giovedì 12 giugno 2014

Cu nasci tunnu non pò mòrere quadrato

Due anni fa il 28 maggio ho avuto un brutto attacco di panico. Non è stato il primo ma è sicuramente stato il più brutto. È durato un sacco, sembrava non finisse più. Diciamo la fase acuta sei ore circa. A quel brutto attacco nei giorni e nelle settimane successive ne sono seguiti altri sempre improvvisi più piccoli nei momenti più strani, me ne ricordo uno durante la visita medica dell'ufficio, che a momenti lo stetoscopio scoppiava..una a mensa..una in spiaggia, una in aereo una prima di partire, una da un collega.
Tutti nel giro di un mese.
Mi sembrava di non uscirne più, di essermi ammalata.Vedevo le persone per strada le invidiavo perché stavano bene e io no e mi chiedevo perché loro si e io no. 
Da allora non sono più stata tranquilla come prima, ma ora sto molto meglio.
Ho la consapevolezza che ho dei limiti, delle difficoltà, delle cose di me che non posso governare. 
So che succederà ancora, spero che non sia con i bambini o in motorino. Spero di riuscire a controllarlo un po'.
Spero non arrivi mai, ma in fondo lo aspetto sempre.
Non siamo invincibili noi esseri umani.
Abbiamo limiti, difficoltà.
Ci rompiamo, andiamo in tilt, ci fermiamo.
La consapevolezza di non poter contare su me stessa al 100% mi fa star male, mi fa paura.
Il pensiero di essere stata fregata proprio da me, da quella parte di me che non riesco a controllare mi spaventa.
Ma anche quella sono io.
Un piccolo pezzo di me e devo conviverci.
Certi giorni non ci penso nemmeno più, forse in quei giorni sono come quelle persone che invidiavo tanto perché le vedevo stare bene.
In quel mese di due anni fa pensavo di non tornare più a vivere come prima, a respirare senza affanno, a sentire il cuore battere normale senza fretta.
Ma per fortuna non è stato così.
Siamo macchine quasi perfette, tutto sta a far pace con quel quasi.
I siciliani dicono che uno che nasce tondo non può morire quadrato. Io credo che uno che nasce tondo al limite può morire ovale, come un tondo un po' schiacciato.

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