. Al posto nostro ci sono i nostri figli e al posto dei nostri genitori ci siamo noi.
L'entusiasmo è lo stesso di allora e anche la posta al forno.
Buona vigilia!

1 commento:

  1. E' una tradizione bellissima!!!fortunati i nani...e i loro genitori!!buon Natale M.

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