mercoledì 22 ottobre 2014

A ognuno la sua biancheria intima

Sono circa 27 anni che M si fa la ceretta. All'inizio la pratica era casalinga: NonnaG preparava un intruglio buonissimo di acqua zucchero e limone chiamato tecnicamente la pallina di madame Lebeau che era in realtà uno strumento infernale di tortura al quale M riusciva a sottoporre a stento una mezza gamba. Il metodo successivo, sempre casalingo, meno doloroso della malefica pallina, era puzzolente, scaldato in una pentola e steso bollente sulle parti da depilare con l'aiuto di un cucchiaio di legno da cucina.
I metodi casalinghi a M non sono mai piaciuti e appena raggiunta l'età dell'autonomia ha iniziato a andare a fare la ceretta dall'estetista.
Attualmente M ha due estetiste una estiva e una invernale, che definire di fiducia è poco. Perché M è fatta così, ha bisogno di certezze e di stabilità.
Entrambe le estetiste di M sono diventate ormai per lei delle amiche, non soltanto perché conoscono parti di lei che forse solo l'ostetrica al parto, ma anche perché in quella ora ogni 45 giorni in cui si incontrano si raccontano un sacco di storie.
In particolare con quella invernale, che attualmente viene a domicilio, si è instaurata una certa confidenza.
La terzultima volta:
"Hai portato gli slip di carta usa e getta?"
"No..mettiti un paio di mutande vecchie..le più brutte che hai..un paio da buttare.. che poi le tue..ora che ci penso..sarebbero da buttare tutte"
"..."
La penultima volta:
"Ce l'hai stavolta gli slip usa e getta?"
"No..mettiti un paio delle tue.."
"Ok..ecco"
"E che te sei messa..il pigiama??"
"..."
Oggi:
"Non li hai vero gli slip usa e getta?"
"No, dai..vai a mettere le mutande della nonna va.."
"..."

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