giovedì 5 settembre 2013

Il tuttologo

M lo conosce da quattordici anni. Non si può certo dire che siano migliori amici, forse non hanno mai mangiato insieme e nemmeno si sono fatti una confidenza.
Hanno lavorato sullo stesso progetto più volte, qualcuna anche discutendo.

Lui ha le foto di qualche anno fa dei suoi bambini attaccate al muro, facce grandi su fogli a4. La femmina è bionda con gli occhi celesti e in una foto è ripresa dall'alto con la faccia all'insù e le braccia tese per essere presa in braccio. Il maschio è paffuto e carino.
Oggi hanno qualche anno in più dei nani.

Lui in ufficio non è che sia considerato tra i più simpatici, un po' spocchioso e piuttosto saputello si dichiara esperto nella maggior parte degli argomenti e bravo in tutte le attività.
Tutto è merito suo e come conosce lui una materia non la conosce nessuno.

M e le sue amiche dell'ufficio lo chiamano il tuttologo e seppure non abbiano legato più di tanto in questi quattrodici anni, qualche mail di stima reciproca se la sono scambiata e hanno condiviso frustrazioni e ingiustizie più di una volta.

Da qualche anno la moglie del tuttologo, mamma della ragazza bionda e del bambino paffuto, si è ammalata. E M non ha mai trovato il modo la forza il coraggio le parole per dirgli qualcosa, chiedergli novità, dargli un conforto, perché ci sono cose così grandi che ci rendono impotenti e immobili. Che ci fanno paura da morire e ci paralizzano.
Ma da come si guardavano quando si incrociavano nei corridoi M sapeva che era come se si parlassero.

Oggi pomeriggio la moglie del tuttologo è morta.
E M ha pianto tutte le sue lacrime. Per lui, per i bambini nelle foto, per l'ingiustizia, il dolore. E perché per una mamma lasciare i figli deve essere terribile, e lasciarli senza vederli crescere, sapere che uomini e donne saranno, è una tragedia.

3 commenti:

  1. impotenti e immobili nonostante il terremoto che sentiamo dentro al cuore. E la pena infinita, l'incredulità e la rabbia per dolori che non dovrebbero esistere.

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  2. è la casualità, anche in questo..quando accade a chi non dovrebbe e a chi ormai se l'aspetta niente,quando non hai l'età per affrontare e chi ce l'ha non ha niente da affrontare,crediamo di avere la vita in pugno e come niente scivola via..
    me

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  3. ...sperando che lei non se ne sia andata lasciando lettere non lette, parole non dette, abbracci non dati...

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